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Autore: Sofy_m    30/03/2012    6 recensioni
Attenzione spoiler!
Castle ha sentito tutto quello che Kate ha detto in sala interrogatori.
Lei non è ancora a conoscenza di tutto ciò.
Ora iniziano i problemi.
Riuscirà Beckett a sistemare le cose? Rick sarà disposto a perdonare?
E come andranno le cose al distretto?
E' la mia prima fanfiction, ho iniziato a scriverla dopo aver visto la 4x19 e il promo della 4x20. Spero vi piaccia.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett, Quasi tutti, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
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Always! Deve pur valer qualcosa!
Angolo dell'autrice:

Io dovrei studiare storia, e invece sono davanti alla tv e ho appena finito di rileggere il capitolo. Quindi ecco a voi :)  E' tratto dal primo sneak peek quindi se non volete rovinarvi la sorpresa vi consiglio di non leggerlo.
Spero di riuscire a postare il terzo prima di domenica sera.
Grazie per le recensioni :)
(Dai che manca poco a lunedì!)

Lui è pazzo di te. E tu sei pazza di lui.

Dopo dieci minuti Beckett era a casa dell'amica.
-Ehi detective, si accomodi!
Lanie la salutò e arrivò dalla cucina con due bicchieri di vino in mano, mentre Kate si sedeva sul divano. L'appartamento della dottoressa era intimo e ben arredato, dalle grandi finestre si poteva ammirare la Grande Mela.
La padrona di casa porse uno dei due bicchieri a Kate.
-Allora, sono pronta a scommettere che il tuo problema si chiama Castle.
Kate bevve un sorso dal bicchiere e guardò l'amica.
-C'è qualcosa di strano tra di noi ultimamente.
-Ultimamente? Kate è da quattro anni che tra voi c'è qualcosa di strano!
-No, adesso è diverso. Lui è diverso. E' come se lui si stesse allontanando.
La detective sentì la sua voce tremare leggermente quando pronunciò l'ultima frase, ma sperò che Lanie non se ne accorgesse.
Ancora una volta non era  pronta ad affrontare tutto, a dirle ciò che sapeva, ad aprirsi totalmente. Il suo muro era sempre lì e le impediva di confidarsi anche con la sua migliore amica.
-Beh, come puoi biasimarlo? Probabilmente è stanco di aspettare.
La risposta dell'amica sorprese Kate. -Aspettare cosa?
Lanie non poteva credere alle proprie orecchie; Kate Beckett, la miglior detective di New York, colei che aveva incastrato i criminali più astuti e sbattuto in galera gli assasini più pericolosi, non aveva ancora capito cosa Castle provasse per lei. E cosa lei provasse per lui.
O, più probabilmente, non voleva capirlo.
-Cosa credi? Il ragazzo è pazzo di te! E, nonostante la tua piccola recita, tu sei pazza di lui. Oh, cosa? Era questo che doveva essere un grande segreto?
-Sì!- La detective si alzò in piedi e iniziò a camminare nervosamente, poi guardò la dottoressa. -No... pensi che lui lo sappia?
La dottoressa scosse la testa divertita.
-Ti ricordi com'era, sempre con una ragazza diversa tra le braccia?
Perchè pensi che non si veda più quel ragazzo da molto tempo?
Becks, lui sta aspettando te!
Le sembrava di parlare con una quindicenne alle prese con il suo primo amore. Beh, in effetti la detective era alle prese con il suo primo vero amore. Tutte le relazioni che aveva avuto in precedenza erano state vuote, erano solo una maschera con cui cercare di nascondersi.
Kate era rimasta immobile e aveva ripensato a quando l'aveva conosciuto. Aveva ripensato a Meredith, a Kyra, a Gina e anche a Serena e Sophia.
" Kate ti prego. Rimani con me Kate. Non lasciarmi ti prego. Rimani con me ok? Kate... ti amo. Ti amo Kate."
Il ricordo di quelle parole fece spuntare un sorriso sul volto di Beckett.
-Lanie, pensi che dovrei dirgli cosa provo?
La dottoressa sorrise a sua volta ed annuì.
-E se non dovesse più tornare al distretto? Se non volesse più vedermi?
Lanie si accigliò. -Kate di che stai parlando? Perchè mai dovrebbe lasciare il distretto?
La bugia. Quelle parole pronunciate senza riflettere. Il suo muro. Ecco perchè avrebbe dovuto lasciare il distretto.
-Niente Lanie, niente... Lascia stare. E grazie, davvero.
Appoggiò il bicchiere, raccolse le sue cose ed abbracciò l'amica. Stava per uscire quando nello stesso momento i loro cellulari squillarono.





Quando Richard Castle arrivò nel suo loft era esausto e voleva solo riuscire a dormire, ma la sua mente continuava a girare intorno a quella frase, quasi volesse cambiarla, farla sembrare diversa, meno... sbagliata o dolorosa.
"I was shot in my chest and I remember every second of it."
Che stupido. Come aveva potuto non capirlo subito? E dire che era stato sul punto di dichiararsi un'altra volta quel giorno. E cosa avrebbe rimediato? Niente.
E ormai non era più questione di tempo o di muri, lei non lo voleva.
Castle sentì qualcosa dentro di lui rompersi e lasciarlo vuoto. Aveva sempre pensato che un giorno, più o meno lontano, lui e la detective avrebbero avuto un futuro, una famiglia, insieme. Ma ora tutte le sue convinzioni si erano sgretolate, proprio come il suo cuore.
Sarebbe mai riuscito a dimenticarla? A dimenticare il suo sorriso, la sua forza, la sua determinazione, i suoi occhi verdi, il bacio che si erano scambiati sotto copertura? A lasciar andare tutti i ricordi delle avventure vissute insieme?
Sì, doveva farlo per il suo bene e per quello della sua famiglia.
In quel momento sua madre entrò e lo vide disteso sul divano. -Ehi Richard, come stai?
-Bene.
No,era una bugia, non stava bene, ma non aveva voglia di parlarne con sua madre, si erano già detti tutto prima.
-Non far finta di non essere deluso e arrabbiato Richard.
Arrabbiato... No, non era arrbbiato, era furioso. Ma non con lei. Era furioso con se stesso per essrci cascato in pieno e averci sperato. Era furioso perchè la parte migliore di lui, quella che Kate gli aveva fatto conoscere, se n'era andata insieme a tutti i suoi sogni.
-Perchè non vai a dormire? E' stata una giornata difficile.- continuò Martha.
In quel momento il cellulare di Castle squillò.
Lui si alzò di scatto e lesse il messaggio. -E' Esposito, hanno trovato un cadavere.
-Richard non avrai intenzione di andare!- esclamò Martha sbalordita.
No, certo che no, voleva rispondere, ma... c'era qualcosa che lo spingeva, che gli diceva di non mollare, almeno per rivederla un'ultima volta. E poi ormai il distretto era diventato la sua seconda casa.
-Mamma io devo...
-No, non devi, non per forza. Non se vuoi davvero dimenticare Kate.
-Sbagliato mamma, l'ho già fatto, l'ho lasciata andare. Dopo quello che mi ha fatto oggi per me è finita. Perciò continuerò a seguire le indagini.
Sì, era un'altra bugia.
-Davvero? Quindi vederla tornare con Josh o nella braccia di un altro non sarebbe un problema? Figlio mio l'amore non è un interruttore che puoi spegnere quando vuoi!
-Lo so! Me l'hai già detto oggi! E no, non sarebbe un problema!- e con questa erano tre -E' il mio lavoro, non posso mollare!
Detto questo prese le chiavi della Ferrari e uscì di casa.
-RICHARD TI RICORDO CHE SEI UNO SCRITTORE; NON UN POLIZIOTTO!- urlò sua madre dal loft.
Lui non ci fece caso e scese le scale. Odiava discutere con sua madre ma nulla gli avrebbe fatto cambiare idea.
Stava raggiungendo la macchina, quando gli arrivò l'illuminazione.
Sorrise. Ora sapeva come poteva dimenticare Beckett e, perchè no, prendersi la sua rivincita.


  
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