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Autore: Little_Lotte    29/03/2012    7 recensioni
Questa fanfiction altro non è che il seguito della mia precedente "Blaine's Turn". Ho semplicemente pensato che anche in questa terza stagione ci saranno un sacco di cose da approfondire sul personaggio di Blaine, e dal momento che è il mio preferito e che gli voglio un sacco di bene, ho deciso di continuare a scrivere su di lui.
Diciamo che il mio intento è quello di approfondire i suoi pensieri e far vedere tanti missing moments coi suoi amici Warblers (che mi mancheranno tanto) e con Kurt (perchè figuriamoci se i RIB ci faranno vedere TUTTO).
Gli aggiornamenti saranno più tardivi, visto che scriverò a mano a mano che le puntate usciranno (salvo magari qualche capitoletto di missing moments) e mi pare doveroso aggiungere la nota SPOILER!
Spero di fare un buon lavoro e rendere ancora una volta giustizia al nostro amato Blaine!
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Blaine's Turn'
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Con le regionali ormai alle porte, l'atmosfera all'interno del Glee Club aveva decisamente incominciato a farsi più pensate e quasi irrespirabile: i ragazzi erano completamente su di giri, il professor Shuester non faceva che metterli sotto pressione e le preoccupazioni aumentavano di continuo, giorno dopo giorno.

Non sarebbe stato facile affrontare i Warblers - del terzo coro rivale non si preoccupavano minimamente -, tanto più che ormai non si trattava più solamente di una semplice competizione di canto; quella era diventata una vera e propria guerra all'ultimo sangue, e i loro sfidanti avevano già cominciato a giocare sporco.

Blaine aveva creduto che dopo l'episodio della granita - e dopo che i ragazzi delle Nuove Direzioni avevano smascherato Sebastian di fronte agli altri Warblers - le cose sarebbero migliorate e che quello sarebbe stato un combattimento ad armi pari, ma si era visto costretto a ricredersi dopo che Sebastian, una mattina a circa una settimana dalle gare, si era presentato al Lima Bean da Kurt e Rachel, con l'intento di mettere in atto il suo diabolico piano per metterli k.o. alle Regionali.

Un piano decisamente subdolo e malvagio.

<< Fammi capire: Sebastian avrebbe ricattato Rachel, minacciandola di pubblicare una foto osè di Finn su internet se lei non si ritira dalla competizione?! >>

Blaine guardò Kurt  con aria incredula, mentre questi sbuffava sonoramente e richiudeva con un violento scatto il suo armadietto.

<< Non una foto qualunque. >> bofonchiò il controtenore << Un ridicolo fotomontaggio di lui completamente nudo e con indosso solamente un paio di scarpe con il tacco! Un gesto a dir poco disgustoso, credo di non aver mai detestato così tanto una persona in tutta la mia vita; Sebastian è un vero e proprio serpente infido! >>

Il giovane Anderson si morse energicamente un labbro inferiore.

Per quanto apparentemente comica potesse sembrare quella situazione - e in circostanze completamente diverse sarebbe probabilmente scoppiato a ridere in faccia al suo ragazzo - in quel momento ne era solamente nauseato, non riusciva a credere che quel mostro di Sebastian fosse capace di arrivare a tanto e si sentiva un vero idiota per aver addirittura pensato che potesse essere un buon amico ed essersi persino confidato con lui per un paio di volte.

Era stato davvero un ingenuo, e naturalmente Sebastian aveva saputo sfruttare la cosa a proprio vantaggio.

<< Non posso crederci, quel ragazzo è veramente una carogna! >> sbraitò << Ma che razza di mente malvagia e criminale può architettare simili sotterfugi per arrivare alla vittoria?! >>

<< A quanto pare la nostra lezione non è servita a niente. >> ribattè Kurt, facendo una smorfia << Non che ci sperassi veramente, ma non pensavo che si sarebbe davvero abbassato a simili nefandezze! Adesso la situazione sta diventando davvero ingestibile, dobbiamo fare qualcosa se non vogliamo seriamente rischiare di perdere; e non mi riferisco solamente alle Regionali, in questo momento la posta in gioco è molto più alta! >>

Blaine abbassò lo sguardo, senza smetterla di torturarsi il labbro con i denti.

<< Chissà se loro ne erano al corrente. >> mormorò mestamente, non potendo proprio fare a meno di pensare ai suoi ex compagni di scuola << Chissà se sapevano di tutta questa faccenda del ricatto e se lo hanno supportato! >>

Kurt guardò il suo ragazzo con sguardo contrito, avvicinandosi leggermente a lui.

<< Io...beh, io non credo che sapessero proprio tutto. >> rispose, cercando in un qualche modo di rassicurare Blaine << Insomma, sono pur sempre dei ragazzi onesti e con un minimo di senso del rispetto, non penso proprio che si abbasserebbero a simili livelli pur di vincere! >>

<< Sì, beh....io non credevo neanche che si sarebbero dimenticati di me, trattandomi come l'ultimo degli estranei. >> lo interruppe Blaine, con un filo di voce << Eppure è successo. >>

Sospirò tristemente, tirando un leggero pugno al suo armadietto.

<< Lasciamo stare, per favore. >> farfugliò << Non ho alcuna voglia di parlare di loro! Piuttosto, che cosa abbiamo intenzione di fare adesso?! Dovremmo passare al contrattacco, non credi?! >>

<< Assolutamente sì! >> concordò Kurt << Rachel ne ha già parlato con il professor Shuester, oggi alle prove cercheremo di venire a capo di questa assurda situazione; non permetteremo a Sebastian di batterci, non questa volta! >>

<< Bene. >> rispose Blaine secco, serrando i pugni << Sono stanco di farmi prendere sempre a calci nel sedere da tutti, è arrivato il momento di reagire! >>

Afferrò il suo libro di storia dall'armadietto e richiuse l'anta con un gesto secco e violento, rabbiosamente; Kurt lo guardò con espressione sconvolta, quasi incredula: evidentemente non si aspettava di vederlo reagire con così tanto impeto.

<< Devo andare a lezione, scusami. >>  farfugliò il moro, infilando rapidamente il tomo dentro alla sua cartella << Ci vediamo alle prove del Glee Club, a più tardi. >>

Si allontanò in direzione della sua classe di storia senza aggiungere altro, senza neanche rivolgere al suo ragazzo un parola gentile, un bacio o un semplice carezza; si sentì immediatamente in colpa per essere stato così scontroso nei suoi confronti, ma era ormai troppo tardi per tornare indietro e domandare scusa e, in ogni caso, in quel momento Blaine sentiva semplicemente il bisogno di starsene un po' da solo.

Aveva bisogno di riflettere.

Era stanco di venire continuamente bistrattato, da quando si era trasferito al McKinley la sua vita era diventata una lotta continua: aveva dovuto affrontare suo padre, che ancora non riusciva ad accettare il fatto che suo figlio avesse deciso di abbandonare la Dalton per trasferirsi nel liceo del suo ragazzo, solo per poter passare un po' più di tempo con lui; aveva lottato per mesi contro Finn, in quale gli aveva praticamente dichiarato guerra sin dal primo momento in cui era entrato nelle Nuove Direzioni, per paura che potesse strappargli via il ruolo di leader; aveva sopportato insulti, risate, parole maligne sussurrate alle sue spalle, tutto solamente per poter stare al fianco del ragazzo che amava. 

Aveva rinunciato a tutte le sue certezze per stare con Kurt, e per quanto non si fosse mai pentito di quella scelta, molte volte si era chiesto che cosa sarebbe successo se non avesse mai lasciato la Dalton; quante cose sarebbero andate diversamente e quante sarebbero rimaste invariate?! Blaine avrebbe mantenuto il suo ruolo di leader dei Warblers, nonostante l'arrivo di Sebastian?! I suoi amici avrebbero continuato a trattarlo con rispetto, come avevano sempre fatto sin da quando si era trasferito dalla sua vecchia scuola ed era entrato a far parte dei Warblers?!

Ma sì, certo che lo avrebbero fatto.

Blaine si mise in bocca la penna con la quale stava prendendo appunti e si mise a mordicchiarne il tappo, con fare pensieroso. Non gliene importava un granchè di quella lezione sulla Guerra di Secessione, la sua testa in quel momento era da tutt'altra parte; pensava a Sebastian, e al fatto che fosse riuscito a fare il lavaggio del cervello ai Warblers, trasformandoli in qualcosa di assolutamente irriconoscibile agli occhi di Blaine, qualcosa che mai e poi mai si sarebbe aspettato di dover affrontare. Si sentiva un vero idiota per essersi lasciando abbindolare da quei suoi modi di fare così persuasivi, per aver creduto che fosse una brava persona, degna della sua fiducia e per niente priva di scrupoli, nonostante Kurt non avesse fatto altro che ripetergli di stare in guardia.

" Stupido, Blaine... sei veramente uno stupido! "  si ammonì mentalmente, continuando a non prestare la benchè minima attenzione alle parole della sua insegnante. 

Continuò a pensare a Sebastian e ai Warblers per tutto il resto della lezione e persino oltre, quando arrivò finalmente l'ora di andare alle prove del Glee Club; sperava che il professor Shuester avrebbe fatto qualcosa, che almeno questa volta non sarebbe rimasto a guardare in silenzio, nell'attesa di assistere alla vergognosa sconfitta dei suoi ragazzi. 
Sperava che per una volta avrebbe avuto il coraggio di reagire.

<< Hey, Blaine! >>

Blaine si fermò nel bel mezzo del corridoio e si voltò di scatto, riconoscendo senza esitazione la voce morbida ed acuta del suo ragazzo, il quale gli si avvicinò a passo svelto, sorridendogli dolcemente; sembrava quasi che se si fosse completamente dimenticato della loro precedente "discussione", il suo sguardo era luminoso e pieno di amore come sempre.

<< Come è andata la lezione? >> domandò Kurt gentilmente, prendendo il suo ragazzo sotto braccio e stringendosi a lui. 

Blaine abbozzò un sorriso.

Era incredibile quanto Kurt lo conoscesse bene; chiunque altro gli avrebbe ancora tenuto il muso per quel suo comportamento tanto scortese, ma il giovane Hummel sapeva bene che Blaine non aveva alcuna intenzione di ferirlo e che, molto semplicemente, sentisse solo il bisogno di far sbollire un po' la sua rabbia.

<< Bene, grazie. >> rispose gentilmente il moro, continuando a sorridere << Anche se ho passato quasi tutto il tempo con la testa da tutt'altra parte! >> 

Kurt annuì e rivolse lui uno sguardo di conforto.

<< Anche io sono furioso con Sebastian. >> disse << E vedrai, questa volta gliela faremo pagare! Il professor Shuester non permetterà che lui e i Warblers la passino liscia, sono certo che troveremo il modo di punirli come si deve! >>

Blaine sospirò profondamente e poi sorrise, cercando di essere altrettanto ottimista quanto il suo ragazzo; probabilmente Kurt aveva ragione, in un modo o nell'altro le cose si sarebbero risolte e avrebbero trovato un modo per punire i Warblers e Sebastian, ottenendo così la loro meritatissima rivincita. 

Purtroppo, però, la situazione all'interno del Glee Club non era esattamente delle più rassicuranti.

Finn, in particolar modo, era letteralmente furibondo, sembrava seriamente sul punto di esplodere e distruggere violentemente tutto ciò che si fosse trovato lungo il suo cammino. Non che Blaine lo biasimasse, dopo tutto; al posto suo, di certo non avrebbe reagito diversamente.

<< Ok, adesso basta! Uscirò da quest'aula e andrò a prendere a calci in culo quel Sebastian! >>

Il professor Shuester cercò di trattenere il ragazzo, ma questi era del tutto irremovibile; proprio come Blaine, anche lui si era stancato di dover sopportare tutti quei soprusi e quelle angherie, e aveva seriamente intenzione di ribellarsi. 

Ma il loro insegnante non sembrava essere d'accordo con i metodi scelti da Finn per risolvere quella questione.

<< Ragazzi, ho contattato il rettore della Dalton. >> disse Shuester, cercando di tranquillizzare i suoi studenti << Cercheremo di risolvere la questione. >>

<< Come ha fatto quando Sebastian mi ha quasi accecato?! >> saltò su Blaine << E che cosa ha fatto?! La stessa cosa che farò questa volta: un bel niente! >>

Il professor Shuester cercò di replicare, ma riuscì solo a rimanere in silenzio, evidentemente messo al muro dalle parole del giovane Anderson. In fin dei conti, sapevano tutti che le cose non sarebbero andate diversamente rispetto all'ultima volta: nessuno avrebbe mosso un dito, Sebastian avrebbe continuato con i suoi sporchi ricatti e le Nuove Direzioni non sarebbero state libere di partecipare alle Regionali senza la paura che questi potesse fare qualsiasi cosa contro di loro, compromettendo così qualsiasi possibilità di vittoria. Era una situazione fin troppo sgradevole e sembrava proprio che nessuno in quella stanza fosse dotato del coraggio e del sangue freddo necessari per riuscire ad affrontarla razionalmente, senza lasciarsi prendere dal panico.

Beh, nessuno a parte Rachel.

<< Sentite, in ogni caso non ci importa nulla di tutta questa faccenda! >> disse la giovane ebrea, con fermezza << Non lasceremo che ci battano in questo modo, mi esibirò lo stesso alle Regionali! >>

Finn guardò la sua ragazza con espressione incredula.

<< Anche se pubbicherà su internet questa mia foto?! >> domandò irritato, mostrandole il fotomontaggio.

<< Finn, non ho intenzione di negoziare con un terrorista! >>  ribattè Rachel, senza neanche mostrare un briciolo di incertezza; era fermamente convinta di quella sua decisione e sembrava che il professor Shuester fosse assolutamente d'accordo con lei.

<< Dovete essere in grado di gestire cose come questa. >> disse quest'ultimo << Più avrete successo e più la gente si inventerà cattiverie del genere per buttarvi giù! >>

Blaine si morse un labbro con forza, abbassando lo sguardo con fare pensieroso; sapeva che Rachel e il professor Shuester avevano ragione, che non potevano darla vinta a Sebastian e che il solo modo per poter vincere quella battaglia era reagire, ma allo stesso tempo temeva che le cose non sarebbero comunque cambiate e che se qualcuno non avesse punito i Warblers e Sebastian come si meritavano, i ricatti e le provocazioni sarebbero continuate. 

In quel momento Finn e Rachel incominciarono a discutere animatamente, ma Blaine a malapena riuscì a farci caso, completamente immerso nei suoi pensieri; gli sembrava di essere ritornato ai tempi in cui frequentava ancora il suo vecchio liceo, quando tutti gli parlavano alle spalle, lo trattavano male e lo insultavano, facendolo sentire inferiore e gettandogli continuamente fango addosso. Si era trasferito alla Dalton per trovare un po' di pace e di serenità, si era unito ai Warblers con la speranza di trovare il suo posto in un luogo che a mala pena conosceva, e adesso erano proprio loro a farlo sentire nuovamente così a terra e sconsolato.

Il destino a volte sa essere veramente beffardo, non potè fare a meno di pensare.

Il professor Shuester tentò di ripristinare l'ordine, ma ogni tentativo fu del tutto inutile e quel giorno le prove finirono con un'ora di anticipo rispetto al solito; quando tutti fecero per abbandonare l'aula, Kurt si avvicinò a Blaine e lo prese per un braccio, accarezzandoglielo dolcemente e con fare rassicurante.

<< Blaine, va tutto bene? >> chiese << E' tutto il giorno che ti vedo così agitato! Prima ho cercato di non darci troppo peso e di aspettare almeno la fine delle prove per parlarti, ma adesso che ne diresti di fermarci da qualche parte per discuterne a quattr'occhi?! >> 

Il giovane Anderson non rispose e abbassò di colpo lo sguardo.

Aveva davvero voglia di parlare con Kurt?! O forse aveva semplicemente bisogno di starsene da solo, lontano da tutto e da tutti, così da sfogare tutta la sua rabbia e il suo nervosismo senza rischiare di prendersela con chi gli stava attorno?! Alla fine, decise di optare per una soluzione intermedia.

<< Ti va se ci troviamo in auditorium fra mezz'ora?! >> propose << Io dovrei andarci comunque, ho alcune cose da sbrigare. >>

Kurt annuì e i due si salutarono piuttosto frettolosamente, quasi con freddezza; Blaine si precipitò in auditorium, dopo aver avvertito i ragazzi della band di trovarsi lì in anticipo rispetto all'orario precedentemente concordato. 

Tutto sommato era un bene che quello spiacevole episodio si fosse verificato proprio quel giorno; Blaine aveva bisogno di sfogare tutta la sua rabbia, di allontanare per un po' tutti quei cattivi pensieri e riuscire, almeno per un attimo, a ritrovare almeno un briciolo di quella sua perduta tranquillità.

Aveva bisogno di fare pace con sè stesso, e sapeva che vi era un unico modo affinchè ciò potesse accadere. 
 
 


*
 
 


Blaine raggiunse l'auditorium nel giro di appena cinque minuti e fu molto sorpreso di trovare i ragazzi della band già perfettamente schierati sul palco, con in mano i loro strumenti e pronti per dare inizio alle prove. Si erano messi d'accordo un paio di giorni prima, quando Blaine gli aveva contattati domandando il loro aiuto per mettere su un nuovo pezzo - "Cough Syrup", dei Young and The Giant -,  che avrebbe tanto voluto proporre al professor Shuester per le Regionali e sul quale stava ormai lavorando da diverso tempo; lo aveva sentito molto spesso per radio, durante il periodo della sua convalescenza, e ne era rimasto letteralmente colpito e affascinato, come era successo prima di allora per una canzone.

Non riusciva a spiegarsene il motivo; gli era capitato altre volte di apprezzare particolarmente alcuni brani musicali, tanto da ascoltarli a ripetizione e fino alla nausea, ma nessuno di questi lo aveva mai presto in quel modo. Era come se, per una ragione che non riusciva assolutamente a spiegarsi, quella canzone fosse parte di lui, e Blaine sentiva quindi il bisogno di rendervi giustizia con una delle sue performance migliori. 

Quando Kurt arrivò in auditorium, trovò il suo ragazzo intento a camminare nervosamente per il palco, con fare pensieroso e quasi angustiato, come se vi fosse qualcosa che lo turbasse e del quale non riuscisse a venire a capo.

<< Stai bene? >> domandò il controtenore, avvicinandosi a lui << Sembri sconvolto. >>

Blaine si limitò a scrollare le spalle, senza dare una vera e propria risposta; erano talmente tante le ragioni di quel suo stato d'animo, che non aveva la benchè minima idea di come fare per spiegarle tutte quante al suo ragazzo. 

Per cui, decise semplicemente di non dire niente.

<< Se Sebastian pensa.. >>

<< Dimenticati di Sebastian! >> Blaine interruppe Kurt piuttosto bruscamente, lasciando il ragazzo con un palmo di naso, del tutto spiazzato da quella sua  reazione tanto impetuosa.

Il giovane Anderson venne colto da un immediato senso di colpa: detestava rivolgersi in questo modo a Kurt, soprattutto quando non vi era alcun valido motivo per farlo. Doveva davvero cercare di calmarsi, altrimenti tutta quella frustrazione avrebbe finito per farli litigare, e quella era decisamente l'ultima cosa che voleva. 

<< Scusami...non sono arrabbiato con te. >> disse il moro, abbassando il volume della voce e cercando di darsi una calmata << E' solo che non voglio perdere altro tempo a causa sua, io...voglio... focalizzarmi sulla vittoria! >>

Kurt fece segno di sì con la testa, guardando il giovane Anderson con sguardo ancora un po' incerto; ma Blaine cercò di non farci troppo caso.

<< Ho preparato una nuova canzone, e vorrei tanto provarla adesso. >> disse questi, il volto che finalmente sembrò tornare ad illuminarsi << Il tema delle Regionali è l'Ispirazione, e penso che sia davvero adatta all'occasione! Ti va di sentirla? >>

Kurt sorrise ampiamente e annuì con entusiasmo.

<< Eccolo il mio Blaine! >> esclamò allegramente << Dove ti eri nascosto, è tutta la mattina che ti cerco! >>

Il ragazzo riccioluto ridacchiò e poi fece cennò a Kurt di andare a sedersi su di uno sgabello posizionato proprio sul bordo del palcoscenico, mentre lui raggiungeva la sua postazione al microfono e faceva segno ai musicisti di cominciare a suonare. La musica si diffuse lentamente in tutta la sala e Blaine cominciò a dondolarsi a tempo, gli occhi chiusi e la fronte rivolta verso il basso, la testa che tornava a riempirsi di pensieri, facendosi d'improvviso più pesante che mai.

Poi, quando sentì che era giunto il momento, incominciò a cantare.
 
 


Life's too short to even care at all oh
I'm losing my mind losing my mind losing control
These fishes in the sea they're staring at me oh Oh oh
 A wet world aches for a beat of a drum Oh
 
 



Blaine si lasciò letteralmente trasportare da quella melodia, da quell' impetuoso vortice di note che si avventava violentemente su di lui, avvolgendolo completamente e a tal punto da non lasciargli più alcuna via di fuga; era come se, inspiegabilmente, la canzone che stava cantando avesse completamente preso possesso di lui.
 

 

If I could find a way to see this straight I'd run away
 To some fortune that I should have found by now
 
 


Fu solo in quel momento, mentre si apprestava a cantare il ritornello, che Blaine riuscì a comprendere veramente che cosa vi fosse di tanto speciale in quella canzone: non era solo per quella perfetta combinazione di note, non si trattava esclusivamente dell'intensità del testo o del fatto che fosse stata scritta prevalentemente in tonalità minore  - la preferita di Blaine, in grado di emozionarlo sicuramente molto più di quanto riuscisse a fare quella maggiore*; la verità era che - e forse il giovane Anderson era stato troppo preso da tutte le sue preoccupazioni, per accorgersene - quella canzone sembrava essere stata scritta appositamente per lui.

Quella canzone parlava di lui.
 
 

 
 I'm waiting for this cough syrup to come down...
 
 


Delle sue paure, delle sue insicurezze, di tutto ciò che fino a quel momento era stato per lui motivo di sconforto o di disperazione; parlava del suo passato, di tutte quelle volte in cui avrebbe voluto essere abbastanza forte da riuscire a gettarsi tutto alle spalle e smetterla di pensare, smetterla di soffrire e riuscire finalmente a trovare un modo per lenire tutto quel dolore.
 

 

Come down...
 
 



Di tutte quelle volte in cui avrebbe semplicemente voluto mandare giù quel dannatissimo boccone amaro che gli opprimeva la gola, dandogli quasi la sensazione di poter soffocare da un momento all'altro.**
 
 
 
 

Life's too short to even care at all oh
I'm coming up now coming up now out of the blue
 
 



Blaine continuò a cantare indisturbato, senza neanche rivolgere lo sguardo a Kurt, quasi come se vi fosse solamente lui in quell'enorme auditorium; non gli importava di niente in quel momento, aveva soltanto bisogno di sfogarsi e lasciare che tutte le sue emozioni prendessero vita, così da aiutarlo a liberarsi di quel fastidiosissimo peso che gli opprimeva il petto. 
 
 

 

These zombies in the park they're looking for my heart Oh oh oh
A dark world aches for a splash of the sun oh oh
 
 


Alzò le braccia al cielo, quasi come in un impeto di rabbia, spalancando gli occhi con un'espressione quasi furente in volto; chiunque altro al posto suo si sarebbe messo ad urlare, ma Blaine si limitò semplicemente ad andare avanti con la sua canzone, perchè quello era il solo modo che conosceva per liberarsi di quel maledetto groppo in gola. 
 
 

 
If I could find a way to see this straight I'd run away
To some fortune that I should have found by now
 
 


Perchè la musica era la sola cosa che riusciva a dargli la sensazione di essere veramente vivo, anche quando dentro di sè si sentiva letteralmente morire.
 
 


And so I run now to the things they said could restore me
Restore life the way it should be

I'm waiting for this cough syrup to come down
 
 
 
 

Mentre i musicisti continuavano a suonare, Blaine si mise a deambulare per il palco, aggirandovisi come un'anima in pena, la testa quasi sul punto di scoppiare per tutti i pensieri che la affollavano: Sebastian e i suoi ricatti, le Regionali ormai fin troppo vicine, i Warblers che sembravano essersi del tutto dimenticati di lui e dell'amicizia che un tempo li legava...e poi Kurt, la NYADA, le continue paure ed incertezze di Blaine sul loro futuro assieme e tutte le sue paranoie ed insicurezze riguardo ad un'ipotetica - e sicuramente rischiosa - relazione a distanza. Blaine avrebbe tanto voluto risvegliarsi e scoprire che quello che era altro che un brutto sogno, che tutte le sue paure non avevano alcun tipo di fondamento e che ben presto avrebbe potuto tornare a vivere la sua vita con la serenità e la tipica spensieratezza di tutti i giorni. 

Ma non era così semplice.

Quel boccone amaro era ancora lì, incastrato nella sua gola, e lui non aveva la più pallida idea di come fare per riuscire a mandarlo giù.
 
 
 
 

If I could find a way to see this straight I'd run away
To some fortune that I should have found by now
And so I run now to the things they said could restore me
Restore life the way it should be
I'm waiting for this cough syrup to come down
 
 


La canzone era ormai vicina al termine e Blaine stava lentamente ritornando in sè, come avveniva sempre alla fine di un'esibizione; gli capitava di continuo, durante ogni sua performance il giovane Anderson sembrava letteralmente trasformarsi in un'altra persona, una sorta di versione più spavalda e meno insicura di sè stesso, quel Blaine Anderson che aveva sempre desiderato essere ma che non era mai riuscito a diventare, se non nel momento in cui calcava le scene.

Adesso, mentre si apprestava a cantare quell'ultima strofa, ecco che pian piano ritornava ad essere il vero Blaine, quel ragazzo incerto e pieno di timori, costantemente alla ricerca di qualcosa a cui aggrapparsi, qualcosa che lo facesse sentire protetto e in grado di dare lui la sensazione di valere veramente qualcosa, di essere davvero abbastanza forte per affrontare tutte le sue sfide e le sue paure.
 
 
 

One more spoon of cough syrup now, oh..
 
 


Quel Blaine Anderson alla continua e disperata ricerca del suo sciroppo per la tosse.
 
 

 
One more spoon of cough syrup now, oh..
 
 


Alla fine della canzone Kurt si alzò immediatamente in piedi e si mise ad applaudire fragorosamente, guardando il suo ragazzo con adorazione, visibilmente toccato da quella sua performance così sentita.

<< Bravo! >> esclamò << Blaine, oddio...sei stato davvero incredibile! >>

<< Ti è piaciuta? >> chiese il moro, sorridendo ampiamente.

Era una domanda del tutto superflua, Blaine aveva già avuto modo di vedere quanto il suo ragazzo avesse apprezzato la sua esibizione, ma desiderava sentirglielo dire ancora una volta.

<< Sei stato favoloso, non ti avevo mai visto così! >>  ribadì Kurt, avvicinandosi a lui << Eri completamente padrone del pezzo; lo hai cantato divinamente, come se lo sentissi tuo da sempre! >>

Blaine abbozzò un sorriso.

<< Strano. >> commentò, mordendosi un labbro e arrossendo lievemente << Io avevo la netta sensazione che fosse la canzone ad essere completamente padrona di me! Io mi sono solo lasciato trasportare dalla melodia, è stata lei a fare tutto il resto. >>

Kurt sorrise a sua volta e lo prese per mano.

<< Beh, forse è così. >> mormorò, carezzandogli gentilmente le nocche << In ogni caso, si vedeva che sentivi ogni singola parola di ciò che hai cantato; anzi, se non sapessi che non è così, avrei potuto tranquillamente affermare che sei stato proprio tu a scrivere questa canzone! >>

Blaine arrossì maggiormente e abbassò lo sguardo, con evidente imbarazzo; Kurt gli si avvicinò ulteriormente, costringendolo a guardarlo nuovamente negli occhi.

<< E' così, vero? >> domandò il controtenore << La scelta di questa canzone non è stata causale, dico bene?! Tu senti davvero tutte queste cose! >>

Blaine sollevò la testa e sospirò profondamente.

<< In parte è così. >> rispose << Insomma, credo di averlo fatto inconsciamente! All'inizio l'ho scelta solo perchè mi piaceva e perchè mi aveva catturato con la sua melodia, ma poi... beh, mi sono accorto che era proprio questa la ragione per cui ne sono rimasto tanto affascinato: il fatto che esprima tutto ciò che sento, con talmente tanta perfezione da farmi quasi paura! Non mi era mai capitato niente di simile prima d'ora, non era mai successo che una canzone parlasse così bene di me. Sì, a volte mi è capitato di trovare dei brani che si adattassero perfettamente al mio stato d'animo, ma ora la cosa è diversa: questa canzone sono io, Kurt... dalla prima all'ultima nota! >>

Kurt si morse un labbro, rivolgendo al suo ragazzo uno sguardo piuttosto severo.

<< Perchè non me ne hai parlato? >> chiese nervosamente << Io e te ci diciamo sempre ogni cosa, per quale motivo hai deciso di tenermi nascoste tutte queste tue preoccupazioni?! >> 

<< I..io non volevo turbarti! >> farfugliò Blaine, gettando nuovamente lo sguardo a terra << Hai già così tanti problemi, non volevo angosciarti anche con i miei! >>

<< Ma i tuoi problemi sono anche i miei problemi! >> esclamò Kurt, afferrando il viso di Blaine con entrambe le mani e sollevandolo all'altezza del proprio << Se tu stai male, anche io sto male! Siamo una coppia, dobbiamo supportarci e farci forza a vicenda, sennò a che serve stare assieme?! Io non voglio che il nostro diventi un rapporto freddo e vuoto, voglio che continuiamo a dirci ogni cosa, come abbiamo sempre fatto! >>

Blaine deglutì e poi fece segno di sì con la testa,  in maniera quasi impercettibile.

<< Lo so. >> rispose in un sussurro << Io...mi dispiace. >>

Kurt non disse niente e si limitò semplicemente a stringere il suo ragazzo fra le braccia, non curante del fatto che i musicisti fossero ancora lì e che potessero vederli.

<< Va tutto bene. >> bisbigliò il controtenore, accarezzando il collo di Blaine con fare rassicurante << E' stato un periodo nero per tutti, ultimamente siamo un po' troppo sottopressione; il matrimonio di Finn e Rachel, il test di ammissione alla NYADA, le Regionali, Sebastian e i suoi inganni... siamo stati messi duramente alla prova! Ma riusciremo a venirne fuori, vedrai; andrà tutto per il meglio, l'importante è restare sempre uniti, qualsiasi cosa accada! >>

Il ragazzo dagli occhi nocciola si strinse maggiormente in quell' abbraccio e sospirò profondamente.

<< Andrà tutto bene, amore mio. >>  continuò a rassicurarlo Kurt, avvinghiandosi a lui il più possibile << Ci sono io con te...ci sarò sempre! Andrà tutto bene, te lo prometto. >>

Blaine non disse niente, semplicemente continuò a lasciarsi cullare dalle braccia esili ma rassicuranti del giovane Hummel, chiudendo gli occhi e cercando - per quanto potesse - di lasciarsi alle spalle i cattivi pensieri.  Sì, Kurt aveva perfettamente ragione: ci sarebbero sempre stati tempi bui, momenti in cui lottare sarebbe sembrato impossibile e privo di senso, giornate triste e grigie in cui la sola cosa che avrebbe desiderato fare sarebbe stato arrendersi e gettare ogni cosa al vento.

Ma sarebbero passati.

In un modo o nell'altro, Blaine sarebbe sempre riuscito a superare tutti quegli ostacoli e ad andare avanti, anche se il resto del mondo avesse continuato ad accanirsi contro di lui.

Perchè aveva Kurt con sè.

Perchè Kurt era il suo rimedio contro qualsiasi male, la sua unica risposta a qualsiasi problema; il suo solo ed unico sciroppo per la tosse.
 
 


*
 
 


Blaine credeva davvero che la sua vita, attualmente, non potessero andare peggio di così.

Quelle ultime settimane erano state forse le peggiori della sua vita, l'ansia e l'angoscia di quei giorni erano pari solamente a quelle provate durante il suo periodo di convalescenza in ospedale, quando due anni prima era stato picchiato dai suoi compagni di scuola durante il ballo di fine anno; si sentiva talmente stanco, avvilito e privo di forze, che davvero non riusciva ad immaginare in che modo le cose potessero peggiorare ulteriormente.

Ma ebbe modo di scoprire che, al contrario di quanto credesse, le cose riescono a trovare sempre il modo per peggiorare.

Erano trascorse poche ore dalla sua esibizione in auditorium, il giovane Anderson era finalmente rincasato e - dopo una cena abbondante e silenziosa in compagnia dei suoi genitori - si era ritirato in camera sua per guardare indisturbato la partita di football, mentre suo padre e sua madre discutevano vivacemente di chissà quale noiosissimo argomento. Vi erano tutti i presupposti per una serata perfetta e tranquilla, ma qualcosa andò storto; ad un tratto squillò il telefono, e la voce di Kurt riempì la stanza come un'eco nel silenzio, uno squarcio nella notte che lo colpì dritto al petto, con un'intensità a dir poco disarmante.
 

Blaine, ho bisogno di te.

Il professor Shuester mi ha appena telefonato, era letteralmente sconvolto.

Dave Karofsky ha tentato il suicidio.

Io...sto malissimo, non riesco neanche a pensare! Ho bisogno di te, ti prego...

Vieni qui da me, subito.
 


Blaine non se lo fece ripetere una seconda volta: con una velocità supersonica si rivestì e afferrò le chiavi della macchina da sopra il comodino, precipitandosi a rotta di collo fuori dalla sua stanza, senza neanche spegnere il televisore.

<< Che diavolo stai facendo? >> domandò suo padre, non appena lo vide arrivare nel salotto << Che cosa fai con quelle chiavi, dove diamine pensi di andare a quest'ora?! >>

<< Da Kurt. >> rispose semplicemente il ragazzo, senza dare ulteriori spiegazioni.

<< Tu non vai da nessuna parte, non a quest'ora! >> replicò nervosamente il signor Anderson, sollevandosi leggermente dalla sua postazione sul divano << Mi era sembrato di essere stato abbastanza chiaro l'ultima volta: niente uscite serali dopo le otto, quando il giorno dopo hai scuola! >>

Blaine ignorò completamente le parole di suo padre e si diresse a passo svelto verso l'attaccapanni, afferrando il suo cappotto ed infilandoselo rapidamente.

<< Non farò tardi. >> promise << E' una questione importante, non posso aspettare fino a domani. >>

<< Blaine, tesoro! >> lo ammonì gentilmente sua madre << Hai sentito che cosa ha detto tuo padre?! Si è fatto tardi, non mi pare proprio il caso che tu esca proprio adesso! Kurt potrai vederlo domattina a scuola, che bisogno c'è di correre?! >>

A quel punto, Blaine non fu più in grado di trattenersi.

<< Dio, possibile che voi due non riusciate mai a capirmi?! >>  strillò rabbiosamente << Devo andare da Kurt adesso, non posso aspettare fino a domani mattina! Lui ha bisogno di me e io non posso assolutamente lasciarlo da solo! Arrabbiatevi pure con me, mettetemi in punizione se credete che possa servire a qualcosa...ma io non cambierò certo i miei piani! >>

Il signor Anderson fece per replicare nuovamente, ma Blaine non gliene diede il tempo, sgattaiolando rapidamente fuori di casa e correndo verso la sua macchina, parcheggiata in fondo al vialetto; saltò su e mise in modo il più rapidamente possibile e nel giro di circa venti minuti - nonostante la fretta, Blaine era perfettamente conscio del fatto che sarebbe stato fin troppo rischioso mettersi al volante di notte, a più di cinquanta miglia all'ora -  arrivò a casa Hummel Hudson, dove ad accoglierlo vi era un Kurt decisamente sconvolto e in preda alle lacrime.

<< Blaine...oddio, per fortuna che sei arrivato! >> 

Blaine non ebbe neanche il tempo di entrare in casa che Kurt gli si gettò immediatamente fra le braccia, scoppiando in un pianto disperato e stringendosi a lui con forza; Blaine gli accarezzò dolcemente i capelli e la schiena, con fare rassicurante.

<< Calmo.. >> sussurrò << Stai calmo, andrà tutto bene... cerca di smetterla di piangere, ti prego. >>

<< I-io.... B-Blaine, lui... non... >>

Kurt non faceva che singhiozzare, così tanto da non essere neanche in grado di formulare un discorso di senso compiuto; Blaine si staccò dalla presa e afferrò il suo volto fra le mani, asciugandogli le lacrime e guardandolo con espressione di conforto.

<< Kurt, ascoltami. >> disse con fermezza << I-io capisco che tu sia sconvolto, è una cosa del tutto normale! Ma devi cercare di darti una calmata adesso, altrimenti io non so come fare aiutarti a stare meglio...lo capisci?! >>

Kurt annuì silenziosamente e poi sospirò profondamente, cercando di darsi un contegno; fece entrare il suo ragazzo dentro casa e richiuse imemdiatamente la porta, dirigendosi poi assieme a lui in camera sua, dove era certo nessuno potesse disturbarli. Chiuse la porta a chiave e andò a sedersi sul letto, facendo segno a Blaine di accomodarsi di fianco a lui.

<< Allora, vuoi dirmi che cosa è successo? >> domandò Blaine, mettendosi a sedere e posando una mano sul grembo di Kurt << Q-quando hai saputo la notizia? >>

Cercava di mantenersi lucido e distaccato, ma si vedeva molto bene quanto fosse anch'egli turbato da quella notizia; del resto, nessun individuo dotato di almeno un briciolo di umanità avrebbe potuto reagire con freddezza di fronte ad un simile evento.

<< P-poco fa. >> balbettò il controtenore, le lacrime che lentamente ricominciavano a scivolare lungo le sue guance << Il professor Shuester mi ha telefonato qualche minuto prima che io ti chiamassi. Ha saputo la notizia dal Signor Karofsky, e... beh, ha voluto che ne fossi informato immediatamente anche io. >>

<< Che cosa?! >> saltò su Blaine << Ma come ha potuto fare una cosa simile?! Non ha pensato a quanto la cosa potesse sconvolgerti?! >>

<< Io...io credo che lo abbia fatto per risparmiarmi un trauma domattina a scuola. >> rispose Kurt, con voce sussurrata << Almeno in questo modo avrò il tempo per metabolizzare la cosa. >>

Blaine si morse con forza il labbro inferiore e poi accolse nuovamente il suo ragazzo fra le braccia, cullandolo lentamente e accarezzandogli il viso con il dorso della mano, cercando - per quanto potesse - di tranquillizzarlo. 

<< Cerca di stare calmo. >> disse con voce morbida << Andrà tutto bene, cerca solo di non agitarti troppo. >>

<< Blaine, ma come faccio?! >> replicò Kurt, lasciando ancora una volta che il pianto avesse la meglio su di lui << Tu... tu ti rendi conto di quello che è successo?! Il padre di Dave ha chiamato il professor Shuester perchè non aveva nessun altro a cui rivolgersi! Gli ha detto espressamente che era la sola persona di cui si fidasse, che nessun altro professore aveva mai dimostrato così tanta premura e attenzione nei confronti di Dave. Capisci questo che cosa significa?! Che neanche nella sua nuova scuola era riuscito a trovare qualcuno che lo accettasse, tutti continuavano a prendersene gioco e ad accanirsi contro di lui! >>

Blaine avvertì come una specie di stretta al cuore.

Si sentiva terribilmente in colpa, in quel momento arrivò persino a detestare sè stesso per tutte quelle volte in cui aveva odiato e disprezzato David Karofsky; quante volte lo aveva giudicato, quante volte lo aveva chiamato "stronzo" , " bastardo"  e "intollerante", o aveva persino desiderato di prenderlo a pugni per tutto quello che aveva fatto passare a Kurt!

Adesso era lui stesso quello che avrebbe tanto voluto prendere a pugni.

<< Suo padre è arrivato appena in tempo. >> proseguì Kurt, con voce rotta dal pianto << S-se fosse arrivato qualche minuto più tardi sarebbe stato troppo tardi, ma i paramedici che lo hanno soccorso hanno detto che respirava ancora. >>

<< Vedrai che andrà tutto bene. >> lo rassicurò Blaine, continuando ad accarezzargli il viso << Se lo hanno soccorso in tempo, sicuramente riusciranno a salvarlo! Vedrai che si risolverà tutto, non devi aver paura. >>

Kurt afferrò il braccio destro del moro e lo strinse forte, tanto da rischiare quasi di fargli male.

<< E' tutta colpa mia! >> gemette << Se solo avessi cercato di aiutarlo, se avessi provato ad ascoltare i suoi sfoghi e le sue paure... >>

<< Kurt, ma tu come potevi saperlo? >> lo interruppe Blaine, senza smetterla di accarezzarlo e di tenerlo stretto fra le sue braccia << Tu non avevi idea di quello che stesse passando, non sapevi che avesse così tanto bisogno di aiuto...non te lo aveva mai chiesto! >>

Kurt, a quel punto, sollevò lo sguardo e si staccò dall'abbraccio, i suoi occhi colmi di lacrime che fissavano ininterrottamente Blaine, con un lieve bagliore di timore. 

<< Ecco...io.. >> balbettò nervosamente << L-la verità è che... lui mi aveva telefonato! >>

Blaine impallidì.

<< Che cosa? >>  

<< E' successo dopo l'episodio di San Valentino. >> spiegò il controtenore << L-lui mi ha chiamato diverse volte, ma io non gli ho mai risposto perchè credevo che volesse chiedermi di nuovo di uscire! Se ci ripenso adesso... forse aveva solamente bisogno di aiuto e io gliel'ho negato! Se solo avessi risposto ad una di quelle maledette telefonate.. >>

<< Sarebbe successo lo stesso! >> lo interruppe Blaine, afferrandolo saldamente per le spalle e guardandolo dritto negli occhi << Kurt, non avresti potuto fare niente...non in così poco tempo! David era troppo fragile, tu da solo non avresti potuto fare nulla per aiutarlo. Non devi colpevolizzarti, questo di certo non lo farà stare meglio. >> 

Kurt si morse un labbro con forza e tirò su col naso, mentre Blaine continuava a fissarlo in silenzio, non sapendo che altro dire per poterlo rassicurare. Non avrebbe mai pensato, in tutta la sua vita, di poter stare così male per David Karofsky, non dopo tutto quello che aveva fatto passare al suo ragazzo e per cui il giovane Anderson aveva desiderato più di una volta di spaccargli il muso, nonostante la sua scarsa inclinazione alla violenza.

Solamente in quel momento si rese conto di chi si nascondesse veramente dietro a quel bullo violento e sempre tanto arrabbiato: un ragazzo fragile, insicuro, talmente solo ed indifeso da non riuscire a trovare in nessun luogo il coraggio di essere sè stesso. Forse una parte di lui nutriva ancora qualche risentimento nei suoi confronti, ma adesso riusciva a provare solamente tanta pena, mescolata ad un profondo senso di colpa e ad un irrefrenabile - e del tutto inaspettato - desiderio di poter fare qualcosa per aiutare quel povero ragazzo.

" Un tempo, avresti potuto esserci anche tu nelle sue stesse condizioni... "

Blaine bloccò immediatamente quei pensieri.

Non aveva alcun senso rivangare il passato in quel modo, non in quel momento; non si trattava di lui, di tutte quelle volte in cui si era sentito talmente solo e privo di forze da desiderare semplicemente di non essere più al mondo, di non avere più niente a cui pensare e per cui soffrire. Si trattava di Dave adesso, e Blaine doveva essere forte, soprattutto per Kurt; doveva essergli vicino ed aiutarlo a superare quella situazione, senza lasciarsi trasportare eccessivamente dai pensieri e da tutte le sensazioni negative del momento.

<< Andrà tutto bene, tesoro mio. >> disse dolcemente il moro, accogliendo nuovamente il giovane Hummel fra le braccia e stringendolo forte << Si riprenderà, vedrai. >>

<< E.. e se non dovesse succedere? >> osò domandare Kurt, con una vocetta acuta << E le cose dovessero mettersi troppo male e lui dovesse.. >>

<< Shh...questo non devi neanche pensarlo. >> lo interruppe Blaine, mettendosi a giocherellare con i suoi capelli << Se la caverà, vedrai; io ne sono più che certo. >>

Kurt non rispose, sprofondando con il viso nel petto del moro ed emettendo un lieve gemito strozzato, molto simile ad un rantolo; Blaine sospirò profondamente, stringendo il ragazzo più forte che potè.

<< Andrà tutto bene. >> ripetè << Non devi avere paura, andrà tutto bene. >>

Kurt ricominciò a piangere silenziosamente e Blaine continuò a cullarlo dolcemente fra le sue braccia, accarezzandogli i capelli e la schiena, dandogli di tanto in tanto qualche rapido bacio sulle tempie. Sapeva che quello non sarebbe certo bastato a tranquillizzarlo e a cancellare il senso di colpa, ma almeno Kurt avrebbe avuto sempre la consapevolezza di poter contare su di lui per qualsiasi cosa, in qualsiasi momento della sua vita.

Continuò a stringerlo e a cullarlo a lungo, alternando baci, parole di conforto e frasi di canzoni - perfettamente intonate dalla sua morbida voce baritonale-  fino a che non arrivò per lui l'ora di ritornare a casa; Kurt tentò in tutti i modi di convincerlo a restare, implorandolo di non lasciarlo solo durante la notte e adducendo come motivazione il fatto che non sarebbe stato in grado di chiudere occhio, se lui non avesse continuato a tenerlo fra le braccia per tutto il resto della nottata. Ma Blaine, per quanto allettato da quella proposta, si vide costretto a rifiutare; suo padre era già abbastanza furioso per il fatto che fosse uscito di casa così tardi e quasi senza salutarlo, se avesse addirittura trascorso la notte fuori casa probabilmente non gli avrebbe permesso di vedere la luce del sole per settimane.

<< D-devi proprio andare? >>  domandò Kurt, sulla soglia di casa sua assieme a Blaine, lanciando uno sguardo furtivo all'orologio a pendolo sopra il camino; erano già le undici passate, forse non sarebbe stato del tutto raccomandabile mettersi in macchina a quell'ora, con il freddo e le strade così buie.

Blaine abbozzò un sorriso, accarezzando il viso del controtenore con il dorso della mano.

<< Devo, se voglio evitare che mio padre mi metta in punizione per tutto il resto dell'anno scolastico! >> rispose << Ma tu tieni il celluare acceso, io ti telefonerò prima di andare a dormire. >>

Kurt spalancò gli occhi, guardandolo con un'espressione implorante che ricordava vagamente quella di un cucciolo abbandonato.

<< Me lo prometti? >> farfugliò.

Blaine fece segno di sì con la testa: << Te lo giuro. >>

Il ragazzo dagli occhi chiari sorrise e si decise finalmente a lasciarlo andare, facendogli promettere un'ultima volta di non dimenticarsi di chiamarlo e sugellando quella promessa con un bacio.  Blaine ritornò alla propria macchina in un batter d'occhio e, prima di rimettersi in moto verso casa, accese l'autoradio ed alzò il volume della musica al massimo, così da essere certo che le note risuonassero nella sua testa con tanta forza ed intensità da non permettere ai suoi pensieri di prevalere. 

Non riusciva a togliersi dalla testa l'immagine di Karofksy, steso per terra ed in fin di vita, e voleva semplicemente riuscire a scacciarla, voleva dimenticarla il prima possibile e smetterla di tormentarsi per qualcosa per cui non aveva alcuna colpa. Non era colpa sua se Karofsky aveva tentato il suicidio, così come non lo era di Kurt; non era qualcosa che avrebbero potuto evitare, sarebbe successo comunque e loro due non avrebbero potuto fare niente per aiutarlo. 

Anche se, forse, avrebbero potuto fare qualcosa adesso. 

Forse, in un modo o nell'altro, avrebbero potuto aiutarlo a superare quel brutto momento; in fin dei conti lui e Kurt ci erano passati e anche se nessuno dei due aveva mai propriamente tentato il suicidio, sapevano entrambi che cosa significasse dover sopportare tutto ciò a cui era stato sottoposto Karofksy negli ultimi tempi. Chi meglio di loro due avrebbero potuto fare qualcosa per lui?!

Blaine sospirò profondamente e finalmente si decise a mettere in moto.

Qualsiasi cosa avrebbero deciso di fare, ci avrebbe pensato l'indomani, a mente lucida; per adesso, la cosa migliore era semplicemente ritornare a casa e decidersi ad affrontare la furia di suo padre.

Una volta superato quello scoglio, sarebbe stato in grado di fare qualsiasi cosa.
 
 


*
 
 

La punizione del signor Anderson fu molto meno severa di quanto Blaine avesse temuto; grazie all'aiuto di sua madre, che si era dimostrata estremamente comprensiva nel momento in cui il ragazzo le aveva spiegato la situazione -  era diventata particolarmente sensibile all'argomento, da quando Blaine era stato pestato nella sua vecchia scuola - il giovane Anderson era riuscito a cavarsela solamente con un paio di giorni di punizione e il divieto assoluto di utilizzare il telefono di casa per le sue chiamate private ( cosa del tutto inutile, dal momento che Blaine utilizzava solamente il suo cellulare per chiamare Kurt ),evitando così il rischio che gli fosse proibito di partecipare alle Regionali.

Fu una vera fortuna per le Nuove Direzioni, visto quanto già abbastanza critica fosse la loro situazione; dopo tutto quello che avevano passato, dopo che la vicenda di Karofsky aveva così duramente segnato ogni singolo membro del Glee Club - in fin dei conti, si trattava pur sempre di un loro ex compagno di scuola, per alcuni addirittura compagno di squadra - e aveva reso così pesante ed irrespirabile l'atmosfera all'interno del McKinley, l'assenza di Blaine sarebbe stata decisamente un duro colpo da dover sopportare.

La situazione non era certamente delle più facili, ma i ragazzi furono in grado di reagire, grazie soprattutto ad un improvviso e del tutto inaspettato aiuto da parte dei loro sfidanti, i Warblers; in effetti, fu davvero un'enorme sorpresa per tutti - in particolar modo per Kurt e Blaine -  scoprire che Sebastian aveva finalmente deciso di seppellire l'ascia di guerra e di comportarsi in maniera civile con i suoi avversari, dopo tutto ciò che aveva fatto loro passare. A dire il vero, quando il giovane Smythe aveva dato loro appuntamento al Lima Bean, per discutere di una "faccenda estremamente importante " che riguardava le Regionali, nessuno si sarebbe mai aspettato un simile cambiamento di rotta da parte sua; la stessa Santana era già pronta a dirgliene quattro, ma Sebastian non aveva alcuna intenzione di mettersi a litigare.

<< Prima di tutto.. >> sentenziò il Warbler, sinceramente risentito << .. Blaine, mi dispiace per il tuo occhio. >>

<< La cosa non mi tocca minimante. >> lo freddò bruscamente il moro, con sguardo rabbioso.

Sì, Sebastian sembrava essere veramente pentito delle sue azioni, ma Blaine non aveva alcuna intenzione di fidarsi di lui, non dopo tutto quello che aveva dovuto sopportare a causa sua; era stanco di dare fiducia a chi non la meritava e, almeno per questa volta, non voleva assolutamente rischiare di venire nuovamente ferito.

<< Dammi solo una possibilità. >> insistette Sebastian << Non ho scuse per quello che ho fatto, è stato solo uno scherzo ingenuo, del quale ho completamente perso il controllo! In secondo luogo, le foto di Finn sono state distrutte. >>

I ragazzi si guardarono con stupore e poi indirizzarono nuovamente i loro sguardi verso Sebastian, tutti sinceramente colpiti da quella sua dichiarazione; stava bluffando, oppure diceva sul serio?! Blaine continuò a stare sulla difensiva, domandandosi se fosse davvero il caso di abbassare la guardia, oppure se quella fosse l'ennesima trovata del ragazzo per colpirli alle spalle e danneggiarli a meno di una settimana dalle Regionali.

<< Voglio che i Warblers vincano in maniera pulita. >> proseguì Sebastian << E faremo delle Donazioni per l'Associazione di Lady Gaga "Born This Way"; sia che vinciamo, perdiamo o pareggiamo, dedicheremo la nostra performance a Dave Karofsky. >>

Blaine guardò Sebastian curiosamente.

Che cosa ne poteva sapere lui di Dave Karofsky?! Sì, frequentava anche lui lo Scandals, ma questo non significava certo che i due fossero particolarmente amici! Anzi, ad essere sincero, Blaine credeva che Dave fosse decisamente l'ultima persona al mondo di cui Sebastian potesse essere amico; come era possibile, allora, che i due fossero tanto legati?!

<< Pensavo che magari voi aveste voglia di unirvi. >> disse ancora Sebastian, rivolgendosi in particolar modo a Kurt e Blaine.

I due adolescenti si guardarono confusamente.

<< Aspettati un pugno. >> commentò Kurt, allungando il collo verso Blaine e sollevando un sopracciglio << Sai che fra poco arriverà! >>

<< No, non questa volta! >> replicò Sebastian, con un sorrisetto abbozzato << Mi sono comportato per troppo tempo come se tutto questo fosse solamente un enorme scherzo! Quando qualche sera fa, allo Scandals, Dave mi si è avvicinato e mi ha domandato consigli su come fare per conquistare un ragazzo... beh, io non sono stato particolarmente carino con lui; l'ho preso in giro, gli ho detto che uno come lui non poteva sperare di piacere ad un ragazzo, che non era abbastanza fico o interessante...e gli ho semplicemente suggerito di continuare a nascondersi. >>

Blaine rimase a bocca aperta, letteralmente inorridito; pur non avendo mai nutrito grande simpatia per  Dave Karofsky, mai nella sua vita si sarebbe sognato di dirgli una cosa del genere per umiliarlo, tanto meno avrebbe cercato di metterlo in difficoltà come aveva fatto Sebastian. Era stato un atto a dir poco spregevole, e adesso finalmente iniziava a capire il motivo di tutto quel senso di colpa da parte del capitano dei Warblers; in fin dei conti era pur sempre un essere umano, ed anche lui era dotato di un cuore, anche se molto spesso si era comportato come se si facesse fin troppi scrupoli ad utilizzarlo.

 << E' tutto giochi e divertimento, fino a quando poi tutto questo smette di farti ridere. >>  concluse Sebastian, con voce flebile << Lo so che non riuscite ancora a fidarvi di me, e probabilmente al vostro posto mi comporterei nello stesso identico modo! Vi chiedo solo di darmi questa occasione per dimostrarvi che ho imparato la lezione; niente trucchi nè inganni, ve lo garantisco! >>

Blaine si morse un labbro e rimase in silenzio; si era quasi del tutto convinto a perdonarlo e a concederli una seconda possibilità, ma voleva prima essere certo che anche gli altri fossero del suo stesso parere. Si voltò lentamente verso Brittany e Santana, in cerca di consensi.

<< Oh, non guardarmi con quella faccia! >> lo ammonì l'ispanica, facendo una smorfia  << Sembri un dannatissimo cucciolo di labrador in cerca di coccole, non riesco davvero a sopportarlo! Smettila, ti supplico, altrimenti mi farai venire il diabete! >>

Poi si voltò verso Sebastian, lanciandogli un'occhiata di sfida.

<< Stammi bene a sentire, Baby Jonh! >> sibilò a denti stretti << Io sono una stronza di dimensioni cosmiche, e sono piuttosto brava a capire quando una persona mente o è sincera; per una volta mi sembra che tu stia dicendo la verità e ho intenzione di concederti una seconda occasione, ma ti avverto: se provi a fare qualche passo falso, se sgarri anche solo minimamente... beh, allora ti farò conoscere la vera furia di Lima Heights! Ti assicuro che fino ad ora non hai visto niente, e mi auguro per il tuo bene che tu non abbia mai il piacere di incontrarla. >>

Sebastian annuì silenziosamente, gli occhi che gli si spalancarono in uno sguardo lievemente spaventato.

<< Per me è ok. >> ribadì Santana << E anche per Brittany, vero Bri Bri?! >>

La bionda fece segno di sì con la testa, aggiungendo poi a bassa voce : << Sto cercando di collezionare il maggior numero di buone azioni possibili, così Babbo Natale mi porterà qualche regalo in più quest'anno; lo scorso Natale non ho ricevuto tutto quello che avevo chiesto, e sospetto che sia perchè non mi sono sempre comportata bene con tutti. >>

Blaine sollevò un sopracciglio in segno di perplessità, ma non disse niente; piuttosto, si voltò in direzione di Kurt per conoscere anche la sua risposta definitiva. Il controtenore fece spallucce e poi sospirò, con lieve esaperazione.

<< E sia. >> acconsentì << Dal momento che tutti quanti hanno deciso di darti fiducia, non vedo per quale motivo io non debba fare ugualmente. Ma ribadisco ciò che ha appena detto Santana: se fai qualche passo falso, te la faremo pagare cara! >>

Sebastian fece segno di sì con la testa, un sorriso soddisfatto che si ampliò lungo le sue labbra.

<< Non ve ne pentirete. >> disse << Ve lo garantisco. >>

Santana storse il naso, roteando gli occhi verso il cielo e sospirando profondamente.

<< Ora vedi di non prenderti troppe confidenze, rospetto! >> esclamò << Questo non significa certo che adesso siamo diventati amici! >>

<< Sì, senza contare il fatto che manca ancora l'approvazione di tutti gli altri membri del Glee Club. >> fece eco Kurt, in tono saccente.

<< Beh, ma non credo che ci saranno enormi problemi. >> rispose Blaine, molto pacatamente << Sono certo che se spieghiamo loro la situazione, nessuno avrà niente da obiettare al riguardo. >>

Kurt si morse un labbro, senza aggiungere altro; si vedeva molto bene che non fosse per niente contento di unire le forze con Sebastian, Blaine riusciva a leggerglielo in faccia! Ma aveva comunque deciso di mettere da parte l'orgoglio e di accettare le sue scuse, e questo gli faceva decisamente onore.

<< Beh, adesso devo andare. >> comunicò Sebastian, afferrando il suo bicchiere di caffè e alzandosi in piedi << Noi Warblers abbiamo deciso di dedicare le nostre performance a Dave Karofsky, per cui oggi dovremo cambiare la nostra scaletta e scegliere dei pezzi più appropriati di quelli che avevamo preparato. Vi suggerisco di fare lo stesso, sarebbe davvero un bel gesto da parte vostra e sono certo che il pubblico lo apprezzerebbe molto. >>

 E detto questo, si allontanò dal locale, senza aggiungere altro.

Kurt e Blaine si scambiarono un ennesimo sguardo confuso, che rivolsero poi anche alle loro amiche lì presenti; Santana alzò per l'ennesima voltà gli occhi al cielo e sospirò profondamente.

<< Ok, adesso smettiamola con le paranoie! >> esclamò << Abbiamo deciso di dargli un'altra possibilità e questo è quanto! Adesso non ho più alcuna voglia di parlare di questa storia, almeno non fino a che non avremo deciso la scaletta per le Regionali. E adesso, se volete scusarci, io e Brittany andiamo a prenderci qualcosa da bere; e no, non disturbatevi a seguirci, grazie. >>

Le due Cheerleaders si allontanarono in direzione della cassa tenendosi a braccetto, lasciando così Kurt e Blaine da soli e con un palmo di naso; i due si guardarono nuovamente, sorridendosi dolcemente.

<< Allora...è tutto apposto? >> domandò Blaine.

Kurt annuì, mordendosi poi leggermente il labbro inferiore.

<< E' una situazione decisamente assurda. >> rispose << Ma tutto sommato, credo che Sebastian sia stato sincero; sarà anche un bastardo, ma non mi riesce poi così difficile credere che dopo quello che è successo si sia sentito in colpa e adesso voglia rimediare ai suoi sbagli. E' insito nella natura umana, non trovi? >>

<< Sì, certo che sì. >> concordò Blaine << Non credo di essere pronto a diventare suo amico, ma sono certo che questa volta non dovremo aspettarci nessuna brutta sorpresa da parte sua. >>

<< No, non credo proprio! L' incidente di Dave ha segnato molto profondamente anche lui, almeno per una volta penso proprio che non si azzarderò a fare mosse false. >>

Blaine si incupì di colpo, nell'esatto momento in cui sentì il suo ragazzo pronunciare il nome di Dave; nonostante tutto, continuava a fargli ancora uno strano effetto.

<< H-hai saputo niente di lui? >> osò domandare.

Kurt sospirò profondamente, abbassando tristemente lo sguardo.

<< E' fuori pericolo ormai. >> disse con voce mesta << Si riprenderà, anche se non sappiamo ancora quanto tempo ci vorrà ancora. >>

<< Beh, ma l'importante è che ce la farà! >> intervenne Blaine, allungando una mano verso di lui e afferrandolo per un braccio << Kurt, adesso il peggio è passato! David è ancora vivo e si riprenderà, è solo questo che conta! E tu dovresti smetterla di sentirti in colpa per quello che è successo. >>

Gli occhi di Kurt si riempirono lentamente di lacrime.

<< I-io... io non ci riesco. >> gemette << Non riesco a togliermi quell'immagine della mente, continuo a rivedere quella scena davanti ai miei occhi! E' tutto così vivido, tutto così chiaro...non sai quanto mi faccia paura, Blaine! >>

Blaine tirò Kurt a sè con decisione e lo avvolse fra le sue braccia, non curante del fatto che a quell'ora il locale fosse stracolmo di gente che potesse vederli e fare spiacevoli commenti al riguardo; non gliene importava un bel niente delle altre persone, in quel momento il suo ragazzo aveva bisogno di lui e il suo dovere era quello di proteggerlo e di essere al suo fianco, qualsiasi cosa fosse successa.

<< Shh... non fare così.. >> mormorò il moro, accarezzando dolcemente i capelli del controtenore << Non fare così, ti prego! Non è colpa tua, nessuno crede che lo sia. Ricordi che cosa ti ho detto ieri?! Non potevi sapere che le cose sarebbero andate a finire in questo modo; anche se avessi risposto ad una sola di quelle telefonate, le cose non sarebbero potute cambiare. Le persone sanno essere veramente cattive Kurt, questo lo sappiamo benissimo entrambi! Non è colpa tua se David ha fatto quello che ha fatto, nessuno avrebbe mai potuto evitarlo, in nessun modo! Devi smetterla di sentirti colpevole, amore mio...tu non sei responsabile di niente, devi mettertelo bene in testa! >>

Kurt sollevò leggermente la testa, portandosi a guardare nuovamente Blaine negli occhi; le lacrime continuavano a scivolare senza sosta lungo le sue guance, le labbra erano leggermente gonfie e le sue iridi azzurre erano diventate ormai quasi di colore trasparente.

<< H-hai voglia di fare due passi? >> chiese in un sussurro << Non mi va di restare qui... ho voglia di fare qualcosa con te, ho voglia di distrarmi e non pensare a niente per un po'! >>

Blaine sorrise ampiamente, accarezzandogli il viso con il dorso della mano.

<< Hai voglia di fare un giro all'Orto Botanico? >> propose << E' ancora aperto e credo che un bel giretto in mezzo ai fiori potrebbe aiutarti a farti stare un po' meglio. >>

Il volto di Kurt finalmente si illuminò e i suoi muscoli si distesero in un ampio e placido sorriso.

<< Tu sì che mi conosci bene. >>  disse felicemente << Su, andiamoci subito! >>

Non diede neanche a Blaine il tempo di replicare, immediatamente intrecciò le dita con le sue e lo trascinò fuori dal Lima Bean in direzione del Giardino Botanico, distante appena dieci minuti di cammino da lì. Il giovane Anderson strinse forte la mano del suo ragazzo, accarezzandogli le nocche con i polpastrelli e rivolgendogli di tanto in tanto qualche fugace sguardo di adorazione.

" Non preoccuparti Kurt, ci sono io qui con te. "  disse lui mentalmente, stranamente certo del fatto che Kurt fosse in grado di sentirlo anche senza che lui emettesse una sola parola " Ci sarò sempre, qualsiasi cosa accada. Non smetterò mai di essere qui per te. "
 
 


*
 
 


Le Regionali furono molto più faticose di quanto Blaine e i suoi compagni avessero creduto, ma alla fine tutto  si risolse nel migliore dei modi; dopo la loro inizale reticenza, le Nuove Direzioni si decisero ad accettare la tregua proposta da Sebastian e a mettere da parte tutti i rancori, concentrandosi così solamente sulla vittoria e sul messaggio che avrebbero voluto mandare grazie alle loro esibizioni, un messaggio di coraggio e di speranza dedicato a Dave Karofksy. L'idea delle donazione fu un vero e proprio successo, tutti furono immensamente lieti di poter contribuire ad una così nobile causa, tanto che Blaine arrivò persino a domandarsi che fine avessero fatto tutti gli omofobi dell'Ohio, o se per caso questi fossero stati in qualche modo sostituiti da dei loro sosia molto meno incivili e decisamente più tolleranti.

Come suggeritogli da Sebastian, le Nuove Direzioni avevano riarrangiato la propria scaletta in modo tale che tutte le esibizioni ruotassero attorno alla storia di Dave e di tutti quei giovani adolescenti gay che avevano, in un modo o nell'altro, subito lo stesso genere di angherie che lui era stato costretto a sopportare negli ultimi tempi - e, di conseguenza, Blaine non potè fare a meno di sentirsi a sua volta partecipe di tutto quel dolore. 

Fu una lotta estremamente ardua, i Warblers erano veramente tenaci e determinati, ma tutta la loro ambizione e le lunghe settimane di prova non furono comunque sufficienti a strappare via la vittoria ai loro rivali; alla fine, furono le Nuove Direzioni a portare a casa il tanto ambito trofeo, che avrebbe così spianato loro la strada verso le Nazionali.

<< Insomma, alla fine ve la siete cavata alla grande! >>

Subito dopo le Regionali, Kurt aveva deciso di andare a far visita a Dave in ospedale e dal momento che Blaine sapeva bene che la sua presenza sarebbe stata di troppo, aveva deciso di trascorrere l'intero pomeriggio dentro casa e al telefono con Wes, per aggiornarlo di tutte le ultime novità della settimana.

E ovviamente, l'argomento principare di quella conversazione non poteva essere altro che le Regionali.

<< Sì, diciamo che siamo stati all'altezza della situazione. >>  disse Blaine allegramente, disteso a pancia in su sopra il suo letto, con un cuscino poggiato sulla pancia << I Warblers sono stati davvero fenomenali, ma credo di poter dire che noi siamo stati nettamente superiori questa volta! Insomma, non è per vantarmi...ma gli abbiamo fatto mangiare la polvere a quegli uccellini spennacchiati! >>

Wes rise.

<< Hey, a quanto pare la vittoria ti ha dato alla testa! >>  esclamò con fare divertito << Non oso immaginare in che razza di mostro ti trasformerai se doveste vincere le Nazionali! Altro che Super Divo, probabilmente dovrò prendere degli appuntamenti per riuscire a parlare al telefono con te. >>

Blaine fece una smorfia.

<< Wes, non dire sciocchezze! >> replicò stizzito << Sai molto bene che io non sono quel genere di persona! >>

C'era chiaramente una notevole irritazione nelle sue parole, per cui Wes si affrettò immediatamente a cambiare argomento, tornando di nuovo sulle Regionali.

<< Allora, Sebastian questa volta si è comportato bene? >>  chiese con interesse << Nessuno sgarro, nessuna mossa falsa o scherzetto dell'ultimo minuto?! >>

<< Assolutamente no. >> rispose Blaine, con soddisfazione << Anzi, alla fine delle premiazioni è persino venuto a congratularsi con noi assieme agli altri Warblers! Non che adesso la situazione fra di noi sia tornata esattamente quella di un tempo, ma almeno siamo riusciti ad allentare tutta quella tensione e, se non altro, i ragazzi mi hanno chiesto scusa per essersi comportati così male nei miei confronti. >>

<< Beh, questo è certamente un notevole passo avanti! >> commentò Wes << Anche se personalmente continuo ad essere ancora molto deluso di tutti loro; se fossi stato io il loro capitano, di certo non gliel'avrei fatta passare liscia! >>

Blaine ridacchiò sommessamente.

<< Se fossi stato tu il loro capitano, di certo io non mi sarei mai beccato quella granita corrosiva in faccia! >> fece notare << E comunque ormai è acqua passata, non ho più voglia di ripensare a quello spiacevole incidente; adesso ho ben altri grilli per la testa. >>

<< Ti riferisci alle Nazionali? Beh, ma per quelle avete ancora un sacco di tempo per prepararvi, non devi metterti fretta! >>

Il giovane Anderson sospirò profondamente, stringendosi il cuscino al petto.

<< No, Wes...non si tratta solo di questo. >> confessò << In questo periodo, a dire il vero, sono pieno di preoccupazioni! Ne stanno succedendo una dopo l'altra, mi sembra letteralmente di impazzire! La faccenda della granita,  il mio intervento all'occhio, i vecchi ricatti di Sebastian...e poi Kurt che forse se ne andrà a New York e mi lascerà qui da solo per un anno intero, il tentativo di suicidio di Karofsky, il matrimonio di Finn e Rachel... >>

<< Ok, ok...ok! >> Wes lo interruppe, cercando di tranquillizzarlo con il suo solito tono di voce calmo e pacato << Adesso rilassati, fai un respiro profondo e ricomincia tutto da capo; un problema alla volta, va bene?! >>

Blaine fece segno di sì con la testa e sospirò profondamente, chiudendo gli occhi e portandosi una mano sul petto, all'altezza del cuore; era talmente agitato che il suo battito aveva persino incominciato ad accelerare.

<< Mi sembra tutto veramente assurdo, Wes. >> disse, dopo aver ripreso fiato << A cominciare con questa faccenda del matrimonio di Finn e Rachel, mi sembra una cosa davvero ridicola! >>

<< Oh mio Dio, ma allora fanno proprio sul serio? >>  replicò incredulo Wes << Io credevo che si trattasse solamente di una follia momentanea, non pensavo che sarebbero arrivati veramente a tanto! E quando dovremme tenersi la cerimonia? >>

<< Doman!*** >> rispose il moro << Rachel ha detto a Finn che non vuole più aspettare e che vuole sposarlo immediatamente. Ti rendi conto? Vuole sposarlo prima ancora di aver fatto l'audizione per la NYADA...prima ancora del diploma! Non è una cosa completamente fuori di testa?! >>

<< Ma certo che lo è! >> concordò Wes << Ma scusa, e i loro genitori?! Nessuno di loro ha intenzione di opporsi a questa follia?! Se mio figlio diciottenne venisse a dirmi che ha intenzione di sposarsi prima ancora di finire il liceo, io non credo proprio che riuscirei ad essere tanto tollerante. >>

Blaine fece spallucce.

<< Non ne ho la più pallida idea, Wes! >> rispose << Kurt mi ha detto che suo padre e la madre di Finn non approvano minimamemente, ma dal momento che questo matrimonio si farà, non credo che il loro parere conti più di tanto. >>

Wes emise un sospiro profondo.

<< Che situazione assurda! E tu che farai, hai intenzione di andare al matrimonio? >>

<< Devo farlo! >> replicò Blaine << Sono l'accompagnatore del testimone, e inoltre Rachel mi ha pregato in tutte le lingue di essere presente; non posso proprio tirarmi indietro. >>

<< Beh, ma è comunque una cosa priva di senso. >> lo interruppe nuovamente Wes << Immagino che abbiate provato tutti a farglielo capire, giusto?! >>

<< Certo che sì! >> esclamò Blaine << Ma naturalmente non hanno voluto ascoltarci, per cui che altro possiamo fare?! Se vogliono sposarsi, che facciano pure! Io mi auguro solamente che si rendano conto di aver commesso un errore madornale, possibilmente prima che sia troppo tardi per porvi rimedio. >>

Wes rimase in silenzio per qualche secondo e Blaine riuscì ad immaginarselo mentre annuiva, mordendosi un labbro con espressione concentrata.

<< E' una situazione molto complessa. >> disse infine << Certe cose non andrebbero prese tanto alla leggera. >>

Blaine sbuffò: << Come se poi non avessimo già abbastanza cose a cui pensare! >>

<< Ti riferisci alla storia di Karofsky? >> osò domandare il suo amico, con una certa cautela << Ancora non ti sei deciso a parlarmene come si deve. >>

<< Ti ho già detto tutto quello che c'era da sapere. >> replicò Blaine, mettendo da parte il suo cuscino e sollevandosi leggermente, posizionandosi su un fianco.

<< Mi hai raccontato quello che è successo e mi ha detto come ha reagito Kurt a tutta questa faccenda. >> lo corresse Wes << Io ora vorrei sapere come la stai vivendo tu. >>

Blaine si morse con forza un labbro, cercando di trattenere le lacrime; senza successo, naturalmente.

<< B-beh, io.. >> farfugliò.

Credeva che quel momento non sarebbe arrivato mai; Kurt era rimasto talmente sconvolto da ciò che era successo che non si era preoccupato di domandare a Blaine come si sentisse al riguardo, e ovviamente nessuno dei loro amici aveva pensato che anche lui potesse essere rimasto turbato dall'incidente di Karofsky. In fin dei conti, i due a malapena si conoscevano e i loro trascorsi non erano stati certo dei migliori; perchè mai Blaine dovrebbe essere rimasto scosso da un simile evento?!

Eppure era successo, e il giovane Anderson sentiva disperatamente il bisogno di sfogarsi con qualcuno.

<< Wes, io sto malissimo. >> confessò << Lo so che io e Dave non ci conosciamo neanche e so anche di non aver mai provato una grande simpatia nei suoi confronti; anzi, credo proprio che si possa dire il contrario! Però... beh, ho sempre cercato di capire che cosa lo avesse spinto a comportarsi in un certo modo nei confronti di Kurt, e adesso che... beh, ora che è successo quel che è successo... Dio, non hai idea di quanto io sia sconvolto! >>

<< Beh, ma perchè non ne hai parlato con Kurt? >> gli domandò il giovane Montgomery << In fin dei conti è il tuo ragazzo, avrebbe potuto fare qualcosa per aiutarti a superare questo momento! >>

<< Wes, davvero non capisci?! >> lo interruppe Blaine << Hai idea di quanto sia sconvolto lui?! Si sente colpevole dell'accaduto, sta così male che non riesce neanche a trovare il coraggio di guardarmi in faccia quando ne parla! Come posso dimostrarmi anche io altrettanto fragile?! Non posso, io devo cercare di essere forte per lui...devo essergli accanto e aiutarlo a superare questo momento. Se sapesse anche io ci sto così male, allora tutto questo non sarebbe possibile. >>

<< Sì, questo lo capisco. >> disse Wes << Ma tu non puoi continuare a tenerti tutto dentro, altrimenti prima o poi rischi di esplodere! >>

Il moro abbozzò un sorriso.

<< Beh... in questo momento mi sto sfogando con te. >> osservò << Credi che possa essermi d'aiuto? >>

Wes sorrise - almeno, questo è quello che Blaine riuscì a percepire dall'altro lato della cornetta.

<< Sì, certo che sì. >> rispose con voce morbida << Ok, allora io ti ascolto: dimmi tutto quello che senti, non tralasciare niente! >>

Blaine prese un bel respiro e poi si decise a parlare. 

<< Quando Kurt mi ha chiamato per dirmi che Dave aveva tentato il suicidio, io non ricordo neanche che cosa ho pensato esattamente; sono semplicemente corso da lui, sapevo che aveva bisogno di me e io non potevo assolutamente lasciarlo solo in un momento simile. L'ho ascoltato, consolato, ho cercato di essere forte anche per lui... e forse in quel momento non avevo ancora realizzato pienamente l'accaduto, forse ancora non avevo capito davvero che cosa fosse successo. >>

Fece una pausa, tirando nuovamente su col naso e asciugandosi le lacrime che lentamente scendevano lungo il suo viso; Wes, dall'altra parte, aspettava silenziosamente che continuasse il suo racconto, per niente intenzionato a proferire parola prima che questo arrivasse alla sua conclusione.

<< Non so dire esattamente quando ho cominciato a rendermi conto che fosse tutto reale. >> proseguì il giovane Anderson << So solo che, ad un certo punto, mi è sembrato di essere ritornato indietro nel tempo, all'epoca in cui ancora frequentavo il mio vecchio liceo: le scritte sugli armadietti, le botte e le offese negli spogliatoi.... anche io ho dovuto sopportare tutto questo, l'ho vissuto sulla mia stessa pelle! E anche io all'epoca ero da solo, non avevo più amici e la sola persona su cui potessi fare affidamento era a centinai di chilometri di distanza da me****; mi sembrava di impazzire, non ce la facevo più e avrei voluto semplicemente riaprire gli occhi e scoprire che niente di tutto ciò era reale, che avevo vissuto solamente all'interno di un brutto sogno! Faceva così male, così tanto che avrei voluto morire... avrei davvero voluto morire, Wes. >>

Wes, nonostante la sua iniziale decisione di rimanere in silenzio fino alla fine, si vide inevitabilmente costretto ad intervenire.

<< Blaine, aspetta! Tu...tu stai dicendo che hai pensato di...di farla finita?! >>

Blaine si morse nuovamente il labbro, con tanta forza da farlo addirittura sanguinare.

<< N-no. >> balbettò << No, io... non ho mai veramente pensato al suicidio! Ho provato a domandarmi come sarebbe stato, mi sono semplicemente chiesto se la morte avrebbe mai potuto, in un modo o nell'altro, aiutarmi a lenire il dolore... ma mi sono immediatamente spaventato per aver fatto quei pensieri e li ho accantonati immediatamente. L'idea di non esserci più, di perdermi tutte le cose belle che la vita avrebbe potuto ancora offrirmi in futuro... l'idea di non vedere, di non sentire più nulla... mi terrorizzava. Ho scelto la vita perchè mi faceva troppa paura la morte e sono fiero di me, per aver avuto abbastanza coraggio anche in un momento per me tanto difficile... ma non riesco a smetterla di pensare al fatto di aver veramente valutato una simile ipotesi... non riesco a credere di averci davvero pensato. >>

Le sue ultime parole risuonarono più come un singhiozzo, dal momento che ormai aveva definitivamente smesso di lottare contro le lacrime e si era completamente abbandonato ad un pianto a dirotto.

<< Blaine, non devi sentirti un mostro per averlo fatto. >>  disse Wes, cercando di rassicurarlo << E' un pensiero che può attraversare la mente di chiunque, credo che nessun al mondo non si sia mai posto una domanda del genere! Quando tutto va male, quando ti sembra che la vita ce l'abbia con te.. beh, a volte è inevitabile chiedersi se sia meglio dimenticare tutto e farla semplicemente finita. Ma tu hai avuto il coraggio di rifiutare questa possibilità e di continuare a vivere, perchè nel profondo dentro di te sapevi che prima o poi avresti trovato il tuo posto nel mondo; non è una cosa di cui devi vergognarti, al contrario, dimostra quanto coraggio tu abbia sempre avuto, anche quando credevi di essere ancora troppo fragile per affrontare tutti gli ostacoli. >>

Blaine singhiozzò, andando alla ricerca di un fazzoletto con cui soffiarsi il naso, e dopo essersi più o meno ricomposto, tornò nuovamente a rivolgersi verso Wes.

<< T-tu...tu credi che io sia stato coraggioso? >> chiese, con voce strozzata.

<< Assolutamente sì. >> assicurò << Blaine, tu sei forse una delle persone più coraggiose che io conosca! La sola ragione per cui non riesci ad ammetterlo, è perchè hai paura; paura di essere ferito, paura di non essere all'altezza della situazione, paura di deludere le persone che ti sono vicine! Ma devi smetterla di vivere con questa paura, Blaine; altrimenti continuerai a stare male, e questo non è affatto giusto. >>

Blaine tirò su col naso e fece segno di sì con la testa, pur sapendo che il suo amico non sarebbe stato comunque in grado di vederlo.

<< I-io.. >> balbettò << Io vorrei che Dave capisse che la sua vita non è finita solamente perchè qualche stupido compagno di scuola non ha il coraggio di accettarlo! Vorrei che si rendesse conto che ha ancora un futuro davanti a sè e che le cose possono cambiare, ma solamente se questo cambiamento partirà da lui! Deve essere lui, prima di tutto, a voler essere abbastanza forte da riuscire a sopravvivere. >>

<< Hai pensato che questo potresti dirglielo tu stesso? >>  gli rispose Wes.

Blaine per poco non si strozzò con la sua stessa saliva.

<< Io?! >>  chiese incredulo.

<< Sì, beh...magari non da solo! Potresti andare a trovarlo assieme a Kurt, magari quando sarà stato dimesso dall'ospedale e si troverà in un ambiente più confortevole. In ogni caso, penso che potrebbe fargli bene parlare un po' con te; Kurt ne ha passate tante nella sua vita - e molti dei torti che ha subito sono dipesi soprattutto da lui - ma credo che le tue esperienze, così simili a quelle di Dave, potrebbero davvero aiutarlo a superare questo momento. >>

Blaine non rispose, non ancora del tutto convinto.

Parlare con Karofsky proprio adesso... sarebbe stata davvero una scelta saggia?! Wes aveva certamente ragione, probabilmente Blaine sapeva molto meglio di Kurt quello che aveva dovuto sopportare Dave e forse i suoi consigli avrebbero potuto veramente aiutarlo a stare meglio, ma non sarebbe stata una situazione un po' troppo imbarazzante?! Però, in fin dei conti, Blaine voleva veramente essere d'aiuto a Dave e forse avrebbe dovuto cercare di dimenticare tutto quello che era successo fra di loro in passato, limitandosi semplicemente ad essergli vicino e dargli una mano a migliorare il suo futuro.

Sì, forse era proprio quella la scelta migliore da fare.

<< Io... credo che ci penserò su. >> disse << Comunque ti ringrazio, Wes; avevo davvero bisogno di qualcuno con cui sfogarmi un po'. >>

<< Eddai, non dirlo neanche per scherzo! >> esclamò Wes << Lo sai, quando hai bisogno di parlare con qualcuno, io sono sempre disponibile, per qualsiasi problema: se vieni colto da un attacco di pianto improvviso al pensiero che Kurt potrebbe essere ammesso alla NYADA e trasferirsi a New York, se litighi con i tuoi genitori e hai bisogno di parlare con qualcuno che ti faccia sbollire la rabbia, se ti senti giù perchè ti sembra di non essere all'altezza delle tue aspettative... io sarò sempre qui per te. >>

Blaine sorrise lievemente.

<< Beh...hai un' altra oretta a disposizione? >> domandò timidamente, nella speranza di non essere mandato brutalmente a quel paese.

Wes rise: << Tutto il resto del pomeriggio! Su, avanti: spara. >>

Andarono avanti a parlare per le successive due ore, Blaine che raccontava a Wes i suoi problemi e quest'ultimo che ascoltava in silenzio, lasciandolo semplicemente sfogare e parlando solamente quando le pause fra una frase e l'altra si facevano troppo lunghe, segno che il giovane Anderson aveva bisogno di una qualche parola di conforto o di un consiglio su come comportarsi.  

Parlarono di tutto ciò che in quel periodo stava affliggendo Blaine -  la sua preoccupazione per le Nazionali, la sua enorme paura di perdere Kurt una volta che questi si sarebbe trasferito a New York, i suoi continui litigi con i genitori, i quali non facevano altro che metterlo sotto pressione  e gli rinfacciavano continuamente di non essere mai all'altezza delle loro esigenze, e il semplice fatto che da quando si era trasferito al McKinley aveva sempre di più la sensazione di non essere più quella persona tanto forte e coraggiosa che era riuscito a diventare quando si era tasferito alla Dalton -  e alla fine di quelle lunga conversazione il giovane Anderson riuscì a ritrovare almeno un po' della sua serenità, per quanto ancora non si potesse ancora definire del tutto sollevato e rassicurato.

Ma era stato bello, almeno per un po', parlare con qualcuno che era in grado di comprendere pienamente tutte le sue preoccupazioni e che non si sarebbe mai minimamente sognato di giudicarlo a causa di esse.

<< Ti ringrazio per avermi ascoltato, Wes. >> disse infine il giovane riccioluto, mentre un ampio sorriso si faceva finalmente strada lungo le sue labbra << Mi ha fatto davvero bene parlare con te, mi hai dato veramente degli ottimi consigli! >>

<< Mi prometti che cercherai di seguirne almeno uno?! >>  lo punzecchiò Wes.

Blaine rise: << Molto più di uno, te lo prometto! >>

<< Bene, così si fa. >> approvò Wes, apprestandosi a salutare il suo amico << Adesso devo andare, ma tu ricordati ti tenermi sempre aggiornato con le ultime novita; voglio sapere tutto del matrimonio, ogni singolo particolare! >>

<< Oh, ci puoi scommettere! >> esclamò Blaine, con fare divertito << Non mancherò! >>

<< Molto bene! Ciao Blaine, stammi bene.. e ricordati sempre quello che ti ho detto poco fa: il mondo potrà anche cercare di ferirti e di metterti al tappeto, ma finchè tu continuerai a tenerlo saldamente fra le mani, non sarà mai in grado di scalfirti veramente. >>
 
 



*
 



Il giorno dopo, sabato, Blaine si presentò in municipio in perfetto orario, con indosso il suo abito più elegante e il più falso dei sorrisi, fingendo di essere felice ed entusiasta di trovarsi lì per celebrare le nozze di due dei suoi più cari amici, mentre dentro di sè continuava a domandarsi che diavolo ci facesse lì e per quale assurdo motivo nessuno fosse ancora riuscito a dissuadere Finn e Rachel dal commettere un gesto tanto inconsulto.

<< Blaine, eccoti qua! >>  esclamò Kurt non appena lo vide arrivare, correndogli incontro e aggrappandosi al suo braccio, con fare possessivo << Sono felice che tu sia arrivato, stavo già incominciando a dare i numeri. >>

Il giovane Anderson guardò il suo ragazzo con espressione a dir poco terrorizzata.

<< St-stai per caso dicendo che la sposa ha già iniziato a dare di matto? >> domandò, non del tutto certo di voler conoscere la risposta.

<< E' completamente andata, si è già perfettamente calata nel ruolo della sposina isterica. >> confermò Kurt, storcendo il naso << E Finn, ovviamente, deve aver dimenticato a casa la spina dorsale; dovresti vederlo, sembra il suo cagnolino! Oddio, non riesco davvero a immaginare in che stato lo ridurrà il matrimonio! >>

Blaine abbozzò un sorriso, tentando di sdrammatizzare.

<< Beh, adesso non andare subito nel panico. >> gli disse << Ricorda, non tutto è ancora perduto; almeno, non fino a che entrambi non avranno detto "sì". >>

Kurt sbuffò.

<< Questa storia continua a sembrarmi una pura follia. >> bofonchiò << Ma ti rendi conto che fra poche settimane io e Rachel dovremo presentarci per i provini alla NYADA?! Credi davvero che con tutta questa faccenda del matrimonio lei riuscirà veramente a prepararsi per un'audizione?! Dio, sta gettando la sua carriera al vento e neanche se ne rende conto! >>

Il moro sospirò profondamente, afferrando Kurt per le spalle e incominciando a massaggiargliele delicatamente.

<< Ok, adesso respira. >> gli disse con voce morbida << Stai calmo, lo sai che lo stress ti fa venire le rughe! Gli altri sono già arrivati? >>

<< No, mancano ancora Quinn e Puckerman. >> rispose il giovane Hummel, cercando di respirare regolarmente << E comunque, manca ancora un bel po' prima dell'inizio della cerimonia; hai voglia di fare due passi? >>

Blaine sorrise e fece segno di sì con la testa.

<< Sì, certo. >> rispose, prendendolo per mano e trascinandolo con sè lungo i corridoi del municipio; l'edificio era particolarmente grande, per cui i due ragazzi poterono passeggiare per diversi minuti senza rischiare di venire disturbati da qualcuno.

<< Allora, come sta Dave? >> domandò Blaine ad un tratto, piuttosto distrattamente << Ieri sei passato a trovarlo, giusto?! >>

Kurt fece segno di sì con la testa.

<< Sì, esatto. >> mormorò << Sta molto meglio e fra breve dovrebbero rimandarlo a casa. All'inizio non è stato facile, lui era così a terra...così spaventato... ma poi, piano piano, sono riuscito a tranquillizzarlo! Sai, credo che adesso sarà molto più facile per lui affrontare le cose; gli ho promesso di aiutarlo, di essergli vicino e di fargli da spalla fino a che non avrà finalmente raggiunto una certa serenità. Siamo amici, adesso; solo amici, non ti preoccupare! >>

<< Oh, sì...questo lo so! >> lo interruppe Blaine << E mi fa piacere, davvero! Io...io credo che potrebbe veramente fargli bene esserti amico...ma vorrei poter fare qualcosa anche io. >>

Kurt lo guardò confusamente.

<< Che intendi dire? >> 

<< Beh, ecco... >> farfugliò il moro << Io.. io credo che David abbia bisogno di qualcuno che lo aiuti a ritrovare la sua strada, e sono certo che tu possa essere un ottimo esempio per lui...ma vorrei dargli una mano anche io, se per te va bene. Io ne ho passate tante prima di trasferirmi alla Dalton, sono stato picchiato e umiliato, so che cosa significa vivere in un mondo al quale ti fanno credere di non appartenere! Vorrei solamente essergli d'aiuto e credo che potrei fare davvero molto, grazie alle mie esperienze. >>

Il giovane dagli occhi chiari sorrise ampiamente, rivolgendo al suo ragazzo uno sguardo di pura adorazione.

<< Blaine Anderson.. >> disse, con voce morbida << Credo che questo sia davvero un gesto meraviglioso da parte tua! So quanto sia stata dura per te dover sopportare tutto quello che ti hanno fatto, e sono certo che Dave potrà imparare davvero tanto da te! >>

Blaine sorrise, abbandonandosi poi ad un sospiro di sollievo; per un attimo aveva temuto che Kurt non sarebbe stato poi così entusiasta della sua idea - o meglio, dell'idea di Wes, ma questo Blaine si guardò bene dal puntualizzarlo - e credeva addirittura che gli avrebbe detto che avrebbe fatto molto meglio a non immischiarsi, dal momento che lui e David non si erano mai scambiati una sola parola gentile sin da quando si erano incontrati per la prima volta.

<< Sono contento che tu sia d'accordo. >>  replicò il moro, interrompendo la loro camminata e mettendosi a sedere su di una poltroncina, nei pressi di un' ala dell'edificio adibita all'attesa << Mi rendo conto che io e Karofksy non abbiamo mai avuto grandi rapporti - ok, non abbiamo proprio avuto rapporti! - ma mi piacerebbe fare qualcosa per lui, sarebbe davvero importate per me. >>

Kurt gli sorrise dolcemente e poi, approfittando del fatto che in quel momento non vi fosse nessuno nei dintorni, andò a sedersi sulle sue ginocchia, gettandogli le braccia al collo e poggiando la fronte contro la sua.

<< Puoi anche smetterla di fingere, adesso. >>  gli disse dolcemente << Non serve più che tu continui a nascondermi quanto stai male, ora non ho più bisogno che tu sia forte e che mi consoli; sto molto meglio, ho capito finalmente che non devo darmi la colpa per quello che è successo a Dave e che neanche lui ce l' ha con me. E' tutto apposto, adesso. >>

Blaine guardò il suo ragazzo curiosamente.

<< Tu...tu avevi capito che c'era qualcosa che non andava? >> chiese, leggermente in imbarazzo << Avevi capito che ti stavo nascondendo quanto in realtà anche io fossi sconvolto per il tentativo di suicidio di Dave? >>

<< Certo che lo avevo capito! >> rispose il controtenore, sorridendo ulteriormente << Blaine, tu per me sei come un libro aperto; è impossibile che tu riesca a tenermi nascosto qualcosa, io riesco sempre a leggere tutto dentro ai tuoi occhi. Mi dispiace tesoro, ma non hai alcun segreto per me. >>

Blaine abbassò lo sguardo, arrossendo leggermente.

Già, avrebbe dovuto immaginarselo; lui e Kurt si conoscevano talmente bene da non aver mai bisogno delle parole per comunicare, come aveva fatto a non pensare che il suo ragazzo sarebbe riuscito a strappargli comunque la verità?!

<< Kurt, io... non l'ho fatto perchè volevo mentirti. >> balbettò il ragazzo dagli occhi nocciola, ancora visibilmente rosso in volto << Io... ho solamente creduto che tu avessi bisogno di qualcuno che ti facesse stare meglio, qualcuno che ti aiutasse a superare questo brutto momento e a cancellare il senso di colpa! Ho pensato che se volevo davvero fare qualcosa per te, allora dovevo cercare di essere abbastanza forte per tutti e due, e... >>

<< Blaine, lo so. >> lo interruppe Kurt, afferrandolo per il mento e portandolo così a guardare nuovamente nei suoi occhi azzurri  << So anche questo, non devi preoccuparti di niente! Adesso però non serve più che sia tu quello forte, ora puoi anche lasciarti andare; non sei solo tu a dover proteggere me, questo compito spetta anche a me! Siamo una coppia, dico bene?!  Tu mi stai accanto nel momento del bisogno, e io faccio lo stesso; è così che funziona, giusto?! >>

Blaine fece segno di sì con la testa, abbandonandosi finalmente ad un ampio sorriso.

<< Giusto. >> concordò << D'ora in avanti, io aiuto te e tu aiuti me. >>

<< A cominciare da adesso. >> sussurrò Kurt, prima di sporgersi verso di lui e posarsi sulle sue labbra, che baciò dolcemente per una frazione di tempo incalcolabile, ma che a Blaine sembrò molto più simile a delle ore, piuttosto che a pochi semplici minuti.

Quando i due ragazzi interruppero il bacio, con un sonoro schiocco, Kurt poggiò nuovamente la sua fronte contro quella di Blaine e strofinò delicatamente il naso contro il suo, continuando a sorridere e a guardare il suo ragazzo con espressione adorante; Blaine ridacchiò, stringendolo più forte in quell'abbraccio ed avvicinandolo ulteriormente a sè.

<< Lo sai a che stavo pensando? >> domandò ad un tratto, con voce morbida.

Il giovane Hummel scosse la testa: << A che cosa? >>

Blaine sospirò beatamente, passando lentamente una mano fra i capelli del suo innamorato.

<< Pensavo.. >> bisbigliò << ..che domani sarà passato esattamente un anno dal nostro primo bacio*****. >>

Kurt sorrise ampiamente, le guance che lentamente si tinsero di rosso.

<< Oh, lo so benissimo! >> rispose, quasi in un sussurro << E' da circa una settimana che sto facendo il conto alla rovescia! >>

Blaine rise.

<< Addirittura?! Wow, allora deve essere stato un momento davvero straordinario per te! >>

<< Beh, tu che ne dici? >> domandò Kurt, scostando appena appena il viso e staccandosi dalla sua fronte <<  In quel momento ho capito che il ragazzo di cui ero follemente innamorato ricambiava i miei sentimenti, e che finalmente saremmo potuti diventare una vera coppia, proprio quando ormai stavo incominciando a perdere le speranze! >>

Il giovane Anderson rise una seconda volta.

<< Kurt, sarebbe successo prima o poi. >> disse << Era scritto nel nostro destino che saremmo finiti insieme: tu lo avevi già capito, e io avevo solamente bisogno di rendermene conto! >>

<< E ti è servita una canzone per capirlo? >> chiese Kurt, con fare divertito.

Blaine sospirò beatamente.

Kurt sapeva molto bene che cosa avrebbe risposto il suo ragazzo a quella domanda; non era la prima volta che gliela poneva e ogni volta il giovane Anderson dava sempre la stessa, sincera risposta. E forse era proprio quello il punto: Kurt amava così tanto quella risposta, che non si stancava mai di fargli quella domanda, solamente per il puro gusto di sentirla uscire ancora una volta dalle sue labbra.

E Blaine, naturalmente, amava quando questo accadeva.

<< Sono sempre stato innamorato di te, Kurt. >> gli disse, guardandolo dritto negli occhi con espressione innamorata << Probabilmente sin dal primo momento che ti ho visto, ma ero troppo preso da me stesso per rendermene conto! Avevo solamente bisogno di qualcosa che mi aiutasse ad aprire gli occhi. >>

Kurt sorrise, estremamente soddisfatto - come sempre, del resto - da quella risposta così perfettamente esauriente.

<< Il mio fascino ti ha colpito da subito, eh?! >> commentò scherzosamente, arricciando il naso ed assumendo una posa da modello.

<< Puoi dirlo forte. >> rispose Blaine, con voce innamorata; poi lo tirò lentamente a sè e lo baciò di nuovo, più appassionatamente e a lungo della prima volta. 

Fortunatamente i corridoi continuavano ad essere deserti; non avrebbero avuto il coraggio di essere così intraprendenti, se vi fossero state troppe persone attorno a loro.

<< Credo che sia ora di andare, adesso. >> disse poi Kurt, dopo essersi staccato - a malincuore - dalle labbra di Blaine ed aver controllato l'orologio << Mancano pochi minuti all'inizio della cerimonia, e temo che Rachel inizierà ad dare di matto se non ci vede arrivare! >>

Blaine scoppiò a ridere.

<< Sono troppo giovane per morire! >> esclamò << Preferirei almeno aspettare di aver realizzato qualcuno dei miei sogni d'infanzia, prima di dover passare a miglior vita. >>

Kurt rise a sua volta e si alzò in piedi, afferrando il suo ragazzo per un braccio e trascinandolo fino alla stanza in cui si ricordava di aver lasciato Rachel, assieme alle altre ragazze. Credevano di essere in clamoroso ritardo,  quando arrivarono ebbero modo di scoprire che non erano affatto gli ultimi: Quinn non era ancora arrivata, e persino la stessa Rachel non era più nella stanza con le altre.

<< Ehy, ma dove diavolo è Rachel? >> domandò nervosamente Kurt, piombando nella sala << Non si può iniziare un matrimonio senza la sposa! >>

<< Salve a tutte, ragazze! >> fece eco Blaine, timidamente al seguito del suo ragazzo.

<< Rilassati, Miss Damigella D'Onore! >> intervenne Santana, seduta insieme alle altre su un piccolo divanetto << E' andata un attimo in bagno, tornerà fra poco. >>

<< E comunque, non potremmo dare inizio alla cerimonia in ogni caso. >> aggiunse Tina << Manca ancora Quinn e senza di lei non si può incominciare. >>

Kurt sospirò profondamente.

<< Beh, se non altro non siamo in ritardo. >> commentò, andando a sedersi su una poltroncina di fianco al divano, immediatamente seguito da Blaine.

Proprio in quel momento, anche Rachel fece il suo ingresso nella stanza, con in mano un piccolo bouquet di fiori bianchi. Blaine si voltò di scatto e non potè fare a meno di notare quanto fosse bella quel giorno: indossava un abito bianco con un ampia gonna di tulle, un velo trasparente e teneva i capelli racconti in una semplice crocchia; il suo trucco era leggero, molto semplice e per niente vistoso - " le ho consigliato io di usare quei colori "  gli aveva detto Kurt " In questo modo il suo naso sembra molto più piccolo di quanto sia in realtà! " -  ed il suo sguardo era sognante e radioso, come avviene solitamente per tutte le giovani spose, a pochi minuti dall'inizio della cerimonia.

Il giovane Anderson sorrise ampiamente.

Continuava a non approvare quella loro assurda decisione, ma vedere la sua amica così felice ed entusiasta, lo riempiva letteralmente di gioia.

<< Hey, eccovi qua! >> esclamò Rachel, avvicinandosi a Kurt e Blaine << Era ora che arrivaste, ma dove vi eravate cacciati?! >>

<< Siamo sempre stati qui, Rach! >> rispose tranquillamente Kurt, facendo spallucce << Abbiamo solamente fatto quattro passi dentro al municipio, tanto sapevamo che era ancora troppo presto per il matrimonio! E tutto sommato lo è ancora, sei sempre in tempo a ripensarci. >> 

Rachel lo fulminò con lo sguardo, senza dire una sola parola.

<< Quinn arriverà fra poco. >> disse poi, rivolgendosi alle sue damigelle << Ha detto che stava andando a prendere il suo vestito e che avrebbe fatto il prima possibile; non dovremo aspettare molto. >>

<< Beh, mi auguro che tu abbia ragione. >> bofonchiò Santana << E' già abbastanza in ritardo, inizio a pensare seriamente che non abbia alcuna intenzione di venire. >>

<< Cos...no, non dire sciocchezze! >> ribattè nervosamente Rachel << Arriverà fra poco, dobbiamo solo pazientare qualche minuto! In fondo, abbiamo ancora un po' di tempo...giusto?! >>

Kurt e Blaine si guardarono con aria perplessa, entrambi piuttosto incerti di quello che sarebbe stato l'esito di quella giornata.

<< Tu dici che se Quinn non arriva, Rachel deciderà comunque di sposarsi? >> sussurrò Kurt, sporgendosi con discrezione verso l'orecchio di Blaine.

Il riccio scrollò le spalle.

<< Non ne ho idea. >> rispose << Ma se dovesse servire a farle cambiare idea, mi auguro davvero che Quinn non arrivi! >>

Kurt emise un ennesimo sospiro e torno a sedersi compostamente sulla sua seggiola, aspettando con pazienza l'arrivo di Quinn. Trascorsero diversi minuti, l'orario di inizio della cerimonia iniziava ad essere pericolosamente vicino, ma di Quinn non vi era neanche l'ombra; Rachel continuava a tempestarla di messaggi, nella speranza che almeno uno di essi riuscisse a sollecitarne l'arrivo, ma fu del tutto inutile, la giovane Fabrey non rispose neanche ad uno di quegli sms.

<< Rachel, fattene una ragione! >> disse ad un tratto Santana, vedendo che Rachel non si era ancora rassegnata all'idea della mancanza della sua amica << Quinn non verrà. >>

<< Ha detto che sarebbe venuta, ok? >> replicò Rachel, con una certa impazienza << Non voglio incominciare senza di lei. >>

Le ragazze, Kurt e Blaine incominciavano a non poterne davvero più e il giovane Anderson era davvero sul punto di alzarsi in piedi ed andarsene, sempre più convinto che quella fosse una vera e propria follia; a quanto pare Quinn era l'unica che aveva avuto il coraggio di tirarsene fuori, altrimenti come altro avrebbero potuto giustificare quel ritardo stratosferico?! Ormai erano quasi le cinque e la cerimonia avrebbe dovuto incominciare nel giro di pochi minuti.

Proprio in quel momento, ecco arrivare nella stanza anche Finn, insieme agli altri ragazzi. Blaine alzò gli occhi al cielo e sospirò; se vi era ancora una possibilità che quel matrimonio andasse a monte, queste era completamente sfumata nell'esatto momento in cui il giovane Hudson aveva varcato quella soglia.

<< Finn, esci da qui! >> strillò Mercedes, non appena lo vide << Non puoi vedere la sposa prima del matrimonio! >>

<< L'ho già vista. >> rispose questi, avvicinandosi a Rachel.

<< Ma porta sfortuna! >> fu il commento di Tina, commentò che provocò un'ennesima smorfia di disgusto sul volto di Kurt. 

Blaine lo guardò con aria di concorto, cercando di tranquillizzarlo almeno un po' e trattenendolo dal fare qualsiasi commento sprezzante davanti a Finn e Rachel.

<< Rachel, dobbiamo andare adesso o perderemo il turno! >>  informò lo sposo, con impazienza.

<< Potremmo aspettare Quinn ancora per un paio di minuti, per favore?! >> lo implorò la giovane ebrea << Per favore?! >>

Finn la guardò dritto negli occhi, più serio che mai.

<< Adesso o mai più. >>

Proprio in quel momento, Blaine avvertì uno strano ed intenso brivido lungo la schiena, una sensazione talmente forte da provocargli persino un leggero dolore alle tempie; Kurt se ne accorse e si sporse immediatamente verso di lui per assicurarsi che fosse tutto apposto.

<< Che succede? >> domandò con fare apprensivo << Ti senti male? >>

<< No. >> il moro scosse la testa << Ho solo avuto...una strana sensazione. >>

Kurt lo guardò curiosamente.

<< Che genere di sensazione? >> chiese.

Blaine si morse un labbro, rivolgendo al suo ragazzo uno sguardo piuttosto spaesato.

<< I-io non lo so. >> rispose << Ma sento che sta per succedere qualcosa... e non sono del tutto sicuro che sia qualcosa di positivo. >>

Kurt si guardò intorno con aria preoccupata, afferrando d'istinto la mano di Blaine e stringendola forte, tanto da fargli diventare completamente rosse le nocche.

<< Oddio, non mi piace come si stanno mettendo le cose! >> gemette << Tu dici che siamo ancora in tempo per mandare tutto a monte?! >>

Blaine sospirò profondamente, intrecciando le dita con quelle del suo ragazzo e stringendo più forte.

<< Qualsiasi cosa succeda, Kurt.. >> disse << So per certo che non ne verrà fuori niente di buono. >>







N.d.A:   *  Non so esattamente quanti di voi abbiano dimestichezza con questi termini, io essendo una studentessa di musica devo riuscire più o meno a barcamenarmi con questo genere di cose; per spiegarla in parole spicciole, le tonalità in maggiore sono quelle che all' ascolto suonano più "allegre", mentre le tonalità in minore sono le più "tristi". Ci sono persone - fra le quali mi metto anche io - che prediligono le seconde, proprio perchè hanno queste sonorità più malinconiche e danno una certa sensazione di...emozione..addosso; mi piace pensare che per Blaine possa essere lo stesso. :)
 
** Qui ho volutamente utilizzato questo termine, per rifarmi ad una delle mille interpretazioni del testo di "Cough Syrup"; per quanto a me piaccia tradurlo leggeralmente come "sciroppo per la tosse", da qualche parte qualcuno ha detto che il senso potrebbe essere anche quello di "boccone amaro da mandar giù". Io onestamente preferisco la mia interpretazione, ma era giusto per rendere giustizia ad entrambe.

*** Lo so, allora: nell'episodio i Finchel dovrebbero sposarsi il giorno stesso delle Regionali, ma mi pareva assolutamente ASSURDO, più che altro perchè secondo me non c'era assolutamente il tempo per fare tutte quelle cose... per cui mi sono permessa la licenza di cambiare un po' le cose per gestirle meglio, spero che non sia stata una scelta azzardata e fin troppo infedele al "realismo" di Glee. :)

**** Tutte queste le avevo scritte nei primi capitoli del prequel di questa fan fiction, "Blaine's Turn"; non so se Blaine abbia davvero passato qualcosa di simile - ma credo proprio di sì - , è solamente frutto della mia fantasia.

***** L'anniversario Klaine!!!!!! x3
Sono rimasta davvero delusa che non ne abbiano fatto parola nell'episodio, per cui mi sono sentita in dovere di contribuire io stessa in un qualche modo, con questa piccola citazione; avrei anche scritto volentieri dell'anniversario, ma... era davvero troppo complicato! ( però, se qualcuno fosse interessato, ho scritto una one shot proprio sul loro anniversario :) )


Eccomi qua... finalmente ce l'ho fatta a scrivere questo capitolo! xD
Vi chiedo davvero scusa per l'attesa, ma è stato un vero e proprio parto e mi rendo conto che non è neanche dei più lunghi... spero comunque di aver combinato qualcosa di decente! Blaine in questa puntata è davvero criptico, per cui spero tanto di essere riuscita a cogliere in maniera più o meno verosimile il suo stato d'animo.

Per altro, adesso sono in fibrillazione per il prossimo episodio, sono diventata dipendente da Sneak Peek, promo, canzoni varie, foto e gif varie...STO IMPAZZENDO!!! Waiting for the Anderson Bros... temo che il mio cuore di Blainer non resisterà a tanto! xD

Mi piacerebbe regalare un capitolo extra, ma dal momento che i RIB ci hanno lasciato con questo bel cliffhanger di Quinn, dovremo aspettare fino alla prossima puntata! Ci vediamo fra un paio di settimane e vi ringrazio per essere sempre tanto pazienti con me! :)
  
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