Film > Re Leone
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Autore: Miranh    29/03/2012    3 recensioni
Ciao a tutti! Il Re Leone è una storia che mi ha sempre affascinato e ho deciso di scrivere una Fanfiction sulla vita dei nonni di Simba: Ahadi ed Uru, genitori di Mufasa e Scar. E' la mia prima fanfiction, per cui non sono sicura che sia venuta bene... Spero che vi piaccia e, se c'è qualcosa che non va nella storia e che può essere migliorato, non esitate a farmelo sapere: cercherò di fare buon uso dei vostri consigli. Buona lettura!
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5. “ Un segreto rincontro ”

 

 

 

Il Sole era ormai tramontato. Alcune leonesse si erano radunate per una caccia notturna, mentre il re attendeva Rafiki fuori dalla grotta, per avere notizie sulle condizioni del giovane leone.

Non appena il mandrillo uscì, Mohatu gli andò incontro: << Allora? Come sta? >>;

Rafiki sospirò e poi rispose:

<< Leggermente meglio...Gli ho somministrato una mistura di erbe; ora sta riposando. Se passerà la notte, sarà del tutto fuori pericolo. Però... soffre di denutrizione >>

<< Cosa? Denutrizione? >>;

Rafiki annuì.

<< Come possiamo comportarci al riguardo? >> chiese Mhoatu;

<< Non deve fare sforzi per almeno tutta la prima settimana....Poi dovrete far sì che mangi una doppia razione di cibo, per qualche giorno....in questo modo potrà recuperare per bene le forze >>

<< D'accordo. Grazie, amico mio... >>

<< Tornerò domattina. Chiamatemi per qualsiasi cosa >>

<< Lo faremo senz'altro >>.

Detto questo, Rafiki se ne andò. Sul suo volto si era manifestata una strana aria turbata. In quel momento arrivò Uru: << Papà! Come sta Ahadi?? E Rafiki? Se ne è già andato? Che cosa ha detto? >>

<< Sta meglio...Sta meglio...Puoi tranquillizzarti >>

<< Che sollievo...Posso vederlo?? >>; Mohatu in un primo momento indugiò, ma poi disse: << Va bene. Ma fai attenzione a non svegliarlo: ha bisogno di riposo >>

<< D'accordo >> ed entrarono dentro, senza fare troppo rumore.

In fondo alla cavità vi era Ahadi che riposava: aveva varie parti del corpo coperte e circondate da foglie di erbe mediche. Uru gli si avvicinò, sdraiandosi vicino al suo volto, guardandolo tristemente.

Mohatu si sedette di fronte a loro e notò la zampetta incrostata di Uru:

<< Cos'hai fatto alla zampa? >>

<< Eh..? Oh...Nulla di particolare...una stupidaggine...Sono scivolata su una roccia >>

<< Potevi fartela guardare da Rafiki >>

<< Ma no...E poi questo non è nulla in confronto alle ferite di Ahadi... Perciò non preoccuparti >> ; la piccola diceva così, ma in realtà il dolore le si era diffuso quasi fino alle giunture dell'intero arto, ed era peggiorato da quando le era penetrata quella strana punta in profondità, tuttavia non voleva far preoccupare gli altri, perciò cercava di non far vedere che soffriva;

<< Ti sei affezionata molto a lui, vero? >> le chiese; Uru annuì: << Mi ha aiutata...Deve avere senz'altro un gran cuore...E voglio ricambiargli il favore in qualche modo...Ma non so come... >>

<< Al momento giusto lo saprai >> le disse il padre;

<< Lo pensi davvero? >>

<< Sicuro >>; Uru sorrise rassicurata e si rivoltò a guardare Ahadi.

 

Nel frattempo le leonesse erano ritornate dalla caccia con una grossa preda, che trascinarono fino alla grotta. Si riunirono tutti di fronte all'entrata per mangiare. Uru si alzò ed andò incontro a loro. Mohatu, prima che tutti cominciassero il pasto, ricordando le avvertenze di Rafiki, prese un grande pezzo di carne e lo portò ad Ahadi, dentro la grotta, dopodiché gli altri iniziarono a mangiare.

Si avvicinò a lui e gli posò delicatamente una zampa sulla spalla:

<< Ehi, ragazzo...svegliati >>; Ahadi strizzò gli occhi e si svegliò:

<< Oh...dove..Dove mi trovo? >>

<< Sei al sicuro, nella Rupe dei Re >>

<< Eh?...Nella Rupe dei Re..? >>

<< Sì. Un nostro amico ti ha già prestato le dovute cure.... Tieni. Hai bisogno di mangiare >>

<< C-che?...No...Io... >>

<< Mangia. Sei denutrito e devi recuperare le energie >>.

Ahadi non disse più nulla: non appena posò lo sguardo sul grande pezzo di carne, lo addentò voracemente, ingoiandone grossi pezzi, senza più preoccuparsi di ciò che accadeva attorno a lui.

<< Avevi proprio fame, eh? >> commentò Mohatu << mangia piano però, o rischierai di farti male alla gola >> e uscì dalla grotta, per prenderne un altro pezzo, da dargli. Quando rientrò, si sedette accanto a lui posandogli vicino l'altro pezzo di carne: << Prendi anche questo, ti farà bene... Dimmi...Da dove vieni? >>;
Ahadi ingoiò un altro boccone e poi rispose: << Sono nato alle terre del lontano Est....Ma non ho mai vissuto in un luogo fisso...sono sempre stato nomade... >>

<< Dunque non hai un branco? >>

<< No... >>

<< AHADI! >> esclamò Uru, contenta di vederlo sveglio, ed entrò nella grotta con la madre, dopo aver mangiato:

<< Sono felice di vedere che ti sei ridestato. Come ti senti?? >>

<< Una meraviglia...> > rispose ironicamente << Dunque questa moccios... ehm... cioè, questa leoncina è vostra figlia? >>

<< Sì >> rispose Aura << la Futura Regina del regno. Ma prima ancora è la nostra amata figlia...Ti sono molto grata di averla salvata. Grazie ancora >>

<< Ah...Oh...Certo...Di niente...La Futura Regina... >> e contrasse i muscoli del viso a causa del dolore al corpo:
<< Vogliate scusarmi...Ma sono molto...molto stanco di parlare... >>

<< E' comprensibile...Riposa pure. Ora ti lasciamo in pace >>

<< No, non posso...Devo andarmene da qui... >> e fece per alzarsi, ma le sue condizioni glielo impedirono: le zampe cedettero e si ritrovò chino a terra;

<< Fermati! Cosa ti salta in mente?! >> esclamò Mohatu, aiutandolo << Dove pensi andare ridotto così?! Devi riposare! Se pensi di recarci disturbo, ti sbagli: non ci dai alcun fastidio. Inoltre siamo ben decisi di aiutarti a guarire >>

<< Mio padre ha ragione, Ahadi! Resta qui! Tu mi hai salvata e ti ripagherò il favore, costi quel che costi >> intervenne Uru.

<< Perché...? Perché tanta generosità nei miei confronti?...Io non... >>

<< Perché hai un cuore grande e leale >> disse la piccola.

Il re lo aiutò a sdraiarsi:

<< Ora cerca di rilassarti e se ti serve qualcosa non esitare a chiamarci, capito? >> gli disse. Ahadi tacque ed appoggiò il mento su una zampa;

<< Riposa ora >> disse la regina. I sovrani uscirono dalla grotta; Uru si rivoltò indietro a guardarlo ancora una volta e gli sorrise, poi andò dietro ai genitori.

Ahadi divorò l'altro pezzo di carne, poi con gli occhi fissi sulla parete della grotta, abbassò il volto e chiuse le palpebre: da un occhio fuoriuscì una piccola e lucente lacrima, che gli rigò la guancia.

 

Il branco trascorse la notte all'aperto, sotto le stelle, in segno di riconoscenza nei confronti dei Re del Passato, finché giunse la mattina.

Mohatu si alzò per primo ed andò a controllare se Ahadi era rimasto nella grotta durante la notte. Si sollevò di morale nel vederlo dentro, accucciato ad un angolo, a dormire. Così andò a bere alla pozza d'acqua, attendendo il rapporto mattutino di Zozo.

Intanto anche la regina si svegliò insieme alle altre leonesse, per aspettare l'arrivo di Rafiki. Entrò nella grotta insieme alla piccola Uru, per sapere come stava il giovane straniero. Si era svegliato anche lui da poco, infastidito dal bruciore delle ferite:

<< Buongiorno >> lo salutò Aura;

<< Buongiorno, Ahadi! >> salutò anche Uru, euforicamente. Lui si voltò di scatto, per l'inaspettata visita:

<< Ah...Buongiorno, maestà... >>

<< Come ti senti stamattina? >> chiese la regina;

<< Non molto bene, temo... >>

<< Mi rincresce...Ma non preoccuparti: tra poco arriverà lo stesso amico di famiglia, che ti ha aiutato ieri >>

<< Ah...va bene...Dov'è andato il re? >> chiese mantenendo un'espressione austera;

<< E' andato a controllare come vanno le cose nel regno >> rispose Uru << lo fa ogni giorno. E' una cosa normale >>

<< Capisco... >>

<< Aura! >> la grotta fu riempita dall'eco della voce di una giovane leonessa del branco, fuori dalla grotta; Ahadi si voltò e il suo sguardo si incrociò con quello di lei: rimasero a guardarsi per qualche istante, provando una sorta di attrazione; Uru se ne accorse e sorrise senza farsi notare.

<< Rina? Che succede? >> chiese Aura; la giovane si riprese dalla piacevole distrazione e rispose:

<< Rafiki sta arrivando >>

<< Ah, bene. Fatelo venire qui >>

<< Si, subito >> e si allontanò. Ahadi sobbalzò alla pronuncia di quel nome:

<< Rafiki?! Il vostro amico...si chiama Rafiki?! >>; Uru rimase perplessa:

<< Sì...E' un mandrillo, che viene sempre ad aiutarci quando ne abbiamo bisogno...Perché, lo conosci? >>

<< No!...No >> rispose turbato. Aura ed Uru lo guardarono con aria interrogativa: << Qualcosa non va? >> chiese la regina;

<< Cosa? No... >>

<< Aura, Rafiki è arrivato >> disse Rina, che era ritornata;

<< Grazie. Fallo passare >> ed entrò il mandrillo;

<< Buon giorno, Aura >> salutò;

<< Ciao, Rafiki. Grazie per essere venuto >>

<< Di nulla...Allora...come procede qui? >>

<< La notte è trascorsa tranquilla >>

<< Molto bene...Così tu sei Ahadi, giusto? Hai appena raggiunto la maturità e subito ti abbandoni allo scontro, eh? E' bello essere giovani... >> disse ironicamente;

<< Rafiki... >> rispose Ahadi, sconcertato;

<< Va bene, noi togliamo il disturbo. Vieni Uru >> disse Aura;

<< Sì, mamma >> rispose << A dopo, Ahadi. Ciao >> e se ne andarono.

Tra il mandrillo e il leone ci fu un momento di grande silenzio, accompagnato da un lungo sguardo. Poi Rafiki prese in mano le erbe mediche, che aveva portato e le andò a sostituire a quelle usate il giorno prima: << E così ci rivediamo dopo tanto tempo...mio caro ed imprudente Ahadi... E per giunta nello stesso luogo che ripugnasti circa un anno e mezzo fa >>

Ahadi fece una smorfia di dolore, a causa della medicazione: << Non... AHI... Non sono stato io a volerlo... >>

<< Allora perché non te non te ne sei andato via ieri? Se proprio non volevi davvero stare qui... >>

<< Come potevo in queste condizioni?? E comunque non appena sarò guarito me ne andrò via >>

<< Per fare che? Per andare ancora dietro alla tua vendetta?? Come puoi continuare a disprezzare così la tua vita?! >>

<< N-non è la mia vita che disprezzo...Ma la sua! AHI! Fai piano... >>

<< Non mentire a te stesso >>

<< E questo che vuol dire?? >>

<< Se ci tenessi davvero alla tua vita, saresti venuto a vivere qui, come desiderò tua madre! >>

<< Ma questo non vuol dire niente...!! >>

<< Lo credi davvero? Non hai fatto altro che patire la fame e coltivare odio, a causa della tua imprudenza precipitosa! E questo non significherebbe niente?? >>; Ahadi tacque;

<< Ma è in parte colpa mia.... >> continuò Rafiki << Non sono riuscito a persuaderti....Mi sono comportato in modo indulgente con te... E, dopo quei giorni passati insieme, sei scomparso...Non ho fatto altro che servare dispiacere e colpa dentro di me...Tuttavia sei sopravvissuto; ed ora eccoti qua: circondato dalla benevolenza di questo branco...Il destino avrà in serbo qualcosa di speciale per te, sicuramente... Non gettare via questa possibilità di avere una vita migliore, Ahadi. Fallo per tua madre... >>

Gli occhi del leone si fecero lucidi e sospirò: << Ma io.... Non posso! >>

<< Perché?? >>

<< Non posso vivere qui, con chi permette che in giro circolino liberamente belve malvagie!...Se il re avesse avuto almeno un briciolo in più di responsabilità...Forse mia madre sarebbe ancora viva!! >>

<< Proprio tu, con questo tuo punta vista, parli di responsabilità?! Essere andato a rischio incontro alla morte da piccolo è responsabilità?! Sappi che l'Africa è grande, ragazzo....E non vi è leone migliore di Mohatu che sappia gestire il proprio regno come si deve! Ma, come tutte le creature di questo mondo, anche lui non è in grado di saper controllare ogni cosa! Se non lo capisci adesso, lo capirai col tempo, maturando... Per il momento accetta l'aiuto di questi leoni benevoli e cerca di persuadere te stesso a restare qui....Avrai una vita migliore di quanto tu creda >>.

Ahadi rimase in silenzio voltando tristemente la testa da un'altra parte. Rafiki finì la medicazione, prese la sua roba e lo salutò: << Sai dove trovarmi, se avrai bisogno di me. Per il momento ti auguro una buona convalescenza. Arrivederci, Ahadi >> e uscì dalla grotta. Il giovane lo guardò allontanarsi, fino a quando sparì, poi andò a rannicchiarsi ad un angolo, rimuginando sulla discussione intrattenuta, finché si addormentò di nuovo.

  
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