«E sta' più attento!»

Gli occhiali di Syrus scivolarono sul pavimento per diversi metri mentre lui cadeva rovinosamente in avanti, conseguenza di una poderosa spallata di un poco socievole Ra Giallo.

«Scusa!» biascicò, tastando il terreno per poter riacquistare la vista. Una sagoma sfocata si faceva strada verso di lui, che intanto aveva trovato gli occhiali e li aveva inforcati giusto in tempo per mettere a fuoco Jaden, traballante sotto il carico di un enorme zaino.

«Ehi, Syrus! Cosa ci fai lì per terra?».

«Beh, io stavo... lasciamo perdere. Piuttosto, perchè vai in giro con quello zaino? Non pensavo nemmeno che ne avessi uno!».

Jaden ghignò, chinandosi per scompigliare i capelli all'amico.

«Questo zaino è pieno di libri! Ho intenzione di prepararmi per quell'esame, così sono andato in biblioteca e ho preso tutto quello che trattava della Divina Commedia».

Syrus sospirò e si rimise in piedi, grattandosi la nuca.

«Sai, sarebbe bastato leggere un libro solo, per capirla».

«Ah sì?» Jaden sgranò gli occhi. «E quale?».

«La Divina Commedia, zuccone!» esplose Syrus.

Jaden sospirò e lasciò cadere sul pavimento il pesante carico.

«Sono un disastro» esalò. «Io vorrei studiare, davvero, è che non riesco a concentrarmi per più di dieci minuti e, come se non bastasse, quel libro sembra scritto in aramaico».

I due studenti aprirono la porta dell'aula di Strategie di Gioco ed entrarono, cercando posti liberi in quel marasma di gente.

«Ascolta, Jaden: so che è difficile, ma devi farlo. Se non dovessi passare l'esame verresti bocciato, lo capisci?».

Jaden chinò la testa, annuendo solennemente.

«Sedetevi, comincia la lezione!» tuonò il professore, irrompendo nell'aula. In pochi secondi il brusio di voci si estinse e tutti presero posto, per poi agitarsi nuovamente allo spegnimento delle luci.

«Fate silenzio! Questa mattina vi mostrerò un filmato tratto dall'ultimo torneo di Duel Monsters: si tratta della prova di ammissione sostenuta da Yugi Muto, il campione in carica, come saprete bene».

Jaden sorrise al pensiero di potersi concedere un'ora di piacevole intrattenimento; dopotutto non duellava da due giorni, osservare un maestro all'opera era senz'altro una valida alternativa. Si mise comodo, pregustandosi lo spettacolo, e lo schermo digitale scese dal controsoffitto accompagnato da un ronzio meccanico. Il video era appena incominciato, quando sentì una voce familiare chiamarlo sottovoce.

«Ehi, Aster!» rispose, sporgendosi verso l'interlocutore.

«Ricordi la nostra piccola scommessa? Che ne dici di renderla più interessante?» il ragazzo sorrise, poggiando un braccio sullo schienale della sedia.

Jaden rispose al sorriso, lanciando ad Aster uno sguardo di sfida.

«Come no? Che avevi in mente?».

Il biondo sembrò esitare.

«Beh, se non sbaglio tu non hai messo in palio niente di tuo...».

«Solo perchè tu non mi hai chiesto niente» ribattè lui.

«Vero» gli concesse. «Allora lo faccio adesso. Sono parecchio interessato al tuo Neos, Jaden» disse serio.

Jaden si ritrasse, appoggiando la schiena alla sedia e socchiudendo le labbra per la sorpresa.

«Neos? Ma è la mia carta preferita... non puoi chiedermi di metterla in palio!» biascicò.

«E' quello che sto facendo. Ma non sono crudele, ti verrò incontro: puoi scegliere una qualsiasi delle carte presenti nel mio deck, se vinci sarà tua. Ci stai?».

Lo Slifer strinse le mani a pugno e abbassò lo sguardo.

«Non sono disposto a portare la scommessa a questo livello, Aster. Neos è troppo importante per l'equilibrio del mio deck, ed è anche un amico fidato».

Un sorriso di scherno tornò ad illuminare il volto del ragazzo, che lasciò scivolare il braccio dallo schienale e si voltò verso lo schermo.

«Sai, Jaden, in verità non sono per niente interessato alla tua carta».

«Come?» chiese lui, sporgendosi nuovamente in avanti. «Allora perchè mi hai chiesto di scommetterla?».

Il biondo taque, immobile, con il solito sorriso stampato sulle labbra. Jaden si voltò verso Syrus, che non aveva ascoltato una parola della conversazione, assorto com'era nello studio delle tecniche del Re dei Giochi.

«Credo di essere appena stato fregato» gli confessò.

«Cosa? Ah, bene» rispose lui, senza staccare gli occhi dallo schermo gigante.

Jaden sbuffò, accavallò le gambe e portò le braccia dietro la testa, cercando di concentrarsi sul video.

“Eppure non riesco a capire dove ho sbagliato” continuava a ripetersi. Si ripromise di intercettare Aster prima che uscisse dall'aula, alla fine della lezione, ma non ce ne fu bisogno: fu lui stesso a girarsi verso di lui, con un nuovo sorriso, e a dargli spiegazioni.

«Due a zero per me, Jaden» disse serafico.

«Cosa? Non capisco...».

«Bene, allora ti chiarirò le idee. Ti ho chiesto di mettere il palio la carta di Neos, una delle migliori del tuo deck, in cambio di qualsiasi altra carta tu avessi desiderato. Vedi, io sono stato generoso, mentre tu no. Hai peccato di avarizia, caro Jaden».

«Come dici?» quasi fece cadere la sedia nell'impeto di alzarsi. «Non è affatto vero! E poi questa è solo una stupida scommessa, non mi sembrava il caso di mettere a rischio una combinazione vincente».

Aster si avvicinò a lui e gli scostò dal viso una ciocca di capelli, facendolo sussultare.

«Non ti scaldare. Se ripensi a ciò che è successo, capirai di avere torto. Ci vediamo in giro».

Sorpassò Jaden e uscì dall'aula, trionfante.

«Beh, Jaden, devi ammettere che, infondo, non ha tutti i torti...» ridacchiò Syrus.

«Tu non hai ascoltato niente» borbottò Jaden, indeciso se essere arrabbiato o divertito dalla faccenda. «In ogni caso questa è stata l'ultima occasione che gli ho dato di prendermi in giro, da adesso sarò impeccabile».