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Autore: Marta_R92    23/10/2006    4 recensioni
One-shot su una coppia poco conosciuta! per una volta, volevo provare a fare una ff che non sia Draco/Ginny... ed è venuta fuori questa!!^^ salutoni!
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Hermione Granger | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ron! Sei un bastardo!- urlò Hermione in lacrime. Ron, il suo ragazzo, era lì, sdraiato su quel letto, scombussolato e con Lavanda fra le braccia.

-Hermione, no, ti prego!- urlò Ron sedendosi e cercando di non far calare la coperta più giù di dov’era.

-no, Ron! Ho capito perfettamente!- replicò lei fra le lacrime di rabbia.

-Herm lei…- iniziò Ron, ma Hermione gli diede le spalle e corse via. Ron si accasciò sul letto… ormai l’aveva persa…


Hermione corse via dai Sotterranei, imboccando il lungo corridoio che portava all’uscita.

sono stata una stupida a credere che mi amasse veramente!” si continuava a ripetere. Le lacrime le invadevano gli occhi, scontrò contro qualcuno che correva nella direzione opposta.

Lei cadde all’indietro, atterrando a sedere.

Alzò lo sguardo su colui contro il quale si era scontrata. Zabini la fissava in ginocchio, poi si alzò e le allungò la mano.

-ehi… tutto bene?- chiese mentre lei afferrava quella mano e si tirava su in piedi.

Hermione lo fissò un attimo, poi incominciò di nuovo a piangere e spostò lo sguardo a terra, con la mano ancora unita a quella di Zabini. Il ragazzo la fissò un attimo confuso, poi si guardò intorno,infine, individuando la porta per il passaggio segreto che portava al sesto piano, c’entrò trasportandola con sé.

Chiuse la porta, abbracciandola, mentre lei continuava a piangere

-su, Granger… non fare così, o ci giochiamo tutti e due la reputazione…- sussurrò Zabini guardandosi nervosamente intorno.

cazzo, io qui mi ci gioco anche la vita!” pensò mentre stringeva a sé la ragazza e si appoggiava al muro. Quella giornata per lui era iniziata molto male, iniziando con il fatto che per poco non cadeva da trenta metri nel campo di Quidditch mentre cercava di passare la palla a Nott.

-scusami…- sussurrò lei mentre continuava a singhiozzare senza potersi fermare.

-cosa?- chiese Zabini fissando la testa castana che si nascondeva nel suo muscoloso torace.

-non devi farlo per forza a stare qui con me…- rispose lei tirando su con il naso. Zabini sorrise dolcemente, poi la strinse di più a sé.

-zitta e piangi, Granger… almeno per un po’ ho trovato un passatempo…- sorrise lui. Hermione si fece sfuggire una risata, poi si scostò dal corpo si lui, ma senza sciogliere l’abbraccio. Lo guardò con i suoi occhi color castagno rossi, poi sorrise goffamente.

-oggi- iniziò lei trattenendo a stento le lacrime, poi sospirò e continuò- oggi doveva essere il nostro primo anno di fidanzamento…- sussurrò lei poggiando la sua guancia sulla spalla del moro. Lui restò immobile e taciturno. Il silenzio li abbracciò, per poi essere di nuovo interrotto.

-aveva detto… che era tutto normale, e che non mi aveva mai amato così tanto prima di ora…- sussurrò lei mentre le lacrime continuavano a scendere senza fermarsi.

-ssst… non parlare… ti farai solo del male- rispose Zabini cercando di scaldarla e di proteggerla dal freddo di quella stanza umida.Lei ubbidì e restò zitta, finché dei passi non li fecero sussultare. Provenivano dalle scale.

Zabini ed Hermione si fissarono, ma quando aprirono la porta, si fermarono. I passi si erano spenti al pianerottolo buio qualche metro più sopra.

Sentirono delle voci.

-Qui siamo al sicuro, dai…- sussurrò una voce bassa e dolce di un ragazzo fin troppo conosciuto.

-sicuro?-rispose una voce più solare di una ragazza, anch’essa fin troppo conosciuta perché fosse con quel ragazzo.

-si…- Hermione fissò Zabini.

-Draco…- sussurrò Zabini ad Hermione.

-Ginny…- rispose lei sorridendo. I due si guardarono, poi uscirono di lì.

Richiusero la porta e, silenziosamente, camminarono verso la porta per il dormitorio di Serpeverde.

Poi, arrivati davanti ad essa, si fermarono.

-vuoi… vuoi entrare e continuare a raccontarmi la storia?- chiese il moro fissandola negli occhi. Lei sorrise,e in quel sorriso, Zabini si perse. Per una volta, vedeva veramente Hermione. Per come era, per la sua bellezza e per la sua dolcezza.

-non credi che i tuoi amici avrebbero qualcosa da ridire?- chiese lei spostando lo sguardo contro la porta del dormitorio, rossa in volto.

-beh… credo di no…- sussurrò, poi aggiunse- a quest’ora non c’è nessuno- lei sorrise, poi gli si avvicinò e gli baciò la guancia.

-per oggi è meglio che vada nella mia casa, ciao…- sussurrò fissandolo. Lui, sbigottito del bacio annuì e salutò con la mano, poi restò a fissare il punto in cui poco prima c’era la ragazza, infine si toccò la guancia in cui Hermione l’aveva baciato.

mi ha…


-baciato, Draco! Baciato…- Zabini restava sdraiato sul suo letto, mentre Draco lo fissava seduto sulla sedia. Il muscoloso nero, aveva una mano poggiata sulla fronte, mentre Draco lo guardava felice.

-ma… baciato baciato, o, un bacio semplice… a fior di labbra?- domandò Draco alzando un sopracciglio. Zabini voltò lo sguardo verso l’amico.

-no! mi ha dato un bacio sulla guancia…- un attimo di silenzio, poi Draco scoppiò a ridere.

-ma di che ti lamenti! Sai quanti baci sulla guancia ho ricevuto io?- chiese il biondo.

-si, soprattutto dalla Weasley…- sbottò il moro senza pensarci.

-co… cosa?- chiese Draco, fintamente confuso.

-Draco,ti ho sentito nel passaggio segreto! Eri con la Weasley! Se vuoi altri testimoni, ti ha sentito anche Hermione!- rispose Zabini ridacchiando e facendo arrossire sempre di più il biondino.

-ehi! Da quanto la chiami per nome? E che ci facevi là dentro?-

-prima rispondi a me, e non cambiare discorso! Che ci facevi là dentro?- domandò di rimando Zabini sedendosi sul letto e fissandolo.

-se io ti dico cosa stavo facendo, tu mi dici cosa ci stavi facendo tu?- chiese fissandolo.

-okay…-

-La storia inizia una settimana fa… lei stava da sola a leggere sulla riva del lago!- iniziò a raccontare Draco con gli occhi che gli brillavano ed avvicinandosi alla finestra che dava al prato.

-lei restava lì, incantevole, e per una volta l’ho trovata stupenda! Non bella, non carina, ma stupenda!- Draco si girò verso Zabini sorridendo. Il moro lo fissava comprensivo, poi sorrise.

-così mi gli sono avvicinato e ad ogni passo che facevo il cuore andava sempre più veloce! Mi sono seduto vicino a lei e abbiamo iniziato a parlare come se eravamo amici da sempre-


-così ho chiuso il libro e l’ho fissato chiedendogli cosa voleva. Lui ha sorrise, poi si è alzato spolverandosi i calzoni e mi ha teso la mano.io l’ho afferrata e ci siamo messi a camminare sulla riva del lago. Quando tutti se ne andarono e il freddo si avvicinava, lui mi ha abbracciato. Era calata la notte e, mentre io gli circondavo il collo con le braccia, mi ha chiesto di baciarlo, e io l’ho fatto…- sussurrò Ginevra sulla sedia davanti a quella della sua amica Hermione. Lei sorrideva raggiante e la fissava.

-bellissima…- sussurrò riferendosi alla piccola storiellina nata in quella sera.

-invece tu che ci facevi in quel passaggio segreto?- il sorriso della castana si trasformò ben presto, con la distanza di un sospiro, in una faccia triste.

-tuo…tuo fratello- sussurrò tristemente- l’ho trovato insieme a Lavanda in una stanza agghindata per coppiette… beh…sai come, no?- chiese Hermione, poi, senza dare tempo alla castana di rispondere, continuò.

-sono corsa via e, mentre percorrevo il corridoio per uscire mi sono imbattuta su Zabini, che mi ha confortato dentro il passaggio per non farci prendere in giro da tutti i Serpeverde…- concluse lei in un sorriso. Ginevra la fissò, poi si piegò sul tavolo.

-Herm… ti piace?- chiese Ginevra fissandola negli occhi. Per un attimo, quelli della castana brillarono di felicità.

-si… e non sai quanto!- rispose lei.

-e lui lo sa?- lei la fissò.


-non lo so… insomma… mi avrà dato quel bacio per dirmi che sono sua amico e che..- iniziò Zabini, ma Draco lo fissò.

-Blaise! Svegliati! L’hai consolata! L’hai fatta sorridere e sei stato dolce con lei. È cotta di te!- Zabini lo fissò per un attimo: capì che doveva darsi da fare, e subito!


Percorse a grandi passi il prato bagnato, nella notte che era calata. Una sagoma illuminata dalla luna, si stagliava alta, davanti al lago. La castana si fermò a fissarla a poco meno di un metro di distanza.

-Blaise?- chiese Hermione fissandolo. Lui sorrise, poi girò lo guardo su di lei.

-ciao…grazie di essere venuta…- sussurrò lui girandosi completamente verso di lei.

-volevi parlarmi?- chiese lei fissandolo. Zabini si fissò intorno, poi la guardò.

-si- disse. Era ora di dirle la verità.

-senti, Hermione, io…- iniziò, ma si accorse che le parole non potevano descrivere ciò che provava, così si fermò.

-si?- chiese lei fissandolo negli occhi. Zabini le si avvicinò, infine le circondò la vita fina.

-io… io ti… Hermione…- iniziò lui non trovando le parole.

Lei sorrise, poi lo baciò dolcemente sulle sue carnose labbra.

-anche io…- sussurrò lei. Zabini sorrise, poi la baciò stringendola a sé. Nessuno l’avrebbe mai portata via da lui.

   
 
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