Fanfic su attori > Cast Glee
Segui la storia  |       
Autore: herestous    27/03/2012    1 recensioni
You should let me love you, let me be the one to give you everything you want and need.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cory Monteith, Lea Michele, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao gente! :) Innanzitutto mi scuso per il ritardo, ma tra scuola e impegni vari (e anche un’ispirazione che non arrivava) non ho avuto modo di scrivere il capitolo! Ora eccolo qui, ma premetto che le cose, ancora per un po’, scorrono in modo lento e noioso ahahahahah Sono capitoli che servono per lo più a descrivere i loro pensieri, i sentimenti contrastanti e tutta questa roba xD Ancora non succede niente di particolare, perciò vi chiedo scusa se la storia risulterà noiosa o roba simile, prometto che prima o poi arriverà il colpo di scena :D ahahahahahah Un grazie enorme a voi che mi seguite <3 Un bacione, Marty :)
 
 
 
Aveva dormito per 12 ore eppure non le erano sembrate sufficienti per riprendersi. Il rumore della sveglia risuonò nella sua enorme stanza, richiamandola alla realtà e risvegliandola da un dolce sogno. Guardò l’orologio, segnava le 6:00. Non sapeva più cosa volesse dire svegliarsi alle 6:00, perché non ne aveva mai avuto bisogno. Non era mai stata la protagonista di un film. Avrebbe voluto prendersi altri minuti per lei, ma sapeva che si sarebbe riaddormentata e ciò non era possibile, visto che aveva un’ora di tempo per svegliarsi, prepararsi ed arrivare agli Studios. Decise di alzarsi e buttarsi immediatamente sotto il getto dell’acqua calda, che l’avrebbe rilassata ma anche svegliata. Dopo aver fatto una doccia veloce, uscì dal bagno e si diresse verso il suo armadio. Con il cervello ancora spento e la stanchezza che non le era per niente passata, scelse di indossare un paio di jeans chiari, stretti sulle caviglie, e una maglia blu elettrico, che le lasciava scoperta la schiena. Pettinò i capelli, lisciando la frangia sulla fronte e applicò sul suo viso un trucco leggero. L’orologio segnava le 6:30, e dato che aveva fatto più presto del previsto, sistemò velocemente la sua camera per poi chiudersi la porta alle spalle, lanciare una dolce occhiata alla sua migliore amica che dormiva beata nell’altra stanza ed uscire per dirigersi agli Studios.
 
Scese dalla macchina e fu avvolta dalla fresca brezza mattutina che le scompigliò i capelli. I suoi occhi color nocciola erano coperti da un paio di occhiali scuri, che li coprivano dalla luce solare, troppo forte per degli occhi che volevano tornare a chiudersi. Attraversò il cortile degli Studios, troppo impegnata a frugare nella borsa alla ricerca del copione per accorgersi della gente che la circondava e la fissava abbagliata dalla sua semplicità e bellezza. Lei era fatta così, era troppo umile persino per ammettere che effettivamente aveva un certo fascino.
Entrò velocemente nel suo camerino, si sfilò gli occhiali, posò la borsa e portò con sé solamente il copione, cercando di memorizzare qualche battuta. Aveva lo stomaco vuoto, il cervello ancora troppo stanco e la voglia di lavorare pari a zero. Erano appena le 7:00 e Lea non vedeva l’ora di tornare a casa.
“Ehi, straniera!” urlò una voce familiare. La ragazza si voltò incuriosita, incontrò lo sguardo dell’enorme ragazzo che l’aveva accompagnata nella sua prima giornata di lavoro, e sorrise dolcemente.
“Buongiorno.” Si avvicinò a lui, salutandolo con un cenno della mano, accorgendosi solo poi che Cory non era solo.
“Vuoi unirti a noi per colazione?” Stava per rifiutare, ma il suo stomaco rispose per lei. Cory scoppiò a ridere, notando le guancie di Lea che si coloravano di un soffice rosso a causa dell’imbarazzo. “Direi di si, eh!” La ragazza incrociò le braccia al petto, fingendosi offesa, e si lasciò guidare dal ragazzo, che le cinse le spalle con un braccio.
“Lea!” Dianna corse verso la nuova arrivata, allontanandola da Cory e stringendo il suo piccolo corpo in un caldo abbraccio. La piccola ragazza dai capelli castani ricambiò il saluto con un enorme e sincero sorriso, prendendo posto accanto ad altri ragazzi del cast, che la salutarono calorosamente. Cory prese posto accanto a lei, guardandola ogni tanto per stampare ogni minimo dettaglio nella sua mente. Era lì che sorrideva a Dianna, che parlava con Amber, che scherzava con Chris, e ogni movimento era perfetto, privo di incertezza, come se quel posto fosse sempre stato suo. L’aveva vista il giorno prima piccola e spaesata, indifesa, in una città che era troppo grande per lei, anche se aveva sempre vissuto a New York. La vedeva troppo fragile, troppo innocente per una città come Los Angeles.
“Dovremmo andare, sai?” Lea gli sorrise, distogliendolo dai suoi pensieri, di cui in quel momento si vergognò. Annuì, ancora distante, e dopo aver offerto la colazioni al gruppo di amici, si salutarono per poi dividersi. “Anche questa mattina ti toccherà passarla con me, eh…” Esordì improvvisamente Lea, richiamando ancora una volta l’attenzione del ragazzo. Cory si girò di scatto, incontrando i suoi occhi color nocciola, e sfoderò un dolce sorriso.
“Sai a cosa pensavo?” Disse improvvisamente il ragazzo, fermandosi nel bel mezzo del corridoio deserto. “Che sei appena arrivata a Los Angeles e non l’hai nemmeno mai vista!”
“Mmm…” La ragazza lo fissò, ancora confusa e incapace di capire dove volesse arrivare.
“Quindi stasera, non accetto obiezioni, ti farò da guida turistica!” Scoppiarono a ridere, entrambi spiazzati da quella proposta inaspettata. Cory, perché non si sarebbe mai immaginato di dire una cosa del genere a una ragazza che lo interessava, né soprattutto di pensarlo seriamente. Lea, perché non credeva che quel viaggio, quel set, quel cambiamento avrebbero potuto sconvolgerle la vita.
“Va bene, ci sto!” Dopo averlo guardato per un lasso di tempo che parve interminabile, annuì sorridendo, scuotendo la testa perché le sembrava tutto troppo assurdo. “Ma magari è meglio metterci a correre, altrimenti Los Angeles la guardo da una cartolina!” L’orologio sopra le loro teste segnava le 7:35, il che significava che avevano già 5 minuti di ritardo. La ragazza afferrò involontariamente la mano di Cory, unendola alla sua, per poi iniziare a correre verso il set. Li aspettava una lunga giornata lavorativa.
 
---
 
Erano le 17:55 e Cory era disteso sul divano del suo trailer. Stranamente quel giorno aveva già finito di lavorare ed era riuscito a ricucirsi un momento per sé. L’unica cosa a cui pensava, se chiudeva gli occhi, mentre mangiava, sotto la doccia o anche mentre parlava con qualcun altro, era il viso di Lea, i suoi occhi grandi color nocciola, il suo corpo piccolo e statuario, la sua voce, la sua risata, il sorriso che le dipingeva il volto quando qualcuno le faceva un complimento.
“E tu dovresti essere la mia guida turistica?” Sussultò nell’udire quella voce, che ormai conosceva benissimo. Si alzò di scatto, sbattendo così la testa alla mensola al di sopra del divano. Si era sempre chiesto di chi fosse stata l’idea geniale di mettere una mensola ad una così poca distanza dal divano. Lea scoppiò a ridere, e Cory si sentì un perfetto idiota.
“Ridi delle disgrazie altrui!” Si finse offeso, nel frattempo alla ricerca di un po’ di ghiaccio da mettere in testa. La ragazza entrò nel trailer, chiudendosi la porta alle spalle, e aprì il piccolo frigo che si trovava in quello che poteva dirsi un angolo cottura.
“Tieni, genio…” Afferrò un piccolo cubo di ghiaccio, lanciandoglielo, e si sedette poi sul divano, guardandolo mentre, davanti allo specchio, si massaggiava la testa per alleviare il dolore.
“Comunque questa sera ti passo a prendere alle 8.00 precise!” Lea incrociò le braccia al petto, inarcando un sopracciglio, divertita da quella scena, in cui l’enorme ragazzo, che sembrava indistruttibile, ora appariva debole e, a tratti, anche dolce.
“Sono curiosa di sapere come farai, dato che non sai dove abito..”
“Ma infatti tu stai per darmi il tuo indirizzo!” Il ragazzo prese posto accanto a lei, una mano libera, l’altra che teneva sulla testa il cubetto di ghiaccio. Lea rideva ancora, mentre cercava nella borsa un pezzo di carta su cui scrivere il suo indirizzo. Si alzò, sorridendo a Cory, che nel frattempo si rigirava fra le mani il foglietto.
“Non farmi aspettare.” La ragazza fece per uscire, quando all’improvviso si voltò, di fronte alla porta del trailer aperta, da cui filtravano la luce dell’esterno. “Io odio i ritardatari.” Gli sorrise, per poi fare un mezzo giro su se stessa ed uscire completamente dall’abitacolo. Cory ricambiò il sorriso, poi abbassò lo sguardo e fissò il foglietto di carta, lo stomaco aggrovigliato, la confusione in testa, il cuore che batteva forte.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Glee / Vai alla pagina dell'autore: herestous