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Autore: Oximoron    26/03/2012    2 recensioni
" Sei il solito Hidan. Il solito idiota. "
" Ripeti sempre le solite cose Kakuzu! Sei idiota anche tu se parli con un'idiota. "
" Io non ti sto parlando, ti sto accusando. "
" Accusando di cosa? "
" Di esser un peccatore. "
" Peccatore..già. E tu, Kakuzu, cosa sei? "
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Kakuzu/Hidan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Eccomi con una nuova KakuHida!
Spero vi piaccia!

Secondo me, loro sono così: instabili e peccatori.



PG OOC







SINNERS #


 

A causa di un contrattempo, Hidan e Kakuzu son dovuti rincasare prima del dovuto al covo. Tra le lamentele dell’albino e accidenti del tirchio, la serata promette fuoco e fiamme.
 
 Una volta arrivati, i due si dirigono verso la propria stanza; Kakuzu posa la valigetta con il ricavato sul fondo del letto e Hidan lancia la casacca sulla sedia vicino alla porta “ Vado a farmi una doccia. Come sempre i tuoi punti scambio del cazzo puzzano peggio di una latrina!” sbotta l’albino sbattendo la porta del bagno. Kakuzu, non lo considera più di tanto e si mette a sedere sul lenzuolo iniziando un lento e lungo massaggio alle tempie. Dopo qualche minuto, si toglie la casacca e la sorta di passamontagna che tiene sempre sul volto. Lascia in bella vista i medi capelli castano scuro e le piccole cicatrici ai lati della bocca, mentre sistema i suoi abiti sul letto. Intanto, l’albino fa scorrere la calda acqua sul suo corpo perfetto, sciacquandosi il sapone da dosso. La sua mente inizia a vagare; tra mille e mille ricordi, non ne trova uno degno di esser “ ampliato “. Passa una mano insaponata tra i morbidi capelli argentei e chiude gli occhi rilassandosi sotto il getto d’acqua.
 
Il sole è ormai tramontato ma il covo è ancora spoglio. Kakuzu si è addormentato sul letto, mentre il suo compagno esce dalla doccia con un piccolo asciugamano legato in vita. Si accarezza le mani riempite di crema e ghigna alla visione del tirchio che gli si prospetta davanti “ Ma guarda questo dannato. Sembra quasi gradevole “ ride, per poi sedersi su di una sedia poggiando lo schienale davanti a se e i gomiti sopra. Scruta il corpo dell’akatsukino come avesse i raggi X al posto degli occhi; non perde ogni minimo dettaglio, di quel corpo martoriato da chissà quanto tempo. Come schiacciato da quello sguardo, Kakuzu apre fiaccamente gli occhi e se ne stropiccia uno con il palmo della mano “ Buon giorno bambolo “ esclama malizioso Hidan. Il tirchio lo guarda malissimo senza dir niente e si mette a sedere sul letto. “ Dormito bene? “ chiede sempre con lo stesso tono. " Sei il solito Hidan. Il solito idiota. " esclama lui con tono rabbioso " Ripeti sempre le solite cose Kakuzu! Sei idiota anche tu se parli con un'idiota. " risponde con un leggero cipiglio irritato " Io non ti sto parlando, ti sto. " " Accusando di cosa? " alza un sopracciglio perplesso " Di esser un peccatore… " sibila quasi in un sussurro dannato " Peccatore..già. E tu, Kakuzu, cosa sei? " mormora Hidan facendolo voltare. L’albino si sposta dalla sedia e finisce davanti al moro, piegandosi leggermente in avanti per finire con il volto a pochi centimetri dal suo “ Io so benissimo di esserlo. Nonostante sia devoto al mio Dio. Ma tu, Kakuzu, tu che non hai un Dio, cosa sei? “ lo sguardo ametista del giovane, inonda le verdi pupille dell’uomo. Per un attimo, forse l’unico istante di “debolezza” del tirchio, Kakuzu non sa come rispondere a quello strano Hidan. Non si era mai posto una domanda simile e non si sognava certo di sentirsela porre da un tipo come il suo compagno nukenin. Lo guarda, restando leggermente a bocca aperta per poter dire qualcosa. Ma Hidan ghigna sensuale e provocatore come il suo solito, ridendo poi da pazzo isterico come quando esegue uno dei suoi rituali “ TI HO RESO COSì UMANO KAKUZU. AHAHAHAHA “ il tirchio lo guarda per poi sospirare. Non dice niente; si limita ad accostare la schiena contro il cuscino del letto. Hidan si mette accanto a lui poggiando le mani dietro la nuca e guardando il soffitto in pietra “ Lo sai Kakuzu, mi piace stare con te. Nonostante tu non sia.. come dire.. mmh, non mi viene la parola “ esclama vago “ Stuprabile come le tante donne e i pochi uomini che ti sei scopato durante la tua esistenza? “ sibila quasi disgustato facendo avvampare e infuriare l’altro “ COS’HAI DETTO VECCHIACCIO?!” salta in ginocchio sul letto, afferrandolo per il colletto della maglia. Il tirchio si limita ad incrociare le braccia al petto e ghignare per vendicarsi di prima “Vuoi che ti faccia un disegnino Hidan? l’albino è ormai tutto rosso e inizia a tremare leggermente, senza staccare la presa. Kakuzu, lo conosce da tanto tempo. E, nonostante non vadano d’accordo, per lui Hidan è come un libro aperto. Posa una mano sulla spalla del compagno e lo guarda “ Hidan? “ l’albino lo afferra nuovamente, facendolo andare contro il muro del letto “ PERCHE’ MI DEVI FAR PROVARE QUALCOSA DI SIMILE?! EH?! ME LO SPIEGHI DANNATO VECCHIACCIO?! IO TI ODIO, TI ODIO CON TUTTO ME STESSO!” grida trattenendo le lacrime. kakuzu lo ferma, afferrandolo per le braccia e facendolo finire sotto di se. Tra un singhiozzo e un ringhio del ragazzo, riesce a prender parola “ Perché sono l’unico che ti capisce. L’unico che può guardarti dentro anche se fosse privato dei propri occhi. Siamo così diversi Hidan, ma siamo allo stesso tempo così uguali. So cos’è meglio per te, come tu sai cos’è meglio per me. Non posso darti torto dell’età e dell’aspetto. Ma sappiamo entrambi, che sono due fattori che non hanno la minima importanza Hidan. Tu mi vuoi e io voglio te. “ sussurra per poi tornare a guardarlo negli occhi. Hidan lo abbraccia forte a se, scoppiando in un tremendo pianto strozzato. Nemmeno durante i suoi sacrifici, soffriva così tanto come quando era tra le braccia di Kakuzu. L’uomo lo stringe a se, guardando il muro. Non parlano per svariati minuti; l’intera stanza, è invasa dai pianti e dalle grida del Jashinista che sembrano infiniti.
 
Dopo svariati minuti, l’albino si calma. Giace tra le braccia possenti del suo compagno. Senza dir niente, si alza per avvicinarsi alle labbra del tirchio che assapora lentamente. Questi, non fa una piega e ricambia passando una mano dietro al collo del giovane. Il bacio, si prospetta avere altre tappe; Hidan passa sulla spalla del compagno e alterna con morsi e leccate varie. Kakuzu invece, toglie l’asciugamano alla sua vita e lo fa sdraiare come prima. L’albino poggia le mani sulla sua testa, incitandolo a scendere con la lingua. L’instabilità del Team Zombie, è un qualcosa di incredibile da svariati punti di vista; nonostante la debolezza mostrata prima, Hidan non demorde. Si lascia trattare come una delle tante puttane che trovava sul suo cammino seriale prima di diventare un nukenin. Ma questo, questo trattamento, lo concede solo a Kakuzu. Perché, è lui, l’unico che può capirlo. L’unico, che sa trattarlo. L’uomo scende impetuoso verso il suo sesso, iniziando a torturarlo con le fibre del proprio corpo. I gemiti di dolore e piacere che escono dalla bocca del jashinista, rallegrano ed eccitano entrambi. I loro corpi, sono impregnati di sudore e sangue.
 
 
A notte inoltrata, entrambi ansimano tra le coperte fredde del letto. Hidan cammina fino al petto del compagno che lo accoglie. “ Kakuzu..” mormora lasciandogli un tenero bacio sulle labbra. Questi ghigna, osservandolo con la coda dell’occhio “ E io che pensavo fosse Deidara, la puttanella dell’Akatsuki. “

FINE

   
 
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