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Autore: IsaidAlessia    25/03/2012    2 recensioni
Tratto dal prologo:
Jenny non avrebbe dimenticato la sua faccia tanto facilmente, anche perché era davvero carino. Riccio, occhi verdi e l'aria da spacca cuori; pensava che un giorno si sarebbe presa la rivincita.
Certe cose, emozioni o persone che sembrano appartenere al passato a volte tornano a far parte della tua vita con irruenza, come uno squarcio di luce nell'ombra oppure dolcemente, come le note di una canzone.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Introduzione.


 

   Era settembre e Jenny era seduta sul sedile posteriore della Mercedes nera di suo padre. Da quando si erano rivisti non si erano parlati molto a parte per scambiarsi i saluti, non che lei avesse molta voglia di discutere dei due mesi di campeggio che erano stati a dir poco memorabili, sfortunatamente non in senso positivo. Non ci sarebbe stato molto da dire, l'estate 2010 era stata la più schifosa della sua vita. Non rimproverava suo padre per averla spedita a Folkestone per quasi due mesi, d'altronde lui lavorava e non sarebbe potuto essere molto presente e stare dietro alla figlia, non poteva nemmeno prendersi delle ferie per portarla in vacanza.

Jake Fields era uno dei manager più famosi e ricchi di Londra ed era sempre occupato con i viaggi e le riunioni di lavoro. Jenny si era abituata allo stile di vita del padre e non le dispiaceva rimanere di tanto in tanto a casa da sola per dei giorni, di solito c'erano le amiche a farle compagnia.
   Una cosa che le dava fastidio è che tutti conoscevano la sua storia, sapevano di Mary Blomwood, sua madre. Odiava quando la gente la compativa e la guardava con occhi impietositi, mormoravano e scuotevano il capo.
   La madre era morta quando aveva tredici anni, era anche lei una donna in carriera e affiancava il marito nell'azienda di famiglia ma un giorno la vita perfetta dei Fields cominciò ai incrinarsi. Era la fine di novembre, c'era il sole. La giornata era apparentemente perfetta, poi squillò il telefono. Suo padre rispose in tono professionale, Jenny era seduta di fronte a lui nel soggiorno e vide l'espressione di Jake cambiare, suo padre si allentò il nodo della cravatta e la sua espressione tradiva disperazione. Era strano per lei vederlo in quelle condizioni, lui non perdeva mai la calma e non lasciava trasparire le emozioni dei momenti difficili, cosa che gli era utile nel lavoro. Jenny non vide sua madre per tre giorni, pensò che lei era partita per uno degli ennesimi viaggi di lavoro, poi seppe tutto. Sua madre era stata rapita e suo padre ricattato a versare dieci milioni di sterline per riaverla indietro. Jake non esitò, era innamorato perso di Mary come il primo giorno in cui l'aveva vista ed avrebbe fatto di tutto per lei, versò i soldi e ricevette un indirizzo dove avrebbe potuto rincontrare la moglie. I soldi non bastarono a fermare quei criminali e Mary fu uccisa. Suo padre cadde in depressione e Jenny faceva regolarmente visita agli psichiatri più famosi di Londra mentre vedeva il padre allontanarsi da lei. Il tempo aiutò a stabilizzare le cose anche se Jake non tornò mai più come prima, i primi tempi lavorava come uno schiavo per distrarsi dai problemi. Divenne taciturno e di riflesso anche sua figlia. A Jenny mancava sua madre ogni giorno della sua vita ma aveva capito che era inutile rifugiarsi nel dolore e rimanere bloccata nel passato. La sua vita scorreva tranquilla, era una ragazza bella, intelligente e spensierata.

   L'estate del 2010 Jenny aveva sedici anni e il venti luglio lasciò la sua casa a Londra per trascorrere l'estate nella vicina Folkestone. Non aveva mai fatto nulla del genere e si sentiva emozionata di conoscere nuove persone, ma in realtà fu tutto un disastro. Furono dei giorni terribili, lei e un'altra ragazza erano considerate le sfigate della compagnia e un ragazzino impertinente si divertiva a farle dei dispetti e prenderla in giro. Jenny non avrebbe dimenticato la sua faccia tanto facilmente, anche perché era davvero carino. Riccio, occhi verdi e l'aria da spacca cuori; pensava che un giorno si sarebbe presa la rivincita.

   La macchina si fermò e Jenny si rese conto di essere davanti a casa, fece un sospiro di sollievo ed aprì lo sportello dell'auto. Suo padre si offrì di portarle la valigia ma lei fu testarda. -Ti sei divertita al campeggio?- chiese alla fine Jake -Si, è stato forte- mentì spudoratamente. Non voleva far sentire in colpa suo padre per averle fatto passare un'estate orribile. -Ho prenotato un tavolo al tuo ristorante preferito per stasera, okay?- disse suo padre entrando in casa -Va bene, ma adesso vado a farmi una doccia.- Jenny salì le scale e si buttò sul letto, affondò la faccia nel cuscino e per sfogarsi pianse per dieci minuti abbondanti. Ripreso il controllo iniziò a disfare la valigia, chiamò Corinne, la ragazza che aveva conosciuto al campeggio, per sapere se era arrivata a casa, erano diventate grandi amiche. Parlarono un po' poi Jenny attaccò dicendo che aveva bisogno di riposo. Entrò nell'immenso bagno e aprì l'acqua calda al massimo, si tolse i vestiti ed entrò nella doccia. Mentre si lavava i lunghi capelli biondo scuro pensava a quello che le era capitato. Lei aveva tanti amici nella sua scuola ma non si riusciva a capacitare del perché non fosse riuscita a fare amicizia, alcune ragazze erano davvero insopportabili ma l'unica che le parlava senza prenderla in giro era Corinne. Era sicura che fosse stata tutta colpa di Harry, il ragazzo riccio, la metteva sempre in ridicolo davanti a tutti. Chiuse il getto dell'acqua e si avvolse un asciugamano intorno al corpo mentre usciva dalla doccia. Tornò in camera e si vestì per uscire a cena con suo padre. Passarono una serata tranquilla ma Jenny dovette mentire quando il padre le chiese del campeggio.
   Tornarono a casa e quando lei salì in camera sua vide un panno bianco per terra che le era caduto mentre disfaceva le valigie. Lo prese e si accorse che era una maglietta. La parola 'LOSER' era scritta a caratteri cubitali sulla schiena e c'era pure la firma dell'artefice: Harry. Con rabbia la buttò nel cestino e una volta messo il pigiama si mise sotto le lenzuola e si addormentò con un solo pensiero il testa: “Harry, ti giuro che la pagherai”.




Commenti finali:
Ciao a tutte :) innanzi tutto grazie per aver letto, questa è la mia prima FF e spero che ci esca qualcosa di buono, mi farebbe piacere ricevere delle recensioni, anche se la storia è solo all'inizio. Questa è solo una piccola introduzione a quello che verrà dopo, spero di avervi incuriosite :) Nella storia i personaggi non sono famosi ma normali ragazzi londinesi. Cercherò di aggiornare il più presto possibile non appena finirò i capitoli, ma vi avverto la puntualità non è il mio forte quindi scusate in anticipo. A presto, baci Ale.
P.S. Potete seguirmi su twitter :)  
https://twitter.com/#!/IsaidAlessia  


Spoiler del prossimo capitolo.-




-Jennifer Fields, non puoi nemmeno immaginare, ero in fila alla tavola calda e davanti a me c'era... oddio non ci posso pensare, l'ho riconosciuto subito. Accidenti!- ma che cosa stava farfugliando, non capivo perché era così su di giri. -Corinne respira e dimmi chi c'era sotto- teatralmente fece un grosso respiro e poi sputò fuori il nome tutto d'un fiato -Harry, Harry Styles. Ti ricordi? Estate 2010, Folkestone...- avevo gli occhi fuori dalle orbite.




   
 
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