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Autore: ZAITU    24/10/2006    18 recensioni
Un'altra song-fic draco/Herm sulle note di Dancing di Elisa. Triste e anche un po' romantica. Se volete leggete e commentate.
Genere: Romantico, Triste, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È buio

Mumble mumble…non sono molto convinta di questa fic ma la canzone Dancing di Elisa è veramente bella. Se avete la possibilità scaricatevela e ascoltatela mentre leggete la fic…buona lettura!

 

DANCING

 

 

È buio ad Hogwarts.

La sala grande sembra un enorme caverna persa su una montagna irraggiungibile.

Ed Hermione Granger , seduta su una delle lunghe panche di legno scuro, è sola.

E lo resterà a lungo.

Lei lo ha deciso. Ha deciso che per un po’ smetterà di cercare la compagnia di qualcuno che gli scaldi il cuore e l’anima quando fuori c’è solo neve e gelo.

Hermione ha anche deciso che vuole dimenticare quegli ultimi mesi passati in un dolce dormiveglia. Un dolce dormiveglia il cui risveglio è stato spaventoso.

È convinta che il tempo riuscirà a rubarle quei ricordi belli e terribili rendendola di nuovo libera.

“Sarà sicuramente così. Non può essere diversamente.”

Ma queste sono cose che lei non può decidere.

Niente, neanche il profondo abisso i cui è condannata a cadere riuscirà a renderle quel sogno meno splendente.

Verrà la guerra, verrà la morte, ma non sarà lei a stabilire di lasciare andare via la sensazione del cuore che scalpita, dei brividi che la scuotono, delle lacrime che le soffocano la gola.

                                                                                         

Time is gonna take my mind
and carry it far away where I can fly
The depth of life will dim the temptation to live for you

Il tempo prenderà la mia mente
e la porterà via lontano, lì dove posso volare
la profondità della vita metterà in
secondo piano la tentazione di vivere per te

 

 

Le vetrate scure lasciarono appena passare qualche raggio di luna che riflettendosi sulle pareti di pietra fecero sembrare l’enorme stanza ancora più immensa e vuota.

Hermione non era abituata a vedere la sala grande così silenziosa e cupa.

Si guardò per un istante la mano destra cercando sicurezza in quell’anello freddo e pesante che sapeva che l’avrebbe colpita  per l’ennesima volta con la sua perfetta bellezza.

L’anello che lui le ha regalato. Anzi, che le ha affidato.

“ Un giorno dovrai ridarmelo” le aveva detto.

All’inizio non aveva capito. Ma non aveva avuto neanche il tempo di chiedere perché.

Lui se ne era semplicemente andato, come faceva sempre.

E da quel momento era stata sua. Quell’anello a dimostrarlo a chiunque avesse fatto finta di non aver capito.

Hermione distolse lo sguardo, furente di rabbia.

Gli occhi di smeraldo del piccolo e perfetto serpente d’argento però ,continuano  a fissarla quasi sfidandola a reagire.

La ragazza si lasciò sfuggire un sospiro,  emettendo però qualcosa di molto simile ad un urlo represso.

Sollevò con rabbia i riccioli scuri intrappolandoli in una stretta e severa coda.

“ Che diavolo sto facendo qui?”

Non lo sapeva proprio.

Rimanere nel dormitorio era fuori discussione. Troppo calore, troppe chiacchiere, troppi sorrisi, troppo poco spazio.

La sala grande invece era abbastanza ampia per contenere il suo dolore.

Un dolore che non avrebbe neanche dovuto provare.

“ è giunto il momento di restituire l’anello”

Forse era già passato troppo tempo.

Pensandoci forse avrebbe preferito non possedere quell’anello anche se questo significava che sarebbe stata sola.

Sola, ma almeno felice.

 

If I were to be alone silence would rock my tears
'cause it's all about love and I know better
How life is a waving feather

 

Se destinata ad essere sola,
il silenzio farebbe scendere le mie lacrime perché tutto riguarda l'amore
e ora so meglio come la vita
sia una piuma che ondeggia

 

Hermione poggiò con aria affranta la fronte sulle braccia incrociate, tentando di non pensare a niente.

Così quando la grande porta di legno massiccio venne spinta da una mano diafana,  lei non se ne accorse nemmeno, troppo concentrata ad assaporare la sensazione del vuoto che la stava dominando.

Solo quando una forte lama di luce, emanata dalle torce appese alle pareti dei corridoi, la colpì in pieno viso si decise ad alzare lentamente la testa.

“ Eccolo lì, il bastardo”

Lo sapeva che sarebbe venuto.

Completamente vestito di nero, era bello come il peccato.

Riuscì a vederlo solo per un istante perché Draco Malfoy richiuse immediatamente la porta facendo ripiombare la stanza nell’ombra.

Soltanto un lunghissimo istante in cui entrambi sembrarono solo parte della mobilia.

Poi l’immobilità venne rotta dai secchi movimenti di Hermione e l’eco di un tintinnio riecheggiò per qualche secondo tra quelle pareti.

- Suppongo che tu sia venuto per riprenderti questo- voleva sembrare indifferente, ma il tono di Hermione mostrava tutto il suo nervosismo.

Un istante dopo vide il ragazzo chinarsi e afferrare l’anello per poi metterselo in tasca.

- L’ho sempre detto che sei una ragazza intelligente- ribattè Draco  con voce roca e graffiante.

 Hermione fece una smorfia che però si perse nel buio.

- Non devo esserlo poi così tanto se sono riuscita a farmi prendere in giro da uno come te-

Draco rise.

E fu gelo.

-Uno come me, Granger?- Hermione sentì i passi di Draco sempre più vicini.

- Sta lontano da me, Draco!- Hermione fece qualche passo indietro arrivando ad appoggiarsi con i fianchi al lungo tavolo.

- Non mi sembra che la mia vicinanza ti abbia fatto così tanto ribrezzo, in questi ultimi tempi…-

Draco continuò ad avvicinarsi.

- Non tentare di tergiversare, Malfoy, hai preso quello che volevi, ora vattene-

Tuttavia non fece in tempo a finire la frase che con un paio di passi Draco le fu di fronte.

Hermione riuscì a distinguere soltanto i suoi capelli d’oro nell’ombra che copriva la sala come un sudario.

“ Che grande presa in giro sono i tuoi capelli. Ti fanno sembrare un angelo quando non sei altro che un demonio”

- Che cosa vorresti fare?- la regina dei leoni appariva più agguerrita che mai.

-Faccio quello che mi ahi detto tu. Mi prendo quello che voglio-

Con un gesto secco Draco spinse Hermione contro la tavola, obbligandola con una mano ad alzare il viso verso di lui.

La baciò con forza, quasi con violenza, ed in un primo momento Hermione non riuscì ad opporre la minima resistenza.

Si lasciò toccare in quel modo così sensuale e possessivo con cui Draco era riuscita a farla cedere decine di volte.

“ Non posso!”

Liberò velocemente una mano puntando direttamente la guancia di Draco.

Un attimo dopo il ragazzo si teneva la mascella indirizzando rabbiosamente lo sguardo a terra.

- Che cazzo intendi fare? Cosa vorresti, la scopata d’addio? No, Draco sono stanca…Lasciami!-

Il principe di Slytherin le aveva appena tappato la bocca e stava tentando invano di proteggersi dai pugni che la ragazza gli stava disseminando sul petto.

Ma con uno strattone deciso Hermione si liberò e corse fulminea verso la porta riuscendo a spalancarla solo di qualche centimetro, perché la forte mano di Draco intervenne decisa, a richiuderla.

- Sciocca Mezzosangue, smettila di giocare!-

- Giocare? Draco lo sai benissimo che quello che stai per fare non è un gioco…-

La ragazza tentò di svincolarsi un ultima volta da Draco che la teneva premuta contro la porta, e non riuscendoci si abbandonò definitivamente con la testa contro il petto del ragazzo.

Si era arresa. Di nuovo.

- Perché?- riuscì a sussurrare Hermione dopo qualche istante.

- Lo sapevi fin dall’inizio che sarebbe durata. Lo sapevamo entrambi- le rispose il ragazzo afferrandola per la vita e stringendosela addosso come se volesse farsela entrare dentro.

- Perché?- ripeté Hermione.

Draco le accarezzò una guancia percorrendole con il pollice la linea del piccolo naso e la curva delle labbra.

-Perché tu sei la buona, io sono il cattivo. Fine della storia. – non voleva sembrare troppo duro, ma pronunciò quelle parole con più rabbia di quanto avrebbe voluto.

Quasi per farsi perdonare le afferrò le mani portandosele dietro al collo.

- Balliamo- le sussurrò ad un orecchio.

 

So I put my arms around you around you
And I know that I'll be living soon
My eyes are on you they're on you
And you see that I can't stop shaking

 

Quindi metto le mie braccia attorno a te
attorno a te, e so che me ne andrò presto
I miei occhi sono su di te, sono su di te
e tu vedi che non posso smettere di agitarmi

 

- Mi stai prendendo in giro?- ribatté scettica Hermione che continuava a dimenarsi per sfuggire alla sua presa.

- Devi smetterla di credere che io passi tutto il mio tempo ad ingannarti, Mezzosangue- così detto Draco afferrò la sua bacchetta e con dopo un paio di colpi l’eco lontano di una melodia soprannaturale inondò la sala Grande.

-Balla con me-

Ed Hermione si lasciò trascinare.

Era la cosa più stupida che avesse mai fatto.

Ballare al buio, nella sala grande, alle due di notte. Con Draco.

Lo stesso Draco che di lì a poche ore sarebbe diventato un Mangiamorte.

Ma cosa importava, infondo?

Hermione sentì che gli occhi dello Slytherin la stavano fissando attraverso il buio, quasi imploranti.

Cosa chiedevano?

Amore, comprensione, calore?

Tutte cose che lei le aveva già dato e che, se avesse potuto, avrebbe continuato a dargli per sempre.

Non poteva vederli quegli occhi che ormai delle lacrime riuscivano ad avere solo il colore.

Ma li sentiva. Sulla pelle, dentro l’anima, fin nelle ossa.

Fu scossa da un brivido e Draco la strinse ancora di più.

Hermione credeva di  aver perso il suo corpo perché Draco la stava facendo volare lentamente con pochi passi di un dolce ballo di morte.

La loro morte. Quella di Draco ed Hermione insieme.

E solo allora Hermione capì.

Capì che comunque sarebbe andata a finire, non sarebbe mai tornata indietro, che per quanto sbagliato avrebbe rifatto mille volte ogni più piccola cosa che poi l’aveva condotta inevitabilmente a quel punto.

Draco era stato una deviazione.

Ma una deviazione che non si sarebbe mai pentita di aver preso.

 

No, I won't step back but I'll look down to hide from your eyes
'cause what I feel is so sweet and I'm scared that even my own breath

Oh could burst it if it were a bubble
And I'd better dream if I have to struggle

 

no non tornerò indietro ma abbasserò
lo sguardo per  nasconderlo dai tuoi occhi
perché quel che provo è così dolce e sono così
spaventata che addirittura il mio stesso respiro
potrebbe scoppiare se fosse una bolla
e farei meglio a sognare invece di combattere

 

 

Hermione chiuse gli occhi di colpo.

“ Ma che sto facendo?”

Puntò i piedi liberandosi dalla presa di Draco.

- Che c’è?- le chiese il ragazzo non nascondendo la sorpresa.

- Non ce la faccio…- ribatté Hermione, mentre tentava di allontanarsi da lì. Da lui.

Draco però le serrò il polso in una morsa d’acciaio mentre la rabbia riprendeva il sopravvento.

- Lo capisci che non ho più tempo? Che domani mattina non ci sarò più?- urlò il biondo lasciando cadere la sua maschera di freddezza.

Hermione non rispose limitandosi a voltare il capo.

- Dannazione!- impreco Draco mentre la strattonava con forza, forse cercando di estorcerle una qualche risposta, forse sapendo già che non ne avrebbe avuta nessuna.

Hermione ringraziò il buio che soffocò e nascose le sue lacrime.

Nessuno l’aveva mai vista piangere.

Draco non l’aveva mai vista piangere e non l’avrebbe vista neanche stavolta.

- Non te ne frega niente, vero?- Draco l’aveva appena lasciata.

Si stagliava rigido di fronte all’ampia vetrata ed il suo tono era tornato freddo come sempre.

E fu allora che le vide.

Gocce di speranza che la stavano abbandonando.

“ Non l’ho mai vista piangere”

Hermione Granger non piangeva. Hermione Granger era forte.

Era.

Hermione rise. Una risata amara.

- Ci stai godendo vero? La Mezzosangue saputella che piange per te!- La Griffyndor tentò di ridere ma quello che venne fuori fu una grottesca mescolanza di pianto, singhiozzi e singulti.

Hermione cessò quella farsa solo quando lo schiaffo di Draco la fece ammutolire e spalancare la bocca boccheggiando per la sorpresa e l’offesa.

- Cosa credi, che sia stato difficile solo per te? Che solo tu abbia dovuto rinunciare al tuo orgoglio?

Hermione perpetuò nel suo mutismo così Draco continuò, con la rabbia, il rancore, il senso d’impotenza che lo stavano divorando.

-Sappi una cosa Hermione, sei stata il compromesso più difficile della mia vita-

Hermione alzò di scatto gli occhi cercando di scorgere quelli di Draco.

Ma il ragazzo non era più davanti a lei.

Si era voltato ed ora si dirigeva con pesantezza verso la porta.

- Dove vai?- riuscì a mugolare Hermione nell’esatto istante in cui Draco aprì lentamente la porta.

Ci fu qualche attimo di silenzio in cui Hermione poté benissimo immaginare l’espressione del principe di Slytherin.

Delusione, impotenza…amore.

-Hai detto che non ce la fai, Hermione. Ti sto lasciando in pace…per sempre- così detto fece per chiudersi la porta alle spalle ma  Hermione parlò di nuovo.

- Sono una stupida-

Draco si voltò sfoggiando il suo migliore ghigno.

- Non è mai troppo tardi per riconoscere i propri difetti- le disse chiudendo di nuovo la porta.

Avrebbe potuto andarsene, certo. Ma per quanto gli costasse ammetterlo lei era ancora troppo importante. Troppo pericolosamente importante.

Hermione intanto stringeva i pugni tentando di far cessare quel pianto.

Draco le si avvicinò lentamente temendo una sua reazione violenta.

- è difficile…- singhiozzò la ragazza.

- Cosa?- la esortò Draco.

- Smettere…di volerti…-

-E allora continua a farlo-

- Perché, dannazione? Sarebbe inutile…tu da domani non ci sarai più! non ci sarai più…per me…-

Draco le circondò il collo con le braccia abbandonando la testa su quella di Hermione.

Hermione aveva ripreso  a singhiozzare e ora stringeva convulsamente la camicia di Draco come se fosse l’unico appiglio rimastole.

- Sono un bastardo. Non avrei mai dovuto farlo- le bisbigliò Draco ad un orecchio.

- Fare cosa?- gli domandò Hermione.

- Farti innamorare- e mentre parlava Draco le tolse l’elastico lasciandole cadere i riccioli scuri sul viso e sulle spalle.

Le passò una mano tra i capelli, ricominciando a danzare, cullandola come una bambina.

- Ti prego Hermione, non pensarci. Solo per qualche istante non pensare che stia per finire-

“ Posso farlo?”

Si, poteva farlo.

 

So I put my arms around you around you
And I hope that I will do no wrong
My eyes are on you they're on you
And I hope that you won't hurt me

 

quindi metto le mie braccia attorno a te
attorno a te, e spero che non farò niente
di male, i miei occhi sono su di te, su
di te, e spero che tu non mi ferirai

 

Le girava la testa.

Stavano ballando da minuti, ore, giorni?

Hermione non lo sapeva più.

Forse se avesse riaperto gli occhi si sarebbe trovata su un mondo che non riconosceva, in un tempo che non era più il suo.

Forse così sarebbe stato più facile e avrebbe sicuramente fatto meno male.

Ma non era così. Non era facile e non lo sarebbe mai stato.

Hermione sollevò le mani poggiandole sul viso di Draco.

- Baciami fino a farmi morire-

E lui obbedì.

Era il suo modo per chiederle scusa, per farle sentire che se gli fosse stato permesso l’avrebbe baciata in eterno.

E i baci divennero lacrime e le lacrime divennero buio.

Quella strana melodia continuava a risuonare nella Sala Grande.

Se Hermione non l’avesse sentita avrebbe potuto dire che il mondo non c’era più.

Niente guerra, niente Auror o Mangiamorte, niente tempo.

Ma le lancette dell’orologio continuavano a girare.

Così quando l’alba li sorprese abbracciati sopra una panca, Draco se ne andò.

Senza dire addio.

Casa significava addio?

“Ci rivedremo davanti a Dio.”

Lui però davanti a Dio non ci sarebbe mai andato, non era di certo con lui il suo posto.

Così lasciò Hermione addormentata, a godersi un sogno che non sarebbe mai diventato realtà.

 

I'm dancing in the room as if I was in the woods with you
No need for anything but music
Music's the reason why I know time still exists
Time still exists
Time still exists

 

Sto danzando nella stanza come se fossi sul
legno con te, non ho bisogno di niente
solo della musica, la musica è la ragione
per la quale so che il tempo c'è ancora
il tempo c'è ancora
il tempo c'è ancora.

 

Quella mattina Hermione fu la prima a fare colazione.

Il sole sembrava voler far esplodere la Sala Grande di luce, tanto era abbagliante quella mattina.

Quando i suoi amici scesero e videro qualche lacrima caderle nel bicchiere di succo di zucca non vi badarono più di tanto.

Solo Ginny riuscì a rivolgerle la fatidica domanda.

- Cos’hai Hermione - Le chiese la rossa con aria preoccupata.

Hermione si guardò la mano destra prima di rispondere.

Quando si era risvegliata lì, da sola, aveva di nuovo l’anello col serpente al dito.

La ragazza sorrise sollevando gli occhi dalla sua colazione.

-Niente Ginny. È solo il sole. Ho il sole negli occhi-

 

Fine

 

 

Se non fa tanto schifo fatemi sapere che ne pensate ( e se fa schifo fatemelo sapere lo stesso!)

CIAOOO

ZAITU (^_^)

  
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