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Autore: Giuu    29/03/2012    1 recensioni
Cercò nella tasca della giacca ancora mezza bagnata il pacchetto verde che aveva protetto con tanto riguardo dalla pioggia e lo appoggiò con delicatezza sul divano. Poi si chinò su di lei e, dolcemente, appoggiò le labbra sulla sua fronte, come un ultimo, tenero saluto.
Quella sarebbe stata l'ultima volta in cui l'avrebbe vista, ed era una promessa.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hitsugaya Toushirou, Kurosaki Karin, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Buongiorno!
Ho cominciato a scrivere alle sette e trentatrè del mattino per tirarmi avanti... òvò
Allora, prima di tutto, userò una canzone per scrivere che ho usato due capitoli fa, credo, perchè direi che è perfetta.
E... Boh, non posso dire altro o spoilero. *tira su col naso* ç___ç
Grazie mille per leggere questa storia piena di errori!


No matter how many times
Did you told me you wanted to leave
No matter how many breaths that you took
You still couldn’t breath
No matter how many nights did you lie,
I’d wait to the sounds of pausing rain
Where did you go? Where did you go?
Where did you go...?

Heart beat, a heart beat, i need a
Heart beat, a heart...
[Hurricane - 30STM feat. Kanye West]


La ragazza prese la tazza di thè in mano con lo sguardo perso nel vuoto, come se non riuscisse a sentire niente di quello che stavano dicendo le due ragazze al suo fianco. Matsumoto l'aveva portata a casa di Orihime, che le aveva curato le ferite lievi che si era procurata.
<< Posso un po' di zucchero...? >> domandò, alzando gli occhi stanchi verso Orihime che, sorridendo, le porse una bustina con su disegnato un orsetto carino e coccoloso.
<< Grazie... >> mormorò.
<< Karin-chan, devi reagire! >> Rangiku le sorrise, facendola sospirare. Reagire? Reagire a cosa? Come poteva farlo? Aveva solamente voglia di purificare più Hollow possibili. Sarebbe andata fino all'Hueco Mundo, se solo avesse potuto....
<< Rangiku-san ha ragione, Kurosaki-san. >> Inoue la guardò, un po' preoccupata. Sembrava senza vita. << Farai preoccupare i tuoi familiari, così. >>
La ragazza non rispose. Si sentiva... vuota. << Dovrei tornare a casa... >> mormorò, abbozzando un sorriso per non farle stare in pensiero.
<< Vuoi che ti accompagno? >> domandò il tenente della decima compagnia.
Karin la guardò, sospirando. << No, voglio stare da sola. Grazie per tutto. >> si alzò, abbracciò le due come se fosse l'ultimo abbraccio della sua vita e uscì in fretta e furia dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
Doveva ancora fare un sacco di cose.

<< Ohi, stai bene? >> Toshiro la guardò entrare dalla finestra, come se fosse una cosa normalissima. << Matsumoto mi ha raccontato quello che è successo, mi spiace. >>
<< Sì, è tutto okay. >> la ragazza sorrise, appoggiando i piedi doloranti a terra. Aveva corso come una matta, dentro il suo corpo, per arrivare il prima possibile a casa, e si era pure graffiata le mani per riuscire a salire sull'albero accanto alla sua finestra e poter entrare nella sua stanza senza svegliare metà delle persone.
Subito la sedicenne saltò in braccio al ragazzo, facendolo quasi cadere. Era come se non lo vedesse da un sacco di tempo e quello fosse una specie di addio.
<< Cosa...? >> domandò lui, perplesso. Non riuscì a dire nient'altro, perchè le labbra di Karin si incollarono come una ventosa alle sue, senza dargli quasi il tempo di respirare.
Era come se, disperatamente e in un attimo solo, la ragazza cercasse di rubargli tutti i baci che non le aveva dato durante la sua assenza.
Lo abbracciava, lo stringeva, gli sfiorava i capelli e non si staccava per un solo secondo. Solo dopo qualche minuto si fermò, per prendere fiato, e, quando incontrò il suo sguardo, arrossì.
<< S-scusa... >> mormorò, allontanandosi e spostandosi nell'angolino più remoto della stanza, per poi lasciarsi cadere a terra e stringersi le ginocchia al petto, ancora con le guance color porpora.
Il ragazzo le si avvicinò e la guardò, poi sospirò. << Karin... >> mormorò facendole alzare lo sguardo.
<< C-che c'è...? >>
Toshiro avvicinò le labbra alle sue e le diede un tenero, dolce bacio. E, improvvisamente, in quella stanza diventò troppo caldo. Il ragazzo la prese in braccio e, gentilmente, l'appoggiò sul suo letto, mettendosi sopra di lei. Nessuno dei due sapeva da dove partire, ma, alla fine, i movimenti da impacciati divennero sicuri, i tocchi esitanti carezze dolci e i baci goffi veri e propri scambi di sentimenti.
Karin, priva di maglietta e pantaloni, lo guardò. Non si era mai accorto quanto fosse bello. La sua corporatura era perfetta, forse era un po' troppo magro perchè, per il lavoro, non si nutriva abbastanza, ma era semplicemente fantastico. Se lo immaginava, mentre si allenava, sudato e col fiatone... Arrossì a quel suo film mentale e chiuse gli occhi, temendo che lui potesse leggerle nel pensiero.
<< Karin... >> la richiamò lui, un'attimo prima di baciarla per l'ennesima volta.
<< Mmh... >> mormorò lei.
<< Ti amo. >>
Alla ragazza quasi si spezzò il cuore. Non ci sarebbe riuscita. Non poteva. Non poteva lasciarlo solo. Non poteva andarsene così... Le lacrime cominciarono a pizzicarle gli occhi, così nascose il tutto con un sorriso. Non voleva lasciarlo. Semplicemente non ci sarebbe riuscita. << Ti amo anche io... >> sussurrò abbracciandolo per non fargli vedere il viso in lacrime.

La ragazza si alzò lentamente. Si sentiva strana, come se non avesse dormito, e, al pensiero della notte precedente, arrossì, girandosi a guardare la persona che ancora dormiva beatamente al suo fianco.
"Sembra che sta sorridendo..." pensò, accarezzandogli i capelli bianchi.
Sbadigliando, si trascinò in bagno e fece la doccia lentamente, come se fosse l'ultima. Erano le cinque del mattino, non voleva svegliare nessuno. Si asciugò e si vestì in camera, guardando sempre Toshiro che continuava a dormire. Scese in cucina e mangiò guardando il cielo: molto probabilmente, essendo inizio febbraio, quella giornata sarebbe stata nuvolosa.
Lavò la tazza e salì ancora le scale, avvicinandosi alla porta della stanza dove dormiva il padre. Si appoggiò contro di essa e chiuse gli occhi.
<< Mi dispiace... >> cominciò, parlando a bassa voce. << Sono stata una pessima figlia, papà. Sei sempre stato così allegro e così spensierato, quasi infantile e stupido... Tu volevi soltanto... Proteggerci, volevi fare in modo che non sentissimo la mancanza della mamma... Grazie... >> diede un bacio al legno, come se avesse potuto dare un bacio sulla guancia del padre. Poi si spostò e si avvicinò alla camera del fratello.
<< Ichi-Nii... >> sorrise. << Grazie per aver fatto l'iperprotettivo... Grazie per aver combattuto contro tutti quei nemici per il bene del mondo... Grazie per avermi fatto capire chi volevo proteggere... E perchè... >> chiuse gli occhi e appoggiò la fronte sulla porta. << Grazie per avermi sempre protetta da ogni cosa, dagli Hollow ai compagni di classe stupidi. Ti voglio bene. >>
Andò davanti a quella dove Rukia e la sorellina dormivano e sfiorò la maniglia, sentendo già l'angoscia invaderla.
<< Grazie, Kuchiki-san, per aver protetto mio fratello, per averlo accompagnato in questo viaggio pericoloso... Grazie per tutto ciò che hai fatto per lui... Saresti un'ottima cognata. >> sorrise. << Grazie, Yuzu... Per... Per tutto... >> un singhiozzo le impedì di continuare per qualche secondo. << G-grazie per avermi sempre sostenuta. Meriti il meglio di questo mondo. Ignora le critiche e gli insulti delle altre persone, sei fantastica così. >> rise e si passò una mano fra i capelli neri, nervosa. << E no, non mi sono arrabbiata per la storia che stai scrivendo... Ma la prossima volta chiedimelo, okay? >>
Poi entrò dentro la sua stanza, inginocchiandosi difianco al letto. Parlò talmente basso che qualsiasi essere vivente avrebbe fatto fatica a sentirla.
<< Toshiro... Io... Dovrei dirti tante di quelle cose che non saprei da dove cominciare... >> sorrise, sentendosi terribilmente stupida per quei discorsi fatti al vuoto. << Ti dico solo grazie. Grazie per avermi amata, grazie per avermi comprato questo bracciale, grazie per avermi fatto scoprire l'amore. E no, non me ne vado perchè hai fatto qualcosa di male, ma ho preso una decisione e non cambierò idea. >> si pulì le lacrime e appoggiò le labbra sulla sua fronte. << Ti amo... L'ho fatto dal primo istante che ti ho visto e lo farò sempre. >>
Si alzò, prese le Soul Candy e uscì dalla stanza, per poi scendere le scale. Arrivata alla porta, prese il piccolo zainetto che aveva preparato prima di fare colazione, se lo mise in spalla, si mise le scarpe e uscì di casa, inchinandosi poi verso di essa e ringraziandola per i bei ricordi.
Poi, senza esitare un attimo, senza pensarci due volte, si incamminò in mezzo alle strade in cui aveva passato tutta la sua vita, non esattamente convinta di tutto quello che stava per fare.
Sapeva che avrebbe sofferto, ma non poteva ignorare quella specie di richiamo incessante che le martellava la testa. Non avrebbe rimpianto niente, in un futuro, lo sapeva.
Perchè lei sarebbe tornata. Sarebbe sicuramente tornata dai suoi cari, il problema è che non sapeva quando.

 

No matter how many days I die,
I will never forget
No matter how many lies I live,
I will never regret
Theres a fire inside,
Of this heartin a riot,
About to explode into flames
Where is you God?
Where is you God?
Where is you God…?
[Hurricane - 30STM feat. Kanye West]
 

  
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