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Autore: ary_gg    28/03/2012    4 recensioni
E' una storia un pò particolare. Serena è una ragazza qualunque che vive a New York e che sta per affrontare il college, non ha una vita chissà quanto strana, ma diciamo che qualcosa cambierà presto. So che la storia può sembrare poco credibile, ma credo che sognare a volte faccia bene. Dateci un'occhiata.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO QUINTO

Mi svegliai sdraiata supina sul letto e guardai la sveglia accanto al letto era abbastanza presto e non avevo dormito molto in ogni caso, mi misi seduta sul letto e mi toccai il collo e la spalla che sentivo intorpiditi. Mi misi in piedi e andai in cucina trovandola deserta così come il resto della casa, poi notai un post-it di mia madre sul frigo che mi diceva che era fuori a lavoro e aveva portato Dave dai vicini, così che io potessi riposare e poi andare in ospedale da Denise. Mi sedetti sullo sgabello del ripiano della cucina e chiamai Alex che era ancora in ospedale.
"Pronto?"
"Alex sono Serena"
"Ciao...Denise non si è ancora svegliata"
Andò dritto al punto e sospirai
"Capisco...se...passo posso vederla?"
"Ehm..in realtà hanno detto di evitare la confusione...già è tanto che lascino stare anche Jason e non solo me, prometto che appena si sveglia ti chiamo"
Passai una mano sulla testa rimanendo in silenzio per qualche secondo
"Va bene.."
"Serena...non preoccuparti ok?"
"Si certo"
Dissi cercando di essere convincente.
"Ascolta...prova a passare in pomeriggio ok? Vedrò cosa si può fare"
Sorrisi istintivamente
"Grazie...passo in pomeriggio allora."
Attesi la risposta e poi riattaccai. Stare così con le mani in mano mi faceva stare male, non poter far nulla era una cosa che non sopportavo, ero il tipo che cercava una soluzione per tutto cercavo di gestire le cose meglio che potevo, facevo schemi e progetti che dovevo portare a termine, come a poter programmare ogni cosa e tener sempre tutto sottocontrollo. Odiavo non poter tenere sottocontrollo qualcosa. La salute di Denise non era una cosa che potevo tenere sotto controllo e questo mi mandava fuori di testa. Mi risedetti sul letto sbuffando non sarei stata in grado di fare nulla quel giorno così decisi di andare a correre, non lo facevo da settimane e mi aiutava a scaricarmi. Indossai un pantaloncino e una canotta e dopo aver preso l'mp3, lo misi in un piccolo sacchetto che avevo alla vita, insieme al cellulare e alle chiavi di casa. Uscii di casa e iniziai a correre verso Central Park con le cuffie alle orecchie; arrivai dopo un pò al parco e cominciai a correre nelle stradine più interne completamente immersa nella musica, correre mi faceva bene, ascoltare musica mi faceva bene, cercavo di distrarmi e allontanare i cattivi pensieri. Ormai ero praticamente andata correvo in un mondo completamente a parte, poi mi sentii spingere violentemente e mi ritrovai per terra.
"Ehi fermati idiota!"
Sentii gridare e strinsi gli occhi poi gli riaprii vedendomi seduta sulla ghiaia.
"Stai bene?"
Mi guardai la mano che bruciava c'erano dei graffi.
"Si...credo di si"
"Serena?"
Alzai completamente lo sguardo sul ragazzo chino vicino a me che si tolse gli occhiali e il berretto.
"Jake"
Feci una smorfia e mi guardai di nuovo la mano
"Ti aiuto ad alzarti dai."
"Ce la faccio"
Mi misi in piedi e poi mi resi conto che la gamba mi faceva male, così appoggiai una mano sul braccio di Jake.
"Magari dovresti farlo vedere a qualcuno"
"No vedrai mi passerà, il tempo che si riprenda dal colpo...ma chi diavolo era"
"Ti ha praticamente travolta...Vieni dai fai qualche passo"
Feci qualche passo anche se il ginocchio mi faceva un pò male, ma a causa della botta, sapevo che sarebbe passato in breve.
"Che ci fai qui?"
Dissi poi sentendomi stupida dato che aveva anche lui una tuta addosso
"Intendo al parco, possono riconoscerti"
"So come fare per non farmi notare"
Gli sorrisi e camminai anche se un pò zoppicando verso una fontana
"Questo mi farà notare"
Mi voltai e mi resi conto che era rimasto indietro, mi rigirai verso la mia direzione e vidi un bel pò di gente al centro del parco e nei pressi della fontana verso cui stavo andando. Sono le ultime settimane di estate che ti aspetti?
"Ce n'è un'altra, ma...è di là, e...posso fare da sola, scusa per il disturbo"
Non capivo che mi prendesse, come se fosse costretto a preoccuparsi che io stessi bene, se è andato lì cercando di camuffarsi di certo era per non essere disturbato!
"No dai aspetta, mi va un pò di compagnia, e poi meglio che mi assicuri che quel ginocchio sia apposto"
Si avvicinò di nuovo mettendomi una mano sul fianco circondandomi la vita con un braccio per sostenermi, il mio cuore sembrò quasi svegliarsi d'improvviso, come se fino ad allora fosse stato in letargo, come se aspettasse una primavera tutta sua per rendersi partecipe della mia vita.
"Dov'è quella fontana?"
Mi sussurrò vicino attendendo una risposta, mentre io sentii un brivido e notai quanto mi piacesse la sua voce, aveva un tono caldo e profondo quando parlava con calma. Ma ti sei rincretinita o cosa?? Mi riscossi vedendo che attendeva ancora una risposta.
"Oh, ehm di qua, è un pò...interna, ma funziona ancora"
Dissi indicando verso una direzione e scendendo un pò aiutata da lui dato che era su una discesa, arrivammo in breve su un ritaglio di prato che si affacciava su un laghetto minuscolo.
"Carino qui, non l'ho mai vista questa parte del parco"
"Perchè hai tempo per vedere Central Park?"
Scherzai avvicinandomi da sola alla fontana e mettendo la mano sotto l'acqua, poi cercai di bagnare anche un il ginocchio con una mano.
"Ti cerco qualcosa da mettere sopra"
"No, non c'è bisogno e poi..."
"So come fare per non farmi notare"
Mi azzittì e risalì sparendo sulla strada principale, mentre io mi sedetti per terra sull'erba davanti al laghetto, mi piaceva quel posto, non ci andava mai nessuno, ma non era l'unica parte del parco ad essere ignorata da tutti.
"Metti questa, è il massimo che ho trovato"
Mi voltai verso di lui che mi porgeva una bottiglietta d'acqua ghiacciata, non rendendomi conto di quanto fosse passato da quando era andato via.
"Grazie"
Presi la bottiglietta e la poggiai sul ginocchio
"Come va?"
"Meglio, passerà a breve, grazie...mi dispiace di aver interrotto la tua attività ginnica"
Mi sorrise e poi guardò dritto davanti a sè
"Avevo appena iniziato"
"Già...anche io"
"Non avrei mai pensato fossi un tipo così sportivo"
Mi disse poi guardandomi, e io risi
"Perchè mi hai visto con un vestitino carino l'altra sera e una gonna e un paio di ballerine ieri?"
Dissi retorica con una punta di ironia
"Credimi, era strano vedermi vestita così, che non come sono ora."
"Sei molto bella anche così"
Lo guardai corrucciando la fronte anche se arrossii
"Sai non ho bisogno che mi si facciano complimenti, non sono una di quelle che muore dalla voglia che gliene facciano"
"Però sei arrossita"
Mi girai dall'altra parte continuando a tenere la bottiglietta sul ginocchio, era sfacciato e irritante e nonostante io avessi una carattere che mi permettesse di difendermi come meglio potevo, lui riusciva a farmi crollare comunque, ci era riuscito sin dall'inizio.
"Ho chiamato Jason, ha detto che Denise non si è svegliata ancora"
"Si lo so ho chiamato Alex, vedrò di passare più tardi."
"Sono sicuro che starà bene."
Tornai a guardarlo e aveva di nuovo quello sguardo comprensivo che quasi lo faceva sembrare un'altra persona.
"Lo spero...sono venuta a correre proprio per distrarmi"
"Da Denise e da qualsiasi cosa ti turbi da ieri?"
Ed ecco che lo faceva ancora, cogliere sfumature che solo le persone che mi conoscono meglio erano in grado di capire e me le faceva notare mettendomele sotto il naso. Mi fece un sorrisetto strafottente.
"Recitare davanti ad un attore è un male se sei un principiante"
Mi prese in giro e alzai gli occhi al cielo.
"Non recito, solo non mi va di accollare i miei sproloqui agli altri tutto qui"
"Parlare è terapeutico te l'ha mai detto nessuno?"
Sospirai e mi sdrai sull'erba lasciando la bottiglietta per terra, chiusi gli occhi e inspirai a fondo.
"Per dire cosa?"
"Quello che ti turba"
"Nessuno vuole ascoltare veramente"
"Ne sei proprio sicura?"
Aprii gli occhi e mi rimisi seduta guardandolo
"Perchè ti interessa?"
Dissi non capendo il suo interesse nei miei confronti, in fondo non si interessava a nessuno per quel che ne sapevo.
"Stavo solo facendo un pò di conversazione, dopotutto non mi importa di nessuno no?"
Lo disse con tono scontato ma scocciato allo stesso tempo, quasi un pò deluso e stanco di sentire sempre la stessa storia su di lui.
"Mia madre...mia madre mi ha avuta a 16 anni, papà ne aveva 20"
Iniziai a parlare giocando con la bottiglietta tra le mani.
"Quando i miei...i genitori di mia madre l'hanno saputo, hanno cercato di convincerla ad abortire, lei ha rifiutato e loro l'hanno mandata via di casa senza soldi, senza un posto dove stare, senza un futuro. Sono delle persone molto influenti e ricche e...politicamente attive. Hanno bisogno di ripristinare la loro immagine per cercare di vincere le elezioni così cercano di accattivarsi le simpatie degli elettori facendosi vedere come pronti a rimettere in sesto la famiglia."
"E non è proprio così"
Scossi la testa in segno di dissenso
"Ho cercato di piacergli in tutti i modi, ho fatto, faccio mille cose diverse, cerco di essere la prima in ogni cosa, o a cavarmela discretamente anche dove non riesco, ma non è mai stato abbastanza, non...non sono all'altezza"
Dissi amareggiata ripensando a tutto quello che avevo fatto fino a quel momento solo per poter essere qualcuno di cui vantarsi e andare fieri, solo per far in modo che loro non si vergognassero di me e dessero alla mamma la possibilità di rientrare a far parte della loro vita.
"Non dovresti cercare di farti piacere...alla propria famiglia dovresti piacere a prescindere, si presuppone che dovrebbe volerti bene al di là di tutto, e se loro non sono in grado di volertene, bè è un loro problema, non tuo"
"Non è così facile..."
"Dovrebbe...l'orgoglio non fa bene all'amore di qualsiasi genere sia"
Lo guardai sorpresa
"Ma io non posso innamorarmi"
Dissi cambiando argomento
"Non stavo parlando di questo...e poi lo so, mi hai dato un compito ricordi?"
"Oh si certo che me lo ricordo"
Mi rilassai appena colse il mio voler far cadere il discorso dandomi corda, aprii la bottiglietta e bevvi un pò. Mi sentii afferrare d'improvviso le gambe che sollevò e mi trascinò vicino a lui e mi versai dell'acqua addosso.
"Jake!"
Lo rimproverai, poi mi accorsi di avere le mie gambe sulle sue, eravamo vicini, troppo.
"Questa dovresti tenerla sul ginocchio"
Mi disse prendendomi la bottiglietta dalle mani.
"Non ne ho più bisogno..."
Sussurrai
"E comunque mi hai fatto versare l'acqua addosso, non è carino!"
Dissi riprendendomi la bottiglietta e cercando di versargliene un pò addosso.
"Devi prima riuscirci signorina"
Disse bloccandomi facilmente e per quanti sforzi facessi avevo solo l'effetto di avvicinarmi più a lui, tant'è che poi mi bloccò fra le sue braccia e mi versò altra acqua addosso.
"No, no, ok, scusa è fredda!"
"Hai iniziato tu"
Mi disse mentre io ormai ero bloccata dalle sue braccia e dal suo corpo.
"Odioso sei stato tu"
Sbuffai appoggiando la schiena al suo petto tanto più mi dimenavo meno riuscivo a liberarmi e poi forse infondo non mi dispiaceva.
"Forse hai ragione"
Mi sussurrò vicino all'orecchio e poi sfiorò appena la mia guancia con le sue labbra, intanto io rabbrividii...e non per il freddo.
"Posso baciarti?"
Mi sussurrò appena.
Cosa? Puoi ripetere?
Il mio cuore sussultò e deglutii a vuoto inclinando la testa dalla sua parte, chiusi gli occhi e appoggiai la mia testa alla sua.
"Non credo sia una buona idea"
Purtroppo il mio tono di voce non era poi così convincente, ma diceva esattamente l'opposto, inoltre il mio corpo non faceva che mandare determinati segnali e non andava per niente bene, non potevo permettermi una cosa del genere, non con uno così poi.
"Magari invece si"
Mi accarezzò il viso e io aprii gli occhi girandomi di poco verso di lui che mi guardava, poi spostò lo sguardo sulle mie labbra e mi prese il viso fra le sue mani, probabilmente lì persi completamente la ragione, il mio cervello sembrava sparito, sentivo solo il suo profumo forte che ormai mi avvolgeva completamente, il suo respiro a poca distanza dal mio, chiusi gli occhi desiderando solo che quel contatto ci fosse davvero, volevo solo...un bacio. Sentii il suo calore sempre più vicino finchè le sue labbra non toccarono le mie e io ormai ero già persa, ero già lì a desiderare che fosse reale, mi avvicinai di più aumentando il contatto fra le nostre labbra che schiusi poco dopo volendo di più, così lui prese completamente il sopravvento. Le nostre lingue si scontrarono, iniziando ad esplorarsi e a conoscersi per la prima volta, sentivo il suo sapore e il suo profumo arrivarmi fino alla testa e il mio cuore non faceva altro che battere rumorosamente nelle orecchie. Lo sentii passare le sue mani sulla mia schiena che accarezzò piano, poi mi attirò più vicino e mi ritrovai su di lui, passai le braccia attorno al suo collo lasciandomi trasportare completamente. Continuammo a baciarci come se fosse una cosa normale fra noi due e non mi rendevo conto di quanto non fosse esattamente la cosa giusta da fare, non potevo lasciarmi andare così con una persona che conoscevo a malapena da un paio di giorni e che per di più sarebbe andata via a breve, ma soprattutto che non era affidabile. Questo pensiero irruppe velocemente nella mia mente e mi staccai bruscamente.
"Non posso"
Dissi evitando il suo sguardo mentre ormai ero seduta su di lui. Sentii le sue mani alzarmi il viso per guardarmi.
"Che succede?"
Lo guardai un momento e poi mi alzai di fretta allontanandomi
"Serena...era solo un bacio"
Chissà perchè mi aspettavo quelle parole, la cosa che non mi aspettavo è che potessero colpirmi più di tanto.
"Lo so...è solo...non sono così, non bacio un ragazzo per il gusto di baciarlo, non..."
Vado a letto con il primo che capita e il giorno dopo ne trovo un altro! No ok quello lo fai tu.
"Serena, dico solo che dovresti...prendere le cose con più leggerezza, è stato un bacio, un bel bacio, finchè non ti sei tirata indietro, ma...non devi sempre cercare una spiegazione alle cose. E' successo."
Sorrisi scuotendo la testa
"Jake non mettere le mani avanti, lo so che era solo un bacio, ma io non sono la ragazza da solo baci, ora basta stiamo diventando ripetitivi"
"Va bene, è solo che non..."
Il suono del suo cellulare ci interruppe.
"Scusami, pronto? Jason...si...davvero? E' fantastico, Serena l'avviso io è qui con me...niente, Jason...va bene, arriviamo."
"Che c'è?"
Dissi in ansia.
"Denise si è svegliata, dai andiamo in ospedale"
Mi sentii improvvisamente sollevata per quella notizia, guardai l'ora e vidi che era già pomeriggio.
"Si andiamo"
Uscimmo velocemente dal parco da un'uscita secondaria, fermammo un taxi e gli chiedemmo di portarci in ospedale.
"Come va il ginocchio?"
"Meglio...bene, non fa più così male."
"Ti ho distratta per bene"
Lo guardai male e arrossii, poi gli diedi un colpo sul braccio.
"Non sei carino, ti piace mettermi in imbarazzo?"
"Si, particolarmente, ti ho già detto che sei carina in imbarazzo"
Mi disse sfrontato con un sorrisetto degno da una faccia da schiaffi, mentre io mi infastidii.
"Sei odioso"
"E tu mi hai già detto anche questo"
Mi voltai dalla parte del finestrino ignorandolo, ma poi lo sentii accarezzarmi i capelli.
"Sei carina in imbarazzo ma ti preferisco molto...come dire più presa?"
"Perchè lo fai basta parlarne"
"Perchè ci hanno interrotto e perchè io ho detto che è stato un bel bacio, tu non ti sei nemmeno sprecata a dire nulla"
"Si tratta di semplice orgoglio maschile? Lo stuolo di donne che ti porti a letto non bastano come rinvigorente per il tuo ego?"
Dissi ancora più irritata continuando a guardare fuori.
"Oh avanti ammettilo, ora sei tu quella orgogliosa"
Sbuffai e mi voltai velocemente verso di lui per rispondergli male, ma non mi ero accorta che si era avvicinato a me e che in quel gesto mi ritrovai di nuovo a poca distanza da lui.
"Sicura che non vuoi che ti baci di nuovo?"
Presuntuoso, idiota, sbruffone che non sei altro! Un momento, perchè sono qui ferma?
"No"
Dissi in tono sicuro, lui sorrise di mezzo lato e si spostò.
"Il bello è che il tuo corpo dice tutt'altro"
Lo vidi allontanarsi e mi rilassai, dopo che se ne uscì con quella frase però mi accorsi di avere caldo, troppo, e che avevo le guance accalorate, ero arrossita, ancora.
"Non importa quello che dice, ma quello che voglio"
"Sei sicura di non volermi?"
"Si...no! Insomma hai capito! Ci vuole molto di più per farmi capitolare!"
"Potrei impegnarmi"
Non farlo ti prego sei già sulla buona strada e non va bene, non va bene per niente.
"Ne saresti capace?"
Che fai?? Che cavolo fai? Lo sfidi? Sei matta?
"Perchè no...sai ho solo paura che tu possa innamorarti di me"
Risi per prenderlo in giro
"Tu devi ricordarmi di non innamorarmi di nessuno...te compreso, visto che sei un uomo, quindi come potresti fare contemporaneamente due cose inconciliabili?"
"Facendoti innamorare solo di me"
Alzai gli occhi al cielo scocciata e mi sistemai meglio sul sedile
"Sei presuntuoso"
"Non è questo. E' che innamorarsi di me è facile, me come Jake l'attore famoso, ironico, sfrontato, presuntuoso...il difficile è innamorarsi di me come me."
Corrucciai la fronte e mi voltai verso di lui sembrava così serio.
"E che c'è dietro Jake l'attore famoso, ironico, sfrontato, presuntuoso?"
"Niente di interessante"
Disse secco e nervoso tant'è che rimasi spiazzata dal suo tono cambiato improvvisamente, intanto il taxi si fermò e lui aprì velocemente la portiera per uscirci.
"Jake!"
Uscii anche io e lo raggiunsi mentre continuava a camminare verso l'entrata dell'ospedale.
"Sai siamo noi i peggior nemici di noi stessi, per questo non ci si dovrebbe mai giudicare da soli"
Non capivo perchè stessi cercando di capire cosa gli fosse preso, perchè stessi cercando di comprendere quello che c'era dietro il suo tono sfacciato e il suo sorriso provocatorio. Lo vidi fermarsi e voltarsi verso di me ancora serio.
"Non ho pagato il taxi, entra tu, io passerò domani a trovare Denise, dì a Jason che lo chiamo."
Mi superò tornando indietro e io cercai di raggiungerlo.
"Jake aspetta, mi dispiace, non dovevo, entra"
"No davvero, ci vediamo, scusa per il resto."
Rientrò in taxi senza dire altro e lo vidi allontanarsi senza poter fare niente. Entrai poi in ospedale, ma non mi fecero vedere Denise e costrinsero anche Jason e Alex ad andare via, assicurandoci però che stava bene e che dall'indomani avremmo potuto vederla. Tornai quindi a casa sollevata per Denise, ma con un sacco di altri pensieri per la testa.


ANGOLO DI ARI

Bene eccomi di nuovo qui con un aggiornamento...se qualcuno ha letto le altre mie storie sa che per un semplice bacio faccio penare almeno un bel pò di capitoli, e come vedete questo non è il caso...questo perchè Jake è fatto così, prende quello che vuole, gli va di baciare una ragazza e ci prova, dopotutto mi sembra di aver sottolineato più volte nella storia la fama che ha a riguardo quindi. Serena si è scoperta molto, più di quanto avrebbe pensato e si è lasciata prendere più di quanto non abbia mai fatto. Bè non so che dirvi il capitolo parla da solo direi...vorrei solo che quelli che leggono si esprimessero un pò *fa il faccino triste* ma va bene così dai, mi farebbe piacere, ma se non vi va, lo capisco. Alla prossima Ari

   
 
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