Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Iwantasmile    27/03/2012    7 recensioni
Mi amavi, ti amavo, mi ami e ti amo ancora adesso.
Avevo due felpe ma accanto a luii bruciavo.
Mi spogliò.
Mi vergognavo a farmi vedere, insomma era l'unico uomo che amavo e l'unico a cui mi mostravo; mi disse: non vergognarti sono solo io.
Eravamo nudi l'uno davanti all'altro.
Era la prima volta per me, e fu davvero bella perchè lo feci con la persona che amavo veramente.
E con un filo di voce mi disse: sei bellissima
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 28
Quello stesso pomeriggio, uscimmo a fare una passeggiata. Indossammo, oltre ai normali vestiti, degli occhiali da sole e una felpa leggera con il cappuccio, in modo da non essere riconosciuti.. o meglio in modo che lui non possa essere riconosciuto.
Ci sedemmo in villa e iniziammo a discutere, del nome che avrebbe avuto uno dei gemelli se fosse stato maschio.
“Erin, Paul non ti piace per niente?”
“Affatto. Che ne dici di Kevin?” Non fece in tempo a rispondermi che il mio telefono squillò. Chiamavano con un numero privato. Risposi.
“Pronto chi parla?”  Dal telefono si sentii una voce maschile rispondere:
“Sei Erin?” .. Misi il vivavoce guardando Justin..
“Si, chi parla?” .. Justin mi fissò interrogativo.
“Non posso dirti chi sono. Ho chiamato solo per dirti che sei una figa da paura, e che nonostante il pancione sei la ragazza più bella che abbia mai visto. Ma per quale cazzo di motivo stai con Bieber? Quello non ti merita.. Forse le sue misure non sono poi così piccole ?” Che stava dicendo. Scoppiai a ridere, e mi trattenni in modo che chiunque fosse non potesse sentirmi.
Stavo per rispondere quando Justin afferrò il mio telefono.
“Senti grandissima testa di cazzo, Erin è la mia ragazza, non permetterti più a chiamarla intesi? E per quanto riguarda le mie misure, sappi che Erin aspetta due gemelli..per cui le mie misure saranno sempre sopra le tue” poi chiuse la chiamata.
Che centrava? Le sue misure non avevano nulla a che fare con i gemelli.
Continuai a ridere guardandolo, poi lo abbracciai. Lui fece per allontanarsi.
“Dai Justin, era solo un cretino quello..”
“Si lo so..Ma come faceva ad avere il tuo numero..”
“Non lo so ma che ti importa..?” dissi abbracciandolo e baciandolo.
Com’era bello stare così in pace, come due normali adolescenti.
Ci alzammo e ci incamminammo verso casa..durante il tragitto incontrammo un ragazzo che, nonostante camminassi per mano con Justin, si fermò a fissarmi, per poi girarsi prima di scomparire dietro l’angolo. Guardai Justin che si innervosì.. Era così bello vedere che ci teneva a me.
“Erin domani ti va di venire a lavoro con me?” disse poi mettendomi una mano sulla spalla.
“Si certo, va bene..” dissi fissandolo in quegli occhi stupendi.
Il resto della serata trascorse tranquillamente. All’indomani..
“Buongiorno Erin” disse baciandomi.
“Giorno..” risposi ricambiando il bacio.
Poi uscimmo di casa e andammo allo studio.
Appena arrivati, tutti i suoi colleghi e collaboratori ci fissarono. O meglio, mi fissarono, come se non avessero mai visto una ragazza incinta.
Passammo tra la folla di persone ed entrammo nello studio.
Justin si sedette su uno sgabello e iniziò, insieme ad un altro ragazzo, a lavorare su alcuni accordi.. Trascorsi le prime due ore ferma immobile, poi mi alzai ed uscii per andare al bagno. Di ritorno dal bagno, mi scontrai con un ragazzo, che a causa dello scontro mi rovesciò addosso un caffè-latte.
“Oh Dio scusami, ero di fretta, io..” disse cercando di tamponare con un fazzoletto gli aloni della bevanda. Ma tamponando, mi tastava il seno, forse involontariamente.
“Non preoccuparti, non è colpa tua..” presi il fazzoletto in mano e mi tamponai da sola gli aloni, in modo che lui la smettesse di tastarmi il seno.
Era un bel ragazzo. I suoi occhi erano di un color nocciola che incantava, ed aveva dei lineamenti bellissimi. Restai a fissarlo per qualche istante, poi lui mi porse la mano.
“Piacere, sono Daniel.” Disse mostrando un sorriso perfetto.
“Io sono Erin.” Dissi sorridendo anch’io.
“Wow..e così sei incinta, a quanto vedo?”
“Già, sono al settimo mese..”
“Mizzica non sembra per niente, sembra che tu sia al terzo mese..”
Risi.
“Lo prendo come un complimento, grazie..”
“Oh ma lo è..” disse poi sorridendo.
Ad un certo punto vidi Justin venire verso di noi.
“Erin cos’è successo? Sei tutta bagnata, tieni questa felpa e vai a cambiarti di la..” aveva un’espressione strana che non avevo mai visto sul suo volto.
“Grazie Justin vado..” dissi. Poi salutai Daniele e mi voltai.
Justin venne dietro di me, quasi come se volesse farmi da guardia del corpo.
Mi addentrai dietro alcune pile di vestiti, che mi nascondessero, e mi tolsi la maglia bagnata fradicia, restando in reggiseno con solo il mio pancino di fronte. Mi stavo cambiando, tra tante file di vestiti ammassati, come se dovessero appartenere ad un negozio, quando Justin arrivò alle mie spalle.
Non mi diede tempo di aggiustarmi la maglia che iniziò a baciarmi..
“Fermati Justin sei pazzo?” dissi togliendo le sue mani dal mio corpo.
“Si, di te.” Era una frase sentita e risentita duecento volte questa, ma nonostante tutto mi fece arrossire.
“Smettila Justin potrebbe entrare qualcuno..”
“Non entra nessuno, è chiuso a chiave..” disse mostrandomi la chiave.
Era impazzito, non potevamo “scambiarci effusioni” sul suo posto di lavoro, per lo più dentro un magazzino.
Nonostante ciò però mi abbandonai a lui, proprio nel momento in cui mi baciò il collo. Una volta che con le mani percorse le curve del mio corpo, lo allontanai e lo tirai fuori da quel magazzino.
Uscimmo, sotto gli sguardi maligni di tutte le persone.
Poi Daniele mi passò affianco, fissandomi. Vidi Justin mettersi di fronte a me e chiudermi completamente la lampo della felpa.
“Ehi sei impazzito?”
“Prenderai freddo altrimenti..”
Quando tornammo a casa, eravamo di nuovo soli.. A quanto pare in questa famiglia non c’era mai nessuno ne per pranzo ne per cena.
Ci sdraiammo sul divano, precisamente io sulle sue gambe.
“Erin devo dirti una cosa..” mi disse poi. Immediatamente pensai a male, e mi pentii di ogni cosa che avessi potuto fare contro di lui. Poi pensai che volesse confessarmi qualcosa.
“Dimmi..” dissi infine sorridendo, nascondendo ogni timore.
“Ho paura di perderti. Io vedo tutti questi ragazzi lanciarti occhiate e provarci con te continuamente..” si fermò qualche istante.
Era davvero così?.. Non avevo esperienza con i ragazzi per cui, a parte i segnali palesi, non sapevo decifrare altro.
Presi io la parola.
“Non puoi perdermi.. Anche io vedo migliaia di ragazze provarci con te, ovunque andiamo.. Tuttavia quando loro ti guardano, ti stringo la mano e ti bacio, perché so che tu sei di mia proprietà.” Dissi giocando con i suoi capelli.
“..Per i ragazzi è diverso.. Prendi oggi quel ragazzo al lavoro.. Si capiva perfettamente che ti avrebbe portata a letto volentieri nonostante il pancione.”
Risi di gusto.
“Sei impazzito?.. Daniele voleva solo scusarsi.. e poi scusa cos’hai contro il fatto di venire a letto con me nonostante il pancione?” chiesi ridendo.
“Niente. Adoro fare l’amore con te, assieme al pancino..” disse chinandosi su di me e sfiorandomi leggermente le labbra, lasciandomi in attesa di un bacio.
“Non devi essere geloso, l’unico che voglio sei tu.” Dissi poi.
Mi accorsi che aveva un’espressione dubbiosa, così gli afferrai la testa e la abbassai violentemente sulla mia,  in modo da poterlo baciare.
Ci scambiammo migliaia di baci, poi lui, forse senza volerlo, lasciò cadere la sua mano sul mio seno.. Certo non era la prima volta che mi toccava il seno, tuttavia mi sentii infuocare al suo tocco. Contemporaneamente percepii una forte pressione sotto la sua testa.. Il suo “membro” aveva preso vita, per cui mi alzai e continuai a baciarlo da seduta. Sentii le sue labbra umide, vogliose delle mie. Poi ad un certo punto mi staccai dalle sue labbra e lo baciai fra il naso ed esse.
Lui si mise a ridere..
“Erin è la seconda volta che eviti di venire a letto con me.. posso sapere perché?” disse assumendo un’espressione divertita.
“Perché se ci vengo sempre, a letto con te, la bellezza del momento svanisce. Arriverà il momento in cui non ti bloccherò più.”
Sorrisi e mi alzai, dopo tutto avevo fatto bene, una donna deve anche farsi desiderare.. E lui mi avrebbe desiderata ancora un po’, giusto il tempo di farlo soffrire appena.

Ragazze che ne pensate? :3 continuo?
Un baaaaaascioo.
-Erika
  
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