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Autore: Arimi_chan    26/03/2012    1 recensioni
Due vite che apparentemente non hanno nulla in comune, forse solo una grande solitudine, ma che si intrecceranno inevitabilmente scoprendo il vero significato della parola "casa".
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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*capitolo 5 *

 

E anche se con qualche ora di ritardo, ahimè, sono tornata. XD

Colgo come sempre l'occasione per ringraziare tutte le persone che leggono e che mi seguono, seite sempre di più e non potete capire quanto questo riempia il mio cuore di gioia.

Ovviamente il ringraziamente più grande và a CloserToMars_   e a   Marlary_killmydreams.   Ragazze vi adoro, grazie per le belle parole e per la vostra disponibilità. <3

Voglio inoltre, ricordare che non mi piace la carne umana, non mangerò nessuno di voi se lasciate un commentino... No, non preoccupatevi...non mangio nemmeno in caso di recensioni negative. XD

Detto questo, preciso che questo capitolo è di passaggio, un pò...forse...più o meno....insomma..leggetelo ! XD

Un bacione grande a tutti, Simona.

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Carly era seduta a gambe incrociate sul letto, una gran confusione in testa e niente di adatto da mettere alla festa. Vicky l'aveva chiamata quella mattina dicendole che la sarebbe andata a prendere Shannon e le aveva chiesto l'indirizzo e le indicazioni per arrivare a casa sua.

Era più di un'ora che cercava e ricercava, ma niente...nulla di bello o potenzialmente appariscente. Certo, non era il suo scopo farsi notare, ma finalmente aveva l'occasione di divertirsi e conoscere gente. Avrebbe fatto bene al suo ego sentirsi bella per una sera. Anche se poi ripensava a Vicky. A come fosse carina e a come le stesse bene il vestito che aveva acquistato, che subito si sentiva una moderna cenerentola vestita di stracci usati.

In un primo momento aveva addirittura pensato di chiamarla ed inventare una scusa, ma poi si era convinta che avrebbe dovuto chiedere scusa a Jake, no Jared. Si chiamava Jared.

Sapeva che Shannon non l'avrebbe aspettata tutta la sera, e doveva trovare un modo per rendersi presentabile. C'era un vestito che le piaceva, effettivamente. Non lo metteva da un pò ed era sicura che se lo avesse indossato, avrebbe fatto girare la testa a parecchi uomini.

Senza pensarci due volte, e senza nemmeno farsi poi tanti problemi, prese il vestito e lo indossò. Era un normalissimo vestito blu che evidenziava il suo seno, grazie alla fascia in raso, e che cadeva morbido sulle gambe magre. Non andò dal parrucchiere, e nemmeno dall'estetista, non poteva permetterselo, ma era riuscita a raccogliere i capelli in un semplice e grazioso chignon. Si guardò allo specchio e pensò di essere presentabile, mancava solo un filo di trucco. Un velo di cipria, una passata di mascara e un pò di lucido sulle labbra, ed era perfetta.

Erano personaggi famosi, non bastava la semplicità per colpirli, ma sicuramente si sarebbe sentita più a suo agio così, che con un trucco appariscente.

Si avviò verso l'armadio e lo aprì. Dietro tutte le borse, chiusi in una scatoletta, c'erano i suoi gioielli. I suoi pochi averi, come li definiva spesso. Pensò bene di mettere dei punti luce alle orecchie e una collana d'argento con un ciondolo a forma di delfino. L'unica cosa che richiamava un pò il vestito era il bracciale con zaffiri, che Alexander le aveva regalato per il loro primo anniversario.

Venne riscossa dal suono di un clacson. Sicuramente Shannon era arrivato e pensò che sarebbe stato scortese farlo aspettare. Infilò in fretta e furia le scarpe col tacco e il cappotto. Prese la borsa, infilò lo stretto necessario e, tornata di nuovo in camera, si era spruzzata un pò del suo profumo preferito.

Tornata in cucina, scostò le tende per accertarsi che l'uomo in macchina fosse Shannon. Una volta sicura, fece un bel respiro e aprì la porta.

Lui le fece un cenno con la mano e, dopo che lei scese i pochi gradini della veranda, molto volgarmente, fischiò. Carly arrossì un attimo, non era più abituata a sentirsi bella e piacente, ma forse, dopotutto, per avere trentaquattro anni era ancora sulla piazza.

Lentamente si avviò verso la macchina, una Mercedes CL S55.

Giustamente, se doveva affittare una macchina, perchè non una di gran classe?

E subito si chiese cosa stesse facendo e dove stesse andando. Lei, misera e squattrinata cameriera che andava ad una festa con dei VIP, c'era da far girare la testa.

Quando aprì la portiera dell'auto vide l'uomo farle una sorta di radiografia.

"Scusa, non avevo niente di più elegante." Si scusò lei entrando in macchina. Ma scusarsi di cosa?

Dopo una piccola risatina Shan le rispose. "Non preoccuparti, stai benissimo. E poi il blu ti dona."

E detto questo mise in moto e partirono verso il locale.

Carly era parecchio nervosa, era stata zitta per tutto il tempo e aveva paura che Jared non le avesse parlato. Lo conosceva da poco, era vero, ma dentro quegli occhi color del mare aveva visto tanta solitudine. Che fosse un bell'uomo, bè, era innegabile, ma se lui non avesse perdonato la svista del giorno prima? E se si fosse annoiata? E se Jared l'avesse cacciata via in malo modo? Continuava a torturarsi le mani e a mordersi il labbro inferiore, se qualcuno l'avesse vista in quel momento l'avrebbe scambiata per una pazza.

"Hey calmati, non ti mangia nessuno, e poi Emma è una ragazza dolcissima. Vedrai, insieme a Vicky formerete un bel trio." Shannon la guardava con la coda dell'occhio, per non distogliere l'attenzione dalla strada.

"Non so perchè, ma tuo fratello mi mette ansia." Era stata sorprendentemente sincera. Di solito non avrebbe mai detto una cosa del genere ad uno sconosciuto, ma sentiva che di Shannon poteva fidarsi.

"Fidati, può sembrare un pò rude, ma Jared è la persona più gentile e generosa mai esistita sulla faccia della terra." E sorrise a quelle parole, forse stava pensando a vecchi aneddoti.

Per la prima volta da quando lo aveva conosciuto, Carly decise di soffermarsi sul suo accompagnatore. Aveva sicuramente un bel profilo, e gli occhi a mandorla gli donavano. Aveva indossato un pantalone nero, una maglietta bianca con delle stampe e una giacca nera. Da quanto aveva notato il giorno che lo aveva conosciuto, era parecchio muscoloso, aveva una bella schiena e le braccia evidenziavano ore e ore passate a suonare la sua batteria. Qualsiasi donna, pensò, si sarebbe sentita amata e protetta da un abbraccio di Shannon.

"Hey bellezza, siamo arrivati." Disse Shan, dopo aver spento il motore dell'auto.

E il cuore di Carly prese a battere ancora più velocemente. Prese un bel respiro e si costrinse a scendere dalla macchina. Vide Shannon porgerle il braccio e le venne naturale alzare un sopracciglio.

"Shan, addirittura?" E rise dell'espressione buffa del suo accompagnatore.

"Io sono un uomo raffinato sai? Adesso, mademoiselle, sarei felice di scortarla verso l'ingresso del locale." Concluse con finto accento francese.

"Oh monsieur, non vorrei deludere le sue aspettive." Gli resse il gioco Carly.

E tra una risata e un battito accelerato, Carly fece il suo ingresso.

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Jared era intento a prepararsi per la festa, anche se la voglia di andarci scarseggiava perecchio. Il giorno prima, Carly lo aveva deluso, non si sarebbe mai aspettato di essere confuso per suo fratello. Non che la cosa gli desse particolarmente fastidio, certo, ma insomma, lui era o non era famoso in tutto il mondo? Passi il non conoscerlo come cantante, ma addirittura come attore...

Dopo la doccia aveva asciugato i capelli solo con l'asciugamano e dopo aver messo dei boxer neri aveva preso il primo paio di jeans che gli erano capitati sottomano, così come la maglia, e li aveva indossati. Aveva tirato indietro i capelli con un pò di gelatina e aveva fissato il tutto con un pò di lacca. Aveva messo le scarpe, due gocce di profumo ed il gioco era fatto. Guardandosi allo specchio si definì normale, non era appariscente come al solito, ma nemmeno da buttare via. In fondo era una festa tra amici intimi e membri dello staff, le uniche donne che avrebbero partecipato sarebbero state Vicky ed Emma, non valeva la pena di aggiustarsi più di tanto.

Quando scese verso la hall dell'albergo trovò i suoi amici ad aspettarlo.

"Alla buon ora, divaH." Esordì un Tomo particolarmente annoiato.

"E che sarà mai una mezz'ora di ritardo, e comunque manca ancora Shannon." Rispose irritato.

"Sbagliato, tuo fratello arriverà dopo. E' andato a prendere una ragazza." Lo ammonì Vicky scambiando un'occhiata con il suo uomo.

Bene, suo fratello si era messo in moto e aveva anche trovato una pollastrella con cui concludere la serata. Si prospettava una serata tristemente divertente.

"Bando alle ciancie...andiamo a questa festa prima che il sottoscritto cambi idea." E sempre più infastidito uscì dall'albergo diretto alla macchina.

Una volta entrati nella vettura, Jared sentì tre paia di occhi puntati su di lui. Vicky e Tomo gli ridevano spudoratamente in faccia, mentre Emma aveva più uno sguardo comprensivo. D'altronde, e Jared lo sapeva, lei odiava quelle feste. Lungo il tragitto non aveva proferito parola, e nemmeno gli altri si erano azzardati a fare domande. Conoscevano Jared da anni e sapevano che in certi casi era meglio stare zitti e assecondarlo in tutto. Una volta arrivato avrebbe sicuramente iniziato a bere qualche drink e si sarebbe sciolto, magari iniziando a raccontare barzellette.

Il luogo della festa non era lontano dall'albergo e ci misero scarsi dieci minuti per arrivare. Entrati nel locale si diedero un'occhiata in giro. Solito posto già visto, solito buffet, solita musica, solite persone. Iniziava a pensare che fingere uno svenimento fosse l'unica via d'uscita per scappare da quell'inferno.

"Jay, ma tu la conosci?" Emma si era avvicinata con due drink in mano, e uno glielo aveva porto.

"Chi?"

"La ragazza di Shannon."

"No, ma sarà sicuramente una di quelle facili, super-rifatte che piacciono a mio fratello." Rispose sempre più infastidito.

Suo malgrado, stava di spalle alla porta, e non poteva vedere Shannon entrare in sala con Carly sotto braccio.

"Sai Jay, penso che tu ti stia sbagliando." Esordì Emma.

"Perchè mai?"

"Girati." Ed eseguì l'ordine.

E fù in quel momento che la vide, anzi, li vide. Ridevano e scherzavano, come due vecchi amici. Che ci faceva lei, alla loro festa. Chi l'aveva invitata? E perchè si era presentata con suo fratello?

Era bella, anzi bellissima. L'unica parola che gli veniva in mente vedendo Carly era semplicità. Si, perchè nulla di lei era esagerato. Il vestito non era nulla di spettacolare, ma gli stava benissimo e il trucco era semplicissimo, molto naturale.

Rimase imbambolato a guardarli, una miriade di emozioni nel cuore, e non sapeva se arrabbiarsi o esserne felice. Proprio in quel momento Carly lo vide, un leggero sfiorarsi di sguardi. Lei arrossì e abbassò la testa. Li vide avvicinarsi sempre di più e, una volta arrivati davanti a lui, Carly lo guardò dritto negli occhi.

"Ciao Jared." Anche nel saluto la trovò semplice, il tono basso e pacato, lo sguardo che era un misto tra il provocante e il timido. Lui fece un mezzo sorrisino. Carly aveva pronunciato quel Jared come a volerlo sottolineare, quasi scudandosi per l'errore del giorno prima.

"Ciao Carly." Rispose lui educatamente.

Un colpo di tosse gli ricordò la presenza della sua assistente. Decise di fare gli onori di casa e presentare ad Emma la splendida donna che aveva di fronte.

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Quando Jared le aveva presentato Carly, Emma si era irrigidita di colpo. Aveva notato qualcosa di strano negli occhi del ragazzo, come se non fosse più lo stesso. E anche adesso che la serata stata per terminare, Emma non riuciva a non osservarli. Che lei fosse una ragazza timida lo aveva capito subito, ma era lui quello davvero diverso. Non l'aveva persa di vista nemmeno un minuto, ballava con lei, mangiavano insieme, parlavano. Era come se Carly fosse il sole e lui la Terra, anzi, Marte.

Lo conosceva da parecchi anni, era praticamente sua sorella, ed effettivamente era così che si sentiva. Lavorava per lui, era la sua assistente e nel giro di pochi anni si era instaurato un rapporto eccezionale. Nei pochi momenti liberi che aveva, piuttosto che stare sola, preferiva farsi una chiacchierata con i ragazzi della band, ormai non erano più solo i suoi datori di lavoro, ma erano diventati una famiglia a tutti gli effetti, ogni membro aveva il proprio ruolo e lavoravano e cooperavano in modo che tutti fossero felici e soddisfatti.

Seguire Jay in ogni angolo del mondo era parecchio stressante, ma la cosa che odiava di più era partecipare a quelle squallide feste. Le uniche due donne, come al solito, erano lei e Vicky e tutti i ragazzi presenti in sala ci provano spudoratamente con lei. Non che avessero intenzioni serie, la maggior parte di quei ragazzi erano sposati e padri di famiglia, ma a lei proprio non andava di cadere così in basso da concedersi per una sera.

"Che te ne pare?" Vide Vicky di fronte a lei guardarla come se fosse appena atterrata dalla luna.

"Di cosa parli?" Chiese Emma sempre più confusa.

"Della festa, del cibo...della nuova amica del tuo datore di lavoro." E Vicky le lanciò uno sguardo malizioso.

Quella falsa notizia che girava da un pò di tempo le iniziava a dare parecchio fastidio. Lei non era innamorata di Jared, non le piaceva nemmeno un pò. Si certo, era un bell'uomo, con tanti soldi...e quindi? Non lo aveva mai visto sotto quella luce e nemmeno le sarebbe piaciuto.

"Sai Vicky, ormai certe feste non mi entusiasmano più."

"E di Carly?" Il tono pungente di Vicky iniziava a darle parecchio fastidio.

"E' una bella ragazza, sta benissimo nel suo vestito blu, è molto simpatica e gentile, ma soprattutto non capisco dove tu voglia arrivare." E il suo sguardo lanciava saette.

"Dai Emma, sto scherzando! Siamo un pò suscettibili stasera eh?"

"E' solo che mi sto annoiando parecchio. Meno male che siamo vicini alla fine."

"Andiamo a rubare Carly dalle grinfie del tuo datore di lavoro e facciamo una bella chiacchierata tra donne?"

"Ti sbagli tesoro, tu adesso balli con me!" Oh Santo Tomo, meno male, era arrivato in tempo. Non voleva disturbare Jay e non voleva nemmeno parlare di creme o scarpe.

Vedendo la situazione da fuori chiunque avrebbe pensato che fosse un'esclusa. Ma non era così, i ragazzi l'avevano sempre trattata come una loro pari, solo che ultimamente troppi problemi erano nati e preferiva rimanere da sola a pensare.

Probabilmente era proprio questo che aveva in comune con i Leto. Erano tutti e tre soli, e la reciproca compagnia era diventato come il più sacro degli antidoti contro un veleno mortale.

Era una ragazza misteriosa, piena di segreti, alcuni dei quali li sapeva solo Jared, e proprio su uno di questi voleva chiedergli consiglio. Lo aveva visto entrare nel privè della sala, quindi si diresse da quella parte e senza esitazioni aveva scosatato le tende.

Vedere Jared e Carly, ballare un ipotetico lento che passava solo nella loro mente, era destabilizzante. Sapeva che entrambi avevano bevuto, avevano le gote rosse e gli occhi lucidi, ma da entrambi proveniva una dolcezza e un rispetto fuori dal comune. Un sorriso nacque spontaneamente sul suo viso. Le piaceva Carly, non evrebbe ancora saputo dire se fosse stata la ragazza perfetta per il suo migliore amico, ma sicuramente era la migliore che avesse conosciuto fino a quel momento. Vide Jared accarezzarle piano la schiena, poi salire verso il suo viso. Le stava sfiorando delicatamente le labbra con le dita. Immaginava già cosa sarebbe successo, e proprio per questo pensò che sarebbe stato meglio andarsene. A cosa sarebbe servito rubare la dolcezza di quel momento? Dolcezza altrui, soprattutto. Diede un ultimo sguardo ai due. Si stavano baciando, delicatemente, spontaneamente, sembravano usciti da uno di quei film d'amore anni trenta. Sempre sorridendo uscì silenziosamente fuori, maledicendo quella piccola lacrima che si faceva spazio sul suo volto.

 

 

 

 

 

 

 

 

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