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Autore: deba    28/03/2012    4 recensioni
ff che parte dalla 3x12 e l'arrivo a Mystic Falls di una ragazza davvero interessante. ma chi è questa Iuli? e come faremo a scoprirlo se lei per prima non lo sa? attirerà l'attenzione di Elijah, ma soprattutto quella di Damon...
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 15

 

 

 

 

“Che cosa vuoi?”.

Rose era in piedi, davanti alla sua scrivania e pregava mentalmente un aiuto che non sarebbe arrivato. Klaus, intanto, aveva preso posto sulla poltrona della donna e teatralmente e molto a proprio agio, mise i suoi piedi incrociati sopra la scrivania.

“un modo per uccidere un originario!”.

Rose corrugò le sopracciglia sorpresa da tale richiesta. Sapeva che Klaus era diventato un ibrido e perfino che il famoso Mikael era morto per mano sua, chi altro avrebbe mai dovuto uccidere?.

“perché?”.

Lui era il più forte, che ci fosse qualcuno più potente di lui? Per Rose sarebbe stata una disgrazia, significava che il suo mondo era sempre peggio e più intriso di sovrannaturale pericoloso.

“non sono affari che ti riguardano!”.

Klaus si era irrigidito al pensiero del motivo per cui aveva posto tale domanda ed aveva sputato la risposta velenosamente.

“tu devi solo eseguire il mio desiderio!”.

La strega era sempre più dubbiosa.

 

“l’unico modo è un paletto di quercia bianca, ma da quello che so tu e la tua famiglia vi siete dati un bel da fare in passato per assicurarvi che fosse distrutta quella pianta. Non conosco altro modo!”.

Klaus portò giù velocemente i piedi dalla scrivania e mise le sue mani incrociate sotto il mento, puntando con lo sguardo di ghiaccio la donna.

“vedi di darti da fare, allora. Voglio che tu, con le conoscenze che possiedi e con le antenati che ti ritrovi, trovi una qualche risposta decente, sennò mi prenderò la premura di uccidere il più dolorosamente possibile tua figlia e succhiare fino all’ultima goccia del sangue della tua nipote. Qualcosa non ti è chiaro?”.

Rose era rimasta visibilmente scossa dalle sue parole. Tremante e impaurita, fece segno di no con la testa.

“Bene! Chiamami appena sai qualcosa, ovviamente non prendertela comoda! E vedi di non farti passare per la testa qualche malsana idea che io non approverei!”.

Detto ciò, con un sorriso lucente si accomiatò dalla donna, la quale cadde in ginocchio piangente.

 

*

 

“È la prima volta che vengo a casa tua!”.

Elena le sorrise e la portò in soggiorno.

“È vero! Ti posso offrire qualcosa?”.

Iuli ci pensò due secondi.

“sai sono sicura che se me l’avessi posta ieri questa domanda, ti avrei detto sicuramente coca cola…”.

Elena menò teatralmente la testa.

“ho capito! Prendo il whisky! Da quando frequento vampiri ho cominciato a comprarlo per avere qualcosa da offrire loro, però penso che la signora Green del supermercato mi prenda per un’alcolizzata!”.

Iuli rise divertita e spensierata.

“Lo credo, anch’io!”.

“Penserà che sia per tutte le mie perdite familiari…”.

Elena aveva incrinato la voce alla fine della fase, e Iuli aveva smesso di ridere subito.

Si guardarono mute. Entrambe avevano purtroppo provato la brutta esperienza di perdere i genitori, per cui le parole non servivano, loro lo sapevano bene.

“Bè Iuli, com’è svegliarsi la mattina, e ritrovarsi ad essere un vampiro millenario?”.

La biondina sorrise macabra, senza entusiasmo.

“Gran bella domanda! Sai, sto cercando di unire le mie due vite, ma ammetto che è un po’ problematico. In una sono nei primi secoli Dopo Cristo e ho un padre, una madre, dei fratelli e poi bè, c’è tutta la storia vampiri e licantropi. Nell’altra siamo nel XXI secolo, c’è un’altra me, un’altra madre, un’altra nonna, Mystic Falls... e i miei sentimenti sono divisi a metà, a seconda delle due vite. Mi sorge così spontaneo chiedermi, io chi sono in realtà?”.

Iuli si scoprì turbata da quello che aveva appena detto, proprio perché non aveva espresso a nessuno quel turbamento così nel dettaglio. Le sue emozioni da vampiro vacillavano, ma come tutti della sua specie, non c’era nulla da fare; avrebbe potuto cercare di scemarle, ma avrebbe sempre provato tutto in modo più accentuato.

Elena, comprensiva, prese le mani della ragazza nelle sue.

“Posso capire quello che provi. È successa anche a me una cosa simile: una mattina mi sveglio, bacio i miei genitori, vado a scuola, incontro i miei amici, faccio gli allenamenti di cheerleader e la mia vita va bene così. Poi, un’altra mattina mi sveglio e miei genitori sono morti, mia zia è morta, sono una doppelgaenger, i miei amici sono vampiri, streghe e licantropi. Credo sia normale arrivare a fine giornata e chiedersi -in realtà, io, chi sono?-”.

E ancora le due ragazze si scambiarono uno sguardo di chi la sapeva lunga, ma soprattutto di comprensione e di sostegno per l’altra.

“Non so chi sta peggio!”.

“cos’è una sfida?”.

Le due ragazze la buttarono sul ridere, ma si abbracciarono nascondendo le lacrime ognuna nei capelli dell’altra.

 

Erano ancora strette quando Alarick scese di corsa le scale, con migliaia di fogli nelle mani.

“Oh, scusate l’interruzione! Ciao Iuli, come stai?”.

La ragazza sorrise.

“Si figuri. Bene, comunque, un po’ stranita, ma bene!”.

“Vedrai, andrà tutto bene!”.

“Lo spero! Ma cos’ha in mano?”.

“Ti prego dammi del tu, il ‘lei’ solo a scuola!”.

Risero assieme.

“Per rispondere alla tua domanda, questi sono i geroglifici che abbiamo trovato nelle grotte sotterranee dei Lockwood!”.

“Alarick sta cercando di tradurle tutte. È grazie a lui se siamo riusciti a riconoscere il tatuaggio sul tuo collo!”.

Spiegò Elena e Iuli istintivamente si portò una mano dietro la nuca.

“Quando mi sono svegliata, dopo la trasformazione, era sparito!”.

Elena era sorpresa, ma Alarick no e Iuli lo aveva notato.

“Non sei sorpreso?”.

“A dire il vero no… lo immaginavo…!”.

Intanto posò tutto il suo materiale sopra il tavolo della cucina.

“Posso dare un’occhiata? Magari posso essere utile!”.

Il professore si illuminò a tali parole. Avrebbe sempre voluto chiedere ad uno degli originari di aiutarlo, ma ovviamente in passato ciò era assai impossibile.

“Ne sarei onoratissimo!” disse entusiasta.

Iuli lo spinse sorridente, ma purtroppo non troppo dolcemente.

“Ma che dice… ops!”.

Alarick era finito contro il muro.

“Oddio.. davvero, mi dispiace tantissimo, non ho dosato la forza! Si è fatto male?”.

Lui si alzò rimettendosi i vestiti in ordine.

“Tranquilla, l’impatto non è stato così doloroso come pensavo mentre ero per aria.”.

La ragazza si scusò ancora varie volte, poi finalmente, riuscì a sedersi al tavolo con gli altri due, senza creare altri danni.

 

*

 

“Stef?”.

Damon era tornato dal Mystic Grill e stava girando per casa in cerca di suo fratello. Si fermò inconsciamente al tavolo degli alcolici e si versò il suo buon e fedele Borboun. Lo sorseggiava piano, mentre si guardava attorno in ascolto. Pensava fosse uscito, ma qualcosa attirò la sua attenzione. Si avviò verso il sotterraneo sperando di sbagliarsi. Per sua sfortuna, però, trovò proprio quello che immaginava. Stefan beveva avidamente il sangue delle sacche dei donatori, che si trovavano nel frigo del sotterraneo.

“Oddio, Stefan, per favore!” disse in tono spazientito.

L’altro sembrava non ascoltarlo. Continuava a succhiare famelico fino all’ultima goccia dall’ennesima sacca.

Damon irritato gli si avvicinò spintonandolo lontano e chiudendo il frigo.

“Cosa non ti è chiaro della parola moderazione, fratellino?”.

Stefan terminata la sua sacca, la buttò a terra vicino alle altre svuotate e si buttò su Damon impazzito.

“Ne voglio… ancora!”.

Damon buttò per aria il fratello e di corsa gli fu subito addosso afferrandolo per la gola.

“Sei un debole, se non riesci a controllarti. Iuli non è poi diversa dagli altri vampiri, ma riesce a far prevalere l’amore nei confronti degli altri. Perché preferirebbe uccidersi che far loro del male.”

Si guardarono in cagnesco e Stefan strattonò via la mano del fratello dalla sua gola.

Damon fece per andarsene, poi si fermò, parlando di spalle.

“Vuoi l’aiuto degli altri, ma tu, non ci stai neanche provando, Stefan!”.

Con tono deluso, scoccò la frase, che apparentemente non sembrava aver toccato il vampiro in questione.

 

Damon salì le scale, ma si fermò sull’uscio. Voleva capire se la sua frase avrebbe o meno smosso i sentimenti del fratello. Lui gli aveva promesso il suo aiuto e così avrebbe fatto.

Aspettò qualche secondo poi se ne andò con un sorriso stampato in faccia.

 

Dopo che Damon se n’era andato, Stefan, aveva avanzato furioso verso il frigo e l’aveva aperto prendendo in mano un’altra sacca, stava per aprirla, ma le parole udite qualche secondo prima gli rimbombavano nella testa. Buttò la sacca e chiuse in malo modo il frigo, portandosi istericamente le mani tra i capelli. Aveva ragione. Damon aveva ragione. Lui non ci stava neanche provando.

 

*

 

“Bè queste raffigurano…”

“… la morte della strega originaria!”.

Alarick la guardò estasiato.

“Esatto! L’ibrido la uccide strappandogli il cuore!”.

Iuli annuì dicendogli che la lettura era giusta. La sua mascella, però, si tese al ricordo di quel giorno.

 

 

Klaus era entrato furioso nella loro capanna. I suoi occhi emanavano un luccichio di puro odio.

Esther e Iuli si erano strette, perché temevano quello sguardo.

“Figliolo, è successo qualcosa?”.

Lui ghignò gelido.

“con quale coraggio mi chiami figliolo così dolcemente?”.

Eshter aveva assunto uno sguardo di smarrimento.

“Fratello?”.

Ance Iuli aveva cercato di parlare, ma lui le zittì.

“Taci tu! Entrambe voi, aveva macchinato alle mie spalle!”.

Le due si guardarono disorientate.

“Vi ho sentito! Voi, volete uccidermi!”.

Esther fece un passo avanti.

“No, hai capito male Niklaus!”.

Quello che aveva fatto Esther era solo per mantenere l’equilibrio. Non si poteva creare un veleno senza il suo antidoto, non poteva esistere creatura, senza che essa non avesse un punto debole. Erano le leggi fondamentali per non creare nella natura dei dislivelli. Loro tutti, neo vampiri, avevano punti deboli, come il sole o la verbena, ma solo il legno della quercia bianca avrebbe potuto metter fine la loro vita definitivamente. Ma Klaus era qualcosa di più. Esther aveva rilegato la sua parte di lupo, ma non era una garanzia. Se lui fosse mai riuscito a spezzare quella barriera, sarebbe diventato qualcosa ancora di più grande e lei a rigor di logica era stata costretta dalla sua natura di strega a creare un’arma ancora più potente di quella che la quercia bianca poteva essere. Ed Esther aveva fatto bene, dato che Mikael aveva fatto in modo che il grande albero fosse distrutto dalla faccia della terra. Anche se la donna sapeva, che il marito aveva conservato dei paletti per sicurezza.

“Io credo di aver capito benissimo.”

Klaus si era lanciato verso la madre, ma Iuli le si era parata davanti, la donna era pur sempre un’umana.

“Tu, piccolo mostro! Ora capisco perché non ti posso sopportare!”.

I due iniziarono a lottare. Si spintonavano, si mordevano, nessuno lasciava tregua all’altro.

“Fratello, stai sbagliando. Parliamo!”.

Klaus si sentiva preso in giro, e se c’era un difetto che lo predominava, quello era l’orgoglio! Ringhiò alle parole della sorella e accecato dalla rabbia si sfilò di tasca il paletto di quercia bianca e con rabbia lo infilò nel cuore di Iuli.

La ragazzina portò lentamente le mani intorno al paletto e guardò Klaus senza emettere nemmeno un mugolio. Quello sguardo avrebbe perseguitato Klaus per molti anni.

Esther non aveva potuto fare tanto, era rimasta scioccata nel vedere morire sotto i suoi occhi sua figlia e si riteneva responsabile di ciò; due secondi dopo, Klaus, le strappò il cuore senza tante cerimonie.

Quest’ultimo fuggì, ed era così spaventato da ciò che aveva appena fatto, da non accorgersi della presenza di Ayana.

 

 

“… tu che dici?”.

Iuli si risvegliò dal terribile ricordo, si era estraniata dalla realtà e non aveva più ascoltato Alarick.

“Scusa non ti seguivo, puoi ripetere?”.

“Dicevo… ora che sappiamo della tua esistenza, posso immaginare che queste sequenza raffiguri la tua morte.”

Iuli osservò le immagini che Alarick le indicava.

“Si, è esatto. Qui parla del vampiro che muore ucciso dal legno della quercia bianca.”

“Questo, quindi, indica la quercia bianca?”.

Iuli annuì, mentre continuava ad osservare l’immagine. Non sapeva, ma c’era qualcosa che non tornava. Prese in mano la fotografia e l’avvicinò per concentrarsi meglio su di essa.

“Cosa c’è?”.

“Non lo so, questo simbolo, alla fine… non capisco… non centra nulla... e poi credo sia tagliato, cioè deve avere una continuazione!”.

Alarick riprese in mano la foto.

“Si credo abbia una continuazione, ma credevo non centrasse con la morte dell’originario!”.

Frugò tra le scartoffie fino ad estrarre quello che cercava.

“Ecco qua!”.

Iuli le osservò, e più le guardava più non poteva credere ai suoi occhi.

“Non ci posso credere…”.

Alarick era diventato serio alla reazione di Iuli.

“Iuli, che succede? Che dicono?”.

La ragazza non sapeva che dire, strinse le foto e se andò di corsa con la sua velocità. Lasciando il professore ed Elena di stucco.

 

Iuli si scontrò con Damon poco distante dalla casa di Elena.

“Ehi, cos’è sta fretta? Correvi disperata alla mia ricerca? Mi hai trovato dolcezza!”

Il sorriso sornione di Damon svanì nel vedere che la ragazza non rispondeva come il suo solito.

“Ehi, tutto bene?”.

Le prese il viso tra le mani per guardarla meglio negli occhi. a quel contatto Iuli si incendiò, come ogni volta accadeva quando si trovava nei pressi di Damon Salvatore.

“Io.. io devo andare a casa!”.

“Ehi! Ti puoi fidare di me!”.

I due si guardarono intensamente negli occhi, ma l’arrivo di Elijah ruppe l’atmosfera.

“Iuli, sono passato da Elena, ma mi hai detto che sei corsa via. Cosa succede? Hai sete?”.

Iuli si spostò per creare un divario tra lei e Damon, non riusciva a stargli troppo vicino, l’attrazione era troppa.

“Devo far vedere una cosa a tutta la famiglia… una cosa molto importante!”.

Elijah vide negli occhi della sorella, che la cosa pareva seria.

“Allora andiamo, la macchina è lì in fondo!”.

Fecero diversi passi verso la direzione dell’auto, quando lei si fermò.

“Lo so che mi posso fidare, viene anche tu, Damon!”.

Il vampiro restò per un attimo allucinato dalle labbra di lei che pronunciavano il suo nome, poi la seguì.

 

*

 

Drin Drin.

“Pronto?”.

Klaus stava dissanguando una cameriera nel bagno di un bar di periferia, quando il suo cellulare prese a squillare.

“Ho scoperto una cosa, che se si venisse a sapere troppo in giro, sarebbe un brutto affare per voi tutti originali.”.

L’ibrido lasciò cadere il corpo esanime della ragazza e con il pollice si pulì gli angoli della bocca, che nel frattempo si erano alzati in un ghigno.

“La premessa mi piace! Continua…”.

“La famiglia degli originali ha commesso un errore di distrazione in passato…”.

Klaus uscì dal retro e si appoggiò al muro di un vicolo, serio e ben attento.

“A cosa ti riferisci?”.

“Promettimi che poi non mi cercherai più e che lascerai in pace la mia famiglia!”.

Supplicò terrorizzata Rose.

“Ti prometto che vi ucciderò tutti, se non parli!”.

Freddo e spietato calcolatore di sempre, Klaus non permetteva a nessuno di dettare le regole.

La donna sospirò.

“Mi riferisco alla quercia bianca…”.

Klaus si irrigidì.

“Cosa?”.

“Faresti meglio a tornare a Mystic Falls!”.

 

*

 

“Venite tutti in salone!”.

Iuli l’aveva gridato una volta entrata nella sua nuova casa.

Ad uno ad uno tutti gli originari arrivarono in salone.

“Che succede sorella? E poi non serve gridare, ti sentiamo benissimo.”.

Kol sempre allegro e tra le nuvole le era sbucato da dietro divertito.

“Tesoro, ci sono problemi!”.

Esther era preoccupata dallo sguardo della figlia.

Damon intanto la guardava per cercare di capire cosa fosse accaduto, e così facevano anche Rebekah ed Elijah.

“Ora che è arrivato anche Finn vi dirò che succede!” disse, nel guardare il fratello scendere lentamente le scale.

Prese un respiro poi mostrò a tutti le immagini rubate ad Alarick.

“ma cosa…?”

Bekah prese in mano la foto per guardarla meglio.

“è impossibile…”.

Esther sembrava sconvolta, così come i suoi figli, l’unico ovviamente che non capiva nulla era Damon.

“Qualcuno gentilmente mi spiega che c’è in quelle foto?”.

Iuli si avvicinò con cautela a lui.

“L’albero…”.

“no Iuli, non farlo!”.

Rebekah l’aveva bloccata, non voleva che quella informazione divenisse di dominio pubblico, così come il resto della famiglia pensava mentalmente.

Iuli abbassò lo sguardo, ma poi guardò Damon e il suo cuore di vampiro le disse che fare.

“No, Bekah. Io mi fido di lui.”.

Lo disse con una tale intensità che perfino la sorella non osò controbattere.

Iuli si voltò versò Damon e gli passò una fotografia.

“L’albero di quercia bianca… trecento anni dopo l’abbandono degli originari da questa terra, fu ripiantato…”.

 

 

 

 

 

*******************

E così gli originali hanno scoperto che la quercia bianca è ancora viva e vegeta, pare però, che proprio tutti gli originali ne siano venuti a conoscenza.

Cosa succederà ora? Iuli potrebbe essere davvero in pericolo ora!

Alla prossima!!

Xoxo

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