Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: SallyD    29/03/2012    2 recensioni
«Nora.» la chiamò come non aveva mai avuto la premura di fare prima.
Si voltò piano mostrando i suoi occhi gonfi e rossi,colmi di lacrime
Se l'era immaginata forte e tenace ma la parte tenera e vulnerabile è sempre dentro di noi,non puoi ucciderla, nasconderla forse ma sarà sempre dentro di te.
Fece qualche passo in avanti per raggiungerla il prima possibile.
Gli si strinse il cuore in una morsa,non voleva vederla così.
Lei si passò il palmo della mano sulle gote bagnate e lo fissò a lungo.
Il cervello si sconnesse quando l'attirò a se e la strinse. Non fu programmato.
Lo aveva capito da un po’,lei gli illuminava le giornate.
Che si fosse innamorato per la prima volta in vita sua?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Listen all you people, come gather round
  I gotta get me a game plan..
 


Non so sinceramente cosa mi prende ,questa donna mi incuriosisce.
Si,proprio lei,quella Nora.
Ha tutta l'aria di essere una provinciale rozza,che probabilmente proviene da qualche squallida cittadina.
L'osservo attentamente da dietro il vetro, e' un po' goffa negli atteggiamenti, questo non e'appropriato ad un medico, nonostante ciò ha qualcosa che ipnotizza.
La vedo scrivere qualcosa sulla cartella clinica del piccolo paziente per poi legare i capelli con un elastico giallo.
I suoi movimenti mi affascinano e anche tanto, come una specie estinta di cui non si conosce la vera natura. I capelli ricci e voluminosi splendono alla luce del sole che perfora la finestra.
Focalizzo ,dopo quell’analisi poco risolutiva e sobbalzo vedendo che  punta le sue iridi verdi nelle mie.
Prontamente mi volto e vado via e con presunzione avanzo alla scrivania comune.
«Ho visto come guardavi quella nuova Jonas!» ghigna sotto i baffi Sanders,il collega di dermatologia.
«Cosa?! Tu hai bisogno di una visita Sanders.» sento l’ imbarazzo salirmi fino ai capelli e tengo gli occhi fissi su alcuni moduli.
Si poggia con i gomiti alla scrivania guardando nella stanza di fronte a noi,annuisce ogni tanto e sotto voce fa degli apprezzamenti su quella nuova.  
«E’ proprio carina sai? Ha un bel corpo e due occhi stupendi » si passa la lingua sulle labbra e una mano tra i capelli scuri e induriti dal gel.
«Potrei chiederle di uscire,magari le porto a fare un giro turistico della città. Se sai cosa intendo» ammicca e sorride a me che per tutta risposta vorrei spaccargli la faccia a prescindere da quella donna ma mi limito a stringere i pugni e serrare la mascella.
«Potresti.» rispondo con la più assoluta flemma. Vado via senza neanche salutarlo e cerco la nuova che intanto si è dileguata scomparendo dal mio “radar”.
Provo a cercarla in qualche ripostiglio o in qualche archivio ma nessuna traccia.
Corro per i corridoi come un coglione senza trovare nessuno che abbia sue notizie,soltanto colei che in questo momento si trova a pochi metri da me può sapere dove si fosse smarrita.
«Dottoressa Pessions»  attiro la sua attenzione con quel poco di fiato che mi è rimasto in canna.
«Dica dottore.»  dice togliendosi i guanti in lattice.
«Sai dov’è la nuova dottoressa di pediatria?» con un sorriso malizioso indica con gli occhi la sala operatoria.
«Sta assistendo ad un intervento,fa piano.» sposta lo sguardo sulle provette ed io cammino velocemente ,prima però sento invocare il mio nome.
«Nick,lasciala in pace.» serra la mascella la Pessions.
«Non voglio darle il benché minimo fastidio,Tib » le ammicco ma lei non mi sembra convinta.
Giro piano la maniglia della sala insonorizzata e la trovo lì seduta sulla poltroncina foderata in blu con le gambe al petto e una busta gialla di M&M’s.
Sobbalza spaventata dalla mia irruzione e appena incontra i miei occhi,si tranquillizza quando io chiudo la porta alle mie spalle.
All’interno della sala,il dottor Gomez opera su un paziente malato di cancro al cervello,uno dei tanti casi.
«Cercavo proprio te. Il dottor Gomez mi ha chiesto di farti da guida domani,niente obiezioni.» più freddo della neve. Si volta e ingoia velocemente una manciata di palline colorate.
«Naturalmente dottore.»
Siedo accanto a lei e le chiedo subito qualcosa di sciocco ,non voglio creare imbarazzo.
«Da quanto è dentro?»
«Circa 30 minuti,ci vorrà molto.»
annuisce lanciandosi una pallina azzurra in bocca. «Vuole?»
Porge la sua busta gialla ed io ci infilo la mani tirandone fuori una bella manciata che metto in bocca subito,adoro mangiare schifezze.
Osservo quanto è attenta ai movimenti di Gomez e mi stupisco,nessuno di noi si è mai interessato molto al dottorato del primario,infondo è un idiota.
«Ti interessa vedo.»  incrocio le braccia al petto senza perdere il contatto visivo con i suoi occhi.
«Molto,amo il mio lavoro. Lei no?»
«Che domande sono?! Certo!»
la spiazzo e spiattello lì come una deficiente senza parole.
«S-si,mi scusi.» soddisfatto della mia buona riuscita, mi alzo andando verso la porta.
«Ti aspetto domani nel mio ufficio. Ricordati,odio i ritardatari.»
Sbatto la porta e la lascio dentro da sola.


Bene bene vedo che almeno a qualcuno comincia a piacere :3
Vi ringrazio <3
Questo è il nuovo,spero piaccia!
Kisses <3

  
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