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Autore: cecchino_2028    30/03/2012    1 recensioni
Un serial killer sta mietendo vittime a Miami, le stupra e poi le uccide, saranno Wolfe e Delko ad indagare su di lui, ma poi la situazione degenererà e i due finiranno a Las Vegas, per due motivi ben diversi.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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L’aeroporto è gremito di gente, Ryan si fa spazio tra la folla solo grazie dell’enorme valigia nera, Eric è accanto a lui, con un sorriso da ebete stampato in faccia. D’un tratto Wolfe si blocca, si scontra con un uomo, si scusa aiutandolo a raccogliere i bagagli, l’uomo sistema meglio il cappello ed anche lui domanda scusa, poi si dilegua velocemente.
“Ryan, sbaglio o era il nostro assassino?” domanda Eric correndo dietro all’uomo. Ryan senza la sciare la valigia pesante, arranca fino ad arrivare accanto al cubano che si è fermato, con le mani sulle ginocchia, piegato in avanti.
“L’ho perso!” dice Eric stizzito voltandosi verso Ryan.
“Magari non era neanche lui …” dice Wolfe poggiando una mano sulla spalla dell’amico.
“Ne sono certo!”
“Aveva un cappello, non l’hai visto bene in volto!” replica Ryan.
“Non devi prendere un aereo?” domanda duramente Eric.
“Sì, puoi anche andare! Ciao!” risponde stizzito Wolfe voltandosi. Delko blocca il polso di Ryan, questo si volta e guarda il cubano, sorride dolcemente e gli poggia una mano sul petto, all’altezza del cuore ed arrossisce quando sente che il battito è accelerato, proprio come il suo. Si avvicina, sfila il polso dalla stretta dell’altro ed intreccia le dita con le sue, Delko deglutisce rumorosamente e stringe la mano di Wolfe, sono alla distanza di un respiro.
“Ultima chiamata per il volo diretto a Montreal!” dice una fredda voce dall’altoparlante. Ryan stacca lo sguardo dagli occhi di Eric, si volta ed entra nel gate, Eric si posiziona di fronte al vetro che da la visuale sulla pista, guarda l’aereo di Ryan staccarsi da terra, poggia una mano contro il vetro, rendendosi conto che l’uomo di cui si sta innamorando sta volando a chilometri di distanza da lui. Si volta ed esce dall’aeroporto, torna a casa, si stende sul divano, mentre un peso, come un macigno, gli si posa sul cuore.
                                                                                                                            
[Un mese dopo la partenza di Ryan …]

Greg apre la porta dell’appartamento, un buon odore gli invade le narici, si toglie la giacca di pelle e posa le chiavi sul mobile nell’ingresso, si poggia contro la colonna della cucina e sorride della scena che ha di fronte.
“Amore …” dice avvicinandosi a Nick. L’uomo sta trafficando con i fornelli, ma quando Greg gli si avvicina smette di cucinare e si volta, portando le mani sui fianchi del compagno e lasciandosi trasportare in un bacio dolce.
“Giornata dura?” domanda Nick portando i due piatti di spaghetti al tartufo in tavola.
“Già, un caso senza via d’uscita! Quello della bambina uccisa, avevamo tutto, tranne l’assassino!”
“Che avete trovato oggi?”
“Già!” dice Greg mangiando.
“Stanotte devi lavorare?”
“No, tu?”
“Ho dato la disponibilità solo se strettamente necessario!”
“Bene! Non ti facevo abile nella cucina italiana!”
“Oh, non mi facevi abile in molte cose!” risponde Nick ridendo. Finiscono di mangiare raccontandosi le rispettive giornate, poi Greg si avvicina a Nick e lo bacia, con passione, con trasporto, Nick ride trascinando il compagno in camera da letto. Un cellulare suona sul comodino, Greg blocca le mani di Nick che è corso ad afferrare il telefono, Stokes con una spinta di reni capovolge la situazione e blocca Greg sotto il suo corpo, si fa forza sulle braccia, afferra il telefono sul comodino e risponde.
“Stokes!” dice mentre Greg prende a baciargli le braccia ed a graffiargli le spalle in tensione.
“Nick, c’è un caso che richiede la vostra presenza!”dice Brass all’altro capo del telefono.
“Perché?” domanda Nick.
“Perché sono tutti impegnati in altri casi, a Las Vegas stanotte hanno deciso di fare una carneficina!”
“Ok Jim!”
“Porta anche Greg!”
“Guastafeste!” urla Sanders facendo ridere sia Jim che Nick.
“Nick, ti ho mandato un messaggio con l’indirizzo, ci vediamo lì!”
“Va bene!” conclude Nick alzandosi. Greg sbuffa e si sistema i vestiti ed i capelli, così come Nick, poi escono e raggiungono la scena del crimine, dove ci sono già le volanti della polizia e Jim che sta ascoltando il racconto di una donna.
“Ehi Nick, Greg!” dice Jim vedendoli arrivare.
“Jim!” dicono all’unisono Stokes e Sanders. Entrano nella casa, a terra un lago di sangue, si avvicinano a David che è già chino sul cadavere e lo sta analizzando, ha appena finito di misurare la temperatura del fegato.
“Ehi David!” dice Nick avvicinandosi al coroner mentre Greg si mette a scattare le foto.
“Nottata lunga, è il terzo caso che mi capita stanotte, comunque, la causa della morte è la recisione della giugulare, è morta da poco più di due ore!”
“L’assassino si è sporcato quindi!” dice Greg.
“Sì, ha reciso la vena carotidea, quindi …” risponde David.
“E questi sono i vestiti!” conclude Nick afferrando una t-shirt bianca ed un paio di jeans da un angolo ed infilandoli in una busta.

[Qualche ora dopo in laboratorio …]

Greg sta analizzando la t-shirt bianca sporca di sangue, Nick entra con un fascicolo in mano, si poggia con i gomiti sul ripiano di lavoro di Sanders, gli sorride e poi apre il fascicolo.
“La vittima era Elizabeth Scott, ballerina, di Las Vegas, rientrata da qualche mese dall’Europa, bionda, venticinque anni!” dice Stokes.
“Segni di stupro?” domanda Greg.
“Sì …” risponde Nick sfogliando il fascicolo.
“Nick, vieni ad interrogare la sospettata?” domanda Jim entrando nel laboratorio.
“Eccomi!” dice Nick uscendo dalla stanza. Entra nella sala interrogatori, una ragazza bionda siede dall’altro lato del tavolo e lo guarda con uno sguardo attonito, perso in chissà quali pensieri, il trucco colato sugli zigomi per via del pianto, Stokes la osserva, ha un bel fisico, afferra la sedia e si siede di fronte a lei.
“Sono Nick Stokes, mentre tu sei Mary Jane Parker, giusto?” domanda Nick.
“Sì ...” dice lei con voce tremante.
“Conoscevi bene Elizabeth?”
“Sì, eravamo nella stessa compagnia di ballo!”
“Chi c’era in questa compagnia?”
“Elizabeth, io ed altre sei ragazze …”
“Mi puoi scrivere i loro nomi qui?” chiede Stokes porgendole un foglio. Jim entra ed afferra il foglio, legge i nomi poi annuisce ed esce, lascia il pezzo di carta a Greg che si mette a cercare i nomi delle donne, guarda perplesso il monitor, poi entra nella sala interrogatori e si china accanto all’orecchio di Nick.
“Tutte le sei ragazze sono morte negli ultimi quattro mesi, esattamente come la nostra vittima, stuprate e poi uccise …”
“Lo stupratore della notte!” sussurra Nick.
“Cosa?” domanda perplesso Greg.
“Ho letto un articolo che ne parlava, gli è stato affibbiato questo nome a Miami!” risponde Nick. Greg annuisce ed esce, si ferma e si posiziona oltre il vetro che mostra la visuale della sala, osserva Nick parlare con la sospettata, poi rimane stizzito e senza fiato quando la donna gli si getta sulle braccia. Stringe la mano a pugno, perché ultimamente è diventato così dannatamente geloso di Nick? Perché non riesce a comprendere che lui lo ama davvero? Greg apre la mano, dato che le unghie si stanno dolorosamente conficcando nel palmo, si guarda le dita e una fitta gli trapassa il cuore, vuole delle certezze da Nick, vuole invecchiare insieme a lui.

[Pochi giorni dopo …]

Nick è crollato sul divano, sono giorni che brancolano nel buio per il caso dello stupratore della notte, Greg si poggia alla colonna, come qualche giorno prima ed osserva il compagno che dorme beatamente sul divano, riuscendo finalmente a trovare un po’ di riposo. Porta la tazza del caffè alle labbra, poi il suono del cellulare di Nick lo attira, si volta ed afferra il telefono in cucina, osserva il display, poi risponde.
“Sanders!” dice.
“Greg, dov’è Nick?” domanda Brass.
“Dorme!”
“E’ stato trovato un secondo cadavere, collegato al vostro omicidio!”
“Chi?”
“Mary Jane Parker!” conclude Brass.
“Grazie!” dice Greg chiudendo la chiamata. Sanders torna in soggiorno, si avvicina al divano e lascia un bacio a fior di labbra al compagno, Nick si sveglia e sorride circondando la vita di Greg con un braccio, con l’altra mano gli accarezza una guancia.
“Amore!” sussurra piano Stokes.
“Nick, Mary Jane Parker è morta!” dice Greg. Nick spalanca gli occhi, si alza di colpo e getta la testa tra le mani, Greg gli carezza la schiena, tentando di tranquillizzarlo, Nick alza lo sguardo e fissa Greg, poi si china e lo bacia, la paura si fa strada nelle anime di entrambi.


Angolo autrice:
Questo capitolo è stato un parto trigemellare, ogni volta che tentavo di scrivere qualcosa, un sacco di immagini si avvicendavano nella mia mente, impossibile metterle tutte nello stesso capitolo e la frustrazione si impossessava di me. Ma poi ne sono uscita, ho scritto tutto questo! Sì!
*Saltella felice per casa* Bene, ora però commentate la mia fatica! (: Grazie!
   
 
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