Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Satellite_29    29/03/2012    4 recensioni
Sono Lavinia Merryweather, una sedicenne con una paura folle per il Latino. Perchè? Non me lo so spiegare neanche io.
So solo che per colpa di questa stupida lingua morta Kyle Hunter, un figo da paura, mi farà da professore di ripetizioni per aiutarmi. Riuscirò a resistere al fascino del bel professorino?
Dal capitolo 1:
Chissà com’è ‘sto tizio. Sarà il solito sfigato che per racimolare un po’ di soldi per cambiare città è disposto a fare ripetizioni ad una ragazzina come me. Deve stare messo proprio male per voler iniziare così presto.
"..." Tutte le teorie sul povero sfigato figlio di una povera vedova erano sbagliate, completamente. Nella mia stanza c’è un bellissimo ragazzo, che non ha nulla a che vedere con la vecchia amica di mia madre. E io dovrei fare lezioni con questo tizio che potrebbe benissimo essere uscito da Abercrombie? Prevedo giorni duri, molto duri.
Dal capitolo 7:
Si avvicina all’orecchio e mi sussurra con voce sensuale – Tu mi piaci molto, Lavinia. Però com’è che hai detto .. Ah già, al momento le relazioni di coppia non sono la tua priorità. Beh sappi che ti farò cambiare idea. Ad ogni costo.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic

 

Capitolo 9: Una buona dose di incoerenza

- Bonsoir, ma cheriè. Sei pronta per la nostra cenetta? – mi chiede Kyle sorridendo maliziosamente.
Indossa un completo nero con camicia bianca e cravatta blu e ha un mazzo di rose rosse in una mano. I capelli sono pettinati all’indietro e i suoi occhi brillano di entusiasmo.
Ok, è decisamente attraente.
- Più o meno. – dico sorridendo, imbarazzata. Prendo i fiori e mentre cerco un vaso dove appoggiargli gli dico – Non sapevo di dovermi vestire elegante. Ho messo i primi panni che ho trovato, scusami.
Lui mi fissa dalla testa ai piedi e poi ride – I primi panni che hai trovato, eh? – e mentre mi allontano noto che ha una busta con dei sacchetti.
Lo accompagno in salotto, dove ho apparecchiato per la cena, e gli chiedo che cosa contiene quella busta.
- Ho preso qualcosa al ristorante cinese qui vicino. Ti piace il cinese?
- In realtà non ho mai mangiato cinese. Mia madre pensa che gli ingredienti principali dei piatti cinesi siano le cavallette. – dico ridendo.
- Beh, oggi potrai controllare se ci sono cavallette o no. – dice sedendosi, e toglie dalla busta un primo sacchetto.
Lo apre ed esce un vassoio diviso in quattro piccoli scomparti: nel primo ci sono gli involtini primavera, nel secondo ci sono dei gamberetti, nel terzo e nel quarto ci sono due salse.
- Su, cosa aspetti? – mi chiede Kyle.
- E’ che non so da cosa incominciare!
- Prima di tutto prenditi un involtino e un gamberetto, poi immergi il primo nella salsa rossa, e l’altro lo immergi in quella rosa. – faccio come dice, ma quando devo mangiare l’involtino cosparso di salsa, fisso il cibo dubbiosa.
- Non ti preoccupare, non è avvelenato. – dice ridendo. Ma nonostante tutte le raccomandazioni, non mi decido a mangiare.
Non so, è come se non avessi più tanta fame sapendo che devo mangiare cinese. O forse è solo l’agitazione per l’appuntamento che mi gioca brutti scherzi?
Non ho il tempo di rispondere a questa domanda, perché Kyle mi sfila di mano la forchetta e la muove davanti a me come si fa con i bambini piccoli per farli mangiare.
- E’ il comandante dell’aeroplanino-involtino che vi parla. Torre di controllo, ci date il permesso di atterrare? – dice ridendo, mentre continua a muovere l’involtino davanti a me.
- Se continui così quell’involtino non lo mangio più. – dico, ma mentre finisco la frase, Kyle riesce ad imboccarmi. Mastico un po’ e poi ingoio. – Ehi, è buono!
- Che ti avevo detto?
- Si però ora l’aeroplanino lo faccio io. – prendo un gamberetto, lo immergo nella salsa rosa e glielo faccio mangiare. Dopo che ha ingoiato, con la voce da bambino piccolo mi fa – Ancora aeroplanino, ancora!
Io rido, e cosi lo imbocco di nuovo.

Ridendo e facendo aeroplani, ci finiamo il vassoio e dopo una mezz’oretta siamo arrivati all’ultimo sacchetto, che dovrebbe contenere il dolce. Kyle tira fuori un piattino con 4 panzerottini e 2 biscotti della fortuna.
- Ma questo non dovrebbe essere il dolce? – chiedo a Kyle, guardando i panzerotti.
- Infatti quella è nutella fritta. – lo guardo indecisa – Vedi che è buona, assaggia!
Prendo coraggio, per evitare un'altra ondata di aeroplani di Kyle, e mangio la nutella fritta. Cavolo se è buona! Kyle si accorge del mio stupore e mi sorride.
- Hai visto? Se vuoi mangia anche i miei, sono sazio.
- Sicuro? – gli chiedo. Lui annuisce, così mi mangio anche le altre due nutelle fritte.
- Ora scegli uno dei due. – mi dice, indicando i biscotti col mento.
A caso, scelgo il biscotto a destra e Kyle prende l’altro. Lui lo apre e legge – Il verbo amare non sopporta l’imperativo.
Io apro il mio e leggo a mente  il messaggio.

"La ricetta per la felicità contiene sicuramente una buona dose di incoerenza"

Che cosa significa? Non mi so spiegare il perché, ma penso che questa frase mi riguardi in prima persona.
Ma certo! Secondo il bigliettino, se sono incoerente rispetto ai miei propositi, otterrò la felicità.
E in questo caso la felicità sarebbe stare con Kyle.
Arrossisco al pensarci. E Kyle se ne accorge.
- Che cosa dice il bigliettino?
- Niente di importante. – dico, diventando ancora più rossa.
- Dai, fammi leggere! – dice, e allunga un braccio per cercare di afferrare il fogliettino.
- No, è un segreto. – dico io ridendo. Lui ride e si alza dalla sedia per prendermi il bigliettino.
- Vedi che se mi fai arrabbiare faccio venire Matisse che ti graffia tutte le gambe. – dico, cercando di essere seria.
Rimaniamo due minuti in silenzio, poi scoppiamo a ridere all’unisono. Kyle prova ad afferrare il fogliettino, ma io giro attorno al tavolo.
Sembriamo due cartoni animati che girano attorno come scemi, fino a quando qualcuno se ne va e l’altro, non accorgendosene, continua a girare da solo.
Io mi butto sul divano verde acqua e nascondo il fogliettino in mezzo ai cuscini.
Lui si butta (a pesce, oserei dire) sul divano e cerca di scovare il bigliettino, senza riuscirci.
- Dove l’hai nascosto? – chiede ridendo.
- Non te lo dico! – gli faccio una linguaccia.
- Non me lo dici, eh? E allora ti faccio il solletico!
- Vedi che io non soffro il solletico, quello è Lucas. – gli dico, ricordando la scena di qualche giorno fa.
- Allora sarò il primo a farti soffrire il solletico. – dice ridendo, e inizia a muovere le dita sui fianchi e sulla pancia. Mi viene da ridere vedendo come si impegna.
- Mi dispiace, non succede niente. – dico alzando le spalle. Lui alza un sopracciglio – Tu dici? – e in due secondi lui è sopra di me, mi alza un po’ la maglietta e mi solletica i fianchi. Stavolta sobbalzo.
- Mai dire mai. – Dice lui soddisfatto.
- Ma non vale! Pure io riesco a farti il solletico così! – gli dico un po’ imbronciata.
- Non ci sarebbe il bisogno di alzarmi la maglietta, lo soffro comunque. – dice ridendo.
Io gli sorrido – Allora vuoi la guerra! – e così inizio a fargli il solletico anche io e lui ride come un pazzo.
- Dai basta, non ce la faccio più! – dice ridendo.
- Io non la smetto fino a quando non smetterai tu. – gli dico.
- Allora ci stoppiamo insieme.
- Al tre? – chiedo. Lui annuisce.
- Uno, due, tre! – diciamo, e ognuno stacca le mani dalla pancia dell’altro. Io sorrido, sollevata. Anche lui mi sorride con uno di quei sorrisi mozzafiato.
Lo guardo negli occhi e in quell’oro fuso vedo il mio riflesso. Sono sconvolta, ma sembro .. felice. Che quello scritto nel biscotto della fortuna fosse vero? Dovrei lasciar perdere i miei principi e dargliela vinta a Kyle?
Sto per perdermi nei miei pensieri, quando il biondo mi porta alla realtà. Inizia a giocare con le dita della mia mano.
Le sue dita sono lunghe e affusolate, mi provocano dei piccoli brividi lungo la schiena. Se mi provocano dei brividi quando toccano le mie dita, invece quando hanno toccato la mia pancia sembravano quasi bollenti.
Però la sensazione del contatto tra le sue dita e la mia pelle era piacevole. Molto più che piacevole.
Gli prendo la mano e la poggio sulla mia pancia scoperta. Lui mi guarda perplesso, ma poi inizia a muovere le sue dita sulla mia pelle.
Le muove come se volesse fare dei ghirigori, dei disegni con delle trame intricate, e più le muove, più vorrei che continuasse all’infinito. Kyle mi sorride malizioso, e si china sulla mia pancia e le da un bacio quasi impercettibile. Se prima i brividi e il calore si alternavano, ora invece arrivano insieme.
Perché? Non dovrei sentirmi così con lui. E’ il mio professore … Ma chi diavolo prendo in giro.
Lui è Kyle, e io mi sono presa una bella cotta per lui.
E’ inutile fingere, mi illudevo di non aver bisogno di nessuno al mio fianco.
Invece ho bisogno di Kyle. Da quando l’ho incontrato la prima volta la mia vita è cambiata. E’ migliorata.
Perché lui è sempre così dannatamente ottimista, e alla fine riesce a coinvolgermi nella sua interminabile felicità.
E mi fa stare bene.

Ora mi sta fissando, dev’essersi accorto che stavo pensando ad altro.
Avvicina il suo volto al mio, ma lascia una certa distanza per lasciarmi decidere se farlo continuare oppure no. Lo tiro verso di me prendendolo per la cravatta.
- Perché in certe situazioni mi tiri sempre la cravatta?
- Per farti avvicinare più velocemente, mio caro. – gli dico sorridendo. Gli allento la cravatta e poi gliela tolgo del tutto, gettandola per terra.
Lui sorride e poi mi sussurra – Grazie per avermi liberato da quella cosa infernale.
- Se la ritieni una cosa infernale, perché la indossavi?
- Per far colpo su di te, no? – mi dice, con tono di ovvietà.
- Sai, da ora credo di avere un debole per gli uomini senza cravatta. – dico ridendo.
- Allora vedrò di non farmi più certi problemi. – dice, avvicinando le sue labbra alle mie. Gli sorrido, e lo bacio.
All’inizio Kyle è un po’ incerto, ma vedendo che io non mi tiro indietro, ritorna sicuro di se e il bacio diventa più passionale che mai. Dopo un po’ ci stacchiamo, lui ha lo sguardo divertito e un po’ sconvolto.
Quasi famelico, ritorna a baciarmi appassionatamente. Mi sento come un fuoco, lui mi fa sentire come un fuoco.
Affondo le dita nei sui capelli e gioco con qualche ciocca. Si stacca e quando vedo il suo sorriso, penso di poter morire.
Cavolo, mi ha conquistata davvero.
Guardo il suo collo, libero dalla cravatta. Istintivamente, inizio a sbottonargli la camicia sotto il suo sguardo interrogativo.
Sbottonata completamente la camicia, ammiro il suo corpo scolpito. Sembra una statua greca. Devo avere un’espressione proprio imbambolata perché Kyle ride.
Poi, come avevo fatto io prima, prende la mia mano e la poggia sul suo addome.
Ok, il suo corpo non è scolpito, di più.
Poi ritorno a guardare il suo viso e gli vedo un sorriso compiaciuto stampato in faccia.
- Ma si può sapere che cosa diavolo c’era scritto in quel bigliettino?
- Qualcosa che mi ha fatto aprire gli occhi. – gli dico sorridendo.
- Allora dovrei ringraziare il cinese che ha fatto i biscotti. – disse ridendo.
- Penso proprio di sì. – gli dico. 
Poi gli prendo il volto e lo avvicino alle mie labbra, in modo da poter riprendere quello che stavamo facendo.
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Satellite_29