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Autore: LuluXI    27/03/2012    8 recensioni
“Terra mitologica? Locus Amenus?” domandò Death Mask, scettico “Ma l’Arcadia non è una regione della Grecia famosa per la sua inospitalità?” domandò il Gold Saint osservando ora il paesaggio ora il cartello.
“Si, ma nella mitologia era un luogo paradisiaco, dove ninfe e pastori vivevano insieme in armonia e senza preoccupazioni.”
“A quanto pare la fantasia supera la realtà…”
(Dal Capitolo 3)

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Alla guerra contro Hades segue un periodo di pace, durante il quale i Saint, riportati in vita, cercano di risvegliare Seiya dall’apparente stato di morte in cui è caduto. Un mattino ritrovano Atena, che era rimasta a vegliare sul Bronze Saint, congelata.
Per dimostrare che gli autori del misfatto non sono Camus e Hyoga e salvare la dea, Milo, Death Mask e Shun partono per la Siberia
Una forza misteriosa li spedisce in quel luogo che nella mitologia è chiamato Arcadia, mentre nell’ombra qualcuno trama per la rovina di Atena e dei suoi Saint. Quali misteri nasconde l’Arcadia? Riusciranno i Saint a fermare la vendetta in atto, mossa da un antico rancore?
[Anche se si cerca di rimanere IC, possibilissimi OOC e l’avvertimento c’è.]
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Shun, Aquarius Camus, Cancer DeathMask, Scorpion Milo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 “Atena…”
La dea della giustizia, inginocchiata accanto al letto dove giaceva inerme il cavaliere di Pegaso, alzò lo sguardo verso il suo interlocutore.
“Camus… Hai bisogno di qualcosa?” aveva domandato osservandolo. “Non pensavo saresti rientrato così presto dalla Siberia”.
Infatti Camus sarebbe dovuto rientrare una settimana dopo insieme a Hyoga, invece aveva convinto il suo allievo a rientrare prima. Così il Saint del Cigno era andato a dormire mentre Camus si era recato da Atena, poco prima che il sole sorgesse.
“Era da molto tempo che non ci vedevamo, mia Dea” disse Camus avanzando rigido, quasi fosse diventato lui stesso un blocco di ghiaccio.
La dea lo aveva osservato perplessa per un istante, poi era tornata ad osservare Seiya.
“Che cosa ci fai qui, Anatol?” domandò la dea “Perché non riposi in pace?”
Camus, o quantomeno il suo corpo si irrigidì: lo aveva riconosciuto.
“Perché lei non ha pace.” Rispose lui, facendo un altro passo avanti “Perché voi non mi avete concesso la possibilità di raggiungere la pace eterna”. La sua voce era carica di tristezza, sebbene fosse gelida come il ghiaccio siberiano. “Inoltre, senza di lei io non ho pace”
“Allora perché sei qui e non da lei? Lascia libero Camus, te ne prego.”
“E’ l’unico mezzo che ho per farvi la mia richiesta: liberatela”.
Atena sospirò, scuotendo il capo “Sai che non è possibile”
Anatol strinse i pugni, ma la sua espressione non mutò “E’ una regola antica, senza senso…”
 
“I miei cavalieri fanno ancora voto di castità e le mie Sacerdotesse ancora oggi indossano una maschera e seguono le regole che voi seguivate nell’epoca del mito. Le cose non sono cambiate nel corso dei secoli Anatol: non tormentare la tua anima e torna da lei, ove potete riposare in pace.” Rispose la dea, tornando a guardare Seiya. “Lasciami vegliare sul riposo di questo giovane che ancora lotta tra la vita e la morte e torna da lei”.
Anatol osservò colei che era stata la sua dea, colei per la quale aveva combattuto a lungo durante la prima guerra sacra. Aveva combattuto addirittura contro la donna che amava, per lei, e in cambio non aveva ricevuto niente. Non era un pastore e quindi non poteva raggiungere l’Arcadia, se non con un corpo, e non aveva nemmeno quello.
Ma non si sarebbe lasciato sfuggire quell’occasione.
Divaricò leggermente le gambe, e alzò la mano destra al cielo, lasciando che un raggio di sole che entrava da uno spiraglio la illuminasse.
“Non farlo.” Gli disse una voce, e quella stessa voce lo tenne immobile a lungo: Camus opponeva ancora resistenza. “E’ la tua dea… la NOSTRA dea! Non farlo…” Anatol valutò la situazione con calma, con freddi calcoli obbiettivi, come aveva sempre fatto: e quella volta non aveva nulla da perdere.
“Mi dispiace ma non siete più la mia dea…”
“Freezing Coffin”
 
Bastò un attimo e la dea Atena, ancora in preghiera, si ritrovò in una bara di ghiaccio. Anatol si mosse, avviandosi verso la seconda casa e dopo qualche istante, lasciò a Camus il controllo della situazione.
 
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“Maestro Camus, a cosa state pensando?”
La voce di Hyoga ridestò Camus che era rimasto silenzioso e con gli occhi chiusi per diversi minuti. Aveva ripensato a quella mattina, quando era arrivato al santuario: da quando aveva congedato il suo allievo ed era entrato nella Casa dell’Ariete aveva perso ogni ricordo; solo una volta fuori, ricordava di esser salito lungo la scalinata e di aver incontrato Milo.
Eppure, in quel momento, i ricordi erano tornati, quasi come un sogno: ricordava di aver cercato di fermare quell’entità che lo aveva controllato, senza riuscirci. Si, in quel momento lo ricordava bene.
“Ripensavo a quanto è accaduto, Hyoga. Inoltre…” rispose Camus, per poi zittirsi. Avrebbe voluto aggiungere altro, ma non ci riuscì. Mosse, senza sapere come, una mano. Poi mosse l’altra e, infine, fece un passo avanti.
“Il colpo di Shaka ha già esaurito la sua potenza?” domandò Shyriu perplesso, alzandosi dalla sedia ove si trovava: i Gold Saint rimasti, ancora in riunione, lo avevano lasciato di guardia. “Hyoga, tu puoi muoverti?”
“No Shyriu io sono bloccato… Maestro Camus, che succede?”
Il Gold Saint dell’Acquario non rispose e iniziò ad avanzare verso l’uscita della casa. Di tanto in tanto si fermava e dopo qualche istante, ricominciava a muoversi, con enorme sforzo.
 
“Mi dispiace, ma non posso lasciarti andare”
“Levati stupido Bronze Saint, non opporti alla furia dei Ghiacci poiché non puoi contenerla”. Con questa voce gelida e crudele, fin troppo fredda anche per Camus pronunciò queste parole verso Shyriu che in tutta risposta si mise in posizione di attacco.
“Cavaliere d’oro dell’Acquario, non costringetemi ad attaccarvi.”
“Maestro Camus, cosa state facendo?”
Per molto tempo nessuno dei due Bronze Saint ebbe risposta.
“Non ti permetterò di usarmi”
“Cedi il passo Camus, tu non puoi nulla contro di me: noi cavalieri, a differenza degli Spectre, rinasciamo e non ci reincarniamo. Tuttavia, sebbene diversi nel carattere, le nostre tecniche si assomigliano. Io e te ci assomigliamo nell’aspetto, e non solo in quello.”
“Questo non ha nulla a che vedere con il mio valore o con il tuo: potremmo anche avere lo stesso volto, ma non avremmo la stessa determinazione o lo stesso cuore”.
“Non capisci Camus? Io sono il principio di tutto e tu non puoi fermarmi.”
“Cedi il passo Dragone, non puoi fermare il primo Cavaliere dell’Acquario, colui che custodì l’undicesimo tempio nell’epoca del mito! AURORA EXECUTION!”
Shyriu venne scaraventato  contro una colonna, ma, anche se a fatica, si rialzò subito dopo.
“Camus!” urlò Aiolia, entrando in quel momento, seguito a breve distanza dagli altri Gold Saint.
“Camus ormai non esiste più: ora al suo posto vi è Anatol, la Furia dei Ghiacci.” E così il Saint dell’Acquario si lanciò fuori da una finestra, prima che Aiolia potesse contrattaccare e sparì, lontano dal santuario, correndo verso la sua meta.
 
Hyoga venne ben presto liberato e gli fu permesso di muoversi, dato che il vero colpevole era stato scoperto.
“Camus ti era sembrato strano mentre eravate in Siberia?” gli domandò Aiolos, e il Bronze Saint scosse il capo.
“No, era sempre lo stesso, non sembrava cambiato. Solo…”
“Solo cosa?” domandò Kanon, decisamente più spazientito del Saint del Sagittario.
“Solo l’ultimo giorno, prima del nostro rientro… Era uscito per andare a recuperare legna per il camino, ed è tornato a mani vuote, visibilmente alterato. Mi ha ordinato di fare i bagagli e di prepararmi a partire. All’inizio pensavo fosse successo qualcosa ad Atena ma quando gli ho chiesto di spiegarmi il motivo della sua fretta non ho avuto risposta.” Disse Hyoga, continuando la sua spiegazione. “Ma poi ha ricominciato ad essere tranquillo e sembrava nuovamente tornato in sé…”
“Probabilmente era sotto il controllo di Anatol, che ha cercato di dare il meno possibile nell’occhio” disse Doko, facendo un passo avanti, mentre lasciava scorrere lo sguardo su tutti gli altri Saint. “Poi, una volta qui, deve aver fatto una richiesta ad Atena e al rifiuto della dea l’ha congelata, per poi lasciare libero Camus di agire per conto suo. Poi deve aver approfittato della nostra riunione per liberarsi e fuggire.”
“Cosa sappiamo di lui?” domandò Aiolia, impaziente.
“Stando a ciò che si tramanda, fu uno dei primi dodici Gold Saint che protessero Atena durante la Prima guerra Sacra contro Hades: come Camus era cavaliere dell’Acquario e controllava le energie fredde. Era uno dei più forti tra i Gold Saint ed era molto devoto ad Atena.” Disse Doko.
“… E ora ha deciso di ribellarsi…” aggiunse Shura “e non sappiamo perché.”
“Io personalmente” disse Saga, prendendo la parola. Escluderei la possibilità che la sua ribellione sia come la mia o quella di Kanon.”
 
Nessuno tra gli altri Saint obbiettò la sua supposizione e per un po’ vi fu silenzio: solo Kanon, si limitò ad annuire, come per sottolineare il suo appoggio a quanto detto dal fratello.
“Se fosse stato semplice desiderio di potere il suo” proseguì il Saint dei Gemelli, consapevole di avere gli occhi di tutti puntati addosso. “Avrebbe agito mentre era ancora in vita, ma da quanto sappiamo era tra i più devoti servitori di Atena. Deve essere qualcos’altro a spingerlo, qualcosa che tormenta la sua anima e non gli lascia pace. Cos’altro sappiamo di lui?” domandò infine a Doko, che prese nuovamente la parola.
“Io personalmente, non so altro. Ma sicuramente nei tomi conservati nelle stanze del Grande Sacerdote potremo trovare più informazioni: sarà mia premura consultarli, se Aiolos permette…”
Tutti si voltarono verso il Saint del Sagittario, che poco tempo prima, per volere di Atena e su approvazione di tutti gli altri Saint, era stato scelto per diventare il nuovo Grande Sacerdote, così come Shion aveva deciso prima della notte degli inganni.
“Doko…” disse sorridendo “Come potrei negare a te che da così tanto tempo combatti per Atena, l’accesso a quei tomi?” domandò, lasciando che per un istante regnasse il silenzio, prima di riprendere la parola. “Nemmeno con la sconfitta di Hades la nostra dea è al sicuro: abbiamo abbassato la guardia troppo presto ed è ora di correre ai ripari, prima che sia troppo tardi.”
Esclamazioni di assenso si elevarono per tutto il Primo Tempio, poi una voce superò le altre.
 
“E se fosse per amore?”
Tutti si voltarono verso Aphrodite dei Pesci che, mentre giocherellava con una rosa, aveva preso la parola.
“Suvvia, non guardatemi con stupore. Perché mai un morto avrebbe dovuto desiderare di aver indietro un corpo? Io personalmente, tra le mie motivazioni, metterei anche in conto il recupero della mia bellezza.” Nessuno disse niente: Mu stava per prendere la parola, ma venne interrotto nuovamente da Aphrodite. “Tuttavia, in questo caso, avrebbe dovuto riprendere il proprio corpo, non quello di Camus, per quanto Camus possa assomigliargli. Ora, io personalmente non scambierei il mio corpo per quello di nessun altro, preferirei decisamente esser ricordato col mio volto e non con quello di uno sconosciuto. Ma se Hades mi avesse detto che per tornare in vita mi era necessario un altro corpo, pur di avvisare Atena, avrei anche accettato di prendere in prestito persino il corpo di Seiya.” Aggiunse con una smorfia, per poi tacere per riprendere fiato.
“Dove vuoi arrivare, Aphrodite?” domandò Mu. Lui che per primo si era opposto all’avanzata dei compagni lungo le dodici case durante la Guerra Sacra ricordava bene la loro determinazione e le lacrime di sangue che avevano versato le loro anime.
 
“Per una causa che si reputa veramente importante, più di ogni altra cosa, chiunque sarebbe disposto a fare dei sacrifici. Non ci è dato sapere se, come me, Anatol amava se stesso e il suo corpo più di ogni altra cosa. Non sappiamo nemmeno a che livelli arrivava la sua bellezza: fatto sta che la Furia dei Ghiacci aveva bisogno di un corpo; aveva un disperato bisogno di un corpo” disse Aphrodite, riprendendo la parola, mentre faceva scorrere il suo sguardo su tutti i Saint. “Così ha preso quello a lui più accessibile, quello del suo successore: Camus. E noi tutti ben conosciamo Camus: non si sarebbe certo lasciato soggiogare da uno spirito così facilmente, per quanto forte potesse essere. Eppure Anatol è riuscito a controllare Camus, perciò doveva avere una forte motivazione che lo spingeva ad agire. E cosa spinge gli uomini a superare il loro limite estremo, se non l’amore, sia esso per una donna, per un uomo, per una dea o per se stessi?”
Nessuno rispose: tutti fissavano il Saint dei Pesci che li osservava di rimando, sorridendo.
“Non penso possa essere per amor proprio che ha deciso di usare il corpo di Camus, poiché avrebbe disprezzato un corpo non suo, e io questo lo so bene. E poiché sicuramente non è per Atena che è tornato, lo avrà fatto per una donna: una donna di cui era innamorato e che poteva raggiungere solo con un corpo.” Concluse, lanciando la sua rosa rossa che andò a conficcarsi sul davanzale della finestra da cui era fuggito Anatol.
“Scopriremo presto se le tue supposizioni sono fondate.” Disse Doko, dopo un lungo silenzio. E detto questo si mise a correre verso le stanze del Grande Sacerdote.
 
 
 
 
NOTE:
Bene Signori... avete visto? Il colpevole era l’insospettabile (proprio insospettabile?) Camus dell’Acquario. A sua difesa possiamo dire che non ha rinchiuso Atena in quella bara di sua volontà, ma sotto il controllo di quello che potremmo definire un fantasma.
L’idea di far intervenire il primo cavaliere dell’Acquario è stato un lampo di genio (o forse un tuono d’imbecillità, chissà…), fatto sta che mi piaceva l’idea di far venire a galla la misteriosa “epoca del mito”.
Ora come ora, però, vi starete tutti chiedendo: se si dice che Anatol era uno dei più devoti ad Atena, per quale motivo l’ha congelata?
Aphrodite ha fatto la sua supposizione…avrà ragione?
Spero di aver reso il più chiaro possibile il discorso contorto fatto dal Saint dei pesci (ho tutt’ora la febbre… spero sia comprensibile il tutto e non sia sgrammaticato <.<)… Se vi state chiedendo perché ho deciso di farlo fare proprio a lui bhe…
Semplicemente perché Aphrodite, con quel suo bel faccino, con le sue rose, sembra frivolo e basta, concentrato solo su se stesso. Secondo me dietro quel faccino si nasconde una persona astuta…molto astuta. Perciò ho deciso di mettergli in bocca questo discorso, sperando di non averlo stravolto troppo. Secondo me Phro ci sa fare con la logica… ma è un’opinione personale xD
Grazie ancora a tutti voi che seguite^^        
PS:Un ringraziamento a Eirien che ha sistemato il testo, che prima veniva visualizzato malissimo!
   
 
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