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Autore: Bloody Alice    29/03/2012    7 recensioni
“Te ne vai davvero, allora.”
Afuro osservava il letto ordinato, troppo ordinato.
Non era mai stato così, e questo non poteva che preannunciare qualcosa di grave.
Grave, nemmeno poi tanto.
Insomma, Mitsuki se ne stava solo andando via.
Non era poi la fine del mondo … o no?"
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Titolo: Goodbye, but not forever.
Titolo capitolo: Give up? Never.
Genere: Malinconico, Triste
Avvertimenti: TWT, incompiuta, OneShot.
Note: a fine pagina. Se avete voglia, leggete, ma nessuno vi obbliga.
Note2: non aspettatevi niente troppo comico. Non sono in vena.





"Se mai dovessi andarmene, lo farei con stile."
"Io credo che mi arrenderei alla realtà. Non sono come te, Mya"
"Arrendersi, Alicchan? Mai."
[Ti ho preso in parola Mya-san, me ne vado con stile. Più o meno]


Goodbye, but not forever.
Give up? Never.
 
“Te ne vai davvero, allora.”
Afuro osservava il letto ordinato, troppo ordinato.
Non era mai stato così, e questo non poteva che preannunciare qualcosa di grave.
Grave, nemmeno poi tanto.
Insomma, Mitsuki [1] se ne stava solo andando via.
Non era poi la fine del mondo … o no?
“Non avvisi gli altri?”
La voce dell’ex-capitano della Zeus rimbombava nella stanza ormai semi vuota.
Niente foto, niente libri, niente abiti e CD sparsi sul pavimento, come sempre.
Solo tanto ordine e in quell’ordine tanto caos e confusione.
Paradossale, vero? Eppure era così.
Non mancherò a nessuno, Terumi-kun. Quindi non dire nulla.”
La castana alzò gli occhi, puntandoli su quelli cremisi dell’amico.
“Promettimelo, Afuro. Promettimelo.”
Il ragazzo sospirò e rimase fermo, in silenzio, a pensare per alcuni istanti.
Se Mitsuki se ne fosse andata, allora non avrebbe più avuto a che fare con una fanatica dello yaoi.
Se Mitsuki se ne fosse andata, non avrebbe più dovuto fare i salti mortali per svegliarla ogni mattina.
Se Mitsuki se ne fosse andata, non avrebbe più dovuto sentire le valanghe di storie che scriveva giorno e notte e ascoltare i suoi sproloqui su quanto amasse scrivere.
Se Mitsuki se ne fosse andata sarebbe cambiato tutto. In meglio.
Lo prometto” sussurrò Afuro, spostando lo sguardo verso le pareti, dove prima erano appesi i quadri più strani che avesse mai visto.
E ora quelle pareti erano spoglie. La stanza era tornata bianca e immacolata, come lo era prima che la Taiyoo vi mettesse piede. Lei e la sua esuberanza.
Mitsuki se ne andava, e nessuno –nemmeno lui, che si vantava di prendere il nome da una Dea- poteva farci qualcosa.
“Quindi è un addio.” Soffiò.
Negli occhi dell’amica sembrò accendersi una fiamma, come Mamoru quando parlava di calcio.
“No. Non lo è.
La voce della ragazza era stranamente seria e il sorriso sulle sue labbra, che la contraddistingueva sempre e comunque, era svanito. Scomparso, come quando fai un bellissimo sogno che sembra durare anni e anni,  e il rumore della sveglia ti riporta alla crudele e grigia realtà.
Afuro osservò la castana, poi parlò “Promettimelo, Mitsuki. Promettimelo.
Seguirono alcuni minuti di silenzio, che parvero davvero anni.
Lo prometto” mormorò la Taiyoo, prima di uscire dalla stanza, di uscire da quella casa, di uscire dalla sua vita e da quella di tutti gli altri per un tempo indeterminato, e salire sul taxi che la stava aspettando.
Sul comodino, un foglietto bianco spiccava nel vuoto totale che si era creato, in quella stanza bianco latte.
Lo prese e lo lesse attentamente.
Caro Afuro-kun, vorrei che leggessi per intero quello che c’è scritto qui sopra. Voglio ringraziarti di tutto. E sappi davvero che questo non è un addio.
E’ solo un arrivederci. Anzi, ora lo so. Tornerò.
Non so quando e come, ma sta pur certo che non ti libererai tanto facilmente di me. Non mi arrenderò, farò di tutto, anche l'impossibile.
Crollasse il mondo, tornerò. Tornerò, e tu sarai la prima persona a cui lo farò sapere. Perché sei il mio migliore amico Terumi-kun. E lo sarai sempre.
Con affetto, la tua amica Mitsuki.
Rimase immobile con quel pezzetto di carta in mano.
Mitsuki se ne andava e chissà se gli sarebbe davvero mancata.
 

Capita che la vita ci butti giù, ci faccia inciampare e cadere rovinosamente a terra.
Ma dobbiamo rialzarci, in qualche modo, se vogliamo andare avanti.
Capita che le cose siano destinate a non tornare mai più come prima.
Ma dobbiamo cercare di non arrenderci, se vogliamo andare avanti.
Capita di avere paura del futuro, dell’ignoto che ci attende.
Ma dobbiamo avere fede e farci coraggio, se vogliamo andare avanti.
Il vero coraggio proviene da chi combatte e vince le sue paure, senza arrendersi.
Non dobbiamo arrenderci, nessuno di noi deve farlo.
Bisogna avere fede, bisogna avere coraggio.
Perché, come ha detto una volta Endou-kun [2], se si ha il coraggio, si può cambiare il futuro.


[Mitsuki]





[1] Mitsuki: il personaggio di cui parlo è Mitsuki Taiyoo, un OC inventato da me e utilizzato da Mya (Loveless) nella sua long-fic in questo fandom.
[2] 'Come ha detto una volta Endou-kun': mi riferisco al primo film di Inazuma Eleven. Alla fine di esso, infatti, Endou riferisce questa frase al capitano della Ogre, la squadra antagonista del lungometraggio.




Salve a tutti.
E' una fic decisamente depressiva, ma non esprime nemmeno un millesimo della tristezza che provo in questo momento.
Con questa ff voglio avvisarvi che mi assenterò, forse per poco, forse per molto, forse addirittura per sempre.
Il fatto è che i miei genitori hanno deciso di limitare il mio accesso su EFP, per il semplice fatto che ritengono questo sito, il fandom e la mia passione per la scrittura fondamentalmente inutili.
Sorvolando quindi su quanto io sia incazzata al riguardo e quando a voi poco importi di questa notizia, non smetterò di postare. Aggiornerò con meno frequenza e con pause davvero lunghe e non recensirò molto.
Sicuramente, ripeto, non cesserò mai e poi mai di postare le mie storie.
Fossi costretta ad usare il pc di nascosto.
Io amo questo sito, amo questa sezione e ammiro le persone che ho conosciuto qui.
Spero che –a quei pochi a cui importa tutto questo- mi perdoniate.
Ricordate però che tornerò a tormentarvi con le mie cavolate.
Non so di preciso come o quando, ma tornerò.
Non mi arrenderò e questo non è un addio.
E’ una arrivederci, ma non per sempre.
Sperando di essermene andata con stile, come mi ha detto Mya, vi saluto.
Alicchan ~

 
   
 
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