Sei la cosa più bella che sia mai stata mia.

Il rumore delle onde del mare che si infrangevano sugli scogli.
La ragazza taceva e fissava quell’enorme distesa blu, che si trovava di fronte a lei.
Il ragazzo anche restava in silenzio, ma a differenza di lei aveva il capo rivolto verso l’alto e gli occhi chiusi; come per prendere il sole, anche se non ce n’era. Era marzo, uno dei giorni più caldi di quel mese e il sole tramontava davanti ai loro occhi.
Ogni tanto lei si girava verso di lui a guardarlo, quella sua espressione calma la rendeva felice, era così rilassato e sereno da sembrare quasi un bambino; la sua pelle chiara, le ciglia scure che facevano contrasto con essa. Lei sorrise.
Poi si girò nuovamente verso il mare, mentre lui aprì gli occhi.
- Sakura … -
Sussurrò.
La ragazza rimase immobile, ora guardava il cielo, un cielo rosa, arancione, rosso; un cielo di un miliardo di tonalità di colori, ma la ragazza era sicura che anche se le avesse contate, il numero di esse sarebbe stato minore rispetto a quello delle emozioni che provava, in quel momento, dentro di lei.
Lui si portò una gamba al petto. Prese un sassolino e lo gettò in acqua.
Esso scese lentamente nelle profondità marine, portando via, forse, un po’ di tensione da parte dei due.
- Sakura, credo di amarti. -
Quelle poche parole, che potevano in apparenza sembrare gelide, portarono nel cuore della ragazza tanto di quel calore da poter far squagliare entrambi i poli.  
Forse lui si era accorto dell’amore che ogni giorno lei gli donava, dopo tanto tempo, la sua ostinazione e la sua determinazione avevano coronato il suo sogno.
Si giròverso il ragazzo che fissava il mare; non sorrideva più, la tensione lo stava divorando. Anche se non voleva darlo a vedere, Sakura lo conosceva troppo bene per non accorgersene, l’espressione del viso, la mano che teneva tra i capelli. La calma e la tranquillità erano completamente sparite dal suo volto.
Lei sorrise timidamente, forse per rassicurarlo, forse nemmeno lei lo sapeva, era un gesto che gli era uscito spontaneamente. E lui lo notò tanto che accennò un sorriso anche lui.
- Io ti amo da sempre Sasuke, e tu lo sai -
Disse lei fissandolo intensamente, con un espressione gaia in viso. Lui lo sapeva, era vero, come era vero che lei lo amava.
Forse era questo che aveva spinto il ragazzo a dichiararsi così, su due piedi; non era cambiato niente del loro rapporto, era successo e basta, una sera lui le aveva chiesto di vedersi e lei aveva accettato senza fiatare. Era per questo che si trovavano lì.
Ed ora in silenzio si guardavano, l’uno negli occhi dell’altro.
Per interminabili istanti rimasero così, immobili a contemplarsi; poi lei prese l’iniziativa e avvicinandosi al ragazzo disse:
- Sono anni ormai che la mia vita gira attorno a te; Sasuke -
Il ragazzo le sorrise, questa volta era a suo agio, e si vedeva dall’espressione del viso che si era tranquillizzato.
Lui si avvicinò di più a lei, riusciva a percepire il suo respiro, il battito del suo cuore; anche lei sentiva il suo respiro, lento e profondo arrivargli sulla fronte. Si fissarono ancora, per alcuni secondi, poi velocemente lui abbracciò la ragazza. Un enorme palla rossa, si stava inoltrando in una scura acqua blu, di fronte a loro.
La strinse a sé più forte e poi, con il rumore delle onde che gli faceva da sottofondo, sussurrò:
- Come ho fatto a non capirlo subito? Come ho potuto essere così cieco; eppure tu hai fatto di tutto per me, come ho potuto capirlo solo ora, ignorare i miei sentimenti fino ad adesso! –
Un brivido percorse la schiena della ragazza, che stava piangendo, i suoi occhi piangevano da qualche minuto, senza che lei se ne fosse accorta, era felice; l’emozione che provava in quel momento era paragonabile ad una pioggia di meteoriti sulla terra. Una pioggia di dolci meteoriti.
- L’importante è che ora tu sia qui con me, Sasuke … -
Il suono di quelle dolci, e quasi impercettibili parole, fece sussultare il ragazzo, che si distanziò leggermente dal corpo di lei; fissandola in volto. Molto dolcemente asciugò le lacrime della ragazza con la manica della sua felpa blu, e le disse:
- Sei bellissima anche quando piangi, Sakura. -
L’espressione della ragazza e il ‘Boom’ del suo petto che seguirono a quelle parole, erano indescrivibili.
Gli era scoppiato dentro tutto l’amore che teneva represso nel suo cuore, che ne era ormai stracolmo.
Il ragazzo si avvicinò lentamente al viso di lei, e la baciò, un bacio che forse la ragazza aspettava da tutta la vita, un bacio che lei aveva sognato per intere notti, e che ora così spontaneamente si era materializzato.
Lui teneva il viso umido di lei tra le sue mani, mentre sfiorava costantemente le proprie labbra contro le sue; sarebbe stato bello per entrambi che quel momento non finisse mai.
Lui ne era ancora stupefatto, come era possibile che lui, dopo tutto quello che aveva passato, potesse ancora provare simili emozioni?
Di una cosa ora, dopo quel bacio, ne era sicuro: lui amava follemente, pazzamente, intensamente Sakura Haruno.
Dopo alcuni infiniti istanti la ragazza si scostò dalle braccia di lui, guardandolo incredula.
- Questo è un sogno ! -
Il ragazzo sorrise e si alzò in piedi, porgendo una mano a lei che l’afferrò alzandosi anch’essa.
Il tramonto alle loro spalle pareva dipinto, e il sole era quasi completamente sparito; i mille colori che fino a pochi minuti prima ornavano il cielo si erano tramutati in un intenso arancione, e alcuni gabbiani sorvolavano le acque scure.
Il ragazzo l’abbracciò energicamente e dopo alcuni incessanti secondi disse:
- Sei la cosa più bella che sia mai stata mia, ti amo. –