Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Yli_x    31/03/2012    2 recensioni
Sentivo il suo respiro sfiorarmi il collo lentamente insieme alle sue mani che mi toccavano i fianchi.
Un innata voglia di baciarlo quasi si impossesso di me.
Lentamente spostai il mio sguardo di ghiaccio nei suoi occhi del medesimo colore per cercare di capire ..
Capire cosa provava in quel momento .. e se come me era confuso.
- Non crederaì sul serio che ti baci ? - dissi fissandolo.
- Io credo che lo farai ..
- E cosa te lo fa credere?
- I tuoi occhi .. il tuo viso .. il tuo cuore ... Fabiola so che tu vuoi quello che voglio io.
- No, è qui che ti sbagli ... Io non vorro mai quello che vuoi tu .. - dissi prima di sciogliermi dalle sue braccia.
Sul serio volevo quello che voleva lui?
Beh forse si o forse no .. so soltanto che in quel momento tutte le ostilità che c'erano con lui erano svanite lasciando spazzio a un qualcosa che il mio cuore non credeva possibile riuscire a provare per lui .. Lui che con un solo sguardo mi ha cambiata .. Probabilmente per sempre..
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa è la mia stupida vita

 

Vi è mai capitato di voler fermare il tempo?
Anche per una piccola frazione di secondi, per riuscire a rendersi conto di cosa sta accadendo?
Beh non so se vi è mai capitato, ma una cosa è sicura, a me sta accadendo proprio adesso.
Ora vi starete domandando per quale motivo desideri tanto fermare il tempo, beh ve lo spiego subito.
Tutto iniziò il 14 settembre del 2011. Era mattina presto, e come tutte le ragazze della mia età, ero nella mia stanza a truccarmi, prima di andare in uno dei posti più odiati dai ragazzi: la scuola.
Avvolte mi domando: “Per quale motivo essa è cosi odiata da tutti noi preadolescenti?“
Forse per il solo fatto che al suo interno siamo costretti, giorno per giorno, a entrare in contatto con un milione di sfide.
O forse, dipende solo dall’obbligo di dover trascorrere del tempo con persone che non gradiamo.
Comunque sia è incredibile come un semplice edificio sia il luogo pubblico più odiato al mondo.
 Tornando a noi, io ero lì che mi guardavo allo specchio e pensavo.
Quell’anno sarei andata in quarto superiore, non mi sembrava per niente vero che il tempo fosse passato così in fretta.
Ehm aspettate un attimo, forse prima di spiegarvi tutto mi sembra meglio che mi presenti.
Piacere il mio nome è Fabiola, vivo in una delle più grandi e numerose città americane, Los Angeles e come avrete capito sono una studentessa delle superiori.
La mia vita è piena di sfaccettature di vario tipo, a cominciare dalla mia famiglia, che io considero nettamente strana.
Tornando a noi, dopo un cinque minuti passati a fissarmi a quel dannato specchio che sembrava farmi notare tutti i miei minimi difetti, presi il mio zaino e uscì da casa, naturalmente dopo aver salutato mia madre.
Ad aspettarmi fuori c’era come sempre il mio amico Marcus:
-          Buongiorno – dissi ancora dormiente
-          Buongiorno, e allora pronta per il primo emozionante giorno di scuola ?
-          Eh, no tu ?
-          Che domande … certo che no  – rispose facendo una di quelle sue straordinarie risate.
Rimanemmo a parlare per una decina di minuti, infondo non ci vedevamo da tre mesi e a essere completamente onesta mi mancava un mondo il dialogo con qualcuno che non fosse il mio gatto.
Purtroppo dopo un po’ dovemmo incamminarci.
Non amavo la scuola, ma quello che odiavo in assoluto era quello sballottamento tra i vari pullman prima di arrivare.
Dentro quelle sottospecie di scatole ci trovavi di tutto e di più: dalla vecchia signora, al ragazzino delle scuole elementari; e per terminare in bellezza in questi aggeggi ci potevi trovare anche lui, si lui, la seconda persona più odiata dopo i professori, il controllore.
Finalmente dopo una mezz’ora di tortura in quegli odiosi mezzi di trasporto arrivammo a scuola, dove avrei dovuto passare i miei prossimi nove mesi di vita.
Una volta entrata dentro il cortile, cominciai a salutare tutti i miei amici, in particolare mi soffermai a salutare la mia migliore amica Aurora.
-          Ciao Aurora, cavolo come mi sei mancata.
-          Ciao amore! Infatti anche tu , un mondo.
Mi era mancata davvero tanto, lei era, ed è tuttora, come una sorella per me.
Praticamente siamo amiche dal primo anno di materna. Non saprei cosa fare senza di lei.
Mentre io, Aurora e ogni ragazzo dell’istituto era concentrato a salutarsi, rimbombo in tutto il cortile il suono della campanella, che già odiavo a morte.
Era una scena quasi da film, che ormai si ripeteva ogni anno: ci sono dietro a tutto gli alunni di quinta e quarta, avanti ad esse le terze, poi le seconde e avanti, pronte ad iniziare, le classi prime.
Poveri ragazzi, erano così entusiasti , peccato che quell’ entusiasmo durerà ancora per poco.
Nonostante desideravo fortemente poter rimanere in quel cortile a parlare con Aurora, dovetti salire  quelle scale, che portavano ognuno di noi nelle proprie aule.
Entrammo in classe e come solito c’era la tipica gara per i posti.
Ci mettemmo una trentina di minuti per sistemarci ognuno di noi al proprio banco, cavolo ma cosa c’era di cosi speciale in uno stupido posto ?
Non c’è differenza trallo stare seduti avanti o dietro tanto, ho imparato a mie spese, che i professori, qualsiasi postazione tu occupi, se hanno deciso di interrogarti , lo fanno e basta.
Ma nonostante la pensi così, i miei compagni di classe sono convinti del contrario.
Finalmente dopo lo sballottamento tra posti e saluti, iniziammo la lezione.
Le prime due ore passarono monotonamente, non ci furono problemi poiché si trattava di due materie assolutamente tranquilli: Arte e Ed. Fisica.
Mentre passavano le ore  non riuscivo a concentrarmi, la mia mente era ancora tra le meravigliose onde dei mari Italiani, avrei voluto d’avvero tanto poter ritornare lì, e invece ero bloccata in una stupida aula di scuola.
Ero totalmente immersa nei miei pensieri che non mi accorsi che in classe era entrata la professoressa d’inglese, la signorina Danny.
-          Noto con molto piacere che la nostra cara Fabiola, rimane sempre la stessa. A cosa pensa questa volta? Al mare per caso ?
Mi senti molto in imbarazzo per l’affermazione fuori luogo della professoressa, poteva benissimo dirmi di stare attenta, invece no, come sempre ogni motivo è buono per umiliarmi. Io odiavo quella donna.
-          Mi scusi professoressa – dissi alzandomi – ma con questo caldo ho perso per un momento la concentrazione, le chiedo di scusarmi. – dissi cercando in ogni modo di non farla irritare, altrimenti erano guai.
La signorina Danny era una persona molto irritabile, alla quale ogni provocazione serviva per distruggerci. Non mi è mai stata simpatica, fin dal primo giorno di scuola, in cui, con aria severa, mi disse , che secondo il suo metro di valutazione sarei dovuta andare ad un altro istituto.
Quindi, mi aspettavo che dopo questa mia risposta, lei mi avrebbe fatto una delle sue solite partacce.
Ma questa volta non mi rispose, fece soltanto segno con la mano di sedermi, insieme al resto della classe.  Meglio così, almeno ho evitato di fare un'altra figuraccia, una basta e avanza per il  primo giorno di scuola.
Durante la lezione cercai in ogni modo di non perdere la concentrazione, dato che se mi avesse trovata distratta, avrei potuto dire anche addio alla mia reputazione scolastica.
A un certo punto della lezione, entro in aula uno dei dirigenti scolastici, che lavoravano nella segreteria.
-          Salve a tutti ragazzi.
-          Salve – rispondemmo tutti noi in coro.
-          Questo è per lei signorina Danny, lo legga alla classe e poi per chi partecipa li faccia venire in segreteria.
-          D’accordo, arrivederci signor. Paul - rispose la professoressa con quel suo tono di arroganza.
Ognuno di noi la guardò mentre leggeva attentamente quel foglio, cercando di capire cosa ci fosse scritto. Mentre leggeva notammo che sul suo viso comparve un enorme sorriso che, a mio parere, faceva anche un po’ paura.


 
Image and video hosting by TinyPic
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Yli_x