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Autore: bebamiss_97    26/03/2012    0 recensioni
i mostri sono quelli delle stoie per bambini? no, i mostri siamo noi stessi. siamo mostri intrappolati dentro corpi. mi hanno portato via tutto, mi hanno lacerato ogni parte del corpo. non pensavo che si potesse amare a tal punto da uccidere eppure è così. quella sera mi hai cambiata, mi hai levato la persona alla quale tenevo di più, ora sto vagando per i corridoi bui di una stazione dei tram. lacerata in corpo, violata , malata. eppure sono più, ma non ho nulla da perdere. portami via perchè non posso lottare, non più almeno. non tornerò in quel letto con le flebo, ma non starò neanche qui a consumarmi lentamente...sto arrivando
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Fa calda fuori, il sole è alto e splende nel cielo terso. Sotto agli alberi si sta bene, non fa caldo. Gli alberi in fiore ricoprono tutto il giardino, l’ immenso giardino. Una leggera brezza si alza e muove i fiori e l’ erba perfettamente verde . sarebbe tutto perfetto qui se non ci fossi rinchiusa a forza. Non importa quanto bella sia una prigione, rimane sempre una prigione. Almeno oggi è il giorno delle visite. Non vedo Robert da tre settimane. Non so come andranno le cose quando uscirò da qui. Mai madre piuttosto di ascoltarmi ha preferito rinchiudere in questa clinica, come se fossi una cocainomane ,mio padre non è mai venuto, è rimasto a Miami come se non fosse successo nulla. Ha fatto mandare un mazzo di fiori come fosse un lontano parente e non mio padre. Solo Natalie e Robert mi sono stati vicini . ma lei non ha detto nulla, la codarda di Naomi è scappata anche lei, eppure era stata lei a mandarmi in quell’ ospedale, lei mi ha quasi ucciso. Eppure le uniche persone che lo sanno sono io, lei, Robert e Natalie….non ho mai detto nulla a nessuno, solo a Natalie. Sento una mano calda appoggiarsi alla mia spalla. “Signorina, ha delle visite” la sua voce interrompe i miei pensieri “ vado subito ,grazie Amanda”. Si allontana velocemente. Amanda è una delle ragazze che lavora qui, si occupa delle visite, delle entrate e delle uscite. E’ sempre gentile con tutti, ci mette amore in quello che fa…ha una mano per tutti noi….loro. mi alzo e attraverso il giardino, passando per le piscine dove un istruttore sta facendo lezione e ai campi da basket e tennis. Attraverso il centro massaggi dove una ragazza del volontariato mi sorride e poi arrivo in un edificio. L’ edificio non è grandissimo, è in legno chiaro con le vetrate trasparenti. Se non sapessi che cos’è direi che è una spa. Entro e attraverso un lungo corridoio pieno di foto di ragazzi e ragazze che sono state qui per poi arrivare in una stanza bianca, nel mezzo c’è un tavolo in cristallo con quattro sedie, a lato una poltroncina e un divano in pelle. A destra una grande vetrata che da sulla piscina. Questa è la mia sala delle visite. Quando entro vedo un ragazzo con dei capelli oro ribelli, con due grandi occhi azzurri. Indossa una camicia bianca e un paio di pantaloni neri. Incrocio i suoi grandi occhi. Era da così tanto che non li vedevo. Si alza e corre verso di me. L nostri corpi sono uno contro, mi ha sollevata da per terra e sento respirare il mio profumo mentre mi da un bacio sulla spalla. I miei occhi sono lucidi…era da così tanto tempo. Quando scoglie l’ abbraccio e mi rimette per terra mi sorride e io mi avvicino al suo grande petto per abbracciarlo e lasciargli un bacio. Le sue labbra mi baciano i capelli. Mi è mancato tantissimo. quando ci mettiamo a sedere mi racconta come vanno le cose a Los Angeles, a scuola… ma sbaglia in una cosa, “poi Naomi….” Quando si accorge di averla nominata si morde il labbro e mi guarda. “ mi dispiace, non ci ho pensato…scusa” guardo fuori dalla finestra perché non veda che i miei occhi sono bagnati. Lo sento avvicinarsi alla mia sedia e chinarsi per prendermi le mani. Lo guardo e sorrido facendo finta di niente, ma è difficile. Può un amicizia uccidere? Forse si… “mi dispiace per quello che è successo quella sera, la colpa è anche mia. Se non le avessi …” faccio finta di non aver sentito. Non sono facili le cose per noi due, lo so. Quando mi hanno portato qua gli ho detto che se volava chiuderla qua l’ avrei capito, insomma io sono chiusa qua per non so quanto…l’ avrei capito. Ma lui si sente in colpa, pensa che sia sua la colpa. Ma io non potrei mai pensare una cosa del genere. Un paio di lacrime mi scendono a ripensare a tutto ciò che è successo, che è cambiato. Sento la porta a vetri aprirsi. Sento u rumori di due tacchi e alzo lo sguardo. “ che succede qua?” la sua voce attira la mia attenzione. E’ proprio stupenda. I capelli marroni come la nocciola le cadono morbidi e boccolosi dietro le spalle, i grandi occhiali da sole le coprono gli occhi verdi come i miei. Porta un abitino ciprio con una borsa e un carrè legato entrambi di hermes rosa e un paio di scarpe color carne di louboutin. “ forza qui!” “ Ciao Natal” sorrido a vedere la sua spensieratezza “ ciao Natalie” fa coro Robert. Natalie appena ha saputo che ero ricoverata è venuta, ha preso il primo aereo da Parigi e ha mandato all’ aria tutti gli impegni e i servizi fotografici per venire. “ ehi amore come stai?” appoggia dei sacchetti sopra il tavolo e mi lascia un bacio nella guancia libera dalla mano di Rob. “ abbastanza bene tu?” “ benissimo…guarda che ti ho preso!” afferrò i sacchetti e apro il primo. Sono delle scarpe, apro la scatola. Sono dei sandali di Roger Vivier color sabbia. Poi apro gli altri, prendo gli occhiali da sole, i costumi e i cappelli. “ grazie mille Natal” “ amore non dirlo neanche!” e’ proprio un tesoro, mi vuole bene come una sorella. In realtà è la mia sorellastra. “ Rob daglielo ora dai!” “ darmi cosa?” chiedo curiosa guardando Robert. “ ora?” “ si dai non sto più nella pelle!” il suo sguardo passa da quello di Natalie al mio. Mi sorride e dalla tasca dei pantaloni estrae un sacchettino rosso. Mi prende la mano “ lo so che in questo periodo abbiamo un po’ di problemi, ma io sono sempre vicino a te, qualsiasi cosa succeda. Questo è perché tu sappia che ci sono sempre per te anche quando non sono fisicamente con te.” Mi passa il sacchettino in velluto rosso. Lo guardo negli occhi e ricomincio a piangere. Vorrei vivere attaccata a lui, dargli il mio cuore in mano riempirlo di baci. Apro il sacchettino e Cartier. Tiro i nastrini e apro la scatolina. Lo guardo negli occhi e le lacrime aumentano. E’ un braccialetto, ma non un semplice bracciale ma il bracciale dell’ amore di Cartier: va chiuso e poi non si può più togliere se non si va al negozio e lo si fa smontare. “ mi ha aiutato a sceglierlo Natalie. Sono sempre con te così.” Mi avvinghio al suo collo mentre sento la sua mano muoversi nei mie capelli e le sue labbra appoggiate alla mia testa. “ sarà meglio che vi lasci ciao torno dopo” sussurra Natalie uscendo nel giardino. Quando sciolgo l’ abbraccio mi mette il bracciale e lo chiude. Per sempre con me penso dentro di me. mi avvicino e lo bacio. Un bacio dolce, felice, commosso, passionale, non un addio ma un a dopo. Ma il bacio aumenta d’ intensità e sento le sue mani salirmi per le cosce e sollevarmi. Le mie gambe sono strette alla sua schiena, le sue mani nel mio sedere, le nostre labbra attaccate, i nostri respiri spezzati. Le sue grandi mani salgono nei miei fianchi mentre mi appoggia nel tavolo. Siamo attaccati, inseparabili .la mia canotta scivola nel mio copro fino a raggiungere il pavimento e lo stesso fa la sua camicia. Le sue labbra sono nel mio collo, mi morde forte e poi scende. Con le mani sbottona i pantaloncini e li fa scendere aiutato da me. “ questi non ci serviranno” sussurra con il fiatone. Ridacchio mentre mi bacia e mi morde da per tutto . sciolgo la sua cintura per poi aprire i pantaloni “ neanche questi” sussurro. Lo bacio, forte. Le nostre lingue sono unite. I mei slip e i suo boxer finiscono vicino al pavimento e lo stesso fa il mio reggiseno. “ ti amo, ti amo, ti amo” dice spezzato dal fiatone. Entra in me forte mentre i suoi morsi mi stanno facendo impazzire. Lo sento spingere e lo aiuto. I mei gemiti sono forti, troppo forti. Mi bacia per non far sentire le urla. Arrivo subito e lui mi segue. Continua a spingere , a mordermi per poi baciarmi. Vorrei urlare , il mio cervello è in tilt, sono troppo felice. “ ti amo anche io” riesco a bisbigliare prima di tornare nelle sue labbra sanguinanti. Sento il suo respiro accanto alle mie spalle. Mi bacia dolcemente l’ orecchio. Non voglio che se ne vada. “ tra quanto esci ?” “ non so, spero presto” “ mhhh subito!” “ magari” . si sta così bene nel divano, con lui accanto, uniti per sempre. “ ti amo, più di ogni altra cosa al mondo” “ anche io, ti amo Rob” sento gli occhi bagnarsi. “ lo sai che ci sono delle telecamere in questa stanza?” “ stai scherzando spero!” “ no seriamente” le sue risate giungono alle mie orecchie mentre mi fa il solletico. Le nostre risate sono interrotte da una voce. “ l’ orario di visita è finito” “ solo un minuto grazie” dico triste “ certo ma veloci” mi giro e lo guardo negli occhi chiari. “ tornerò tra due settimane dai!” lo so che lo dice solo perché non pianga ancora. “ sono troppe! Non ce la faccio!” “ magari esci prima…fai la brava amore” “ si papà!” “ dai non fare la bambina, vieni qui!” le sue labbra sono ancora attaccate alle mie. Non è un bacio passionale ma un bacio dolce. Quando ci stacchiamo mi alza e si mette la camicia. “ ciao amore ci vediamo presto” “ grazie rob, per il braccialetto, perché stai ancora con me, perché vieni sempre. Grazie di tutto.” “ non potrei fare diversamente. Ricorda che ti amo!” lo bacio. Ma poi deve allontanarsi. Le nostre mani si staccano. “ ciao amore” “ ciao Rob”. Vorrei corrergli addosso e farlo rimanere ma so che non posso… sento la sua macchina accendersi e partire. La porta si apre. “ ciao Em io vado.” “ ehi Natalie ciao, grazie per tutto seriamente per aver cancellato tutti i tuoi impegni a Parigi..” “ stai zitta, stupida. Questo è il minimo sciocca. Ti è piaciuto il bracciale?” “ si, da morire…Natalie, posso chiederti una cosa?” “ ovvio, sono qui..dimmi” “ non succede nulla se…non prendo la pillola da un po’ e …” “ uh! In linea di massima no tranquilla.” “ grazie.” La abbraccio e poi la guardo allontanarsi e andare anche lei. Sono sola…. Esco dalla stanza ripensando a come tutto questo sia bello. Non lo stare qui ma Robert…. guardo il braccialetto. E’ in oro e platino con dei diamanti. E’ possibile essere così felici? Ti amo Rob..e ti amerò per sempre.
  
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