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Autore: xneeels    28/03/2012    0 recensioni
Io voglio una di quelle storie davvero belle. Quelle che ti rubano tutto il tempo. Quelle che non hai neppure un minuto per collegarti ad internet e scrivere qualcosa di triste. Quelle che ti viene anche da piangere per la felicità, che certi notti non vorresti tornare a casa e scordarti dello spazio, del tempo, tra una sigaretta, una bottiglia di vodka ed un bacio alla fragola. Vorrei qualcuno che nonostante la porta del mio cuore sia chiusa, abbia il coraggio di passare dal retro.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutte ragazze, sono nuova e questa è la mia prima fan fiction che scrivo :) 
Spero vi piaccia, voglio tanti commenti e fatemi sapere se ne vale la pena!
Un bacio.

 


“ Driiin, driiin 

Spengo la sveglia del cellulare con uno sbuffo.
E’ incominciata un’altra giornata, la solita giornata della mia solita vita.
Ormai non accadeva nulla di nuovo da un po’ e questa monotonia mi stava uccidendo.
Mi alzo svogliatamente dal letto e mi dirigo in bagno dove mi preparo per affrontare un’altra giornata di scuola.
Sono Antonella, ma tutti da sempre mi chiamano Nella.
Un abbreviativo un po’ strano che ricorda il nome di una bambola, forse perché vagamente le assomigliavo.
Mi fermo guardando il riflesso del mio viso in quello specchio troppo grande per un bagno, che ricopre quasi tutta una parete.
Le strane fissazioni di mia madre e le sue manie, penso.
Per cinque minuti rimango in quella posizione e mi contemplo, lo facevo ogni mattina e ogni mattina era sempre la stessa storia.
Inizio dal mio viso troppo tondo che odiavo, le lentiggini sul naso e quella fossetta sulla guancia destra, le labbra carnose, le sopracciglia sottili ed infine i miei occhi grandi color nocciola che al sole diventavano di uno strano rosso e ogni volta dovevo rispondere alle persone meravigliate che non indossavo lenti colorate ma erano semplicemente i miei occhi.
Tutte uguali, tutti fatti con lo stampino e con lo stesso “cervello”.
Un ammasso di capelli neri a boccoli definiti ricadevano sulle spalle, reduci di tutti i miei strani esperimenti di tinte e stirature.
Mi chiedo ancora come sia possibile che stiano ancora lì, sulla mia testa.
Una volta finita di lavarmi ritorno nella mia camera per vestirmi.
Jeans e maglietta niente di più semplice, perché è questo quello che ero, una persona semplice.
L’unico problema che non riesco ancora a combattere è l’odio verso me stessa, il non essere mai abbastanza,
il sertirsi sempre un gradino sotto gli altri. Non mi amavo, punto.
Questa storia va avanti ormai da anni, frequentavo persone che sapevo mi avrebbero fatto male, sapevo che mi avrebbero deluso e quando era palese che di loro avrei guardato soltanto le spalle mi ostinavo a farmi del male.
Paranoie continue che mi possedevano ogni giorno.
Col tempo ho iniziato a diventare silenziosa, non riuscivo a relazionarmi con nessuno forse perché avevo una mentalità tutta diversa.
Mi ricordo alle medie tutte le mie “amiche” di classe con un fidanzatino e io sempre sola seduta a quell’ultimo banco che sognavo di andare ad un concerto.
Avrei preferito mille volte avere un biglietto fra le mani che una persona a fianco da prendere in giro, non sono brava a giocare con i sentimenti delle persone.
Ora ho “quasi” 18 anni e ho imparato ad essere stronza, lo so è ingiusto ma non si può fare altrimenti!
Ho imparato a rispondere e dire direttamente le cose come stanno.
O bianco o nero. Le mezze misure non mi piacciono. Sono schietta e decisa, alla fine ci si fa l’abitudine.
Ho un amore sproporzionato per la musica in generale (tranne quelle napoletane ovvio!), ammiro i cantanti perché sono capaci di esprimere ogni sentimento,
ogni sensazione, ogni emozione in un mix perfetto fra melodia e parole.
E non sono mai testi banali ma sono qualcosa che ti riempieno il cuore e ritrovi in loro parte della tua vita.
L’unica persona che davvero mi è stata sempre vicina nei momenti belli, brutti, nelle pazzie e cazzate che si fanno a quest’età è Valeria.
Una ragazza a mio parere bellissima, capelli biondo cenere, occhi verdi che ti coinvolgono e magra il giusto.
L’ho conosciuta alle medie, ricordo che all’inizio ci odiavamo, non ci potevamo proprio vedere poi scoprimmo di avere in comune questa passione e da allora non ci siamo più separate.
Lei mi capisce, lei mi ascolta e si, lei mi consola.
E’ l’unica a sapere di questo “mio problema” e ogni volta mi rimprova dicendomi che esagero e che è tutta una questione psicologica,  perché non sono niente di tutto questo.
La cosa che mi piace di più sono solamente gli 8 giorni di differenza che abbiamo.

Guardo l’orario sull’orologio appeso in camera, è tardi ed ho un pullman da prendere.
Zaino in spalla, cuffiette nelle orecchie e solo quando sento il vento gelido della mattina sfiorarmi il viso posso finalmente dirlo: " Buongiorno mondo ”. 
  
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