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Autore: Ivory    27/10/2006    3 recensioni
La fine si avvicina per Jin Kazama...? Una lotta disperata contro il suo "demone" interiore, una lotta difficile, che lo porterà a ricordare i momenti più importanti della sua vita.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Documento senza titolo CAPITOLO 3 – Amici...?

Parte 1

Passò qualche giorno.

A scuola le cose continuavano a non andare bene.
Jin cercava di evitare chiunque che non fosse Xiaoyu, e in particolar modo non poteva vedere le tre ganguro e Honda. Ma se lo sentiva…prima o poi, qualcosa sarebbe successo. Niente di buono, purtroppo.

Quel giorno, Jin era nella lussuosa palestra di casa Mishima. Indossava un kimono da lotta bianco, con fiamme nere ricamate. Era solo, con occhi chiusi e mente libera.
Fece un respiro profondo, aprì gli occhi e tirò un pugno al grosso sacco di sabbia appeso. Lo immaginava come se fosse Toshin, il Dio della Lotta, il feroce Ogre che gli aveva strappato sua madre.
Nonostante lo avesse visto solo una volta, la sua immagine era rimasta ben calcata nella mente del ragazzo. Persino la voce riusciva a ricordare, e alle volte la immaginava talmente bene che gli pareva quasi di trovarselo davanti da un momento all’altro.
Non avrebbe potuto dimenticare quel volto per nulla al mondo. O, almeno, non prima di avergliela fatta pagare. Avrebbe voluto cercarlo subito, ma doveva assolutamente finire la scuola prima di mettersi in marcia.

“Eccome, se te la farò pagare, bastardo assassino…!” mormorava nella sua mente Jin Kazama, aumentando freneticamente la potenza di ogni suo pugno e calcio..
Dopo un po’ il sudore cominciò a scorrergli su tutto il corpo, e le goccioline sprizzavano via dalla sua pelle ad ogni colpo che assegnava.

Intanto, la porta della villa si aprì silenziosamente.
Capelli neri raccolti in due codine, occhi grandi, maglietta con al disopra scritto luccicante “Panda” a caratteri cubitali, e una salopette di jeans. Era Xiaoyu.

Sentendo i rumori in palestra, immaginò che dovette trattarsi di Jin. Si incamminò lì, trovando il ragazzo intento ad allenarsi. Stava per chiamarlo, non l’aveva vista. Ma non riuscì a dire nulla: era incredula.
<< KIAI!!!!!!!!! >> urlò lui sferrando un colpo.

Aveva bucato la resistente sacca con la sola forza di un pugno… Xiaoyu non aveva mai visto nulla di simile. Certo, lo zio gli aveva raccontato che Heiachi Mishima, uno, se non l’unico, dei più bravi maestri di Arti Marziali di tutti i tempi stava allenando il proprio nipote, ma non si aspettava risultati così stupefacenti.

<< Ling? Da quanto tempo sei li? >> domandò il ragazzo, accorgendosi di lei.
<< Ehm, Ni-Hao, Kazama…!!!>> rispose la cinese tornando alla realtà, andandogli incontro allegra, con le mani nella tasca della salopette.
<< …Avresti dovuto bussare! >> la rimproverò lui. Non gli andava che avesse accesso libero alla casa in qualsiasi momento…che Heiachi avesse fatto bene a lasciarle le chiavi?
<< Hai ragione, scusami. Però sai…credevo non fosse più un problema… >>
<< Lascia perdere, mi passi l’asciugamano? >> domandò lui, indicandole un panno beige appeso al muro vicino a lei.
La ragazza lo prese e glielo lanciò. Jin lo prese al volo senza problemi, e si asciugò il viso e il petto grondanti di sudore.
<< Sembri forte! >> disse lei.
Jin fece una smorfia delusa << Non abbastanza. Non riesco ancora a battere Heiachi… >>
<< Beh, il signor Mishima è uno dei più abili maestri di lotta di tutto il mondo >> disse Xiaoyu << E poi, è molto più anziano di te, ha più esperienza. Spero di diventare anche io forte come lui! >>.
Jin non era sicuro di aver capito bene...<< Vuoi dire che anche tu pratichi le arti marziali!? Ma sei così...così... >>
<< ...”così” come...!?!?!?!? >>
<< Ehm...niente! >> Jin avrebbe voluto dire “gracilina”, ma sapeva che era meglio tenere per se quella considerazione.
<< Un giorno ti affronterò...e allora vedrai come sarò “così”...forte! >> disse lei, con sfida.
<< Comunque...>> continuò Jin, per cambiare discorso << ... non posso aspettare di diventare vecchio anche io per essere imbattibile. >>.

Xiaoyu lo fissò curiosa, e chiese << Perchè tanta fretta? Non dico di diventare vecchio, ma...>>
<< E' perchè...beh, lascia perdere. E' affar mio. >>

Xiaoyu si portò le mani ai fianchi, e girò lo sguardo offesa << Dovresti aprirti un po' di più con le persone...! Sei troppo asociale! >>
<< Senti, non te la prendere, ma ci sono cose di me che preferirei non raccontare...cavolo, è la mia vita! Decido io se parlarne o no! >>
La ragazza si limitò a fissarlo severa...:
<< E non fissarmi in quel modo! >>
<< Non preoccuparti, signor “Ice-berg” ora vado da Kuma...dopotutto sono venuta qui per lui, non per te! >> rispose lei, facendo la solita linguaccia dispettosa.

Stava per uscire dalla palestra, quando improvvisamente, uno dei vetri dei finestroni si ruppe in mille pezzi, proprio dove la ragazza stava passando. Jin corse a tutta velocità verso di lei...stava accadendo tutto così improvvisamente che non aveva proprio tempo per stare a pensare, doveva agire immediatamente.
<< AH!!! >> gridò la cinese, portandosi le mani sulla testa, chiudendo gli occhi. Li tenne chiusi stretti, quando si sentì spingere ad un lato. Appena riaprì gli occhi si ritrovò a terra, con Jin sopra di lei.
<< Stai bene? C'è mancato un pelo! >> disse Jin, indicando i pezzi di vetro frantumati a pochi passi da loro.
<< Mio Dio...! >> Xiaoyu era esterrefatta. Di certo, se non fosse stato per Jin, si sarebbe fatta mooolto male.

Jin si rialzò e corse alla finestra rotta: c'erano dei sasso piuttosto grossi a terra, di certo erano stati quelli a rompere il vetro.
<< CHI E'!? CHI DIAVOLO SEI!? >> urlò alla finestra.
Vide delle sagome sulla strada correre via, oltre la cancellata della villa. Non distanziava molto dalla finestra, di certo erano stati loro. Non era riuscito a vederli bene in volto...ma non gli importava. Non poteva lasciarli andare come se nulla fosse...
Scavalcò velocemente la finestra rotta, essendo al piano terra, rischiando anche di ferirsi con le scheggie, aprì la cancellata e corse a perdifiato contro i figuri.
<< KAZAMA! >> Xiaoyu prese a seguirlo.

Jin sentiva il suolo dell'asfalto toccare i suoi piedi nudi. Gli faceva male, e inoltre stava per piovere, si sentivano alcune gocce cadere, e, essendo che indossava solo il kimono da karate, sentiva molto freddo. Ma non aveva alcuna intenzione di mollare, per colpa loro stava per andarci di mezzo anche Xiaoyu.
“Quei bastardi...! Come hanno osato!?”

Il gruppo, formato da tre, fuggiva attraverso stradine e viali. In pochi minuti, Jin si ritrovò piuttosto lontano da casa sua...ma ormai li aveva in pugno.
I tre imboccarono un vicolo cieco. Intanto, Xiaoyu riusciva a stento a stare dietro al ragazzo, ci mise un po' ad arrivare...

<< Siete in trappola! >> Disse Jin col fiatone, avvicinandosi alle tre persone con le spalle al muro. Sorpreso, riconobbe le tre ganguro della sua classe: Ai, Yuka e Chikako.
<< Voi!? >> domandò Xiaoyu, appena arrivò. Anche lei aveva il respiro a mille.

<< NOI in trappola...? >> domandò sarcastica Ai al ragazzo, scostandosi i bei capelli rossi. I due si voltarono:

Dietro di loro c'era un gruppo di ragazzi dall'aria tutt'altro che tranquilla. Erano in otto, la maggior parte di loro indossava giacche di pelle da motociclista.
Tra loro c'era anche Toru Honda.

<< Ma che diavolo...!? >> Jin non se l'aspettava minimamente.
<< Devi pagarla, Kazama! >> disse lui, ridacchiando. In mano aveva un tubo di ferro. Xiaoyu osservò l'arnese con terrore. In che modo voleva che Jin la “pagasse”?
Jin non diede importanza al fatto che fosse armato << Se volevi sfidarmi, potevi semplicemente dirmelo. Oppure, credi che far lanciare sassi per la finestra ti renda più figo!? >>
Toru ridacchiò insieme agli altri, giocherellando con il tubo in mano: << ...Ma così è più divertente, no? Guardati, sei uscito con addosso solo il kimono da lotta...sei uno spasso! Non ci speravamo poi tanto che saresti uscito ad inseguirci. Invece, per fortuna...>>
Xiaoyu si parò davanti a Jin, prima che questo potesse rispondere con le rime << Stai esagernado! Possibile che Kazama ti stia così antipatico!? Nemmeno lo conosci! >>

Toru spintonò lontano la cinese << Fatti gli affari tuoi! Kazama ha messo le mani addosso ad Ai-chan! >>
<< COSA!? >> domandò incredulo Jin << Tu sei fuori!!! >>. Xiaoyu lo guardava incredula...<< Kazama...è la verità? >>
Le tre ganguro si avvicinarono ai litiganti:
<< Oggi, quando se ne erano già andati tutti mi ha portata di forza nel bagno e... >> Ai si lasciò andare tra le braccia delle amiche con fare melodrammatico << ...non posso continuare! Che vergogna...che vergogna!! >>
<< Non è mai successa una cosa simile! Sei pazza!? >> gridò Jin, arrabbiato.
<< Honda, sei così scemo da starle anche a credere!? >> disse Xiaoyu all'ossigenato, fiduciosa dell'innocenza del ragazzo << Si vede lontano un miglio che mente! >> infierì, indicando la rossa.
<< Non mi mentirebbe mai...non a me! Levati dalle palle piuttosto, bamboccia! Adesso mi hai veramente stancato... >>

Toru stava per lanciare il tubo addosso a Xiaoyu. Ma la cinese lo afferrò con facilità, tirandosi a se il ragazzo: << Beccati questo, scemo! >>
Toru si beccò un calcio in piena faccia, finendo a terra col naso sanguinante: << STRONZA! >>.
Xiaoyu ridacchiava, facendogli una smorfia.
<< Complimenti...>> bisbigliò meravigliato Jin alla ragazza, che ricambiò con un occhiolino.
Toru si rialzò e corse verso la cinese << Vediamo se riesci a farlo ancora, puttana!>> gridò.
Jin lo afferrò al volo, prima che Xiaoyu potesse preparare un altro calcio, facendogli una presa al polso. << L...lasciami!!!! >> supplicava Toru.
<< Come vuoi...>>
Toru venne scaraventato ancora una volta a terra.

<< Tutti addosso! >> urlò uno dei teppisti. Ma questo fu bloccato da un compagno:
<< No, Akira...lascia che sia solo io ad occuparmene... la ragazza non mi sembra un problema, quello scemo di Toru si è fatto prendere alla sprovvista. Il tipo, invece, sembra abbastanza forte da resistere almeno cinque minuti, sarà divertente... >>
Era un ragazzo molto alto, poco più di Jin, aveva i capelli tinti rosso/arancioni, vestito di pelle e con degli occhiali da corsa sulla fronte.
<< Sei...sicuro Hwoarang!? >>

“Hwoarang...? Che razza di nome è!?” Si chiese Jin. Non poteva certamente essere il suo vero nome. Di certo era un soprannome.

<< Certamente...sai perfettamente che non sono mai stato battuto! E poi decido io qui...sono il capo o no? >>
<< Se ti batto, dovrete lasciare in pace me e la ragazza! Ci stai? >> disse Jin, posizionandosi per accoglierlo nel peggiore dei modi.
<< Okay, pivello...se ti batto io però, io e i miei amici non ci penseremo due volte a conciarti tutti insieme per le feste ...compresa la tua ragazza...>>
<< Non sono la sua ragazza! >> si intromise Xiaoyu, arrossendo come un peperone.

Gli altri si misero attorno ai due, pronti ad ammirare lo “spettacolo”. Nonostante stesse cominciando a piovere, nessuno pareva farci caso.
<< Kazama, ti aiuto io...! >> Xiaoyu stava per andargli incontro, ma uno della banda, il più energumero, l'afferrò per le spalle: << Non ti immischiare, bambina! >>

Ai osservò i due con sicurezza. Conosceva bene Hwoarang, si fidava ciecamente delle sue potenzialità...
<< Lascia perdere, cinesina, quel Coreano non è mai stato sconfitto... >> bisbigliò a Xiaoyu, acida.

Hwoarang si stiracchiò il collo, e passandosi una mano sui capelli bagnati dalla pioggia disse:
<< Non ci sperare, nessuno ha mai resistito alle mie tecniche di Tae Kwon Do.>>
<< Tu invece, pensa a sperare di non farti troppo male! >> rispose Jin, dandosi un'ultima sistemata al kimono pregno d'acqua piovana.
Hwoarang, senza aspettare un secondo di più, gli mollò un calcio, che l'altro riuscì a parare col braccio.
<< Hai avuto fortuna... >> sibilò il rosso.
<< Tu dici? >>
Jin lo respinse, e cominciò a lanciare pugni. Hwoarang sembrava non riuscire a pararli...troppo veloci. Non poteva fare altro che indietreggiare.

<< Non arrenderti, Hwoarang!! >> urlavano in coro le tre ragazzacce.
<< Vai, Kazama!!!! FAGLI VEDERE QUANTO VALI! >> gridò ancora più forte la cinese, cercando di soffocare le urla incoraggianti delle tre, che la guardarono con rabbia.

<< NON VALE NIENTE, QUESTO BASTARDO!!! >> sbraitò il coreano, cercando di sferrare un calcio rotante. Ma inaspettatamente...
<< Dove stai guardando, teppistello...? >> Jin gli era arrivato alle spalle, e lo colpì con una potente gomitata alla schiena.

Hwoarang cadde sull'asfalto bagnato...stava per rialzarsi, ma il piede nudo di Jin glielò impedì, premendolo al suolo:
<< Figlio di puttana... >> disse il coreano, con voce soffocata.
<< Questo non dovevi dirlo!>> Jin gli sferrò un calcio allo stomaco.
Gli altri cominciarono a bisbigliare increduli. Hwoarang, il più forte, il più grande fra loro era stato battuto per la prima volta...e non era riuscito a resistere...
<< ...neanche cinque minuti...tsk! >> disse infine Jin, allontanandosi soddisfatto. Si sentiva esattamente come Heiachi, al tempo in cui combatterono insieme per la prima volta. Era piuttosto gratificante...
<< Non te ne vorrai andare lasciando qui la tua amichetta, vero? >> domandò il gigantesco bullo che teneva ferma un' arrabbiatissima Xiaoyu. Jin mollò come se nulla fosse un pugno sulla faccia del tipo, che lasciò la presa.
<< Sarei riuscita a cavarmela anche da sola! Dovevi solo darmi del tempo, sono forte sai? >> disse Xiaoyu, zuppa di pioggia come tutti gli altri, come per rimproverarlo.
<< E come ti saresti liberata di un tipo di due metri come quello quando tu superi a stento il metro e cinquanta? >>
<< Non crederete che vi lasceremo andare via così? >> disse Toru, con ancora il naso sanguinante. Ma...
<< Chiudi...chiudi il becco Toru! >> lo fermò Hwoarang, debole a terra. << Non lo dovete toccare...avevamo un patto... >>
<< ma...>>
<< NON ROMPERE! Sono io il capo! >>
Toru si azzittì. Ai lo guardò con rimprovero...non si era fatto valere.
<< T...tu.... >> il coreano questa volta si rivolse al vincitore << ...come...com'è che ti chiami? >>
<< Jin Kazama. >> rispose il nipote di Heiachi.
<< Bene...Kazama...sappi... che voglio la rivincita! >>
<< Se proprio ci tieni...ti aspetterò! >> rispose Jin, incamminandosi via con Xiaoyu, che non faceva altro che ripetere “Bravo!!!! Gli hai dato quello che merita!”, cercando di imitare i suoi pugni, colpendo l'aria umida.

Guardò per l'ultima volta con i suoi occhi scuri e profondi il coreano a terra. Qualcosa gli diceva che un giorno sarebbe tornato davvero.

...continua....

  
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