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Autore: Harriett_    26/03/2012    1 recensioni
Dal prologo:
Avete presente quando da bambine sognavate di essere principesse? Di vivere in grandi castelli, partecipare a sfarzose feste e di sposare il principe azzurro?
Per me, almeno le prime tre cose, sono realtà. Mi presento, sono Claire Windsor, principessa del Galles.
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Nella storia i One Direction non esistono, ossia sono ragazzi normali, niente fama e fan.
La storia parla di due tipi di amori: uno "imposto", "costretto" e l'altro spontaneo, che nasce piano piano. Spero che vi abbia interessato
Francesca.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. Prince of Austria.             


- Claire, forza! Non c'è tempo da perdere! - mi esortò Brigitte, la mia tutor. E' stata come una madre per me, c'è sempre stata. Era una donna solare e dolce. Occhi azzurri e capelli castano chiaro. Le sue "frasi celebri" erano: " Claire, sei una principessa! Un pò di etichetta" oppure " Sei tutta tua madre" o cose così. Non ero neanche entrata in camera che già intuivo la aria di autorità, che a volte mi spaventava. La mia camera era enorme. Comprendeva un bagno e una stanza che io usavo come mini-biblioteca. Dentro la mia mini-biblioteca ci andavo quando volevo leggere o semplicemente starmene da sola. Le pareti erano verdi e azzurri. I mobili per la maggior parte erano bianchi.
- Dov'è Niall?? - chiesi cambiando discorso. Sulla sua faccia si formò un sorriso, forse perchè quella domanda la ripetevo almeno mille volte al giorno.
- Non so dove si è cacciato mio figlio, ma ora devi vestirti! - rispose lanciandomi un vestito elegante, ma non troppo. Mi avvicinai allo specchio e lo appoggiai al mio corpo, giusto per avere un' idea generale di come potevo apparire.
- Io questo non lo metto! - protestai, non mi sarei sentita a mio agio per niente. La sua faccia però mi fece intendere che me lo sarei dovuta mettere senza obbiezioni.


Corsi il più velocemente possibile, tacchi permettendo, i lunghi corridoi del palazzo. Arrivata davanti alla porta della sala dei ricevimenti, mi fermai. Feci un paio di respiri per riprendere fiato e regolare il battito e poi entrai.
- Sei in ritardo - mi fece notare Willy. Mi misi alla sua sinistra, alla destra c'era sua moglie, Kate. Eravamo nella sala dei ricevimenti per accogliere il re d'Austria e suo figlio. C'era tutta la faglia reale, e io, come mio solito, ero in ritardo. La puntualità non era proprio il mio forte, soprattutto se di mezzo c'era un vestito da mettere, trucco e parrucco.
- Lo so... - sussurrai. Feci un segno di saluto a Kate e mia nonna mi fulminò con lo sguardo. Feci spallucce e sulla sua faccia si formò un piccolo sorriso. Come per dire " sempre la solita".
- Tanto ancora non sono arrivati - continuai.
Dopo pochi secondi vennero annunciati gli ospiti ed entarono. Si avvicinarono a noi. Dopo gli inchini e strette di mano ci furono le presentazioni. Il figlio, ossia il principe, a quanto avevo capito aveva 2 anni in più di me e si chiamava Liam. Era insieme alle sue due sorelle e sua madre.
Fummo invitati a sederci a tavola per pranzare. Alla mia destra si sedette Hanry e alla mia sinistra il principe d'Austria. Ogni tanto con la coda dell'occhio vedevo Niall girare per i corridoi. Quanto avrei voluto essere con lui in quel momento. Per la prima parte del pranzo stretti in silenzio, finche' la voce di un ragazzo non mi distrasse dai miei pensieri.
- Principessa, è per caso in imbarazzo? - disse una voce alla mia sinistra. Mi voltai leggermente e incrociai gli occhi castani del principe a mio fianco. Aveva i capelli leggermente ricci e castani, due occhi magnetici. La sua voce era bassa e soave. Per un attimo mi ricordò quella di Harry, ma poi notai che quella di Harry era leggermente più bassa.
- Colpa del vestito - risposi semplicemente. Vidi i suoi occhi posarsi sul mio vestito. Era un vestito con le spalline, stretto fino alla vita e poi cadeva morbido fino all'altezza delle ginocchia, coloro blu-azzurro.
- Sei bellissima - disse sorridendo. Un sorriso dolce, per niente malizioso o altro. Semplice e dolce.
- Grazie - dissi arrossendo leggermente.
- Ah, puoi chiamarmi Claire... - aggiunsi. Di solito non davo molta confidenza ai principi o persone del mio ramo sociale. Ma con lui mi sentivo a mio agio. Forse era perchè anche lui era nella mia stessa situazione.
- Liam - disse a sua volta sorridendo.
- Com'è l'Austria? - chiesi a Liam, dato che l'argomento di cui stavano discutendo i nostri famigliari non mi interessava molto.
- Bella, dovresti visitarla un giorno... - rispose - Magari potrei farti da guida turistica - propose. Feci una leggera risata per poi tornare a far finta di interessarmi al discorso tenuto da mio padre.
- Se posso avere la parola.... - iniziò a parlare mia nonna. Attirò l'attenzione di tutti, che nel giro di poco tempo smisero di fare quello che stavano facendo.
- Bene, il re Franz X non è venuto qui solo per visitare la capitale, ma ben si per annunciare un fidanzamento - continuò. Io e i miei fratelli ci guardammo straniti.
- Beh, se posso avere io l'onore di annunciare il fidanzamento - disse il re Franz X, mia nonna fece segno di continuare - il fidanzamento del principe Liam e la principessa Claire - concluse.
- Cosa?! - urlai alzandomi di scatto.
- Sua altezza, l'etichetta! - mi richiamò la regina d'Austria.
- Al diavolo l'etichetta! Come avete potuto?! Chi vi ha dato il permesso?! Io non lo conosco neanche! Io e lui non saremo mai niente, NEANCHE AMICI- urlai scandendo bene le ultime due parole. Detto questo corsi via da quell'enorme sala. La mia camera era dall'altra parte del palazzo. Corsi per tutti i corridoi con dietro i miei due fratelli. Arrivata alla porta di camera l'aprii velocemente e la richiusi altrettanto velocemente. Mi lasciai cadere a terra. Sentii i passi dei miei fratelli avvicinarsi e chiamare il mio nome, che in quel momento tanto odiavo.
- Apri, ti prego... Possiamo spiegare... Claire, non fare la bambina! - continuava a ripetere Hanry, ma io non l'ascoltavo. Io quel momento l'unica persona che volevo al mio fianco era l'unica che non poteva esserci: mia madre.
Non era colpa sua se non c'era, ma io la cercavo lo stesso, quasi non volessi accettare la sua mancanza.
Mi alzai da terra e mi avvicinai alla scrivania dove c'era il mio telefono.
" Casino in vista. Vado a fare una passeggiata a cavallo, ci vediamo in camera mia alle 17:30. Puntuale! "
Scrissi velocemente il messaggio a Niall e mi andai a cambiare.

- Ti sello Baylor o Diana? - chiese gentilmente Louis. Ero dentro alla scuderia per prendere Baylor e andare a fare una passeggiata. Voglia di rimanere in quel palazzo proprio non ne avevo.
- Cavalcherò Baylor, ma lo sello da sola. Grazie Lou - risposi sorridendogli.
- Vuoi venire con me? - chiesi, forse troppo velocemente.
-... Va bene - rispose.
Baylor era un cavallo dal manto grigio e la criniera nera. Aveva 10 anni ed era un puro sangue. Me ne innamorai appena lo visi. L'anno dopo, comprammo una cavalla. La chiamai Diana, in ricordo di mia madre. E' una cavalla con una malto color senape chiaro e criniera nera. Anche con lei fu amore a prima vista.
Dopo aver sellato Baylor mi avvicinai a Louis per vedere a che punto stava.
- Fatto? - chiesi avvicinandomi ancora di più alla perfezione fatta a persona. " Cosa sono questi pensieri? Da quando una principessa si lascia andare così? Ok, sto impazzendo" pensai. La mia mente era divise in due parti. Il problema? Un solo cervello.
- Si - rispose lui sorridendomi.
Salimmo sopra i cavalli e uscimmo dalla scuderia.
- Dove si va? - chiese Louis. Ci pensai un attimo e poi lanciai al galoppo Baylor a tutta velocità. Louis che era stato colto di sorpresa, rimase fermo un secondo, per poi lanciare a sua volta al galoppo il suo cavallo. Baylor era un cavallo veloce, e ci vollero un paio di minuti prima che Louis mi raggiungesse. La velocità, il vento tra i capelli, l'orizzonte infinito, mi dava un senso di libertà. Cosa che il palazzo e le sue regole non mi davano. La mia "sfida" venne colta con piacere da parte di Louis, che, senza pensarci una seconda volta mi superò. " Ah si? Vuoi la guerra? E guerra sia" pensai tra me e me.
Feci aumentare la velocità al mio cavallo e lo raggiunsi. Ora eravamo a un testa a testa.
- Stai solo correndo o stai scappando? - urlò Louis. Strinsi le briglie e le tirai di scatto, facendo fare impennare il mio cavallo. Louis prima di tirare le briglie fece rallentare il cavallo.
- Tu non sai niente - dissi piano, ma abbastanza forte che potesse sentire.
- Invece so tutto, soprattutto quello che è successo prima - rispose lui avvicinandosi ancora di più.
- .... -
- Lo so.... Ma almeno sai il perchè? - chiese scendendo da cavallo.
- No... - risposi scendendo a mia volta.
- Dai, vedrai che tutto si sistemerà - continuò sorridendomi.

- E' meglio che ora vada, o mi daranno per dispersa - dissi alzandomi. Raggiunsi il mio cavallo e lo montai.
- Grazie Lou, ti voglio bene - gli dissi una volta che gli fui vicina.
- Ti voglio bene anch'io, mia principessa - rispose sorridendomi.
Quando lo sentii pronunciare quelle ultime due parole mi sentii morire. Possibile che io per gli altri sia solo una principessa?
Lanciai il mio cavallo al galoppo, forse ancora più velocemente di prima. "Mia principessa" quelle parole mi risuonavano in mente ed era come ricevere pugnalate. Per lui ero solo la sua principessa. Appartenevo ad un ramo più alto del suo, ecco cosa pensava di me. Mi feriva perchè.... Perchè.. Perchè io lo amavo.
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Spazio autrice.
Spero che questo capitolo vi abbia trasmesso almeno un pò di interesse :)
Gradirei ricevere delle recensioni, così da sapere cosa ne pensate....
Alla prossima,
Francesca
  
   
 
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