Cap .9 Dopo 6 mesi
15:26
Il gelido vento di autunno le sferzò il viso.
Si strinse un po’ di più nella giacca, cercando di ripararsi
dalle piccole gocce d’acqua che stavano cominciando a scendere.
Teneva in mano alcuni testi appena presi in prestito dalla
biblioteca, e sentiva le dita congelate.
Era solo la fine di ottobre, ma la temperatura si stava
abbassando notevolmente.
Kaori camminava a passo svelto verso casa.
Aveva scordato le medicine da prendere a mezzogiorno, e se
Maki la beccava si infuriava come una bestia.
Aveva pure dimenticato il Friend-chip…di solito infatti era
Ryo a farle da promemoria, ma quel giorno lei aveva la testa altrove…
L’estate era passata velocemente, tra varie analisi e
numerosi controlli.
Non le avevano ancora diagnosticato il tipo di Sclerosi
Multipla di cui era affetta…dicevano che ci voleva ancora tempo.
E così era rimasta a casa.
Aveva studiato soprattutto, per recuperare il tempo perso in
ospedale.
Era uscita qualche volta con Eriko, e con qualche altra
compagna di università.
Suo fratello era andato via qualche giorno con Saeko, ma
solo per un fine settimana e solo con la promessa che Kaori si sarebbe
trasferita temporaneamente da Eriko.
Le sue settimane erano scandite dai controlli periodici in
ospedale e dagli esami universitari.
Non vedeva Ryo da parecchio.
Dopo quella sera di 6 mesi prima, quando era tornata a casa
dall’ospedale, avevano deciso entrambi, senza dirlo apertamente, di staccarsi
un po’.
Lui era andato da lei preoccupato, sapendola sola.
Avevano riso come due bambini dell’asilo, lanciandosi cibo e
guardando programmi idioti alla tv.
Ad un certo punto lui si era fatto serio.
Era rimasto zitto per un po’.
Kaori aveva sentito il suo cuore cominciare a battere
all’impazzata.
Che forse…si fosse deciso?
Poi l’aveva guardata negli occhi a lungo, e le aveva detto
che lui vedeva Maki come un fratello, non come un semplice amico…
“…vedi Kaori, io …sto insieme da anni a…tu sei come una
sorella per me, ti sono davvero affezionato…però ecco...tanti anni insieme…non
si possono cancellare così…e quindi…non vorrei che tu…”
Il sangue nelle vene di Kaori si era gelato.
Un improvviso nodo alla gola le impediva di respirare.
Lei non aveva capito proprio niente, si era illusa in un
sogno senza speranze… ma non glielo avrebbe mai dimostrato.
Kaori era troppo orgogliosa.
Così decise di buttarla sul ridere.
“Cosa????Ma Ryo, credi davvero che io mi sia…mi potrei mai
prendere una cotta per te??? Ma stai scherzando, vero???” gli aveva risposto.
Ryo l’aveva fissata in silenzio, dubbioso.
“Ryo, hai almeno 10 anni più di me…sei un vecchio
bacucco!!!” aveva continuato lei, alzandosi con il cartone della pizza in mano
e dirigendosi in cucina.
“E poi si…sarai pure un bell’uomo…ma c’hai proprio un
carattere terribile!!!Irascibile, strafottente, anarchico…” e aveva elencato ad
alta voce una serie di difetti che lei in realtà considerava pregi.
“Quindi…”
“Hai preso un granchio, bello mio!!!” aveva concluso lei,
lanciandogli una patatina in testa.
Lui era scoppiato a ridere, evidentemente sollevato.
“Si…in effetti non potremmo mai andare d’accordo io e te!!!”
aveva affermato lui tra una risata e l’altra.
Kaori si era quasi strozzata con la caramella dopo quella
affermazione.
Un colpo al cuore. Ecco cos’erano quelle parole per lei.
Ma quella sera aveva deciso di recitare, e quindi l’avrebbe
fatto fino in fondo.
Avrebbe meritato l’oscar.
Aveva continuato a ridere e scherzare.
Poi finalmente Ryo aveva deciso di tornare a casa.
L’aveva salutata con un affettuoso abbraccio.
Un abbraccio fraterno.
Poi era uscito.
Kaori aveva fatti in tempo a chiudere il portone, per poi
chinarsi a terra e singhiozzare disperatamente.
E aveva deciso che da quel momento Ryo Saeba per lei sarebbe
stato solo un amico, anzi no, un semplice conoscente.
15:40
Kaori entrò in casa.
Le cuffie della fedele radiolina nelle orecchie.
Gettò la borsa sul divano con indifferenza. I libri sul
tavolo.
Si diresse verso il frigo, a prendere l’acqua per le
pastiglie.
Aprì in fretta il barattolo con i medicinali.
Come sempre rovesciò a terra metà del contenuto.
Bevve l’acqua e le tre pillole magiche (come le definiva
lei, facendo sempre infuriare il fratello che non voleva si scherzasse su cose
così importanti).
Poi si tolse le cuffie e maledicendo contro sé stessa e
contro la sua imbranataggine si chinò sotto il tavolo per raccogliere quelle
che aveva fatto cadere.
Fu in quel momento che si accorse del rumore.
Un cigolio.
Dei suoni strani…dei sospiri?
C’era qualcuno in casa?
Kaori si rialzò rapidamente, mettendo via il barattolo.
Chi c’era?
Era spaventata, perché in effetti non era previsto che lei
ritornasse a casa…
L’avevano seguita?
Dei ladri?
Poi notò l’impermeabile di Maki appeso dietro la porta.
Un cappotto femminile al suo fianco.
Si avvicinò piano alla stanza del fratello…e i suoni si
fecero sempre più chiari ed espliciti.
Voce di donna.
Sospiri di donna…anzi, urla di donna, di Saeko!!!
Kaori divenne in pochi secondi di un bel rosso fuoco acceso,
quasi come i suoi capelli.
Suo fratello e Saeko stavano…in quel momento!!!!
Si rese conto che non mancava molto prima che finissero…almeno
a sentire il modo in cui gemeva la donna.
Così in fretta e furia
Kaori raccolse i libri e la borsa, e sgattaiolò fuori di casa.
16:05
Era in ritardo.
Entrò correndo nella caffetteria, si infilò nel retro per
mettere la sua roba nell’armadietto e infilarsi il grembiule color cioccolato.
Quella giornata era iniziata male.
Aveva litigato la mattina col fratello. Gli aveva detto che
sarebbe rimasta fuori fino a dopo le 21 e lui l’aveva sgridata, dicendole che
non doveva star fuori casa così a lungo.
Ma Kaori non gli aveva rivelato di aver trovato un lavoretto
part-time al bar dell’università…Lei sapeva che suo fratello stava facendo un
sacco di straordinari in prospettiva
delle cure ed operazioni che Kaori avrebbe dovuto affrontare…quindi aveva deciso
di dargli una mano.
Solo, non glielo aveva detto. Tanto i clienti del locale in
cui lavorava erano tutti studenti, chi l’avrebbe mai scoperta?
Le lezioni del mattino poi erano state di una noia mortale.
Aveva dimenticato metà della sua roba in camera.
E ora…pure Saeko e Maki che copulavano come ricci!!!!
Doveva evitare di ripensare a quel che aveva udito…si
sentiva morire di imbarazzo!!!!
Come se la sua vita amorosa/sociale non fosse già uno
schifo…
20 anni, vergine, senza mai essere uscita con nessuno, e
doveva anche beccarsi le effusioni spinte del fratello…
A volte pensava che qualcuno le avesse lanciato una
maledizione addosso…gli ultimi 7 mesi erano stati uno schifo totale!
‘Un anno proprio di merda!!!’ pensò Kaori, mentre con rabbia
chiudeva l’anta del suo armadietto minuscolo, dove era riuscita a farci stare a
malapena i libri e la borsa.
Kaori legò il lungo laccio dietro la schiena e si diresse,
con passo veloce e ancora rabbioso, verso il bancone dove avrebbe trascorso il
pomeriggio.
19:45
‘Ancora 1 ora Kaori…ancora 60 minuti…’
Era in pausa, seduta su una seggiola di plastica nel retro.
La sua amica e collega Kyoko la stava sostituendo.
La testa chinata all’indietro, le tempie le pulsavano
terribilmente.
Si asciugò la fronte con un lembo del grembiule.
Kaori sapeva benissimo che stare in piedi tutto il giorno a
preparare e servire bevande calde non le faceva molto bene.
Era sollevare i pesi la cosa che più la distruggeva.
Arrivava alla sera che muoveva a stento gli arti, e la schiena le pareva un
pezzo di marmo.
Anche per questi motivi non usciva più dopo cena con Eriko o
le altre amiche…faticava a studiare per la stanchezza, e nemmeno se l’avessero
pagata sarebbe uscita di casa!!!
L’unica cosa che desiderava dopo un lungo pomeriggio di
lavoro era immergersi nella vasca da bagno…
“Kaori!! Ci sei?”
“Arrivo Kyoko…”
A fatica si rialzò.
Tornò nel locale.
Ma il sangue le si gelò nelle vene.
‘Che cazzo ci fa lui qui?’
Cercò di nascondersi dietro la macchina del caffè…Se la
vedeva era morta.
“Kaori, che stai facendo? Va subito al tavolo 10, quel
ragazzo è almeno mezz’ora che aspetta il suo cappuccino…”
Kaori sbirciò nella sala, e vide che il ragazzo era proprio
lui.
Non avrebbe mai potuto sbagliarsi.
“Ehm…Kyoko, non è che potresti andarci tu al mio posto?
Sai…non mi sento molto bene, e vorrei uscire prima…”
“Eh no, scordatelo!!! Te l’avevo già detto io che sarei
dovuta uscire prima stasera, perciò niente scuse!!Io ti ho già coperto due
volte in questa settimana, e questa sera devo uscire con Yuki, perciò niente
scuse!!”
La sua amica aveva ragione…del resto Kaori non aveva detto a
nessuno di essere malata, quindi le volte in cui sentiva di essere davvero
stanca e senza forze inventava le scuse più assurse e disparate per terminare
in anticipo il suo turno.
Ma quella sera aveva esagerato…si ricordava che Kyoko le
aveva chiesto il favore di chiudere lei il locale alle 21 come minimo una
settimana prima, proprio perché doveva andare al cinema con il suo ragazzo, e
Kaori era stata felice di ricambiare per
almeno una volta.
Non aveva forse litigato con Maki quella mattina, per quello
stesso identico motivo?
Ma ora Kaori desiderava scappare.
Decise alla fine di affrontare la realtà.
Prese il suo vassoio con la tazza del cappuccino e si
diresse al tavolo 10.
Senza una parola appoggiò la tazza sul tavolino, cercando di
evitare che il ragazzo, concentrato nella lettura del suo giornale, la vedesse
in viso.
Si era già girata per tornare più veloce della luce dietro
al bancone, e pensava di averla scampata…
Ma una voce tuonante la fece sobbalzare.
“Kaori!?! Che ci fai qui?”