Titolo Raccolta: As your shadow crosses mine.
Titolo Storia: Don’t cry.
Personaggi: Nick Duvall/Jeff Starling
Genere: Romantico, Introspettivo
Rating: Verde/Giallo
Avvertimenti: What...if,
Missing moment, AU
Rules:
Una drabble/flash/shot
per ogni giorno.
Day 1: The first time
Day 2: Roommate ! Niff
Day 3: AU ! Niff
Day 4: Why are you so sad?
Day 5: A very Niff Christmas
Day 6: Engagement ! Niff
Day 7: Future ! Niff
Nda: Sono annegata
nell’angst, che qualcuno mi salvi!
4. Don’t
cry
“Come sarebbe a
dire ‘non vuole parlarti’?”
“Jeff, cosa vuoi
che ti dica...”
“Mamma! Stai
scherzando, spero!”
Un sospiro. “Cosa
ti aspettavi?”
“Che mi capiste!
Sono sempre vostro figlio!”
“Si ma...”
“Ma cosa? Anche
se sono gay rimango sempre la stessa persona!”
“Ti prego, non
usare quella parola...”
Una pugnalata al
cuore. “Mamma...”
“Ascolta Jeff...
devo andare, tuo padre vuole...”
“Cosa? Cosa
vuole? Fammi parlare con lui!”
“Non posso...
devo chiudere Jeff... ci sentiamo...”
“No! Mamma...”
*
“Hey Jeffie! Sono tornato!”
Quando Nick
Duvall aprì la porta della camera che divideva ormai da più di tre anni con
Jeff, non si sarebbe mai aspettato di trovarlo lì, in piedi in mezzo alla
stanza, con le mani tra i capelli e i resti di quello che sembrava un cellulare
appena scagliato contro il muro sparsi sul suo letto.
“Jeff ma che...”
Ma in
quell’istante, il ragazzo alzò lo sguardo su di lui, si lasciò andare ad un
sospiro tremulo e gli si gettò tra le braccia, cominciando a piangere
disperatamente.
E Nick, spaventato
a morte da quella reazione così sbagliata,
lo strinse forte in quell’abbraccio, passandogli leggero le mani sulla schiena
tremante, incurante delle lacrime che gli bagnavano la camicia.
Jeff non
piangeva mai. Non era una cosa naturale, e Nick non sapeva spiegarsi cosa
potesse essergli successo di così terribile da ridurlo in quello stato di
disperazione. Attese pazientemente che quel pianto si indebolisse, che Jeff
tornasse il suo Jeff, quello
sorridente e sempre allegro, che ora sembrava un ricordo lontano se confrontato
con quell’immagine che aveva davanti.
“Va tutto
bene...” si ritrovò a sussurrargli all’orecchio ripetutamente senza smettere di
accarezzarlo delicatamente.
Dopo quelle che
parvero ore, Jeff sembrò calmarsi quel tanto che bastava per separarsi da Nick
con gli occhi rossi e lucidi di pianto e gocce lucenti ancora attaccate alle
ciglia chiare.
“Scusa... io...”
tentò di parlare.
“No. Non dirlo
neanche per scherzo” lo interruppe Nick, prendendolo per mano e conducendolo
verso il letto per farlo sedere e mettendosi seduto accanto a lui. “Che è
successo?”
Jeff sospirò
mentre altre lacrime scendevano sulle sue guance già bagnate. Provò a
rispondere a quella semplice domanda, ci provò davvero, perché Nick era la
persona a cui voleva più bene al mondo e se esisteva qualcuno che poteva
capirlo, quello era lui, ma una nuova ondata di tristezza si impadronì del suo
corpo, e si ritrovò di nuovo a tremare senza controllo.
“Shhh...” Nick lo abbracciò ancora. “Calmati... ci sono qua
io ora...”
E ci sarebbe
sempre stato, di questo non aveva dubbi.
Aspettò qualche
altro minuto, e Jeff si calmò di nuovo. Si passò le mani sugli occhi, per
cercare di cancellare gli ultimi segni delle lacrime e prese un bel respiro
profondo che lo scosse tutto. Poi riuscì ad alzare lo sguardo su Nick.
“Io...” deglutì.
“L’ho detto ai miei...”
Per un attimo
Nick rimase interdetto dalle sue parole, ma poi capì. C’era solo una cosa che
avrebbe potuto portare a quella reazione.
“Oddio...”
riuscì a dire prima di ritrovarsi a stringere Jeff di nuovo tra le sue braccia.
“Hanno...” Jeff,
il viso premuto contro il suo collo, continuò a parlare. “Hanno cominciato a...
ad urlare e... mia madre ha cominciato a piangere e...”
Nick rimase in
silenzio ad ascoltarlo.
“E poi mio padre
ha detto che...” Jeff si interruppe di nuovo mentre ricominciava a
singhiozzare. “Che... che...”
“Calma Jeff,
respira...” Nick sentì il cuore stringersi. Era fisicamente doloroso vedere
Jeff in quelle condizioni e sapere di non poter far nulla.
Ma Jeff non
voleva fermarsi. “Mi ha detto che avrebbe preferito che io non fossi nato! Che
avrebbe preferito non avere un figlio piuttosto che averne uno frocio!”
“Jeff!” Nick era
scandalizzato. “Non dire mai più una cosa del genere. Tu sei speciale, non
dimenticarlo e lui...”
“Lui è mio
padre!” rispose interrompendolo, alzando di nuovo lo sguardo per incontrare i
suoi occhi scuri. “E... io non so cosa fare... mio padre mi odia e...”
“Oh Jeff...” di
nuovo Nick si ritrovò ad abbracciarlo. Lo spinse delicatamente sul piccolo
letto che ogni tanto gli capitava di condividere con lui, e, senza lasciarlo
allontanare, si stese accanto a lui.
Lo ascoltò continuare
a piangere per altri interminabili minuti. Ogni singhiozzo era una fitta
dolorosa al cuore: Jeff non era fatto per questo, era fatto per sorridere, per
essere felice di essere se stesso, come voleva e con chi voleva. Nick non
poteva credere che i suoi genitori avessero potuto reagire in quel modo così
orribile; era sbagliato, non sarebbe dovuta andare così. Avrebbero dovuto
appoggiarlo, essere felici per lui, non rimpiangere di averlo avuto!
“Nick?” tra le
lacrime, Jeff riuscì a trovare di nuovo i suoi occhi.
“Dimmi...”
sussurrò lui.
“Mi dai un
bacio?” era stato solo un mormorio sommesso, ma era arrivato dritto al cuore di
Nick.
E Nick si era
lasciato andare ad un leggero sorriso. “Certo...”
Le loro labbra
si sfiorarono allora, morbide e calde, e loro sapori si mescolarono insieme a
quello salato delle lacrime. Jeff si rilassò istantaneamente, felice che almeno
quello non era cambiato, che il suo
ragazzo gli era ancora accanto nell’istante in cui tutta la sua vita sembrava quasi
cadere a pezzi.
Quando si
separarono, Nick portò una mano sulla sua guancia e lo sfiorò con la punta
delle dita, provocandogli un piccolo brivido.
“Qualunque cosa
accada, la affronteremo insieme, okay?” disse.
Jeff si perse
per qualche istante nel castano caldo dei suoi occhi. Poi annuì, cercando un
altro bacio che lo fece sospirare sulle labbra dell’altro.
“La prossima
volta” continuò qualche istante dopo. “Verrò con te...”
“Ma...”
“Niente ma” Nick
gli posò due dita sulle labbra. “Non ti lascerò da solo.”
Jeff sentì altre
lacrime scivolargli sulle guance.
“Ti amo...”
disse.
Nick sorrise. “Ti
amo anche io, Jeffie.”
Writer’s corner.
Okay, non sono
annegata nell’angst, un pizzico di fluff ci voleva XD
Perciò, siamo esattamente a metà del tragitto!
A domani!
SereILU