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Autore: Serpe_    26/03/2012    2 recensioni
Questa fan fic è incentrata sulla storia di questa ragazza che viene affidata e cresciuta da Severus Piton.
Sarà una Serpe dal carattere esuberante con un nemico giurato, o quasi.
E tra punizioni, calderoni esplosi, lacrime e risate scoprirà chi è realmente.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Era una notte fredda di novembre, quando un giovane ragazzo si incamminò verso il cancello di una villa tetra.
L’aria della notte faceva svolazzare il mantello nero del ragazzo, lasciando intravedere i jeans scuri e la bacchetta stretta nella mano.
Con sospetto si avvicinò al cancello, non gli piaceva per niente quel posto di notte. Il cancello si aprì come per magia e lui entrò in un giardino ben curato.
In lontananza si poteva scorgere un gazebo dove la padrona di casa trascorreva il suo tempo libero.
Arrivato al portone, trovò una creaturina minuscola ad attenderlo, che con un semplice saluto lo invitò ad entrare. Il ragazzo si diresse nel salotto, dove sapeva che lo stavano aspettando. Si bloccò sulla soglia alla vista della donna vicino al camino che piangeva.
Sul divano poteva intravedere degli ammassi di coperte, da cui spuntavano dei capelli biondo platino.
“Severus” sussurrò l’uomo seduto accando alla donna.
“Io non so se è una buona idea.” sussurrò il ragazzo.
“L’Oscuro è sconfitto e tu puoi darle più protezione di noi. Sai chi è, non possiamo permetterci di metterla in pericolo. Ti prego, Severus.” ribattè l’uomo.
Severus si spostò un ciuffo nero dalla fronte, pensandoci.
Nel frattempo la donna si alzò, e asciugandosi l’ultima lacrima, prese Severus per mano e lo condusse vicino al divano. Prese in braccio il fagotto di coperte e lo passò al ragazzo, che lo accolse un po’ impacciato tra le sue braccia.
Severus si ritrovò a fissare due occhi argentei contornati da dei morbidi ricciolini biondo platino.
La bimba in questione fissò Severus con uno strano scintillio negli occhi, ma poi gli rivolse un sorrisone e si accoccolò al suo petto.
“So’ che sarai un bravo padre per lei.” sussurrò la donna.
“Non so’ nemmeno da che parte cominciare.” ammise.
“Lo capirai, fidati.”
Severus tornò a guardare la piccola e chiese: “E con suo fratello che farete? Si conosceranno, gli farete credere di non essere fratelli?”
“Lo so, è difficile. Ma è per il suo bene che lo facciamo.” rispose l’uomo.
Severus annuì e la donna disse: “Avrai a disposizione un elfa che ti aiuterà qualora ne avrai bisogno, e tutte le sue cose sono già a casa tua.”
Alla donna sfuggì una lacrima, mentre dava un bacio a sua figlia che ormai dormiva tranquillamente.
“Fai la brava, peste” sussurrò l’uomo accarezzandole il volto.
“Bene, io vado.” disse Severus deciso più che mai ad allontanarsi da quel dolore.
Così si voltò e con uno scatto repentino arrivò alla porta.
“Severus” lo richiamò l’uomo “Grazie.”
Così, dopo un sorriso tirato, il ragazzo uscì da quella casa. Ripercorse tutto il giardino e arrivato al confine si smaterializzò.
Arrivato in salotto, lo trovò pieno di roba della nuova arrivata.
“Signore, io sono Silly, la aiuterò nel caso lei avesse bisogno. Silly farà tutto ciò che lei vuole signore.” disse un esserino minuto con un misero straccio addosso.
“Vai a riposare Silly, ci penso io qui.”
“Il padrone non apprezza Silly?”
Severus scosse la testa e sospirando disse: “Ascoltami bene, io non sono uno che ha bisogno dello schiavo che lo serve in tutto e per tutto. Ti ringrazio per essere qui, perché non so’ come farei senza l’aiuto di qualcuno, ma ti tratterò come una persona, con rispetto e gentilezza. Non sono fatto per comandare. Ora, vista l’ora e visto che sarai stanca vai pure a riposarti, domani mi aiuterai a sistemare tutto d’accordo?”
L’elfa annuì e prima di sparire nella sua camera sussurrò: “Grazie, padrone.”
Severus sorrise e raggiunse la sua camera.
Accese la luce, che illuminò il letto con le lenzuola nere, il comò di legno scuro e la finestra con due tende nere.
Raggiunse il letto e posò il fagotto di coperte al centro. La bambina aprì gli occhi e li puntò su di lui che si stava cambiando, mettendosi il pigiama.
Finita questa operazione il ragazzo si infilò sotto le coperte e chiuse gli occhi.
Dopo poco li riaprì di scatto e trovò la bambina seduta sul letto che lo fissava.
“Che c’è?” chiese ingenuamente.
La bimba gattonò fino a lui e si accucciò al suo petto.
Severus la coprì con le coperte e, prima di spegnere la luce sussurrò: “Buonanotte Eltanin
.”

  
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