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Autore: 19_ACSECNARF_94    26/03/2012    1 recensioni
Una ragazza perde la sua ombra e rischia di morire se non la recupera in fretta...
recensite per favore!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sembrava una mattina come le altre,sveglia, colazione, zaino, la solita fermata dell’ autobus… quando ad un tratto mi accorsi di avere parso la mia ombra, subito mi nascosi nella penombra per non far notare ai presenti la mia anomalia. Decisi di andare a parlare con Jake, prima che andasse a scuola. Jake è come me, anche lui è…diverso (dovete sapere che io vivo in due mondi uno,come voi lo definite, il “mondo reale” e l’altro il “mondo fantastico”, che in questo caso fantastico non è!).
Per arrivare a casa di Jake dovetti attraversare mezza città. Finalmente arrivai. Citofonai. Rispose la madre, Jake era già a scuola. Su di me piombò tutta la disperazione,non sapevo che fare, a casa non potevo tornare, mia madre non sapeva niente del mio mondo. Quando il pomeriggio uscivo lei sapeva che passeggiavo con i miei amici anziché andare a scuola (io frequentavo due scuole la mattina il liceo scientifico, il pomeriggio la scuola di magia e stregoneria),così decisi di nascondermi in stradine strette che non avevano mai conosciuto la luce del sole.
Finalmente potei tornare a casa, mi fiondai in camera mia, presi il libro di magia, andai alla lettera O,cercai la parola ombra. C’erano una sfilza di definizione, finalmente trovai quella che mi serviva “ombra scomparsa”. Lessi velocemente. No. Non poteva essere. Ci doveva essere un rimedio. Rilessi ancora e ancora. Ma c’era scritto solo: “Quando la vostra ombra scompare vuol dire che la Morte ha deciso che è giunta la vostra ora. Dalla scomparsa dell’ ombra avete solo 24 ore di vita.”
No. Non potevo morire a soli 15 anni. Avevo ancora una vita davanti. L’unica soluzione era quella di parlare con il granmago ( il vostro preside). Ma dovevo sbrigarmi, sarebbe partito presto per il convegno annuale dei granmaghi che si teneva a Parigi. Uscì di corsa dalla mia camera. Spalancai la porta di casa. E giù a rotta di collo per le scale. Dovevo sbrigarmi mi rimanevano 10 ore di vita. Appena arrivai a scuola incontrai il mio professore di pozioni il quale mi disse che il granmago era già partito…NO. Mi credevo spacciata quando, improvvisamente, mi ricordai della mia prima e unica lezione di trasfigurazione. Decisi di provare. Chiusi gli occhi e quando li riaprì… WOW era in una affollatissima strada di Parigi e proprio avanti a me c’era il granmago. Ci ero riuscita.
Quando il preside mi vide mi chiese cosa ci facevo a Parigi e per di più senza la mia ombra! Così gli spiegai tutta la storia e lui sbiancò. Per preparare l’unica pozione che poteva salvarmi ci volevano ben 7 ore e gli ingredienti erano rarissimi. Ero spacciata, mi mancavano 10 ore. Già mi immaginavo in paradiso con tutti i miei avi quando il granmago interruppe le mie fantasie dicendomi che dovevamo andare alla ricerca di tutti gli ingredienti:
-         8 zampe di ragno svedese;
-         12 gocce di rugiada cinese;
-         Acqua della cascata del Niagara
-         15 petali di un fiore sudamericano.
   Per trovare tutti gli ingredienti girammo mezzo mondo, quando finalmente avevamo tutti gli ingredienti mi erano rimaste solo 7 ore e 5 minuti. Subito ci  mettemmo all’opera. Ogni volta che inserivamo un ingrediente nuovo il fumo cambiava colore, da nero a celeste, poi rosa e infine bianco. La pozione era pronta! Mi mancavano 5 minuti. Stavo per ingurgitarla quando il granmago mi fermò dicendo che la pozione doveva essere bevuta fredda altrimenti mi avrebbe ucciso più in fretta. I secondi passavano, i minuti passavano, e la pozione era sempre più calda. Il rintocco di ogni secondo faceva male come il sangue che pulsa nelle ferite. Mancavano pochi secondi quando improvvisamente la pozione diventò gelata, la buttai giù d’un sorso…et voilà la mia ombra era ricomparsa, ero salva!
Quella notte la Morte mi venne in sogno e vi giuro non dimenticherò mai ciò che mi disse con quella sua voce crudele “non so come tu abbia fatto a salvarti, ma sta certa verrà anche la tua ora!”
 
Da quel giorno sono passati ben 40 anni e della Morte non ho avuto più nessuna notizia. Quella volta ci ero riuscita, l’avevo battuta.

  
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