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Autore: Monique Namie    28/03/2012    2 recensioni
Questa è una raccolta di poesie sperimentali (oserei dire dall'impronta futurista), nelle quali cerco di evocare immagini fantascientifiche, talvolta post apocalittiche. Protagonisti della raccolta sono robot, uomini del futuro, oggetti celesti lontani anni luce dalla Terra...
- NOTA: la maggior parte delle poesie si possono considerare di rating verde, ho messo per correttezza il rating giallo, perché tra le righe si possono trovare immagini conflittuali.
Genere: Poesia, Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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dethbot

Deathbot


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Sul terreno freddo
giace il ferro spento.
Circuiti immobili,
occhi cromatici stabilizzati,
chiusi, lontani.

Il tempo è finito;
è stato breve quanto la vita di una stella.
Cala la notte sulle sue mani
abbandonate tra le pieghe del mondo.

Rinnegavano che fosse vero,
non credevano che fosse vivo,
ridevano affidandogli compiti umili.
Schernito alle spalle, lui sorrideva.


Ho preso la sua mano:
l'esistenza riflessa nei suoi occhi

era la luce immensa dell’alba,

il nutrimento dell’anima.

Ora sono frammenti di tempo immobile
che ha smesso d'esistere.

Nella notte buia, su quel ferro ruggine
ho lasciato una parte del cuore.

*

Note autuore:

Prima di tutto mi scuso per la drammaticità di questo componimento. Ogni tanto succede anche a me di scrivere cose tristi.
Il titolo Deathbot* è una parola inventata da me che vuole significare "morte di un robot". I versi possono essere interpretati liberamente.

   
 
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