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Autore: Beckss_    25/03/2012    1 recensioni
Da me a te.
Mi dispiace.
Dalla tua migliore amica, baci.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lettera a M.


Caro M.,
ti scrivo questa lettera perché parlare attraverso un pezzo di carta mi risulta più facile, non perché non possa reggere il tuo sguardo, ma perché così tu non sarai costretto a guardarmi negli occhi e io non sarò costretta a vedere te che butti lo sguardo al cielo come a voler cercare un aiuto da un Dio in cui tu neanche credi. Lo so che lo faresti: come dice Ligabue ne “La neve se ne frega”, ti conosco così bene che ognuna delle tue reazioni l'ho prevista e poi l'ho vista fastidiosamente capitare. E ha ragione. Come ha ragione quando canta “E’ un peccato per quelle promesse oneste, ma grosse.”.  Un vero peccato. Una ci casca nella rete del per sempre e poi, mi rendo conto a malincuore, è difficile uscirne.
È così difficile uscire da quella rete ingarbugliata che abbiamo costruito.

Eravamo partiti bene sai? Ottima coppia, ben affiatata, ben plasmata, ben unita: tu ed io così differenti da come apparivamo che era così bello scoprirci fino in fondo. È stato proprio questo però il problema: lo scoprirti fino in fondo. Scoprirti così inutile e chiuso e vecchio, che quasi mi fai ribrezzo. È il sapere che infondo non sei così, che se vuoi puoi essere bello, bravo, kalòs kài agatòs, come dicono i greci che noi studiamo.

Sono fatta male e mi faccio del male da sola, sono fatta così.

Avrei voluto chiudere i giochi da tanto tempo; non ci sono mai riuscita.

All’inizio ero così presa da te, così presa da questa gioia che mi mettevi. Poi l’amore è sparito, così come la gioia di vederti. Sei diventato quasi prepotente, mi hai inglobato in quel mondo vecchio e paesanotto di cui io non faccio parte. Quella mentalità chiusa non mi appartiene.

Dove è finito il vecchio te? Ho sopportato così tanto, ho cercato di risollevare le cose così tante volte che ora non ne vale più la pena. Ci sarà un motivo se, alcuni prima di me, se ne sono andati via: l’ho scoperto.
Ma ti voglio dire una cosa: ti voglio bene e sei stato importante per me, più di quanto pensi ed è per questo che in questo momento piango.

Ma non ce la faccio più.
Non ce la faccio più a sentire te che parli sempre degli stessi argomenti, che ridi sempre per le solite stronzate, sono stufa di consigli scontati, di carte in tavola già girate, di schemi fissi che si ripetono sempre perché è giusto sia così. L’obbligo morale di non recarti mai accuse, di doverti sempre difendere, di essere per forza come vuoi te, io quest’obbligo non lo reggo più. Non l’ho mai voluto.

Cresci. Diventa una persona aperta, esci dal guscio, diventa quella persona che avevo conosciuto all’inizio e che poi inspiegabilmente hai sepolto.

Mi dispiace.
E sappi che ti ho voluto bene.

Tua R.
  
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