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Autore: butterbeer95    28/03/2012    2 recensioni
Loro sono Clare Brownstone ed Elizabeth Waldorf, due ragazze diciassettenni di New York.
Loro sono i Guns n' Roses, cinque ragazzi scapestrati di Los Angeles, all'apice del successo come rock band.
Un concerto (o forse il destino?) li farà incontrare, conoscere, e..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Forbidden&Forgotten'
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La settimana passava lentamente, tra le minacce di sua madre e le costanti lamentele di sua sorella. Clare non riusciva davvero a contenere l’entusiasmo, ma neppure voleva farlo. Le piaceva quella sensazione. Le farfalle nello stomaco, l’adrenalina che saliva ogni giorno di più. Perché accidenti nessuno riusciva a capirla?
Sabato arrivò. Clare si precipitò davanti al Ritz ore e ore prima dello spettacolo. Anche Beth fu costretta a seguirla, sebbene non condividesse tutto quell’entusiasmo.
“Clare, non ti sembra che..la gente che frequenta questo posto sia un pochino, come dire, strana?”
“Naaah, sono solo pregiudizi.”
Pregiudizi o no, in effetti le persone appostate davanti al locale erano un po’ strambe. Pantaloni attillati zebrati o di pelle, canottiere con il logo della band, stivali di pelle, capelli lunghi e una terribile puzza di alcool e di fumo –non sempre di sigaretta-.
Poterono entrare qualcosa come mezz’ora prima del concerto.
Clare si accorse che non era l’unica a fremere come una matta, e, quando vennero finalmente annunciati, la folla era in delirio. Beth sembrava decisamente poco a suo agio, anche se ostentava un sorriso forzato per far piacere a Clare.
La prima canzone era It’s So Easy. Vedere Axl Rose, quello vero, non quello appeso al muro di camera sua, né quello di un programma MTV, né quello delle sue fantasie, era un sogno.
E c’era Slash, che accarezzava le corde della sua Les Paul come se fossero dolci lame affilate, producendo melodie meravigliose.
E Duff, chino sul suo basso, cappello in testa, sigaretta in bocca, espressione concentrata e divertita allo stesso tempo.
Poi c’era Izzy, quello che non parlava quasi mai, che teneva la sua chitarra bianca come se fosse stata una piccola bimba indifesa.
E invece, là, dietro, stava seduto Steven. Perennemente semi-nascosto da quella batteria, che gli faceva quasi da scudo.
Clare aveva le lacrime agli occhi, e si mise praticamente a piangere quando partirono le prime note di Mr. Brownstone. Beth ogni tanto le lanciava delle occhiate, come a controllare se il suo cuore non avesse cessato di battere.
Il concerto procedette abbastanza tranquillamente, a patto che quei cinque ragazzi di Los Angeles potessero dirsi tranquilli.
Clare conosceva le parole di quasi tutte le canzoni. Sweet Child O’Mine, My Michelle, Knockin’ On Heaven’s Door, Welcome To The Jungle, Night Train. Ognuno di questi brani l’aveva accompagnata in un periodo della sua vita.
Verso la fine, alcune voci iniziarono a circolare. Voci che Clare non poteva assolutamente ignorare.
“Ho sentito che firmeranno gli autografi, ma solo per poche persone! Dobbiamo sbrigarci!”
Era un’occasione troppo importante. Avrebbe potuto conoscerli, magari scambiare qualche parola con loro. Ma ciò avrebbe significato aspettare chissà quanto dopo il concerto. Beth si sarebbe sicuramente opposta, e sua madre, semplicemente lei non glielo avrebbe mai permesso.
“Beth! BETH?!”
“Sì? Non ti sento,Clary!”
“Allora, ho sentito che firm-hey, spostati!”
“EH?”
“Loro firmeranno autografi dopo concerto!”
“E allora..Oh, no, Clare, no! Non possiamo andare a casa così tardi!”
“Ma Beth, quante altre volte mi capiterà?”
“Beh, vediamo.”
Clare pensò di obbiettare, ma proprio allora era partita Rocket Queen, e non poteva perdersela, quella.
Se la sua amica non l’avesse accompagnata, sarebbe andata da sola.
Il concerto finì, troppo presto, forse.
Tutti erano in procinto di uscire. Tra questi, anche Beth.
“Elizabeth, vai? Io resto qui. Ci vediamo domani.”
“Ma come resti qui? Ma Clare, non puoi!”
“O vieni o vai”
“Ah, cazzo.”
L’aveva convinta. Prima o poi, avrebbe dovuto erigere un monumento in onore di Elizabeth Mary Waldorf.
Era vero che si sarebbero firmati a firmare gli autografi. E Clare era riuscita ad essere tra i pochi eletti ad entrare in quella specie di backstage.
L’odore di fumo, il caldo, e il rumore erano aumentati, se possibile.
“Axl! Axl! Duff! Slash! Duff! Izzy! Izzy! Steven! Slash! Steven!”
Tutti urlavano gli stessi cinque nomi. Presto, anche Clare si unì al coro. Beth indossava di nuovo quell’espressione a metà tra il disagio e la felicità per la sua amica.
Finalmente arrivò il loro turno per gli autografi. Toccò a Beth passare a Slash l’album da firmare e la maglietta, in quanto le mani di Clare tremavano troppo forte.
“Beh, non mi dici nulla?”
Beth non realizzò subito che quello stesse parlando con lei. Il riccio, che Clare aveva chiamato Slash, la stava osservando. Probabilmente si aspettava una risposta come “Oh mio Dio, scuuusa! Waaah, dammi un bacio” e stupidaggini simili.
“Sinceramente no. Siete soltanto dei drogati ubriachi e, se devo dirla tutta, non siete nemmeno tanto bravi. Sono qui per fare un favore alla mia amica qui vicino. Perciò, beh, ciao, ricciolone.”
“HEY! Axl, Axl hai sentito quello che ha detto questa ragazzina? Ha detto che non siamo nemmeno tanto bravi.” Disse Slash, imitando in modo pessimo la voce di Beth.
“Haha, davvero? Beh, magari a suonare non siamo un granchè, ma in altri campi…” rispose il rosso, che intanto si era messo un paio di occhiali che, perfino Beth doveva ammetterlo, lo facevano sembrare ancora più sexy.
“Sì, non credo nemmeno a questo.” Rispose la ragazza, ormai sopraffatta dalla rabbia.
Clare osservava estasiata quella scena.
“Magari potreste stare con noi, dopo…” propose sempre il rosso, Axl.
“Sì,perché no?” rispose Clare, senza pensarci un attimo.
Beth non ebbe neppure il tempo di obbiettare. I cinque misteriosi ragazzi si alzarono, provocando l’ira dei fan che si aspettavano almeno un autografo. Slash mise un braccio intorno alle spalle di Beth, mentre Duff uno intorno a quelle di Clare. Dopodiché, le ragazze furono trasportate nel mondo dei Guns n’ Roses.





Woah! Sweet Children O'Mine, buongiorno.
Questo capitolo è..vabbè sta a voi dirlo. 'Nice Boys' non è propriamente una canzone dei Guns, però hanno fatto una cover, perciò vale comune *si arrampica sugli specchi*
xoxo
   
 
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