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Autore: _Havoc_    30/03/2012    2 recensioni
7 giorni per innamorarsi.
2 diari per sfogarsi.
7 giorni per riprendersi.
2 diari per non arrendersi.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Nuovo personaggio, Roger Taylor
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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6 a.m.


Caro Robert,


Non ho chiuso occhio tutta la notte, continuo a pensare ad Amber e al fatto che non la rivedrò più una volta tornato a casa.
Mi sto riscoprendo geloso diNo, non posso devo controllarmi. Devo essere responsabile altrimenti che esempio ti do?
Ma ormai non posso più nasconderlo, sono geloso di Amber. Non riesco a vederla come un qualsiasi, mi sto affezionando molto a lei , forse anche troppo. Mi da fastidio vederla in atteggiamenti affettuosi con Freddie, tutte le volte che li vedo insieme mi viene voglia di portarla via. A volte vorrei non averla mai incontrata per non poterla rimpiangere. Non so proprio cosa fare, sicuro è che non posso andare avanti così! Devo trovare una soluzione al più presto visto che tra 2 giorni torniamo a Londra.
Ora vado a farmi la doccia.


6.45 a.m.


Ok ho preso una decisione anche se può sembrare strano: nella speranza che abbia un’idea molto più chiara della mia al riguardo, le chiederò cosa ne pensa lei e poi prenderò una decisione.
Augurami buona fortuna!


4 p.m.


Mentre girovagavo per il nuovo hotel, l’ho trovata al bar. Lì per lì volevo andarmene ma lei mi ha visto e ci siamo accomodati insieme ad un tavolo.
-Ora o mai più- ho pensato -non è mai da sola.-
«Dove sono gli altri?» ho chiesto.
«Liz è con Brian... secondo me c’è del tenero fra quei due ma non lo vogliono ammettere!» si è interrotta per ridere «Roger e Freddie non lo so...» ha concluso mentre girava la cioccolata.
«Ah....» ho detto «Senti vorrei farti una domanda...»
«Dimmi pure...» ha chiesto un po' preoccupata.
«Che facciamo?»
«Mmm... non lo so... vuoi bere anche tu?» ha domandato tra il divertito e l’allarmato.
«No scusa... intendevo.... per quello che è successo.... fra me e te, intendo...»
«Ah... beh scusa che avresti intenzione di fare? Ti sei sposato da poco e tua moglie aspetta un bambino! Non puoi mollarli per una scappatella... no?».
Mi ha risposto così, ma non sembrava molto convinta. Sono rimasto un po' spiazzato, forse speravo che la sua risposta fosse un’altra.
«Ah... se è così allora niente...»
«Non fraintendermi, non voglio essere cattiva....Con Freddie è diverso e poi non è proprio nella tua stessa condizione.... Mi dispiace se ti ho confuso le idee... per un momento mi sono illusa pure io...»
Si è confessata.
«Quindi anche tu lo vorresti!» ho esclamato, forse un po' troppo felice per la sua ultima affermazione, tanto da attirare l’attenzione dei clienti nel bar.
«Ci ho già pensato anche troppo... E la mia decisione l’ho già presa... Mi dispiace..» e così dicendo si è alzato dal tavolo lasciandomi lì come un idiota.
Ok, alla luce di quest’ultima conversazione ho le idee abbastanza chiare: era un NO, anche se non troppo convinto, ma non ho intenzione di forzare le cose. Forse è meglio per tutti.
A domani,
John.



~



Caro Diario,


oggi stavo facendo due INNOCENTI passi con Lizzie quando ci siamo imbattuti in una coppia di gattini. Avresti dovuto vederli, mi entravano in una mano senza problemi, erano adorabili. Ce n’erano uno nero e uno bianco e rosso, tutti e due molto magri, con il pelo rado. Liz si è chinata per accarezzarli e coccolarli, così l’ho imitata.
«Dobbiamo trovargli dei nomi!» ha preteso. Io sono entrato subito in crisi perché non ho molta fantasia per queste cose.
«Beh direi che quello rosso sono io, quindi sarà Liz, e quello nero sei tu, quindi BriaZ» non ho sbagliato a scrivere, ha detto proprio BriaZ. Al che l’ho corretta.
«BriaN, vorrai dire.»
«No, BriaZ. Devi pur ammettere che Liz e Brian suonano male insieme...» ho commentato lei.
«Allora chiamiamoli LiN e Brian! Perché dobbiamo cambiare proprio il mio nome?» ho protestato.
«Perché la N è una lettera anonima!» ha obiettato.
«Senti, facciamo come vuoi te...» mi sono arreso.
«Mmm, però c’è un problema» ha ricominciato.
«Che tipo di problema?»
«Questo gattino non può proprio chiamarsi Liz...» ha detto, prendendolo con tutte e due le mani.
«E perché no?»
«Perché assomiglia più a te che a me...»
«Ma non è vero dai, è rossiccio!»
«Si, ho capito, ma ha...» ha ridacchiato, voltandolo verso di me e mostrandomi i suoi attributi.
Li ho fissati un po’ preoccupato, quasi spaventato, poi siamo scoppiati a ridere.
Ci siamo guardati per qualche nano secondo e poi ecco il misfatto. Ci siamo baciati di nuovo. Cazzo, stavolta non c’è il gioco della bottiglia a giustificarmi. E non so neanche se fosse cosciente o no, quindi magari non si ricorda nulla, che palle guarda. Stavo tanto bene prima!
Dovevo infilarmi in una situazione imbarazzante con una groupie tossicomane.
Merda!
B.

   
 
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