Qué Pasò ese dìa?
“ l’anno era passato velocemente, Shiro era andato alle superiori, Nami e Mila era diventate amiche e molte altre cose erano cambiate. Era però arrivato il momento per le ragazze cosa fare del loro futuro, se continuare con la pallavolo oppure no. Nami era già decisa a continua, Mila invece era ancora un po’ indecisa, le restava comunque un anno per scegliere, ma non fu un anno facile per lei, a scuola non andava benissimo, la lontananza da Shiro la deprimeva e gli allenamenti erano sempre più difficili. La scelta per Mila arrivò quando sentì alla radio di una giovane studentessa delle medie, chiamata a partecipare con la nazionale giapponese alle Olimpiadi di Seul “
<< Nonna eri tu vero? >>
<< Si cari ero proprio io >>
“ comunque quella notizia fece nascere in Mila il desiderio, la voglia, di far parte della nazionale giapponese e giocare un giorno anche lei alle Olimpiadi. Iniziò quindi ad allenarsi duramente diventando sempre più forte e venne considerata una vera e propria leggenda tra le scuole medie del paese, nonostante però questo suo amore per la pallavolo crescesse palesemente, Mila al momento della scelta era ancora molto indecisa in quanto sentendo il padre lamentarsi quasi ogni giorno di come non potesse fondare la sua vita sempre e solo sulla pallavolo, aveva iniziato a demordere. Fortunatamente però un giorno passò davanti alla palestra delle Seven Fighters e si ricordò il suo grande sogno: giocare con loro e diventare una stella della pallavolo, per poi sfondare alle Olimpiadi. Così prese coraggio affrontò il signor Azuki e fece domanda per entrare nelle Seven Fighters, anche perché questo era l’unico modo per potermi affrontare nuovamente. I secondi, i minuti, le ore, i giorni, le settimane, i mesi, l’estate passavano, ma Mila non riceveva alcuna risposta, così prima dell’arrivo di settembre, decise di incontrare direttamente l’allenatore della squadra: il signor Mitamura. Era un uomo molto affascinante, pieno di carisma ed era molto gentile ed anche astuto, ma pur rimanendo meravigliato dal talento di Mila non la accettò subito in squadra, anzi le diede dell’immatura, dell’ingenua, dell’infantile, ma fortunatamente Mila non si arrese facilmente anzi iniziò a protestare contro il mister rendendolo incapace di svolgere un normale allenamento, così Mitamura per poter fare un allenamento decente fu costretto ad accettare la proposta della ragazza. Ma senza dubbio non si è mai pentito di quella scelta, perché Mila è stato sicuramente l’acquisto migliore delle Seven Fighters. Azuki portò in breve tempo la squadra ad un altissimo livello, nessuno era in grado di batterle, o meglio batterla, ad ogni partita Mila sembrava un vulcano in eruzione, che spaventava le sue avversarie. L’unico avversario in grado di fronteggiarle erano le Sunlight, ma la potenza di Mila Azuki dai tempi delle medie era sicuramente aumentata e presto ce ne saremmo accorte. Peccato però che Mila si fece male ad un ginocchio quindi la scalata verso la vetta delle Seven Fighters si arrestò per un po’, ma il carisma di Mila era rimasto nella squadra e questo le aiutò a superare diversi momenti di rassegnazione durante le partite.”
<< Nonna, come si è fatta male al ginocchio Mila? >>
<< Questo cari ve lo racconterò domani, è ora di tornare a casa >> salutati i nipotini Kaori uscì di casa, per la prima volta dopo tanti e lunghi anni ripercorse la strada in cui si incontrò con Mila per la prima volta. Un sorriso le apparve sul volto in memoria di quel giorno, ma una lacrima rigò il suo volto per la tristezza di non sapere cosa accadde quel fatidico giorno di 10 anni fa. Nel pensare ciò l’ex giocatrice di pallavolo incontrò un ragazzo che sicuramente avrebbe potuto raccontarle la verità, ma un malore improvviso colpì Kaori che fu subito portata in ospedale. Al suo risveglio mille lacrime salate rigarono il suo volto e un pensiero cresceva nella sua mente “ riuscirò mai a scoprire cosa ti è successo?” pensò un’ultima volta per quel giorno prima di riaddormentarsi. Contemporaneamente in una casa non poco lontana dall’ospedale, un uomo dai folti capelli biondi tornava a casa e come ogni sera andava nella sua camera e piangeva, piangeva e urlava, urlava il nome di sua sorella, cosa che già da tempo non poteva più fare. Precisamente da 10 anni.
Hola Chicos Como estàs?
Lo so è tardissimo, ma non sono riuscita ad aggiornare prima, spero che il capitolo vi sia piaciuto... fatemi sapere quello che pensate...
Grazie Millee a tutti coloro che leggono e ovviamente a chi la recencisce:
- ShessomaruJunior
Salve a tutti
SaMiNa ^_^