Il cuscino era nuovamente pieno di lacrime. Non
riuscivo a capire perché piangessi, in fondo dovevo essere felicissima. Luca si
era dichiarato e prima di salutarmi mi aveva dato un leggero bacio sulle
labbra, non uno di quelli che ti implicano legami ma solo un semplice bacio che
ti fa capire che lui è pronto a legarsi. Però ora sono in lacrime, piango
sempre per lui, per quel ragazzo che volevo, per quel ragazzo che non è mai
stato mio, per quel ragazzo che non sarà mai mio. Ma anche se sono a conoscenza
di questo piango perché mi sento una traditrice e come se lo stessi tradendo,
ma so che non è così. Oltre ad un amico non è mai stato nulla di più, ma io lo
sentivo ancora vicino… una parte di me voleva ancora prendere il telefono e
chiamarlo… sentire la sua voce… il suo calore…
La mia mano scattò verso il cellulare e scrissi
il suo numero, quel numero che avevo cancellato dalla rubrica ma non dal cuore,
la mano mi tremava e le lacrime mi bagnavano il pigiama. Mi soffermai a
guardare il numero con il dito tremante su quel tasto verde… ma alla fine
buttai il cellulare il più lontano possibile. Mi accasciai di nuovo sul cuscino
e mi addormentai così, con le lacrime che mi bagnavano il viso e il corpo
tremante.
La mattina mi sveglia con un leggero mal di
testa. Toccai il cuscino ancora umido e sentii la pesantezza dei miei occhi.
Ancora assonnata mi avviai verso la cucina per fare colazione ma il cellulare
suonò improvvisamente. Lessi il nome: “Sconosciuto”. Come era possibile che la
domenica mattina le persone avessero voglia di fare scherzi telefonici? Risposi
lo stesso.
“Pronto” dissi.
Non ci fu nessuna risposta, solo uno strano
fruscio.
“Pronto”
Nessuna risposta. Guardo il telefono per due
minuti e lo riavvicino all’orecchio in tempo per sentire un sospiro prima che
la chiamata venga staccata. Dopo due minuti il telefono suonò di nuovo ma
quella volta era Luca.
“Pronto” dico allegra.
“Buon giorno signorina” mi risponde.
“A cosa devo questa chiamata?”
“Ad una proposta che spero che venga accettata”
“Vediamo cosa mi proponi” ed inizio a ridere
felice.
“Che ne dici di un bel pomeriggio in mia
compagnia?”
“La proposta mi tenta molto” risposi vaga.
“E la risposta è?”
“Un no” risposi ridendo.
“Perché?” rispose deluso.
“Ho promesso ai miei amici che sarei uscita con
loro” risposi un po’ malinconica.
“E se vengo con voi?” chiese speranzoso.
“Con noi?” chiesi agitata.
“Si”
“Sei sicuro?”
“Si, perché no?” disse con tono innocente.
“I miei amici sono un po’ pazzi” spiegai.
“E a me non importa. Io vengo per stare con te”
Il cuore mi batteva a mille.
“Ok. Ci vediamo alle 6 a Pompei. Si puntuale”
“Certo”
Attaccammo. Il cuore mi batteva a mille, mi
sentivo di nuovo una traditrice. L’unico ragazzo con il quale parlavo a
telefono era Alessio… e ora lui non c’era più.