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Autore: somochu    29/03/2012    2 recensioni
Per la Niff Week/Raccolta
Quando Nick diceva a Jeff “preparati, che stasera sarà il nostro primo appuntamento” non intendeva di certo quello.
Non si riferiva alla sua stanza completamente rivoltata, e al suo fidanzato ficcato per metà dentro l’armadio, mentre sclerava più del solito.
Sperò vivamente che fosse scoppiata una mina dentro lì dentro, altrimenti non si spiegava quel disordine.

Day 1: The first time
Day 2: Rommate!Niff
Day 3: Au!Niff
Day 4: Why are you so sad?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Nick/Jeff
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Un po' tardi, ma... Day 3:AU!




Tra le conchiglie e il sale






Nick superò un avversario e poi ancora un altro, tenendo saldamente il possesso del pallone.

Sentiva la sabbia scottare leggermente sotto i piedi, ma non se ne preoccupava minimamente, accecato com’era dall’adrenalina; non si accorse nemmeno del sudore che gli imperlava la fronte a causa del sole che picchiava. La sua pelle era abituata al caldo da spiaggia e ormai la sera non trovava quasi mai bruciature.

Dunque, senza preoccuparsi continuò ad avanzare driblando altri due avversari, rischiando quasi di perdere un piede per un mancato fallo di Trent – uno dei suoi amici d’infanzia, anche se tutti diventavano nemici durante il calcio.

Avanzò ancora e ancora fin quando non si trovò esattamente davanti la porta avversaria: davanti ad essa c’era Richard.


Quest’ultimo aveva uno sguardo di sfida esemplare, come a dire ‘prova soltanto a segnare e ti scotenno’, ma Nick colse a volo l’occasione: caricò il calcio talmente tanto da restare in posa qualche tempo come in Holly e Benji, prima di sferrare il colpo più potente che avesse mai tirato in vita sua.

Richard vide la morte in faccia; il pallone gli passò sopra di poco, più in alto anche della traversa e talmente forte da spingersi fino alla fine di una ringhiera e oltrepassarla.

“Oh no,” disse Nick, non appena si accorse di ciò che aveva combinato. “Lì no.”

Già, l’altra spiaggia.

 

 

 

 

 

“Oh, oh, cosa abbiamo qui?”

Nick riconobbe subito la sua voce.

Jeff Sterling, suo acerrimo nemico-da-spiaggia da secoli.

Le spiagge erano divise, si sapeva, e il fatto che fossero due mondi completamente differenti era ancor più ovvio: una era capitanata da un bagnino, l’altra da un altro.

Le due cose non potevano coesistere, non erano mica in Baywatch.

La spiaggia che aveva come bagnino Nick da una parte – con Trent, Richard e Flint; la spiaggia con bagnino Jeff – con Thad, Nicholas e David- dall’altra.

Queste erano sfide che duravano anni.

“Starling, mi ridaresti la palla?” disse Nick, piazzandosi davanti a lui, anche se c’era la ringhiera a dividerli.

Jeff non poteva saperlo, ma Nick era sopra una specie di roccia da spiaggia così da riuscire ad arrivare a guardarlo dritto negli occhi.

“La parolina magica, Duvall?”

“Fottiti?”

Occhi negli occhi, i volti vicinissimi, non smisero un secondo di sfidarsi con lo sguardo.

“Ti piacerebbe,” rispose Jeff, senza abbandonare il sorriso. “Come minimo tu e i tuoi amichetti dovreste pagarci un pegno.”

“Solo perché la nostra è una spiaggia dove possiamo divertirci, mentre la vostra è per riccacci Vamp?”

“Solo perché voi poveri buzzurri non potete permettervi neanche un lettino, non vuol dire che noi siamo tutti Vamp!”

“Meglio su un asciugamano che su quella roba su cui sudate e poi non lavate.”

“Ma noi mica abbiamo problemi d’igiene come voi.”

“Non direi vedendo quei capelli che ti ritrovi.”

Erano entrambi rossi per il nervoso e tutti i compagni di spiagge dei due bagnini – e purtroppo anche amici – sapevano dove si sarebbe andato a finire.

E difatti…

“Ti sfido!”

“Accetto la sfida!”

 Beach Volley.

 

 

 

 

 

 

E mentre gli altri erano occupati ad ammazzarsi in quella partita senza senso, che se anche avevano preso come sfida, tutti infondo sapevano che si divertivano un mondo con gli altri dell’altra spiaggia - anche se non lo avrebbero mai ammesso -, non si accorsero che mancavano i due leader.

Di tutta la staccionata che divideva le due spiagge, infatti, c’era un solo punto che non era attraversato da quest’ultima. All’angoletto sotto la balaustra, difatti, le spiagge erano congiunte e non divise da quei stupidi pezzi di legno.

Non era uno spazio abbastanza largo da far passare una persona da una parte all’altra, ma da lì era più facile stare a contatto.

E quando il bagnino moro sentì un movimento dall’altra parte, seguito dalla famigliare zazzera bionda, sentì il sorriso nascere spontaneo sulle sua labbra.

Sei qui,” disse Nick, abbassandosi ancor di più per non venir visto dai suoi compagni.

“Anche tu,” sussurrò a sua volta Jeff, allungandosi per avvicinare il viso al suo.

Le loro labbra si sfiorarono, mentre Nick non riusciva ad abbandonare il sorriso. “Chissà come mai il mio pallone è finito dalla parte vostra.”

“Già, e proprio mentre io ti stavo guardand… Cioè, mentre vi guardavo,” si corresse Jeff, beccandosi in risposta un altro bacio.

“Domani sarà il tuo turno, lo sai, vero?”

“Oh sì,” commentò Jeff,  “il mio Fresbee andrà chissà come mai nella vostra spiaggia.”

“Ma allora hai proprio voglia di litigare domani!”

Jeff riavvicinò il suo viso a quelle di Nick, già stanco di tutta quella lontananza, per poi sussurrare un “non sai quanto” proprio sulle labbra dell’altro.

   
 
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