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Autore: Eugenie    26/03/2012    5 recensioni
"Le ferite di quella guerra erano comparse da poco nella sua anima, ma era già evidente che molte cicatrici l'avrebbero deturpata per sempre; profonde, orripilanti e insanabili."
"[...] Quando mai l'Oscuro Signore smetterà di soverchiare le nostre menti?"
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Per Quanto Poteva
 




"[...] ma sotto il tavolo le sue dita sottili si chiusero per un attimo sul polso del marito. A quel tocco, Malfoy infilò la mano nella veste, ne trasse una bacchetta e la passò a Voldemort, che la levò davanti agli occhi rossi per esaminarla da vicino." (Da Harry Potter e i Doni Della Morte, cap. 1)

"La tua autorità! [...] Tu hai perso l'autorità insieme alla bacchetta, Lucius!" (Da Harry Potter e i Doni Della Morte, cap. 22)


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"Narcissa, guardami! Non sono più un uomo... i miei occhi raccontano di meschinità e sotterfugi di ogni genere... quanto ancora potrà andare avanti così? Quando mai finirà questa tortura? Quando mai l'Oscuro Signore smetterà di soverchiare le nostre menti?"

Lucius Malfoy era un uomo distrutto. Il suo aspetto esteriore ricalcava con precisione la distruzione e la rovina del suo animo. La barba sfatta, i vestiti sciupati, ma più di tutto gli occhi spenti dell'uomo erano testimoni del peso di un fardello di cui si faceva carico da troppo tempo e che era ormai diventato insopportabile, impossibile da sostenere. Ancora.
Narcissa, leggera, pose una mano sul viso dell'uomo che aveva sposato, accarezzandolo. I suoi occhi non tradivano emozioni, l'unica cosa capace di turbarla manifestamente era la sorte di suo figlio. Lentamente, fece scorrere il pollice affusolato sulla gota sinistra di Lucius, imprimendovi la sua ostentata tranquillità, quanto più poteva. Per quanto poteva.
Era davvero così scontato che un Mangiamorte fosse impenetrabile?

Tutto era cominciato quando l'Oscuro Signore lo aveva privato della sua bacchetta, di ciò che faceva di lui un mago.
Si era anche preso gioco di Lucius, in quell'occasione... poteva farlo, in virtù della sua formidabile supremazia.
Si era sentito defraudato della sua individualità, come se un pezzo di sè fosse stato trafugato da mani ignote. Non era così: quelle mani erano bianche, spettrali, nodose e appartenevano a Lord Voldemort. Non poteva nulla contro il suo Signore, contro colui che lo aveva accolto tra le fila dei suoi seguaci, tra le schiere dei suoi combattenti. Era sempre stato in prima fila, si era sempre buttato a capofitto nei conflitti; spietato, sanguinario.
Adesso, vacillava. La sua mente non ragionava più seguendo losche trame, lui stesso non si curava più di celare la propria identità alle istituzioni e a chi gli conveniva compiacere...

"Io ti guardo, amore mio. Vedo un uomo che ha sempre scelto da che parte schierarsi, senza esitazioni. Con fierezza e ardore."

Si guardarono per pochi istanti, poi Narcissa lo baciò, lentamente. Lui non ricambiò, rimase quasi inerme, a subire. La donna si allontanò, gli occhi puntati in quelli del marito, che a sua volta la fissava, cupo.
Le ferite di quella guerra erano comparse da poco nella sua anima, ma era già evidente che molte cicatrici l'avrebbero deturpata per sempre; profonde, orripilanti e insanabili.

  
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