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Autore: _Kurai_    31/03/2012    2 recensioni
Storia incentrata su Kanda e sul suo passato, con la presenza di SPOILER e di supposizioni sul proseguimento della storia.
"...a volte penso di essere condannato a distruggere con le mie mani e vedere scomparire ogni cosa che mi è cara, costretto a sopravvivervi e ad andare avanti, combattendo con il senso di colpa, contro cui l'Innocence non può nulla.
Ma questa volta non lo permetterò.
Questa volta, spontaneamente, come Kanda Yuu, ho deciso di diventare un Esorcista, e ho deciso che da ora in poi farò di tutto per non perdere ciò che di più caro mi è rimasto".
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti, Yu Kanda
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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Ed ecco che infine riesco ad aggiornare con il primo capitolo! Dopo averci lavorato un bel po', in realtà ho deciso di pubblicare per sfinimento XD Questo capitolo sarà parzialmente narrato dal punto di vista di Reever; non so spiegare perchè ho scelto proprio lui, probabilmente perchè mi sta simpatico e perchè mi è piaciuto immedesimarmici, ho scritto anche una premessa più lunga di quanto intendessi fare!
Ora, visto che se scrivo qualcos'altro va a finire che faccio delle anticipazioni, sarà meglio lasciarvi iniziare a leggere... Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento ^^

 

Capitolo I
[The Broken Golem]


Sezione Scientifica, Sede Centrale dell'Ordine Oscuro

Certe volte le cose più impensate sbucano fuori nei momenti meno opportuni. O in quelli più provvidenziali, dipende dai punti di vista.
Kanda ha lasciato la Sede pochi giorni fa, solo breve tempo dopo essere tornato, senza dire nulla. Io, Reever Venham, ho lasciato che anche un mio sottoposto se ne andasse, esposto agli innumerevoli rischi che lasciare l'Ordine comporta, per seguire il suo stesso scopo.
Non sono stato in grado di fermarlo.
Perchè, alla fine, credo anche io nel suo obiettivo, quello di non abbandonare Allen nel momento del bisogno, dopo che lui ha dato tanto all'Ordine e a noi tutti.
Anche se il nemico si nasconde dentro di lui, io continuerò ad avere fiducia nella sua volontà e nella sua forza d'animo. Anche se tutti gli hanno voltato le spalle, io voglio credere che sia rimasto lo stesso di sempre, sempre pronto ad aiutare chiunque e a sorridere, anche se dietro quel sorriso si celava tanta tristezza. Sicuramente anche Kanda, da qualche parte nel suo cuore così freddo all'apparenza, pensa qualcosa di simile, anche se non ho mai visto lui e Allen stare per più di dieci secondi nella stessa stanza senza scannarsi.
Ma, dopo quel giorno, è cambiato qualcosa.

Lui è scomparso senza dire nulla, pur consapevole dell'instabilità del suo corpo dopo gli ultimi avvenimenti, ma tutti quelli che hanno assistito a quello che nei rapporti è definito "fallimento definitivo degli esperimenti Second e Third Exorcists" hanno capito che è andato a cercare Allen.

Si sente un bel po' la mancanza di parecchie persone, qui alla Home...
Molti sembrano aver dimenticato tutto quello che è successo, sembrano vivere come tutti i giorni. Io no, non riesco a non pensare a tutti quelli che si sono sacrificati, a tutti quelli che stanno lottando, in questo stesso momento.
In questi frangenti di guerra, anche se non si combatte in prima persona, si tende ad attaccarsi molto ai propri compagni, anche se nel profondo del cuore si ha la consapevolezza che si potrebbero perdere da un momento all'altro. E ora non c'è nessuno: Lavi e Bookman sono ancora dispersi, nelle mani dei Noah... Linalee, Miranda, Crowley e Marie sono in missione da qualche parte nel Nord Europa, mentre l'ultimo arrivato Timothy e Chaoji hanno seguito il generale Cloud.

Tuttavia, c'è tanto lavoro da fare all'Ordine, non posso perdermi nei miei pensieri, sono pur sempre il responsabile della Sezione Scientifica, io. Devo sostenere i miei sottoposti, non crogiolarmi in pensieri tristi.

Comunque, non ho tempo per pensare. Oltre a tutto il carico di lavoro per supportare gli Esorcisti rimasti, ci sono ancora decine di dati e vecchi rapporti da sistemare... e di certo il Supervisore non contribuisce a migliorare la situazione, facendo aumentare a dismisura la mole di fogli, rapporti da firmare e oggetti di dubbia utilità nel suo ufficio e in ogni luogo della Sede, nonostante quell'assistente che gli è stata affidata cerchi di metterlo in riga con metodi autoritari, ma con scarsi risultati.
Insomma, alla fine, nei rari ritagli di tempo libero tocca sempre a me fare la parte del maniaco dell'ordine, qui, anche se mi risulta di essere pagato come scienziato e non come colf.
Oggi toccava all'Archivio Generale, dove sono contenuti tutti i dati di tutte le missioni dell'Ordine Oscuro dalla sua nascita ai giorni nostri. Passandovi accanto, ho lanciato uno sguardo furtivo alla scatola che contiene gli effetti personali lasciati da Allen la notte in cui ha lasciato la Sede. Ho ripensato a quando Johnny mi ha chiesto la prima volta di lasciargli rassegnare le dimissioni, infilando una scusa dopo l'altra, con in mano quella scatola, che era proibito toccare. Quasi senza rendermene conto, allungo la mano.
E nello stesso istante, all'improvviso, la terra inizia a tremare. Come se fosse stata colpa mia, ritiro la mano e mi sposto da sotto gli scaffali, prima di essere travolto da una pioggia di quelle innumerevoli scatole, e cerco un luogo per proteggermi. Quasi mi aspetto che di qui a pochi secondi si senta dire dagli altoparlanti "attacco Akuma! evacuare la sede!" come l'ultima volta, e inizio a sudare freddo. Poi, mentre gli scaffali vibrano e qualche scatola posta nei ripiani più alti cade sul pavimento, mi raggiungono sotto il lungo tavolo, camminando carponi, Cache e Jiji, che si stanno chiedendo la stessa cosa che mi sto chiedendo io, a giudicare dalle espressioni.
Poi, com'è iniziato, finisce tutto. Nessuna voce agli altoparlanti, niente.
«Boh, sarà stata una "normale" scossa. Quasi sicuramente il nostro Supervisore si sta dilettando con un nuovo Komurin o con qualcuno dei suoi esperimenti inquietanti» dice Jiji. Il mio viso riprende colore (se ci fosse stato un altro attacco Akuma saremmo stati spacciati, vista la carenza di Esorcisti... anche se un nuovo Komurin potrebbe essere più pericoloso di un Akuma) e sbuco da sotto il tavolo.
"Stupendo, il lavoro è aumentato a dismisura!" penso fissando tutte le scatole cadute a terra. Ne avremo per tutta la notte, mi sa.
Qualcosa rotola vicino ai miei piedi, deve essere caduto da una scatola che si è rovesciata. Sembrerebbe un golem, anche se quelli di questo tipo saranno fuori produzione almeno da un decennio.
Se ci fosse Johnny ora saprebbe dire con precisione data di produzione, modello e probabilmente anche il nome di chi l'ha costruito, lui è un esperto di queste cose.
Comunque, è strano che questo dispositivo sia qui. Di solito quando un golem cessa di essere utile o il suo proprietario muore, viene distrutto o resettato.
Lo raccolgo e provo ad accenderlo, ma prevedibilmente non accade nulla. Tuttavia mi incuriosisce, e quindi me lo infilo in tasca, pensando di poterlo esaminare nel prossimo momento libero.
In questo posto qualunque cosa può riservare delle sorprese.

Poi, con l'incalzare dei ritmi lavorativi della Sezione Scientifica (dopo aver delegato ad altri sottoposti l'arduo compito di riordinare l'archivio), finisco per dimenticarmene.
Me ne ricordo solo a notte inoltrata, anche se ancora la mia giornata non può dirsi finita.
Metto la mano in tasca e sento il suo profilo tondeggiante, così decido di aprirlo e vedere se la memoria interna si può ancora salvare, per scoprire che dati contiene o ha contenuto.
Ci lavoro finchè le luci dell'alba non fanno capolino dalle alte finestre della Sede.
Niente, non funziona in nessun modo. "Ora dovrò tornare al lavoro, non è certo il momento di giocare all'investigatore, Reever" mi dico tra me. Come al solito non ho dormito nemmeno un po', se ci fosse Johnny direbbe che anche le mie occhiaie hanno le occhiaie.
Mentre sto per rimettermi il golem in tasca per rimandare i miei esperimenti a tempi migliori, Jiji mi appare alle spalle, dicendo «Capo, posso fare un tentativo?». Evidentemente anche lui è incuriosito da quest'oggetto. Io vorrei almeno capire a chi apparteneva, così da poterlo rimettere al suo posto. In quella stanza ci sono innumerevoli oggetti appartenenti a Esorcisti e Finder che sono morti durante la guerra, e mi sembra quasi una mancanza di rispetto non poter rimetterne uno al suo posto.

Riprendo a lavorare a questioni più urgenti e poi vengo convocato dal Supervisore Komui, mentre Jiji si diverte con il mio golem. L'ha smontato in tanti piccoli pezzi, tutti ammucchiati sulla sua scrivania.
Dopo qualche ora di riunione torno nel laboratorio, e la prima cosa che sento è "Eureka!". Jiji deve esserci riuscito.
Ha impiantato la memoria del vecchio golem in uno funzionante, che inizia a mostrarci confusamente tutto il contenuto che ha registrato. Sembra che risalga a più di 10 anni fa, prima che io arrivassi alla Sede Centrale. «Penso che sia appartenuto alla Sede Asia» dice Jiji, mentre le immagini si susseguono.

Le prime immagini sono frammentarie e confuse, ma la memoria pressochè sterminata del golem le ha conservate tutte, come se fosse il messaggero di una storia che non vuole essere dimenticata.

* * *

Edo, 15 anni prima.

Il cielo sopra Edo era minaccioso e plumbeo, niente a che vedere con quello terso e luminoso che avevano salutato alla sede Asia, prima di partire per quella missione e di affrontare un viaggio in nave che non era stato sicuramente dei migliori.
Sotto quel cielo avanzavano quattro figure fasciate nelle divise dell'Ordine Oscuro; una squadra di due finder e due Esorcisti, un uomo e una donna.
L'uomo aveva tratti orientali, precisamente giapponesi, ed era alto e magro; teneva i capelli corvini tagliati corti e i suoi occhi, dello stesso colore, erano profondi e magnetici. Non portava nessun'arma con sè, indizio quasi certo di un compatibile di tipo parassita.
La donna al suo fianco, dai tratti visibilmente europei ma con un certo non so che di esotico nei lineamenti, aveva i capelli biondi tagliati all'altezza delle spalle, che raccoglieva sempre in una coda, e portava un'uniforme ampia e svolazzante. Sulla schiena aveva una sacca che poteva contenere un bastone o una spada, a giudicare dalle dimensioni, evidentemente la sua arma anti-Akuma.

Lui stava qualche passo davanti a lei, come per proteggerla, anche se il nemico non si era ancora materializzato. Lei era pensierosa: quella mattina aveva avuto uno strano presentimento, e i suoi grandi occhi chiari tradivano un sentimento di timore misto alla solita adrenalina che precedeva la battaglia.

Ren e Padma si conoscevano da quando erano entrati nell'Ordine, a poca distanza l'uno dall'altra, quasi 10 anni prima, quando entrambi erano poco più che ragazzini.
Il rapporto tra loro non aveva bisogno di parole: quando andavano in missione insieme la loro intesa era perfetta, e aveva finito per essere così anche nella vita, che per degli Esorcisti coincideva necessariamente con il lavoro.
Tutti li chiamavano la squdra del Loto, per quella strana particolarità dei loro nomi, che avevano il medesimo significato in due lingue diverse.

Improvvisamente lui le tese la mano, come se avesse avvertito la sua preoccupazione. Si girò verso di lei e la guardò negli occhi con quel suo sguardo luminoso e deciso, infondendole istantaneamente coraggio.
I due finder che li avevano accompagnati erano qualche passo davanti a loro, ed erano anch'essi silenziosi; l'atmosfera era senza dubbio tetra e spettrale, ma chiunque abbia a che fare con l'Ordine Oscuro sa che questo fa parte del lavoro, anzi, ne è la componente principale.

L'aria era densa di elettricità, e la tensione era palpabile.
Padma ebbe un fremito. Le parole del Supervisore le ronzavano ancora nelle orecchie.

"Questa missione non sarà come tutte le altre. Edo è il quartier generale del Conte del Millennio, e brulica di Akuma. Per una qualche strana ironia del destino, proprio nelle vicinanze di quella città, in una zona non ancora occupata dal Conte, pare che sia apparso un frammento di Innocence, ed è necessario recuperarla prima che questi se ne renda conto e la distrugga.
Tu, Ren, sei originario di quelle zone, quindi saprai orientarti facilmente. Mi raccomando, fate rapporto costantemente e non fate mosse avventate, è una missione molto complessa anche per due Esorcisti esperti come voi..."

La ragazza strinse più forte la mano del suo Ren. Sarebbe andato tutto bene, non poteva essere altrimenti.

 



...sì, per questo capitolo la storia si interrompe qui. Scommetto che avrete capito tutti chi sono questi due personaggi misteriosi :D
Voglio ringraziare sempre SHUN DI ANDROMEDA che ascolta sempre pazientemente i miei deliri e ovviamente tutti voi lettori, pochi ma buoni u.u Spero di riuscire ad aggiornare il più presto possibile, e con un capitolo più lungo la prossima volta!

Kurai_




 

   
 
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