La demonessa sfoderò la spada, sogghignando.
“No, ti prego. No.” piagnucolò la miko.
“So cosa hai fatto. Non ci sarà più pietà.” sibilò, lo sguardo impazzito dall’ira.
“No. Non sono stata io, te lo giuro.” supplicò la sacerdotessa.
“BUGIARDA!” le trafisse l’addome con la katana. “Io l’amavo, dovevi proteggerla. Dovevi proteggerla da me, non dovevi rompere il mio sigillo!”. Gli occhi erano ormai cremisi come il sangue che zampillo dal petto della donna inginocchiata a terra. Un getto le arrivò in faccia, ma lei non se ne curò minimamente.
La miko si dissanguò sotto il suo sguardo bagnato di lacrime al ricordo degli ultimi istanti della donna che amava che si spegneva tra le sue braccia.