Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: Amy Dickinson    30/03/2012    10 recensioni
Ma ciao ^^
quella che vi apprestate a leggere è una raccolta di brevi componimenti dedicati ai personaggi di questa serie, ogni capitolo tratterà un personaggio (o una coppia, se si legge con attenzione) e sarà a sé, generalmente slegato rispetto agli altri, pertanto andrebbero recensiti singolarmente. Spero che li leggerete e mi lascerete le vostre opinioni in merito, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, davvero ^^
Eccovi l'elenco dei capitoli e fra perentesi trovate il personaggio trattato così vi sarà più facile trovare il riferimento alle vostre coppie preferite:
* Friends or enemies? * (Tart)
* Why can't you see? * (Lory)
* Memories * (Kyle)
* Broken * (Mina)
* A nice game * (Paddy)
* Birthday party * (Ryan)
* Frozen * (Pie)
* Howling at the moon * (Pam)
* Sympathy for the devil * (Strawberry)
* Secretly staring at you * (Ghish)
* How we met * (Mark)
* Darling, she's no longer a baby * (Sakura & Shintaro)
* Friends will be friends * (Mimi & Megan)
* What's friendship? * (Mash)
Grazie dell'attenzione e buona lettura!
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A nice game

Uscita dal supermercato, Paddy si apprestava a tornare a casa dai suoi fratelli. Aveva appena fatto la spesa, infatti teneva fra le mani un paio di buste dall’aria pesante.   
‘Stasera preparerò una cenetta coi fiocchi, i miei fratellini si leccheranno i baffi’ pensò, compiaciuta.
Accelerò il passo, ansiosa di tornare a casa per giocare un po’ con loro. Arrivata davanti alla porta fece per aprirla con le chiavi ma…
“Che ci fai in giro a quest’ora?” domandò una voce alle sue spalle.
Paddy si voltò, per nulla sorpresa - sapeva già a chi apparteneva.
“Tart!” esclamò.
“Già, mi annoiavo così ho pensato di fare un salto. Preparati a combattere, scimmietta!” e così dicendo sollevò in alto le sue bolas.
“Ma allora sei venuto a trovarmi, come sei carino, Taru Taru!” fece lei, per nulla intimorita.
Tart per poco non cadde sull’asfalto.
“Ma insomma, mi ascolti? Ho detto che devi preparati a combattere, non sono venuto per una visita di cortesia!”sbraitò, rosso in viso.
La ragazzina però non lo ascoltava, aveva adagiato le buste sulla porta ed era corsa nella sua direzione, quindi aveva spiccato un balzo e, raggiuntolo, aveva abbracciato l’alieno.
Tart, colto alla sprovvista, non riuscì ad evitare il contatto con lei e divenne così rosso da far invidia ai capelli di Strawberry. Paddy lo trascinò giù con sé senza smettere di tenere le braccia allacciate attorno al suo collo.
“Vuoi lasciarmi andare? Odio queste smancerie!” protestò un attimo dopo, cercando di scrollarsela di dosso.
“Non essere timido, siamo amici, no? E abbracciarsi è più che naturale!” disse, rifiutandosi di mollare la presa.
“Ma io non sono tuo amico, lasciami andare!”
“Ehi, ma cos’è tutto questo chiasso?” chiese uno dei fratellini di Paddy, sbucando fuori dalla porta di casa.
“Paddy è tornata!” fece un altro.
“Ma chi è quello?” chiese un altro ancora.  
“No bambini, rientrate, potrebbe essere pericoloso” disse la ragazzina una volta che li ebbe notati.
I fratellini, stupiti dalla scena, non si mossero ma Heicha, la più piccola, corse accanto a Paddy e fissò Tart, piena di curiosità.
L’alieno smise di divincolarsi dalla presa di Paddy e fissò la bimba a sua volta.
Heicha alzò le piccole mani e toccò le orecchie di Tart, prima piano, poi tirandole.
“Che carine, anch’io vorrei delle orecchie così!” esclamò, sorridendo.
“Ma come ti permetti? Lasciami subito le orecchie, mocciosa!” gridò Tart.
La bimba smise di sorridere e i suoi occhi si riempirono di lacrime.
Paddy lasciò andare Tart, abbracciò la bimba e lo guardò torva.
“Vergognati, hai fatto piangere Heicha!” lo sgridò, assumendo un tono di voce severo.
“Sì, vergognati!” incalzarono in coro anche gli altri bambini.
“Speravo di poter combattere e invece mi ritrovo circondato da un’orda di mocciosi!” gridò, massaggiandosi le orecchie doloranti.
“Ehi, non parlare così dei miei fratelli!” rispose a tono Paddy.
“Beh, me ne vado, non ho niente da fare qui” fece, voltando loro le spalle.
“No, aspetta”
Tart si voltò al suo di quella vocina.
“Che vuoi?”
Ma si pentì subito dopo di quella risposta scorbutica perché Heicha, che era sfuggita alle braccia di Paddy, gli si era nuovamente avvicinata e gli sorrideva. Si asciugò le lacrime dagli occhi con le mani e ne alzò una verso di lui con fare amichevole.
“Io mi chiamo Heicha, piacere di conoscerti” disse dolcemente, rivolgendogli un sorriso sempre più largo. “Ti andrebbe di giocare con me?”
“Eh? Ma per chi mi hai preso? Non sono un bambino!” rispose.
“Beh, l’hai fatta piangere, come minimo devi accontentarla” disse Paddy.
“Non dire sciocchezze!”
“Ti prego…” supplicò la piccola, prendendogli la mano. “Solo per un pochino”
Gli occhi speranzosi di Heicha lo fecero desistere dal suo intento di andarsene. Quanto a persuasione su di lui riusciva ad esercitare lo stesso potere della sorella maggiore.  
“D’accordo, ma solo un gioco, poi me ne andrò” precisò.
“Sì, che bello!” gridò la bimba saltellando.
“Bravo, Taru Taru!” esclamò Paddy, subito seguita dal coro dei fratelli: “Taru Taru gioca con noi, Taru Taru gioca con noi!”
“Giocherò con voi ma non chiamatemi più così!”
“Comunque bambini, lui è Tart. E’ un mio caro amico e potrete giocare con lui e le sue buffe orecchie ma non fategli male, okay?” disse loro.
“Eh? No, le mie orecchie non si toccano!” protestò.
“Io sono Hanacha, ciao Tart” si presentò uno dei bambini, avvicinandosi.
“Invece io mi chiamo Chincha”
“E poi ci siamo noi: Lucha e Honcha”
Solo a guardare i loro visetti radiosi, Tart si sentì investire dalla voglia irrefrenabile di giocare, anche se fece di tutto per non darlo a vedere.
“Bene, adesso che ci conosciamo andiamo a giocare e oggi decido io!” ordinò la piccola Heicha.
“Entriamo in casa prima” fece Paddy, prendendo in mano le buste della spesa. I bambini ubbidirono e corsero dentro. Tart li imitò ma non senza una punta di timidezza. Non era mai stato a casa di Paddy e l’idea lo rendeva nervoso.
“Sistemiamo la spesa, nel frattempo Heicha deciderà a che gioco vuol giocare” comunicò Paddy, chiudendo la porta d’ingresso e dirigendosi in cucina.
Tart, non sapendo cosa fare, rimase in soggiorno con Heicha. La bimba lo guardava fisso e aveva un’aria pensierosa che presto lasciò spazio ad un sorriso furbo, doveva aver avuto una bella idea.
Hanacha, Chincha, Lucha e Honcha, venite qui!” chiamò poi, confabulando sottovoce con i fratelli per dare loro disposizioni.
Paddy e Tart si guardarono perplessi.
“Allora, avete capito?” chiese dopo un paio di minuti.
“Sì!” risposero in coro.
“Cominciamo allora” ordinò. 
A quel punto i bambini si sparsero per la casa: Chincha e Honcha presero un confuso Tart per mano e lo portarono nella loro stanza mentre Lucha e Hanacha si guardarono intorno in cerca di chissà cosa.
“Ma che intenzioni avete?” chiese Paddy.
“Questo gioco ti piacerà sorellina, fidati. Andiamo in camera tua, adesso” rispose Heicha che aveva ancora il sorrisino furbo dipinto sulle labbra.
Paddy seguì la piccola e sperò che non avesse in mente di mettere a soqquadro la casa.
“Ascolta, per prima cosa devi toglierti quei vestiti che hai addosso e cambiarti”
“Cos’hanno che non va?”
“Io decido tutte le regole del gioco, oggi sono il capo” le ricordò Heicha mentre apriva l’armadio. “Quindi fa’ come ti dico”
Paddy allora indossò quello che la bimba le porse: una canottiera e una gonna color panna. Dopodiché le arrotolò intorno al corpo una serie di lenzuoli puliti e nastrini bianchi per creare una specie di abito. Le fece indossare anche un paio di ballerine dello stesso colore con la scusa che fossero nuove di zecca e che quindi potesse camminarci dentro casa. Le sistemò una tendina bianca sulla testa a mo’ di velo e la costrinse a infilarsi una serie di gioielli giocattolo. Le spruzzò un po’ di profumo sul collo e poi la guardò un momento.
“Okay, sei bellissima” sentenziò con soddisfazione. “Tieni questo e possiamo andare”
Paddy si ritrovò fra le mani un mazzetto di fiori finti che la sorellina aveva sicuramente preso dal soggiorno e aveva avvolto in un fazzoletto di stoffa. Heicha intanto aveva aperto la porta e aveva urlato: “Tutti pronti, arriva la sposa!”
“Sposa?” domandò Paddy.
“Sì sì, andiamo!” pigolò la bimba, mettendosi sottobraccio.
I bambini iniziarono a cantare, mimando con la voce il suono di una marcia nuziale.
Un lenzuolo era stato steso sul tavolo del soggiorno, adibito ad altare, e sopra c’era un libro aperto a caso che doveva simboleggiare la Bibbia. Hanacha aveva indossato una camicia bianca di suo padre e recitava il ruolo del sacerdote, Lucha gli stava vicino e reggeva un cuscino tra le mani. Chincha e Honcha invece si erano seduti su altri cuscini ai lati del tavolo. Tart stava in piedi davanti al tavolo, i capelli sciolti gli ricadevano sulle spalle facendolo sembrare più grande, indosso aveva una elegante giacca cinese del padre di Paddy, nera e dagli alamari argentati. A Paddy fece un certo effetto vederlo così.
Una volta arrivate vicino a Tart, Heicha affidò al ragazzino la mano di Paddy e andò a sedersi vicino a Chincha. Hanacha si schiarì la voce per attirare l’attenzione su di sé.
“Siamo qui riuniti per celebrare il matrimonio di nostra sorella Paddy e del nostro nuovo amico Tart” iniziò, sfoggiando un tono solenne.
Paddy guardò Tart di sottecchi, era arrossito e gli si leggeva un’espressione contrariata in viso.
“Vuoi tu, Paddy, prendere come tuo sposo Tart?” chiese.
La ragazzina era felicissima, anche se era un gioco, l’idea di sposarsi con l’alieno era il suo più grande sogno. Anche se con molto imbarazzo, non esitò a rispondere: “Sì, lo voglio”
“E vuoi tu, Tart, prendere in sposa la qui presente Paddy?”
La biondina si voltò verso di lui e notò che non sembrava d’accordo. Cercò il suo sguardo, sperando così di convincerlo a desistere. E ci riuscì. Tart considerava quel gioco sciocco e imbarazzante ma l’espressione implorante di Paddy e quella trepidante e piena di speranza di Heicha ancora una volta lo spinsero a proseguire. Non che non gli piacesse l’idea di fingere di sposarla ma non voleva assolutamente darlo a vedere.
“Sì, lo voglio” si decise a dire.
“Lucha, gli anelli” fece Hanacha.
Lucha allora avvicinò il cuscino che aveva in mano a Paddy. Su di esso erano stati posti due anelli di plastica dorata di Heicha, uno recava sulla sommità uno smeraldo piccolo e tondo mentre l’altro aveva un grande rubino a forma di cuore. Il bimbo le indicò il primo anello e Paddy lo prese. Si voltò verso Tart e gli prese la mano, quindi infilò l’anello al suo anulare.
“Con questo anello io ti sposo” improvvisò.
“Tocca a te” sussurrò Lucha, rivolgendosi a Tart e passandogli l’anello rimasto sul cuscino.
L’alieno deglutì ma non si tirò indietro, ormai stava giocando e doveva portare il gioco a termine per poter uscire da quella situazione piacevole ma allo stesso tempo imbarazzante. Infilò l’anello al dito della Mew Mew e ripeté le sue parole con fare sbrigativo: “Con questo anello io ti sposo”
“Testimoni, avete ascoltato?” chiese Hanacha e, dopo che ebbero annuito, continuò: “Vi dichiaro marito e moglie. Tart, puoi baciare la sposa”
Tart si bloccò, quella parte non l’aveva prevista. Paddy lo guardò, nei suoi occhi si poteva scorgere una certa impazienza. Era un gioco, eppure perché si sentiva così felice? Perché le batteva così forte il cuore? Perché non vedeva l’ora di ricevere quel bacio? Strinse il bouquet di fiori finti al petto e attese una reazione da parte dell’alieno.
Tart capì che non poteva tirarsi indietro così le prese il viso fra le mani e appoggiò le labbra sulla bocca di Paddy, donandole un casto bacio. Il primo per entrambi.
“Evviva gli sposi, evviva!” gridò Heicha seguita a ruota dai fratelli.
Paddy, che aveva chiuso gli occhi, li aprì e incrociò ancora lo sguardo di Tart. Anche lui era rossissimo in volto ma la vista del sorriso sulle labbra di lei lo contagiò, facendogli spuntare un sorriso beffardo. Si erano baciati. I loro cuori battevano ormai all’impazzata, neanche si stessero sposando davvero!
“I fiori Paddy, i fiori!” le ricordò la bambina, tirandole la gonna.
Paddy allora si voltò e tirò il bouquet che, naturalmente, venne prontamente afferrato dalle mani di Heicha.
“Beh, adesso devo andare…” fece Tart qualche minuto dopo, togliendosi la giacca.
“Come? Di già? Dai, rimani ancora un po’!” fecero i bambini, delusi.
“Non insistete bambini, Tart ha da fare” cercò di spiegare loro Paddy.
“E’ stato divertente giocare con te, tornerai a trovarci, vero Taru Taru?” chiese Heicha.
Aveva le stesse espressioni di sua sorella e riusciva a persuaderlo con niente. Come avrebbe potuto dirle di no?
“Certo, piccola”
Salutò i bambini e si avviò alla porta. Paddy gli andò dietro mentre i fratellini e la sorellina  ripresero a giocare in soggiorno. 
“Grazie per essere rimasto, li hai fatti contenti, soprattutto Heicha” disse.
“Beh, figurati…”
“Ci farebbe davvero piacere se tornassi”
“Paddy, dimentichi che siamo nemici”
La biondina scosse la testa.
“Non mi importa, qualsiasi cosa accada tu sarai sempre mio amico!”
L’aveva detto con determinazione, chiudendo gli occhi e stringendo i pugni.
Tart arrossì di nuovo e sorrise.
“Allora verrò a trovarvi ancora. Buonanotte, scimmietta” sussurrò, sfiorandole i capelli e poi una guancia con la mano.
Quando Paddy riaprì gli occhi l’alieno era già svanito nel nulla.
“Buonanotte, Taru Taru” sussurrò, chiudendo la porta.

 

 

L’angolo di Amy
Ciao gente,
questo capitolo mi piace ma non so perché non mi convince fino in fondo, voi che ne dite, ho fatto bene a pubblicarlo? Vi è piaciuto? Da piccola quello del matrimonio era uno dei giochi che facevo più spesso con la mia amichetta e così ho pensato che potesse essere una buona idea dare a Heicha la possibilità di poter giocare con due sposini in carne e ossa e che sposini carini ^^ Piccolo appunto: i nomi dei fratelli sono quelli originali, li ho dovuti cercare in rete perché mentre scrivevo mi sono accorta di non ricordarli XD
Grazie mille a chi segue questa raccolta, in particolare grazie a chi ha recensito il capitolo precedente, ossia
Sana96, black rose92, Danya, Emmy_Nerisse, la_bella_ e Gely_ 9_5, sono felice abbiate apprezzato la storia dedicata a Mina ^_^
Vi informo anche che per un po’ è molto probabile che non potrò aggiornare perché potrò connettermi qui su EFP solo via telefono per recensire le storie che seguo. Spero che continuerete comunque a sostenermi, non mancherò a lungo, promesso ^^       
Un abbraccio e buona Pasqua a tutte,

Amy

 

    

 

 

   

  
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