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Autore: Heart Breaker    31/03/2012    4 recensioni
Alzò il volume della canzone al massimo e si infilò le cuffie; dei suoni elettronici, bassi malamente accordati e batterie rumorose cominciarono ad invaderle le orecchie.
Per un attimo la musica riuscì a distrarla. Per un secondo credette che le sarebbe servito. Lo sperava.
Ad ogni modo, in realtà, stando più attenta riusciva ancora a sentirle. Le urla.
Quello era il suo rimedio fino a quel momento: la musica. Non trovava altra soluzione per soffocare l'angoscia a tenersi lontana dalle grida e dai pianti.
Non avrebbe mai potuto pensare, mentre era lì, sdraiata sul letto a fissare il soffitto, che ad aiutarla a trovare la riva sarebbe stato una ragazzo dagli occhi verdi di nome Harry Styles.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Lesson.


 
Alzò il volume della canzone al massimo e si infilò le cuffie; dei suoni elettronici, bassi malamente accordati e batterie rumorose cominciarono ad invaderle le orecchie.
Per un attimo la musica riuscì a distrarla. Per un secondo credette che le sarebbe servito. Lo sperava.
Ad ogni modo, in realtà, stando più attenta riusciva ancora a sentirle. Le urla.
Quelle urla di sfogo provenienti dal piano inferiore, che racchiudevano tutte le cattiverie trattenute per troppi anni da sua madre. Vi era quasi abituata tanto fossero frequenti, ma nonostante questo, la intimorivano. Avrebbe voluto intervenire ma tanto non sarebbe servito a niente: non l’avrebbero ascoltata.
Cercò con tutte le sue forze di non pensarci e di concentrarsi sulla musica e dopo qualche minuto si addormentò.
 
I tiepidi raggi del sole primaverile filtravano dalla finestra. Alex si era addormentata con gli auricolari nelle orecchie e i vestiti del giorno prima addosso; si alzò e con il viso assonnato fece per dirigersi in cucina, quando si ricordò i fatti avvenuti la sera precedente; vide sua madre distesa sul divano: aveva l’aria stanca e affaticata; sul viso ancora i segni di tutte le lacrime che aveva versato.
Non voleva svegliarla, così decise che forse era meglio rinunciare alla colazione; prese lo zaino e uscì di casa silenziosamente, in direzione della scuola.
Appena fu in strada tirò un sospiro di sollievo e si sistemò la cartella sulle spalle iniziando a camminare a testa alta: non le importava niente del mondo, non le fregava niente degli altri. Indossava uno dei suoi finti sorrisi ed era certa che la gente, guardandola l’avrebbe reputata una ragazza qualunque; e questo era quello che voleva. La realtà della sua vita poteva tenersela per sé.
Mentre camminava spedita sul marciapiede immersa in tutti quei pensieri, venne distratta dal brontolio del suo stomaco: stava morendo di fame.
Resistette alla voglia di fermarsi in un bar di fronte ad una tazza di cappuccino e proseguì verso la stazione: era in ritardo e rischiava di perdere il treno.
Salì sulla carrozza e iniziò a percorrere lo stretto corridoio; poco più avanti riconobbe un viso familiare incorniciato da lunghi capelli biondi, che la osservava da lontano con un finto sguardo di rimprovero: Hayley, la sua migliore amica, la stava aspettando con impazienza.
Lei e Alex si erano conosciute durante la prima media e tra loro si era subito instaurato un forte rapporto; ora frequentavano lo stesso liceo ma in sezioni diverse.
Si sedettero una di fronte all’altra mentre il treno riprendeva la sua corsa: -Tutto bene, bellezza?- chiese Hayley notando l’espressione malinconica dell’amica. In realtà era consapevole di quale sarebbe stata la risposta, e questo la preoccupava.
La mora scossa la testa: con Hayley era impossibile mentire; con lei non ci riusciva come con gli altri; quella ragazza era capace di far trasparire la sua vera natura fragile e sensibile.
Si buttò letteralmente tra le sue braccia, lasciandosi stringere e nascondendo il volto tra quei lunghi capelli dorati.
Rimasero immobili per qualche istante finché la voce di Alex ruppe il silenzio: -Grazie-
Quella semplice parola racchiudeva tutti i sentimenti di affetto e riconoscenza che provava nei suoi confronti: tutte le lunghe chiacchierate fatte al telefono, le giornate passate insieme, i sorrisi…tutto.
Non ci fu bisogno d’altro; Hayley comprese alla perfezione le intenzioni della mora.
Al termine della corsa le due ragazze si incamminarono in direzione della scuola: parlarono del più e del meno, scherzarono e spettegolarono, mentre la bionda cercava di non pensare al tipo di situazione che la sua amica doveva aver affrontato. Avrebbe voluto tanto aiutarla ma temeva di peggiorare le sue condizioni chiedendole qualcosa al riguardo.
Decisero di incontrarsi in mensa durante la pausa pranzo e all’entrata della scuola si separarono per dirigersi nelle rispettive classi.
 
Finalmente la campanella suonò e quell’insopportabile ora di biologia ebbe fine.
Tutti si fiondarono in corridoio, compresa Alex: sentiva il bisogno di stare sola, o per lo meno con la sua migliore amica Hayley.
Si diresse verso l’armadietto per posare i libri, ma mentre componeva la combinazione le cadde l’occhio su un bigliettino giallo attaccato alla parete metallica: “You’ll be mine, Baby!”
All’improvviso una potente braccio chiuse violentemente lo sportello, facendola sobbalzare.
Sperò con tutta se stessa che non fosse lui, nonostante la sua coscienza le dicesse il contrario; si voltò lentamente finché non si ritrovò davanti un possente ragazzo dai capelli biondi e spettinati che la fissava con un paio di occhi color nocciola.
Alzò gli occhi al cielo; Matt Johnson era il capitano della squadra di basket, nonché il ragazzo più stronzo di tutta la scuola e, per qualche strano motivo, l’ aveva presa di mira da quasi un anno.
Il ragazzo appoggiò il braccio agli armadietti, sbarrando la strada alla mora, e con la solita aria da sbruffone, sfoderò uno dei suoi sorrisi strafottenti.
-Che vuoi, Matt?- chiese la ragazza decisamente infastidita.
-Te, piccola!- rispose il biondo con espressione ovvia.
Alex lo fulminò con lo sguardo, ma Matt non si fece intimorire e si avvicinò al suo viso: i loro petti si sfiorarono e la mora si ritrovò spalle al muro: poteva sentire l’acciaio freddo da sotto la maglietta.
-Hai letto il biglietto?- bisbigliò lui al suo orecchio.
La ragazza non rispose e tentò di trattenersi per l’ennesima volta, ma la rabbia verso quell’insopportabile atteggiamento cominciò a ribollirle dentro e non riuscì più a controllarsi: spinse via il ragazzo con forza, allontanandolo da sè e prima di dileguarsi si voltò a guardarlo in faccia: -Hai intenzione di andare avanti con questa storia, Matt? No perché io mi sono davvero stufata! Se pensi che la tua tecnica riesca a farmi cadere ai tuoi piedi ti sbagli di grosso! Sei solo un coglione montato capace solo di portarsi a letto tutte le ragazze che vuole,ma per tua sfortuna io non sarò una di quelle! Vai a farti fottere e lasciami in pace!-
Detto questo, Alex si allontanò con passo spedito consapevole di essere osservata dall’intera scuola. Ma non le importava; quello stronzo aveva avuto quello che si meritava e lei, una ragazza, era riuscita a dargli una lezione.
Mentre camminava il suo sguardo incrociò involontariamente un paio di occhi verde intenso che la fissavano: un brivido le percorse la schiena; improvvisamente desiderò di sprofondare, di scomparire; tutto per quel semplice sguardo.
Cercò di mantenere un aspetto impassibile ed entrò in mensa.
Subito venne raggiunta da Hayley che con aria preoccupata volle sapere ogni dettaglio dell’accaduto.
 
 
 
 
SPAZIO AUTORE.
Ciao a tutti! =) dunque, io e la mia amica Arianna (Sarck)  abbiamo deciso di scrivere una Fan Fiction. =) spero che vi piaccia; è il nostro primo capitolo in assoluto quindi perdonateci se è un po’ cortino e non è scritto benissimo! Sorry! xD Ah! Le idee sono quasi tutte dell’arianna (poi la stesura l’abbiamo fatta insieme), quindi recensite anche per lei! =) un bacio! grazie in anticipo! =) <3 <3 <3 
  
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