Film > Re Leone
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Autore: Miranh    27/03/2012    3 recensioni
Ciao a tutti! Il Re Leone è una storia che mi ha sempre affascinato e ho deciso di scrivere una Fanfiction sulla vita dei nonni di Simba: Ahadi ed Uru, genitori di Mufasa e Scar. E' la mia prima fanfiction, per cui non sono sicura che sia venuta bene... Spero che vi piaccia e, se c'è qualcosa che non va nella storia e che può essere migliorato, non esitate a farmelo sapere: cercherò di fare buon uso dei vostri consigli. Buona lettura!
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4. “ L'inaspettato ”

 

 

Le ricerche di Uru erano durate per tutta la notte e la mattina. La povera regina era in preda allo sconforto, per la perdita della figlia. Mohatu non si dava pace: l'avrebbe trovata a qualunque costo, passassero stagioni.

Le altre leonesse erano stanche e tristi a causa delle lunghe e deludenti ricerche; un'aria angosciosa si era sparsa per tutto il branco.

Zozo, partecipante anche lei alle ricerche, continuava ad osservare quell'afflizione, che invadeva tutti i loro cuori. Nessuno l'aveva ancora trovata e le speranze diminuivano sempre più. Addolorata, provò a spiegare al re la situazione: le possibilità che la piccola fosse ancora viva erano molto scarse, ma Mohatu non voleva saperne:

<< Signore, non sapete quanto mi addolori dirvelo...Ma ormai le leonesse sono sfinite...e se continuiamo con gli insuccessi...Potrebbe non avercela fatta ormai... >>

<< SCIOCCHEZZE! Lei è viva! Viva! Lo sento... E la troverò! Dobbiamo farcela, costi quel che costi! Che le le ricerche non vengano interrotte, finché non sarà trovata! >>

<< Sì, sire... >> e volò via.

 

La piccola Uru, ignara di tutto, proseguiva verso l'interno delle Terre del Branco. Era felice di tornare, ma allo stesso tempo era anche preoccupata per la reazione che avrebbero potuto avere i suoi genitori.

Calma, calma, calma... ” pensò “ Devo stare calma...Va tutto bene...In fondo dovrei essere felice: sono ancora viva...E comunque un rimprovero lo merito di sicuro...Sono stata imprudente ad andare in quel postaccio... Chissà come staranno gli altri... ”;

mentre rimuginava tra sé, percepì delle strane vibrazioni nel suolo:

<< Ma che...? >> Uru si guardò attorno preoccupata, mentre le vibrazioni si facevano sempre più forti. Poi udì degli starni versi:

<< Ma cosa...ZEBRE! Sono zebre! Perché...? >> e balzò spaventata non appena le vide in branco, che correvano veloci e si avvicinavano verso di lei: << Oh, no! Accidenti! Non me ne va mai bene una! Aiuto! >> e corse a cercare un riparo, prima che venisse travolta da esse. Trovò fortunatamente un tronco caduto, cavo all'interno, che segnava un dislivello fra due pianure. Vi si nascose impaurita e guardò dal basso le zebre che saltavano oltre il tronco. Subito dopo, passarono alcune iene, che le stavano inseguendo. “ Sono capitata nel ben mezzo di una battuta di caccia ” pensò.

Quanto tutto sembrava essere tornato tranquillo, Uru non perse un solo istante e uscì svelta dal nascondiglio, salendo sulla pianura soprastante, ma...<< AAAAAAH!!! >>. Il suo grido riecheggiò dappertutto, fino a raggiungere le orecchie di Ahadi, che si era fermato a bere non lontano da quel posto. Udito l'urlo, il leone, riconosciuta la sua voce, corse verso il luogo da cui l'aveva sentito provenire.

Uru era spaventata a morte e il suo corpo tremava: si era ritrovata improvvisamente faccia a faccia con altre iene, che stavano correndo per raggiungere i compagni. In un primo momento le iene rimasero disorientate a causa dell'urlo, poi, osservando la leoncina, una la riconobbe:

<< Tu...SEI ANCORA VIVA?! >> ringhiò: era lo stesso maschio che la aveva aggredita al Cimitero degli Elefanti. Fra le altre vi era anche la compagna: << Com'è possibile?! Dannata e fetida principessina! A causa tua e di quel prepotente di tuo padre, siamo ridotti così! Pieni di ferite dolenti! Non ce la facciamo neanche a stare dietro ai nostri compagni!! >>

<< Puoi stare tranquilla, cara >> intervenne il maschio << ce la pagherà! E anche molto cara! >>

<< Allora è questa la leoncina, di cui ci avete parlato >> commentarono le altre tre iene che stavano con loro: << Tranquilli, non le lasceremo neanche il tempo di andare dal suo paparino! >> e si levò una maligna risata, mentre si avvicinavano minacciosamente alla sventurata.

Una iena diede inizio all'attacco, ma Uru riuscì a schivarla in tempo e cominciò a scappare, avendole alle calcagna. Stavolta sembrava proprio che non avesse potuto farcela: le iene erano più numerose ed alquanto veloci; inoltre non avrebbe potuto mantenere la stessa velocità, tutto il tempo e anche la ferita faceva la sua parte.

Quando la distanza tra lei e le iene si fece sempre più breve, essendosi voltata indietro a guardarle, inciampò in un ramo a terra e rotolò varie volte. Indolenzita, non riuscì più a continuare a correre; si coprì il viso con le zampe, attendendo la morte con terrore.

Poi un ruggito vicinissimo catturò la sua attenzione e vide sopra di sé un ombra, che saltò oltre ed atterrò di fronte alle iene. Lo riconobbe:

<< AHADI!! >>

<< Non ti si può lasciare sola un attimo, eh?! >> disse lui;

<< E questo chi è?? >> domandarono le iene colte di sorpresa << Non importa, sistemeremo anche lui, dopo aver dato una lezione a quella mocciosa! >>

<< Non vi azzardate a toccarla!! Altrimenti dovrete fare i conti con il sottoscritto!! >> ruggì;

<< Ma sentitelo! >> reagirono le iene << E' ancora un poppante e già si dà delle arie da adulto! Cosa pensi di fare?? Graffiarci il didietro?? >> e scoppiarono a ridere;

<< Se la cosa vi aggrada... >> rispose lui, sorridendo maliziosamente;

<< Uh?? >>

<< ...lo farò con molto piacere!! >> e le attaccò sfoderando gli artigli e le zanne.

<< NOOO!! AHADI! >> gridò Uru disperata, ma ormai era già scoppiato un violento combattimento: il giovane leone si dimostrò più forte di quanto sembrasse e le iene ne rimasero inaspettatamente sorprese, vista la sua giovane età, ma allo stesso tempo erano anche state messe in difficoltà.

Tuttavia erano grosse e numerose e questo giovava a loro vantaggio.

Uru assisteva sconvolta alla violenza di quella scena, dalla quale uscirono ovunque schizzi di sangue, che macchiavano il suolo.

Zozo, che stava continuando le ricerche, volò da quelle parti ed osservò lo scontro dall'alto:

<< Ma cosa succede?? >> Poi, avvicinandosi di più, riuscì a riconoscere la piccola figura di Uru:

<< Oh, santo cielo!! Uru!! Devo avvertire Mohatu!! >> e volò via velocissima.

Intanto Ahadi era riuscito ad abbattere una iena, azzannandola alla gola; ma le altre, anche se ferite, continuavano a saltargli addosso, mordendogli il collo e i fianchi, cercando di arrivare anche alla leoncina.

La piccola non sapeva cosa fare: si reputò responsabile di quanto stava accadendo e piangeva amaramente, vedendo il leone indebolirsi sempre di più, a causa delle ferite che stava riportando.

Poi, ad un tratto, tutto si fermò. Le iene smisero di attaccare: si stava avvicinando qualcosa. Non appena videro da lontano la sagoma del re, che correva verso di loro, se la diedero a gambe.

 

Uru si avvicinò svelta ad Ahadi, il quale cadde a terra, ferito gravemente:

<< Ahadi... >> piangeva << Perché?? Perché lo hai fatto?? Non volevo che rischiassi la vita per me! Ti dovevo già molto! Perché...? >> e gli strofinò il musetto contro la nera criniera imbrattata di sangue. Lui si voltò a guardarla:

<< Sei proprio una mocciosa...E poi...non potevo certo permettere che quelle bestiacce schifose ti facessero del male... >>

<< No...Non dovevi farlo!... >>

In quel momento arrivò Mohatu seguito da Zozo:

<< URU!! Piccola mia!! >> gridò;

<< PAPA'!! >> corse da lui e si abbracciarono forte; anche Zozo la circondò affettuosamente con le ali. 

<< Ma...Cosa è successo??! >> chiese il re ansiosamente, vedendo a terra il leone ferito ed una iena morta;

<< Ti prego papà... >> singhiozzò Uru << Aiutalo! Il suo nome è Ahadi. Mi ha aiutata a ritrovare la strada di casa e... se non fosse stato per lui, ora non sarei qui... >>

<< Non ho bisogno d'aiuto... >> disse Ahadi, sforzandosi di non sembrare debole.

Mohatu lo guardò: non lo aveva mai visto prima d'ora. Tuttavia gli doveva la vita della figlia e il minimo che potesse fare era di ospitarlo alla Rupe e prendersene cura, finché non sarebbe guarito:

<< Grazie. Ti devo la vita di Uru...Non posso lasciarti in quelle condizioni: verrai con noi alla Rupe dei Re e lì ci prenderemo cura di te >>

<< La Rupe...dei Re?? >> chiese il giovane, perplesso << V- voi...siete il re?? >>;

<< Zozo >>

<< Si, sire?? >>

<< Raduna le leonesse e vai a chiamare Rafiki; ci rivedremo alla Rupe >>;

<< Vado subito! Che bello rivederti sana e salva, piccola Uru >> disse piangendo felice e volò via.

Ahadi era rimasto sorpreso dalla scoperta inaspettata; Mohatu gli si avvicinò: << Su, aggrappati a me >> disse, piegando la spalla verso di lui;

<< No... Non voglio... >>

<< Sei ridotto male, ragazzo mio! Devi essere assolutamente aiutato da qualcuno, o rischierai la vita: tranquillo, non porti alcun disturbo >>

<< Sì, Ahadi >> intervenne Uru << Te ne prego, vieni con noi... >>

Il giovane cercò di restare impassibile, ma vista la situazione, dopo un po', accettò l'aiuto e si aggrappò al re, che lo trasportò sulle spalle.

Uru sorrise: era molto contenta di poter ospitare Ahadi a casa sua , e camminò per tutto il tragitto accanto a lui, senza staccargli gli occhi di dosso.

 

Arrivarono alla Rupe: lì vi erano le leonesse assieme a Rafiki, che aspettavano ansiosamente il loro ritorno.

<< Eccoli! >> esclamarono i piccoli;

<< Uru!! >> esclamò la regina correndo incontro alla figlia e l'abbracciò:

<< Oh, Uru... >>

<< Mamma...Mi dispiace tanto... >>

<< SSSH...Sono contenta che tu stia bene... >> le disse dolcemente, versando una lacrima.

<< Uru! Uru! >> gridarono di gioia i suoi amici, scambiando con lei un caloroso abbraccio di gruppo. La gioia era tornata nel branco.

Rafiki tirò un sospiro di sollievo nel vedere che tutto, o quasi tutto, era andato per il verso giusto. Poi si precipitarono nella grotta per curare il giovane straniero, che aveva perso i sensi lungo la strada.

 

Mohatu lo appoggiò a terra delicatamente e lasciò spazio al mandrillo che si era avvicinato: << Che macello... >> commentò Rafiki << Come ha fatto a ridursi cosi? >>

<< Dimmi, Rafiki, c'è qualche speranza per lui? Sopravviverà?? >> chiese il re, preoccupato;

<< Probabilmente sì...E' molto giovane, per cui il suo corpo può reagire bene ai traumi subiti...Ma prima di dare una risposta certa alla tua domanda, bisogna aspettare un po' e vedere come procederà la cosa >>

Uru si mise accanto a suo padre, ad osservare Ahadi:

<< Ce la farà...non è vero, Rafiki?? >> chiese.

Il mandrillo le sorrise,accarezzandola sulla testa: << Sta' tranquilla, cara. Ci penso io...Su, ora va' fuori con tuo padre, così potrò lavorare bene >> disse. Così il re e la figlia uscirono fuori dalla grotta.

Camminarono per qualche minuto, in silenzio. Mohatu mostrava un'espressione molto seria; Uru era triste e mortificata per l'accaduto: i suoi genitori si erano molto spaventati a causa sua, per cui le mancava il coraggio di parlare con suo padre. Ad un certo punto il re si fermò e si sedette su un ripiano roccioso. Piano, piano, Uru si sedette accanto a lui con lo sguardo abbassato, timorosa di guardarlo in faccia. Poi il leone fece un sospiro ed iniziò a parlare:

<< Sono molto deluso Uru...Mi avete deluso... Cosa vi è saltato in mente??Avete rischiato la morte: stavano sul punto di uccidervi!... >>

<< Oh...Lo so, scusami, papà!...Io... io non volevo!...Mi dispiace!...Invece di cambiare idea, di darti ascolto... Non ho nemmeno tentato di fermare la cosa!....Sono andata anch'io con loro...Sono una stupida...E' tutta colpa mia...Hanno rischiato di morire per me...I-io... >> singhiozzò, mentre le guance le si bagnavano di lacrime;

<< Uru... >>

<< Lo so...di avervi deluso... di avervi mentito...So che vi siete preoccupati...che avete sofferto...Mi dispiace! Giuro che non si ripeterà...! Lo giuro! >> piangeva;

<< Abbiamo temuto di perderti per sempre...piccola mia... >> sospirava Mohatu posandole dolcemente una zampa sulle spalle << Tuttavia... >> disse avvicinandosi col volto << con questa esperienza hai dimostrato di possedere un grande valore >>

<< ..Oh..? >>

<< Avresti dato volentieri la tua vita per salvare quelle dei tuoi amici...Il tuo è stato un valoroso gesto di bontà e coraggio: doti che fanno di te una regina nata...Il tuo è un gran cuore, Uru...E non c'è nulla in grado di competere con l'amore stesso...Sono molto fiero di te figliola...Lo siamo tutti >>

<< Oh, papà..! >> e lo abbracciò forte. Si tennero stretti a lungo, senza badare allo scorrere del tempo: questa fu una delle esperienze più belle e significative per Uru.

 

Mancava poco ormai al tramonto del Sole. Il sorriso era tornato a splendere sul volto della piccola e su quello di suo padre.

Lasciarono il ripiano roccioso ed andarono incontro al branco. Tutti erano felici di riaverla di nuovo tra loro e i suoi amici non persero un solo istante per abbracciarla e per tempestarla di domande:

<< Oh, Uru! Abbiamo avuto molta paura! Che bello vederti! >> esclamarono Athena e Helya;

<< Eh, già! Finalmente tutti insieme!...Mi dispiace per ciò che è successo >> disse Hydo abbracciandola;

<< Non preoccuparti >> gli sorrise;

<< Ma dicci...Cos'è successo dopo la caduta del fiume??Chi è quello, che ti ha aiutata?? Come lo hai incontrato?? >>

<< Un momento, un momento! >> e continuarono così a lungo.

Gli adulti li guardavano felici. Soltanto Khendo sembrava non essere particolarmente loquace...Anzi, era come se si tenesse a debita distanza da Uru:

<< Khendo... >> Uru si rivolse a lui << Perché rimani lì?? Dai vieni qui! Non ci siamo neanche salutati! >> gli disse sorridendo, ma lui si ritrasse, con espressione angosciata.

<< Khendo..? >>

<< ..... >>

<< Ma che ti prende?? >>

<< Mi dispiace... >>

<< Eh? >>

<< Mi dispiace, Uru...Non merito la tua gentilezza...Non ne sono degno >>

<< Ma cosa dici? >>

<< Sono stato uno stupido....Non dovevo insistere in quel modo...Avrei dovuto darti retta >>

<< Ma... >>

<< E' stata tutta colpa mia...E nonostante ciò...tu hai voluto rischiare la pelle per me!... >>

<< Ma non potevi sapere che cosa sarebbe accaduto, Khendo. Non martoriarti con questi pensieri >>

<< Ma per poco non morivi!...Io... >>; Uru gli andò incontro e lo abbracciò:

<< E' tutto apposto, dai... Tutto è andato per il meglio, perciò devi stare tranquillo >> gli disse dolcemente << Sai bene che non mi piace vedere il mio amico così triste! Su, adesso fammi un bel sorriso, ragazzone! >>;

<< Oh, Uru...! >> esclamò contento, ricambiando l'abbraccio.

 

<< Evviva! Ora che tutto è risolto, raccontaci cos'è successo! Siamo molto ansiosi! >> esclamarono gli altri contenti.

<< Quello non è lo stesso leone della grotta?? >>

<< Che cosa vi è successo?? >>

<< Come vi siete incontrati?? >>

<< Dove hai passato la notte?? >>.

Uru rise, sopraffatta dalla moltitudine di domande; poi, una volta ripreso fiato, cominciò a raccontare:

<< E' stato tutto così...inaspettato! >>.....

  
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