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Autore: Sashaprati    31/03/2012    1 recensioni
Negli uffici Shikamaru sentiva che qualcuno stava salendo e deglutì, in preda alla più viva tensione. Il Nara si guardò rapidamente attorno a se: era in un vero e proprio cubicolo con le pareti, e non aveva vie di fuga facilmente accessibili o anche solo immaginabili, quindi aveva una sola cosa possibile da fare; cercando di fare meno rumore possibile, spostò dunque la sedia e si nascose sotto la scrivania come un topolino impaurito.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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La "Supercazzola69Fanfiction"
a cura di
Sashapratitelesette e Lilith Noor Daimon

PRESENTA:

La Gatta col Topo

Si ringraziano inoltre:

 il Trio Medusa per la canzone
Giovanni Ognibene per l'idea & il suggerimento
e i tre "matti" qua sopra per aver scritto il tutto...

BUON DIVERTIMENTO !!!

Noia... seccatura... seccatura... noia...

Vestito con una anonima camicetta bianca e dei pantaloni neri Shikamaru stava imprecando contro la noia mortale di quella giornata di lavoro, così uguale ad ogni altro dannatissimo giorno.
Il Lavoro di Bancario che Shikamaru Nara aveva trovato lo nauseava, per usare un eufemismo, lo trovava umiliante per l'intelligenza di cui era dotato; Sfortunato non lo era stato in quanto non aveva il lavoro di impiegato di sportello ma era un addetto alle operazioni di Trading di borsa, quindi non si doveva trovare faccia a faccia con le patologie psichiche di una fauna umana variamente stressata.
La crisi Deflattiva che stava colpendo violentemente il Giappone lo stava spogliando della sua struttura industriale, le imprese ormai delocalizzavano in posti dove il lavoro costava poco e i pochi posti di lavoro disponibili erano localizzati nelle banche e nelle aziende di servizi.
Seduto nel suo cubicolo compilava delle distinte di versamento a filiali estere di soldi transitati nei conti giapponesi attraverso un complicato giro bancario per fare in modo che fossero portati illecitamente all'estero.
Sbuffava nervosamente e quasi istericamente di fronte a quei fogli di carta che sembravano delle belve pronte ad azzannare il suo cervello, pronte a trasformarlo in una sorta di "uomo macchina", in un burocrate incapace di un pensiero autonomo.
Rammentava un'amica di diverso tempo fa, una ex ricercatrice di una compagnia di energie alternative delocalizzata in Cina in quanto il governo aveva tolto tutti gli appalti ad essa a favore delle energie Nucleari.

- Temari...

La voce di Shikamaru emise un flebile sospiro contenente quel nome, di colpo però il computer sembrò spegnersi automaticamente da solo, anche il telefonino nella tasca del Nara iniziò a vibrare prima di esalare l'ultimo respiro.
Rapidamente riflettendo sulla situazione il Nara trasse la conclusione più logica, qualcuno aveva manomesso tutti i sistemi di comunicazione esterna dlla banca, probabilmente per rapinarla.

- Che pessima giornata!

Fu la reazione di Shikamaru, aveva da parlare anche con il padrone di casa; Doveva "aiutare" il padrone di casa a poter avere un conto con delle condizioni agevolate se voleva ancora avere un alloggio, inoltre una sua conoscente di nome Hinata Hyuuga sarebbe venuta a trovarlo e lei non sopportava le visite impreviste di Hyuuga spocchiosi con la puzza sotto il naso, gli era già bastato Hiashi.
Quattro persone erano entrate travestite nella banca dall'ingresso, sparando in aria per terrorizzare il personale della banca inoltre, a causa dell'anomalia ai sistemi d'allarme, la banca era ermeticamente chiusa per ventiquattro ore da qualunque intrusione esterna, ma ai rapinatori sembrava non importare, probabilmente avevano un loro modo di fuggire.
Il Nara si alzò in piedi, cercando di rimanere calmo, pensò che in fondo era in un ufficetto dedito a semplice burocrazia completamente avulso dall'atto di trattare il contante; quindi quello che doveva fare era rimanere lì fino a che non si fosse compiuta la rapina sperando che non avvenissero spargimenti di sangue.
Intanto al piano inferiore la rapina stava procedendo meglio del previsto: nessuno che tentava atti di eroismo, nessun allarme imprevisto, inoltre i lavori in corso avevano grandemente rallentato la reazione della polizia giapponese.
Tutti i rapinatori erano incappucciati e vestiti con abiti larghi ma dalle voci si poteva intuire che erano due uomini e due donne, improvvisamente una delle due donne affermò con tono autorevole e sicuro.

- Qui la situazione è sotto controllo, devo andare a fare un controllo di sopra!

Imperiosa si diresse verso le scale, saliva lenta e metodica ogni singolo scalino come se fosse una leonessa che si avvicinava al territorio di caccia; sapeva che lui lavorava lì e voleva dargli qualcosa. Del resto non gli era mai uscito dalla mente, per quanto fosse insopportabile e, come a testimoniare quella tensione che provava, la pistola batteva ritmicamente sulla coscia.

Negli uffici Shikamaru sentiva che qualcuno stava salendo e deglutì, in preda alla più viva tensione. Il Nara si guardò rapidamente attorno a se: era in un vero e proprio cubicolo con le pareti, e non aveva vie di fuga facilmente accessibili o anche solo immaginabili, quindi aveva una sola cosa possibile da fare; cercando di fare meno rumore possibile, spostò dunque la sedia e si nascose sotto la scrivania come un topolino impaurito.
La rapinatrice stava guardando le varie stanze, una per una, ispezionando ogni possibile nascondiglio presente negli uffici. I passi della donna risuonavano sicuri in quei lunghissimi corridoi pieni di uffici.
Ella sorrideva, sapeva che mancava ancora una persona, e ridacchiava mormorando ad alta voce.

- Qui manca qualcuno... Esci fuori esci fuori Crybaby, dovunque tu sia!

Shikamaru di fronte a quelle parole rimase di sale, solamente una persona lo avrebbe chiamato in quel modo. Avete presente quella persona che, se c'è, pregate tutti i santi del paradiso perchè se ne vada e, se è assente, vi scava dei dolorosi tunnel di malinconia? Questa era Temari per lui.
Si erano conosciuti per puro caso e si erano subito accapigliati ma non si erano mai dimenticati, erano divenuti un pensiero fisso l'uno per l'altra e viceversa.
A distogliere il giovane impiegato da questi pensieri fu l'inconfondibile suono di una mano che picchiava alla porta e una voce dolce anche se sarcastica che mormorava.

- Avanti, Topolino, c'è la gatta che ti vuole mangiare...

Il Nara lentamente accostò la mano alla maniglia ma, una volta abbassata, Temari la aprì con un calcio facendola spalancare di botto e mostrando davanti al viso sbalordito del Nara la nera canna di una pistola. Di fronte alla reazione apparentemente inespressiva di Shikamaru, lei commentò sarcastica.

- Stiamo migliorando... Non sei nemmeno svenuto!

Ella avanzò sicura nell'ufficio, tenendo l'arma con la mano destra e sbattendo la porta con l'altra, continuando a tenere gli occhi piantati nei suoi. Temari era sicurissima che lui l'avesse riconosciuta, togliere il cappuccio non era necessario; con un gesto armonico si limitò a sollevarlo sopra la sua testa, mentre con le dita fingeva di armare il cane della pistola.

- Finalmente ci si rivede, Crybaby - esclamò. - Sbaglio o abbiamo qualcosa da finire?

Come ebbe mormorato quelle parole, si avvicinò a Shikamaru cingendogli il collo col braccio destro e baciandolo focosamente. Subito lasciò andare la pistola e iniziò dunque ad armeggiare con la camicia del Nara.
Improvvisamente però la porta fece per aprirsi.
Non potevano essere i complici della rapinatrice, e lei odiava essere disturbata in questi momenti piacevoli. Ella dunque sollevò la pistola rabbiosamente e sparò contro la porta colpendo qualcosa. Subito si sentì il rumore inconfondibile di alcune persone che stavano scappando a gambe levate.
Temari non poteva correre rischi e si sollevò dal corpo del Nara, sistemandosi la maschera sul volto, dopodichè gli sussurrò maliziosamente qualcosa all'orecchio.

- Tornerò quando saremo più tranquilli, micettino!

Subito fuori della porta, costei trovò solamente un elmetto rosso piuttosto strano... probabilmente appartenente ad uno dei curiosoni.


Temari si accovacciò per controllare meglio in quanto le era sembrato di vedere due oggetti vicini, infatti controllando meglio notò due oggetti: due strani occhialetti da talpa e una sciarpa gialla. Le dita della giovane afferrarono i due oggetti per un attimo ma, ritenendo di aver perso già abbastanza tempo, li rimise dove li aveva trovati e tornò ad occuparsi del suo timido cricetino che l'aspettava.

 

***

MUSICA DI SOTTOFONDO

"Questa è proprio una CA...
una vera CA-ZZA...
una grande
gigantesca
strepitosa CAZZATA !!!

***

FINE

Sashapratitelesette e Lilith Noor Daimon ringraziano il gentile pubblico e vi danno appuntamento, assieme alla "Supercazzola69Fanfiction", con la loro prossima divertente follìa...
^__^ Grazie & Arrivederci !!!

 

The Black Week

  
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