FIRST
DAY OF SCHOOL
Sono
distrutta.
I giorni
passano, io a scuola ancora non ci sono andata, non sono
dell’umore giusto.
Non mangio
e piango, sempre.
I
miei genitori mi hanno dato tutto il
sostegno possibile, mi hanno detto anche di andare da una psicologa ma
io,
naturalmente ho rifiutato.. come posso dire ad una sconosciuta che
dentro di me
si sento morire? Capirebbe? Sono sicura che mi direbbe che ancora sono
una
ragazzina, che mi passerà.. ma Michael era tutto per me..
è stato il mio primo
ragazzo, il primo amore non si scorda mai, dicono.. e adesso lo penso
anche io.
Come posso
dimenticare tutto il bene che c’è stato tra di
noi? Ma soprattutto come posso
dimenticare tutto il male che mi ha fatto?
Non riesco
a reagire, non posso, non c’è la faccio e anche se
il mio cervello dice che
devo fare qualcosa, il mio cuore non
vuole collaborare . .
Come puoi
una vita cambiare così? Come può una persona
farti soffrire tanto?
Ho solo
sedici fottuti anni e volevo una bella storia d’amore con un
ragazzo che mi
amava, almeno come mi diceva lui, come c’è
l’hanno tutte le ragazzine alla mia
età, chiedo molto forse? Ditemelo, vi prego.
Domani
è
il mio compleanno ed io lo passerò da sola con i miei
genitori, dato che non ho
nessuna amica e i vicini neanche li conosco e non mi interessa neanche
conoscerli.. Non sono uscita fuori per niente, quindi volendo non so
neanche le
loro facce .. questa non è la vera Kristen, questa
è una Kristen che non mi
piace…
Vorrei
tanto riuscire a risollevarmi, ma come? Sola non riesco, devo andare
per forza
da questa psicologa o basta andare a scuola a svagarmi un po’
il cervello e
magari conoscere gente nuova, trovarmi un amica, che sia degna di
questo nome..
ma mi chiedo, ne esistono ancora? Spero proprio di si.
Ho deciso,
inizio la scuola..
Sono le
7:00 del 9 aprile, i miei genitori mi svegliano cantandomi
“Buon Compleanno” e
dandomi due regali… Non riesco a crederci che
l’abbiano fatto davvero, sanno
che non volevo niente, sanno che non amo i regali.
“Amore
mio
tanti auguri di buon compleanno, ti auguro tutta la felicità
che meriti” mia
mamma mi ha fatto emozionare, lo ammetto… Apro il suo regalo
e sbam, l’Iphon
che ho sempre desiderato è nelle mie mani..
“Awwwww,
grazie mamma.. anche se non dovevi spendere tutti questi soldi per
me”
“Non
ti
preoccupare tesoro”
È il
turno
di mio padre, è emozionato e non so perché
“Kristen,
tesoro, tanti auguri di buon compleanno”
e mi porge il regalo
“
Grazie
mille papà” apro il regalo e rimango sbalordita
“ma
questi
sono due biglietti per Los Angeles, perché?”
“
semplice, perché quando ti sentirai pronta per ritornarci,
magari per chiarire
la situazione, avrai già i biglietti, oppure se ti trovi un
fidanzato qui ci
puoi andare insieme” ma sta scherzando? Che dolce che
è
“
grazie
papà, ma non credo di trovare qualcuno qua che mi faccia
dimenticare Michael”
“ beh,
tentar non nuoce, e poi adesso alzati su, altrimenti farai
tardi”
“ Ok,
grazie mille.. vi voglio bene, adesso sciò sciò,
devo lavarmi e vestirmi”
Scoppiano
a ridere, ed io, anche se per poco mi sento risollevata..
Sarà
una
bella giornata, me lo sento…
Arrivo a
scuola questa volta puntuale e mi sento alquanto spaesata data la nuova
situazione, ma non mi voglio buttare giù.
I miei
genitori insistono a venire con me, così per non farli
parlare ancora accetto.
Entriamo all’interno dell’edificio, che
è immenso e ci dirigiamo verso la
presidenza, dove ci aspetta il preside, amico dei miei genitori, ma io
non l’ho
mai visto.. non so neanche come si chiama a dirla tutta.. lo
scoprirò molto
presto..
Mi sento
un po’ osservata mentre cammino per i corridoi essendo
affollati e poi, io sono
la nuova studente, quella venuta dall’America.. li sento
parlare di me a bassa
voce mentre passo.. sono due ragazze e un ragazzo.. ma non ci faccio
caso,
saranno tre rompicoglioni qualsiasi..
Arriviamo
davanti la porta del preside, bussiamo e qualcuno
dall’interno ci dice di
entrare, e così facciamo…
“Miei
cari,
Jules e John, come state? Lei deve essere Kristen? Piacere, io sono il
preside
di questa scuola”
“Ciao,
Richard tutto bene, grazie.. tu come stai?” è mio
padre che parla.. a quanto ho
capito si sono conosciuti qualche mese fa quando è venuto
con mamma qui a
Londra per avere informazioni e si sono così tanto presi in
simpatia che si
sentono anche al telefono.
Però
c’è
qualcosa che non va…
Cazzo, mi
sembra di conoscerlo.. L’ho già visto da qualche
parte.. quegli occhi così
azzurri, quello sguardo … Impossibile però, non
ero mai venuta a Londra prima …
Avrò visto qualcuno che gli assomiglia a Los Angeles,
sicuro..
Sto ancora
pensando a dove l’ho potuto vedere, che non mi sono accorta
di essere guardata
da tutti, aspettano la mia risposta ovviamente..
“Ehm
si,
io sono Kristen, piacere mio. Spero di trovarmi bene qui”
“Certo,
ti
troverai benissimo qui da noi … Ti seguiranno insegnanti
molto qualificati e
poi sei capitata in una classe in cui ci sono ottimi
elementi”
“Comunque
per qualsiasi cosa io sono sempre a tua disposizione, l’avevo
già detto a tuo
padre”
Vedo mio
padre annuire e sorridere…
“Va
bene,
la ringrazio”
Sorride
anche il preside.. Adesso so il nome, Richard.
Vedo i
miei genitori alzarsi, deduco che se ne stanno andando
“Richard,
allora, noi andiamo. Sei hai bisogno di qualche documento, dillo a
Kristen e
provvediamo subito”
“Va
bene,
John. Ciao.. buona giornata”
Si danno
la mano e si girano per andarsene, quando mio padre esclama
“John,
è
da tanto che volevo farlo ma non ho avuto modo prima… vorrei
invitarti a cena a
casa mia una sera di questa, magari la prossima settimana.. giusto il
tempo di
sistemarci un po’”
“Certo,
grazie mille per l’invito, consideralo accettato”
“Mi fa
piacere, ah.. porta anche la tua famiglia naturalmente”
“Va
bene,
grazie”
Si
sorridono ed escono dalla porta.
“Kristen
allora, questi sono per te, segui tutto per bene così sarai
allo stesso punto
dei tuoi compagni …” Mi porge un blocco pieno di
fogli, dove come prima pagina
c’è l’orario di scuola e poi tutto il
programma da seguire.
“Va
bene,
preside.. Adesso però è meglio se vado in classe,
mi sa che si sta facendo tardi..
anzi sono già in ritardo”
“Va
bene,
non ti preoccupare.. come prima ora hai italiano con la professoressa
Korey, sa
già che dovevi venire a parlare con me, quindi ti sta
aspettando”
“Ok,
la ringrazio
per tutto.. arrivederci”
“Ciao
Kristen, buon inizio di scuola”
Gli
sorrido ed esco anche qui… Mi sta simpatico, non deve essere
male.. è
un bel signore… può avere una cinquantina di
anni.. e poi quegli occhi… Azzurro cielo..
Bah.
Mi ha
detto che il mio armadietto è infondo al corridoio, infatti
l’ho trovato quasi
subito.. numero 1305.. Mi piace questo numero.. poso dentro qualche
quaderno e
anche la borsa, non mi serve a niente.. prendo solo un blocco per gli
appunti e
il borsellino.
L’aula
è un
po’ più avanti.. La vedo subito, facciamo un bel
respiro e busso. Chissà come
saranno i miei compagni, chissà se mi troverò
bene e se farò amicizia… Le mie
paure più grandi.
Apro la
porta ed entro a passo lento.. Sono troppo agitata, mi tremano le
mani… Mi
schiarisco la voce e inizio a parlare
“Salve,
io
sono Kristen Stewart, la nuova studente, ero dal preside, ecco
perché ho fatto
tardi..”
Mi giro
dai miei compagni e qualcuno di loro mi sorride… ci sono
più ragazze che
ragazzi a quanto vedo.. qualcuno è anche carino..
“Benvenuta
Kristen, non ti preoccupare.. il preside mi ha informata.. ti puoi
sedere là al
terzo banco accanto a Nicole, poi alla fine dell’ora farai
conoscenza con i
tuoi nuovi compagni” mi indica il posto, io annuisco e mi
vado a sedere.
L’ora
passa molto velocemente, anche se ho una fottuta paura di non piacere a
nessuno..
La campanella
suona e la professoressa dice ai miei compagni di presentarsi uno alla
volta..
così fanno tutti…
Lei se ne
va e noi rimaniamo da soli, immagino che a nessuno interessi sapere
altro su di
me, ed invece mi sbagliavo.. proprio quei tre ragazzi che avevo visto
nel
corridoio si avvicinano al mio banco.
“Ciao,Kristen..
piacere.. io sono Taylor”
“Io,
invece sono Elizabeht
, ma puoi
chiamarmi Beth”
“Io
invece
sono Jenny, piacere”
“Ciao
ragazzi, piacere mio”
Anche la
mia compagna di banco si gira e mi stringe la mano.. Deve essere molto
garbata
e gentile…
“Io
sono
Nicole, e sono sicura che diventeremo grandi amiche, non mi chiedere
perchè lo
dico, lo so e basta”
Tutti
ridono, e rido anche io..
“Il
mio
fidanzato mi dice sempre che parlo troppo, ahahah.. lo so.. non ci
posso fare
niente”
Chissà
se
il suo fidanzato è carino e gentile come a lei…
“Ma
non ti
preoccupare, Nicole.. mi fa piacere conoscere qualcuno, mi sentivo sola
in
effetti dato che non conosco nessuno, e poi tu sei molto gentile e
carina a
dirmi queste cose”
“devi
vedere il suo fidanzato quant’è carino, ahahahah..
un gran figo” è Jenny che
parla…
Io non so
cosa dire, guardo Nicole e la vedo diventare tutta rossa..
“Beh
per
forza è carino, guarda qui che bella ragazza abbiamo
davanti, mi sembra logico”
Le sorrido
e lei mi ricambia
“Grazie..
ehm posso chiamarti Kris? Mi viene più facile”
“Certo,
tranquilla”
“Ok, e
quindi dimmi, siamo i primi che hai conosciuto qui a Londra?”
“Beh
veramente no, ho conosciuto un ragazzo, cioè veramente
l’ho visto solo per
mezzora.. ma mi è bastata, te lo giuro…
È
bello da
togliere il fiato, ha degli occhi meravigliosi, per non parlare del suo
sguardo. Però ero fidanzata, altrimenti ci avrei fatto un
pensierino…”
“Wow,
un
bel londinese allora… e lui, lui dimmi ti ha fatto capire
qualcosa? Vi siete
scambiati il numero?”
È
vero,
parla assai però è divertente fare amicizia con
qualcuno, anche perché gli
altri sono usciti a fumarsi la sigaretta.. la professoressa di
matematica della
seconda ora è assente, quindi tutti ne approfittano per
uscire fuori, tranne
Nicole che è rimasta con me dentro..
“Beh
veramente non ho il suo numero, non so niente di lui.. tranne che ha
diciotto
anni e il nome.. ma figurati è stata una cosa
così, senza importanza.. anche se
non ti nego che un po’ l’ho pensato, ma sono stata
troppo male per potermi
permettere di andare a cercarlo.. e poi dove? Non conosco niente di
Londra..”
“Beh,
mi
dispiace che sei stata male… però magari, chi lo
sa, forse viene a scuola qua,
tu che ne sai.. magari possiamo chiedere al mio fidanzato se lo
conosce, dato
che anche lui è al penultimo anno..”
“Certo,
va
bene. Il tuo fidanzato come si chiama, se posso saperlo?”
“Si
certo,
perché no… Si chiama Robert”
Wow.. che
coincidenza.. e se è lui? No, non può essere.. e
perché no?
Beh,
perché
mi piace cazzo.. nonostante tutto quello che mi ha fatto passare
Michael,
Robert mi è piaciuto fin da subito…”
Decido di
non dirle niente, meglio non rischiare. Non voglio rovinare
l’amicizia, anche
se è appena nata…
La
campanella dell’ora suona e tutti ritornano dentro.. Qualcuno
si avvicina e mi
chiede di dove sono, come mai mi sono trasferita, insomma le solite
cose.. e i
professori fanno esattamente la stessa, quindi ormai mi sembro un
robot.. è tre
ore che dico sempre le stesse cose..
La
giornata passa in fretta e così accompagnata da Nicole esco
fuori.. stiamo
parlando di Los Angeles, se mi sto trovando bene qui quando qualcuno la
chiama
da dietro..
“Ehiiiiii
Nicoleeee”
Lei si
gira e sul suo viso compare un sorriso a trentadue denti…
“Ehiiii,
ciaooo”
Mi giro
anche io e non è possibile… Robert, si proprio
quel Robert.. è davanti a me,
pronto a baciare Nicole…
È
LUI…
LUI, è IL SUO FIDANZATO…
Lui mi
guarda, disorientato e imbarazzato, si nota da tre chilometri di
distanza e non
sa cosa dire, come io d’altronde ..
ci
pensa Nicole a rompere il ghiaccio…
“Kristen
ti presento il mio fidanzato, Robert…”
“Robert,
lei è la mia nuova compagna di banco, Kristen..
nonché mia futura migliore
amica, me lo sento”
Ed ora che
faccio.. mi ha spiazzata.. non me l’aspettavo…
Cazzo,
cazzo, cazzo..
“Ciao
Kristen” mi porge la mano ed io glielo stringo
così forte che lui alza lo
sguardo e mi guarda così intensamente che io mi sto per
sciogliere ..
“Ciao
Robert, piacere di conoscerti”
“Beneeee,
le presentazioni le ho fatte.. sono sicura che diventerete ottimi amici
anche
voi due”
Ma dico
io, è sempre così ingenua questa ragazza? Come fa
a non notare l’imbarazzo che
c’è tra noi due, che poi non è successo
niente.. ma allora perché mi sento
così?
E
perché lui
è imbarazzato?
Non mi va
però di far soffrire una ragazza, quindi non farò
niente, è come se lui non
esistesse per me, devo fare per forza così.. ci sono
passata, e no.. non lo
auguro a nessuno di soffrire come ho sofferto io.. tradita e
abbandonata..
È
meglio
se me ne vado a casa, così questa situazione finisce qui.
Non rispondo
alla sua affermazione, molto fuori luogo devo dire.
Mi limito
a dirle che ci vediamo domani, lei cerca di trattenermi ma io non posso
fermarmi, così invento una scusa.. lei ci casca e mi molla
“Ciao
Nicole, ciao Robert”
Mi
incammino e noto che lui mi segue con lo sguardo..
Ma io decido
di ignorarlo, e lo farò sempre ..
Se voglio
avere almeno un’amica qui, devo farlo … e poi
ancora il pensiero di Michael fa
male e avere un’altra cotta al momento mi farebbe stare
ancora più male…