Anime & Manga > Soul Eater
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Autore: MadLucy    29/03/2012    5 recensioni
Diciotto anni dopo,dopo Maka,Kid,Black*Star e gli altri,ci troviamo qui. A Death City.
Dove un tempo tutto è iniziato,e ricomincerà di nuovo.
Chi occuperà i banchi della Shibusen? Chi saranno i protagonisti di questa storia? Ma loro,ovviamente.
I figli dei nostri eroi.
La nuova generazione di Soul Eater non passerà meno guai dei loro predecessori; dovrà vedersela con manie di protagonismo,nevrosi da simmetria,lividi da enciclopedia e attacchi di panico,senza contare i loro genitori...
Ma la follia minaccia di nuovo il mondo,più forte che mai...a causa di chi? Lo scoprirete solo leggendo!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il silenzio uccide. Natasha ha le labbra cucite e Ran cerca una scagnozza?





-Non ci posso credere.- Shi scuote la testa, lentamente, inebetita. -Non ci credo. No!-
Il suo sguardo è ancora puntato su Cassian, incosciente, e su Grace, intenta a cercare di alleviare il suo dolore.
Non posso credere che davvero loro siano parenti! E' assurdo! Com'è che nessuno l'ha mai saputo?!
In effetti, adesso che ci penso, sotto alcuni aspetti Shi e Cassian si somigliano vagamente. A partire dal'espressione, glaciale e un po' sprezzante. Ma lei la conosco da quando eravamo bambine, in realtà non è così fredda. Che anche riguardo a lui ci stessimo sbagliando?! Dopotutto, vuole solo vendicare sua madre. Ohh, devo smetterla di distrarmi.
-Su, avanti! Facci una bella scenetta da film!- Ran schernisce la Shinigami, dondolandosi nell'aria con le gambe incrociate. -Oh, dolce zio! Che bello, ora la nostra famiglia è unita e felice!-
-Dacci un taglio, okay?- Natasha la fulmina con i duri occhi azzurro scuro. -Meno chiacchiere e più azione.-
Ran la guarda per qualche istante, sbattendo le ciglia stupita. -Ma quanto maleducata sei? Non si interrompe la gente quando parla.-
Schiocca le dita, ed inizialmente nulla sembra cambiato. Una strana inusuale calma aleggia sinistra, ma so fin troppo bene che è quella che precede la tempesta.
Infatti Natasha d'un tratto si preme con forza le mani contro la bocca, i lineamenti distorti da un dolore atroce. Dopo pochi secondi crolla carponi, trattenendo con tutte le sue forze rantoli strozzati.
-Natasha!- ringhia Silver raggiungendola con ampie falcate e gettandosi accanto a lei. -Natasha! Cosa ti ha fatto?! Ehi, la Grande Me ti sta parlando! Rispond-
E muore, la sua voce potente, si affievolisce fino a svanire, come colpita da un proiettile. Precipita in un muto sgomento, lo sguardo capace di riflettere solo paura.
Mio Dio. Il mio cuore si ferma per lunghi, lunghissimi secondi, prima di cominciare a martellare ininterrottamente. La mia vista si sfuoca, vengo assalita dalle vertigini.
Natasha ha scoperto il volto. Sulle sue labbra sottili sono ben visibili grossi punti scuri, punti come quelli... negli orli delle camicie. Con i brividi freddi, mi rendo conto che sono cucite. Da un filo.
Silver*Star si alza in piedi, silenziosa. I capelli svolazzano alle sue spalle come un mantello, gli occhi scintillano di un'ira incontrollabile.
-Maledetta... maledetta... bastarda!-
Natasha, incapace di urlare, tenta di afferrarla inutilmente per la giacca. Ma l'arma è già scattata contro Ran, ancora apatica.
-Perchè oggi vengo insultata da chiunque?! Eppure sono così simpatica. Ah, questi adolescenti.-
Con noncuranza agita una mano, e Silver viene scagliata con inumana forza contro il soffitto, per poi ricadere a terra. Il suo corpo si muove come posseduto dal demonio, contorcendosi orribilmente e sbattendo sulle pareti, negli angoli, ancora sul soffitto. Il turchese vivo della sua chioma viene violato da un rosso malato.
-Smettila, smettila! Smettila!- Jackson, le guance rigate da lacrime rabbiose rapide come la pioggia, con un cenno fa crollare lo scheletro opaco -su cui gli specchi rilucevano originariamente- addosso alla figlia del Kishin, che per tutta risposta lo fa esplodere in mille schegge e le scaglia in direzione del ragazzino. Lui cade a terra, esanime.
No. Non ci credo, è un incubo.
Intanto, mentre Ran è distratta, a Grace è riuscito un perfetto esempio d'Incantesimo d'Invisibilità Esteso -almeno la teoria la studio- ed è sgattaiolata fuori con Cassian. Sorrido fra me: il suo compito è sempre stato quello di salvare il suo signore, ci è riuscita.
Mickey fissa spaventato Shi, che alle spalle di Ran sta per fare una cosa di cui si pentirà. Trasforma il suo braccio nell'estremità della lama, squarcia l'aria con un sibilo.
Il no affiorato sulle mie labbra si spegne in un sussulto terrorizzato. La spada trafigge la spalla della ragazza, affondando nella carne fasciata dalle bende come fosse burro.
Nessuno, finora, ha mai colpito Ran così direttamente. L'attesa dura un secondo che, sospeso nell'aria immobile, diviene eterno.
Ran... niente, non traspare nessuna emozione dal suo viso diafano. Anche Shi aspetta qualcosa, qualsiasi cosa, gli occhi iniettati di sangue, il petto scosso dagli ansimi.
La macchia scarlatta comparsa sulle bende biancastre svanisce, assorbita da chissà che diavoleria. La pelle si richiude semplicemente, i lembi si accostano e ritornano un unico elemento.
Ed è allora.
-Veloce. Ma non... abbastanza.-
Il polso ancora proteso in avanti viene afferrato saldamente, Shi viene avvolta completamente da infiniti tentacoli. La stringono troppo stretti, una trappola semplice quanto mortale.
-Sore...llo...na.- Mickey solleva piano il mento, gli occhi vacui, vuoti, quasi persi nella sala troppo grande e troppo buia. Incontra lo sguardo zuppo di sangue di Ran. -Tu hai fatto male alla sorellona.-
-La vita ti farà sempre del male, piccolo Shinigami.- risponde lei, con dolce amarezza. -O almeno ci proverà. Tu devi essere più forte, e liberarti di tutto ciò che potrebbe portarti alla distruzione. Se pensi agli altri, sei morto.-
Pronunciando queste ultime maledettissime parole -così, rapida e letale, senza permetterci neanche di aprire bocca- schiude le dita. Un sordo rauco gemito graffia la gola sottile di Mickey, uno schizzo di sangue scuro gli macchia la maglietta giallo sole, luminosa come il suo viso non è più. Anche lui giace sulla pietra fredda, ora. Ancora sangue.
No, no, no, no, basta! Non capisco più niente, non riesco a reggermi in piedi, fermate tutto! No, no, no, no, no, no, no.
Stringo istintivamente la mano di Ace, nella mia. E' sudata e calda e rassicurante, chiusa sulle mie dita tremanti. Mi sento un po' meglio.
-Non ti farà del male.- mormoro, quasi un ordine. Lo sento fare un risolino abbastanza isterico.
-Come no? Sono il prossimo.-
Prima che io possa ribattere, noto con crescente orrore che Ran si volta proprio verso di noi, chinando la testa.
-Ace?- Lei è quasi suadente.
-Dimmi, bambola.- Lui, invece, è placido come al solito.
-Adesso devo metterti fuori gioco.- Rabbrividisco. No, non anche lui, no, no. No.
-Ti prego, non- Ace mi interrompe con un gesto sbrigativo. Guarda Ran negli occhi, serio.
-Adelle e Theodore staranno bene, vero?-
-Ace!- sbotto indignata. Non può dire una cosa del genere, non può!
Ran ride. -Staranno bene?! Non scendo a patti con chi perde.-
E poi lui cade a terra, silenziosamente. Come gli altri, come tutti. Oh, mio Dio, sto male.
Non riesco ad accettarlo. Non riesco ad accettare l'immagine di Ace, a terra, privo di sensi. Mio fratello. Lui è mio fratello. Lui non può morire.
-Ecco.- Ran sospira, quasi stanca. -Finito. Li ho eliminati tutti... tutti.-
Cala il silenzio. Non oso respirare. Non provo nemmeno tantissima paura, per la verità, ma me lo sento: la mia vita dipende da questo momento. Da questi attimi scanditi da esasperanti rintocchi gravidi d'aspettativa.
La ragazza di fronte a me... no, non è più una ragazza. I suoi occhi sono ormai irriconoscibili, il suo sorriso spezzato la cosa meno umana che io abbia mai visto.
Mi perdo confusa nel silenzio, mi lascio distrarre dalla sua calma precaria e mi ci cullo esausta. Ho bisogno di uscire di qui, fa caldo.
Ace! Silver! Shi! Mickey! Jackson! Natasha! Theodore! Cassian...
No, sono sola.
-Adesso, quanto credi ci metterò a liberarmi di te?-
Una domanda che è la risposta stessa, praticamente, di cui nessuna delle due ha dubbi. Non dico niente.
Il silenzio ha una sua voce, e in questo momento sta strillando lacerante.
Il silenzio ha una sua consistenza, e il suo peso mi sta opprimendo.
Il silenzio può uccidere. Ora ne sono sicura.
Ran sospira insofferente. -E' una noia provocarti. Se devo dirti la verità, però, da un lato ti invidio.-
Incrocio il suo sguardo, inarcando appena le sopracciglia. Questa è nuova.
Lei annuisce vigorosamente, con decisione. -Certo che sì, è così. Io e te siamo parenti, in fondo: tuo padre è mio cugino.-
Taccio, sospettosa. Sinceramente non capisco dove vuole andare a parare.
-Parenti.- ripete pensosa. -Eppure tu hai ricevuto tutti i poteri delle Gorgon, a me sono rimaste solo due bende ammuffite. Ti sembra giusto?-
Mi trattengo dal farle notare che, con quelle due bende ammuffite, ha il mondo in pugno e mi limito a scrollare le spalle.
-Non credo.-
Solleva la testa. -Cosa non credi?-
-Di avere ricevuto... tutti i loro poteri.- bisbiglio. No, una patetica come me non può essere pericolosa nemmeno per scherzo.
Non salverò un bel niente, non sconfiggerò Ran. Morirò. E' così evidente.
-Ma è così. Sei l'unica erede, a parte Cassian. A me... beh, ho qualche caratteristica tipica delle streghe. Ma poche. E decisamente inutili.- S'illumina. -Per questo dobbiamo fare comunella, con pensi?-
Aspetta. Aspetta. Che?!
-Comunella?!- ripeto stordita.
Affila lo sguardo. -Sì, esatto. Allearci, unire la forze, diventare amiche. Come ti pare. Insomma, mi faresti molto comodo, anche se non lo sai ancora sei capace di cose incredibili. Una strega con i fiocchi. Cosa ci otterresti?- Sorride candidamente. -La vita, tanto per cominciare.-
Allearci? Io? Con lei?
Ran mi ha appena chiesto di... diventare la sua scagnozza?! Ma si può sapere perchè tutti sono convinti del fatto che io sia un portento della magia, quando non so neanche sollevare una tazzina da tè?!
Immagini terribili scorrono davanti alle mie iridi impietrite. Una ragazza dai lunghissimi capelli rosa, gli abiti ricamati di pailettes e gli occhi pesantemente truccati...
Il sogno. Già. Il mio destino. Una scelta, questa.
O questo futuro... o nessun futuro.
-Unisciti a me, Adelle. E' da quando ti ho incontrata che ho sentito il tuo corpo sprigionare un immenso potere... pensaci bene. Un mondo nuovo, una vita nuova. Dove, come strega, tu non debba sentirti per forza diversa. Dove tua madre finalmente si renderà conto del tuo potenziale e ti apprezzerà per quel che sei veramente...-
La sua voce sembra carezzare le mie orecchie. Una musica.
Una trappola. Prendo un bel respiro.
-No, Ran. Non ho la benchè minima intenzione di cadere vittima della follia, nè di aiutarti in questo piano assurdo.-
Ecco, ce l'ho fatta. Con voce ferma e determinata, ho dato una risposta moderatamente chiara e concisa. Okay.
-Va bene.- si arrende tranquilla. -D'accordo. Rispetto la tua decisione.-
Annuisco rigida. Finisce così?
Non finisce così. Adesso c'è la beffa.
-Ora tu rispetta la mia.- aggiunge con uno strano sorriso. Il suo sguardo è fuoco nel mio. -Ti conviene cominciare a correre.-
Eccola, la beffa. Le sue parole raggelanti sono come una scossa elettrica, mi riscuoto di colpo. E, con un'energia palpitante nelle gambe, inizio una corsa furiosa verso un traguardo che non è la salvezza.
Non può esserlo. Ma corro, corro. Verso la porta. La apre, la mia mano che inaspettatamente non trema.
Ran ride, io sento le lacrime pungermi gli occhi. E mi getto a capofitto nel corridoio buio.
Nell'ignoto.



-Corri, Adelle! Corri!-
La sua tintinnante voce mi fa sussultare. Come si diverte, a vedermi impazzire. Ma è vero, posso solo correre.
Ed io corro. Corro come mai in vita mia.
Perchè questo c'è in gioco. La mia vita. Una delle poche cose per cui vale ancora combattere.
I miei amici, tutti loro... stanno bene, vero?! Devono stare bene! Altrimenti... Dio, non riesco a pensare.
Corro, in questo folle labirinto senza uscita. Ci sono io e le mie gambe instancabili, il resto non c'è.
Buio. Buio. Buio.
Dove sono? Dove vado? Cosa cerco?
Un' uscita, la salvezza? Inutile.
Corro, corro e non penso, corro e basta. Sfreccio lungo tutti i corridoi che mi trovo davanti.
Ma troverò solo la morte, alla fine. Sento già la sua presenza.
Veloce. Veloce. Più veloce!
Non sento il mio respiro frenetico e stremato, non sento la fatica che corrode i muscoli. Solo una paura agghiacciante avvelenare il sangue, la mia testa sferzare l'aria.
All'improvviso, un muro. Un muro liscio e troppo solido contro la mia fronte grondante di sudore freddo. L'impatto.
E' finita, Adelle.
Sento le ginocchia cedere. Sono sul pavimento.
Tremo incontrollabile. Non è possibile.
Non è servito a niente. Quel sangue d'innocenti versato, quei sacrifici sono stati vani.
"Solo tu puoi salvarci!" Li ho traditi. Li ho delusi. Ho perso. Ho perso loro, ho perso tutto.
La mia morte suggellerà l'ascesa delle tenebre. Il mondo sprofonderà nuovamente nella follia. 
-Hai paura, Adelle?-
La sua voce è poco più di un sussurro carezzevole. Ho paura. Ho maledettamente paura.
-Non farlo, no, no!- E questa sarebbe la figlia di Maka Albarn? Vergogna, Adelle.
-Ma il sangue si paga con il sangue. Non te l'ha insegnato questo, la tua mamma?-
Una rabbia sottile, nella sua voce leggera, come una canzone sibilata piano.
-Non farlo, ti prego, non farlo!- La mia voce stride rauca.
-E' tardi ormai. Troppo tardi.-
Troppo tardi, troppo tardi, troppo tardi.
I suoi occhi rossi lampano nelle tenebre. E' vero. E' tardi. E' finita.
-Addio, strega.-
Lo scintillìo metallico di una scheggia di specchio. Un lampo.
E adesso muoio.
































Note dell'Autrice: E questo, gente, credo sia il penultimo capitolo. Ciò fa del prossimo l'ultimo.
Mio Dio! No! Non voglio! (piange a dirotto. Si soffia il naso.) Vabbè, vabbè. Vi lascio in sospeso così, stavolta.
Ne approfitto per scusarmi pubblicamente per gli errori riguardo il colore degli occhi di Shi, che sono azzurri, nel precedente capitolo, che più di una persona mi ha segnalato -giustamente! Davvero, perdonatemi, sono spazzatura... (si getta a terra picchiando il pavimento con un pugno. -.-) Mi sono affrettata a correggerli!
Spero che questo capitolo sia piaciuto, ^-^
Lucy
ps: avete visto? Siamo arrivati al prologo. Hehe!






  
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