Sei una scema Samantha, sei stata completamente scema!
E' quello che penso mentre porto Daniel all'asilo. Lo sapevo che dovevo sposarlo, ma non ci avevo pensato. Pensavo mi amasse davvero, e invece...
-Ciao, mamma!-, Mi riporta alla realtà Daniel, che sta uscendo dalla macchina. Non mi sono neanche accorta di essere arrivata davanti all'asilo.
-Sarò qua alle 4, vieni da solo o vengo a prenderti io?-
Daniel gonfia il petto e con aria e tono da "macho" esclama:- Fatto da tolo, sono un ometto, non scortarlo!-
Mi fa ridere, mi ci voleva. - Ok. Ti aspetto qui. Buona scuola!-
Controllo che entri e parto. Il mio Daniel. Se non ci fosse stato lui ora probabilmente sarei a casa ad autocommiserarmi.
Chiamo il lavoro. Non c'è bisogno di me oggi. Bene, così ho tempo di fare la spesa e pulire la casa prima che arrivi Daniel.
Al lavoro, è lì che l'ho conosciuto. John.
John mi ha lasciata due settimane fa. Ha detto che doveva lavorare fuori, che sarebbe tornato tra pochi giorni. Poi mi ha chiamata e mi ha detto che gli serviva del tempo, ma dopo pochi giorni ho ricevuto la chiamata. Anzi, il messaggio vocale.
Vengo assalita dal ricordo di quella sera e sento lacrime calde scendermi sulle guance. - Sam, tesoro, mi dispiace. In questi giorni ho riflettuto a lungo, e ho capito che non posso più stare con te. Non sono più innamorato di te. Salutami Daniel. Mi dispiace e per piacere, non cercarmi più. A meno che non si tratti di Daniel e non sia veramente grave. Addio, un bacio.-
Ora sono scossa da singhiozzi. Per fortuna ho già chiamata al lavoro, così non capiscono che ho pianto. Ho detto a tutti, compreso Daniel, che il papà era andato al lavoro e che non sapeva quando sarebbe tornata, ma presto.
Mi dispiace mentirli, lui è l'unico che mi ha sostenuto in queste ultime due settimane senza John. Torno a casa e mi sdraio sul divano. Cerco il gelato nel frezeer e un cucchiaino. Mangio il gelato mentre piango.