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Autore: LastHope    31/03/2012    4 recensioni
E se Freezer non avesse distrutto il pianeta Vegeta perchè non credeva i Saiyan un imminente pericolo?
E se Vegeta andasse a controllare che fine ha fatto Kakaroth?
Ma appena atterrato sulla Terra per cercarlo accade un incidente che gli farà perdere la memoria.
Come se la caverà il principino?
*storia momentaneamente sospesa*
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Goku, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8
La notte era passata lenta e la turchina era sempre più convinta di provare a scappare da quella casa che da un po’ di tempo non faceva altro che procurarle dolori.
Si alzò con un terribile male alla base del collo, aveva dormito in una posizione al quanto scomoda pur di reprimere qualsiasi altra fuoriuscita di lacrime.
Si face una doccia veloce, com’era sua abitudine, si vestì velocemente e scese le scale con una nuova luce di speranza negli occhi.
Se c’era una cosa in cui la notte l’aveva aiutata era stata nel fatto di ricordarle chi era: Bulma Brief.
Lei era Bulma Brief, nessuno poteva metterle i piedi in testa, lei era la ricca e bella proprietaria della Capsule Corporation e non poteva di certo stare male per un ragazzo che conosceva da pochi mesi e da un altro che aveva tentato di abusare di lei.
La luce dei suoi occhi, che nei giorni prima si era affievolita, ora era tornata a brillare più di mille stelle nella notte di San Lorenzo.
Arrivò in cucina perfino saltellando, si sentiva come rinata, sfogarsi le aveva fatto proprio bene ma quell’allegria fu interrotta dalla vista del suo ospite in cucina.
Non se ne curò molto e ignorandolo vistosamente si sedette a tavola preparandosi una tazza fumante di cappuccino caldo.
Annusò quel delizioso profumo di caffè nell’aria che le inebriò tutti i  sensi. Sorrise di quelle sensazioni felici che da tempo non provava.
Prese una manciata di cereali integrali e si mise a masticarli rumorosamente.
Notò che sul tavolo c’erano diversi cibi sparsi: barattoli di marmellata vuoti, biscotti al cioccolato azzannati per metà, fette biscottate, merendine, un cartone di latte e la tazza fumante di caffè. A quanto pare Vegeta si era già sfamato.
Continuava a mangiare meccanicamente i suoi croccanti cereali guardando ogni singola cosa che sarebbe toccata a lei mettere a posto quando mentre passava in rassegna tutte le cartacce di alcune merendine si sentì puntato addosso lo sguardo dell’uomo di fronte a lei.
Con flemma alzò lo sguardo e incontrò quelle due piccole e preziose perle nere che la guardavano con sospetto
<< Che hai da guardare? >> sbottò la ragazza irrigidita da quel fissare
Vegeta la guardò ancora alzando il mento
<< i tuoi occhi sono.. >> si alzò e per dirigersi al piano di sopra ma voltandosi verso la ragazza aggiunse << sono diversi.. >>
arrossì per quelle parole che gli uscirono involontariamente dalla bocca. Ma che gli stava succedendo? Fare un complimento a quella donna? Ma infondo aveva detto quello che pensava, gli occhi di Bulma erano cambiati, risplendevano di una strana luce splendente e ammaliante che avrebbe fatto ingelosire qualsiasi sole.
La ragazza sorrise, sorpresa di quell’inaspettato commento e una starna sensazione di sollievo le salì dallo stomaco fino a farle aumentare intensamente i battiti del cuore e a colorarle leggermente le guance di un candido rosso.
Vegeta ancora traumatizzato da quelle stupide parole che aveva pronunciato scappò in camera sua sbattendo sonoramente la porta come per mostrare di essere arrabbiato di un azione che aveva compiuto lui stesso.

Che uomo strano pensava Bulma divertita da quel bizzarro comportamento.

Poiché il suo umore era migliorato palesemente la ragazza decise di lasciare Vegeta hai suoi usuali allenamenti e di concedersi ad andare a trovare il suo migliore amico Goku.

Bulma lasciò la Capsule Corporation e passò una stupenda giornata in compagnia di Goku Gohan e Chichi.
Il Saiyan si allenò tutta la mattinata e solo quando avvertì i primi sintomi della fame rientrò in casa pronto per il pranzo.
<< Donna! Il pranzo! >>
Non ricevendo nessuna risposta Vegeta entrò nella cucina a grandi falcate pronto per una nuova litigata con quella fetida gallina, ma trovò la cucina deserta, notò solo un piccolo foglietto attaccato al frigorifero di un giallo fosforescente che attirò la sua attenzione.
Si avvicinò e lesse quello che esponeva il colorato biglietto

Vegeta oggi non ci sono per pranzo, resto fuori fino a tardi. Arrangiati.
 Ti ho lasciato il cibo nel Freezer.
                                                                                                                Bulma.

Vegeta lesse tutto d’un fiato ma all’ultima parola un brivido freddo come il ghiaccio percorse la sua spina dorsale procurandogli fremiti.
<< Freezer. >> ripeté quella parola quasi involontariamente, come mai sentiva così freddo? No, non era solo freddo, aveva paura.
Paura di una parola?
Lasciò cadere il biglietto e constatò se davvero il cibo era presente nel congelatore.
Prese tutto ciò che il suo stomaco avrebbe ingurgitato e si sedette a tavola con ancora i brividi.
Bulma tornò a casa stanca, la giornata con Goku era stata divertente ma non era affatto facile stare dietro a quei due!
Sospirò e si sedette sul divano.
Un respiro gelido le sfiorò l’orecchio.
Tutti i nervi tesi che aveva si sciolsero automaticamente a quel leggero contatto.
<< Dove sei stata? >> una voce roca e profonda parlò da dietro di lei
Girò il capo con una calma imperturbabile, sapeva già di chi si trattava dopotutto
<< Non credo siano fatti tuoi Vegeta >>
<< Oh ma davvero? Donna non provocarmi potrei farti molto male >>
<< Vegeta non mi fai paura, smettila >>
La vena del principe iniziava a spingere sulla tempia, segno che si stava irritando.
Sovrastò la donna con tutto il suo peso e le bloccò i polsi con una mano.
<< V-vegeta, che stai facendo? >>
<< Ti dimostro che sbagli a non avere paura >>
Sorrise sadico e iniziò a baciarle il collo provocandole gemiti di piaceri misti a paura.
Bulma era confusa dalle sue emozioni, non voleva che quell’essere la toccasse senza il suo permesso e che abusasse del suo corpo esattamente come se fosse un giocattolo ma quei tocchi e quei baci sulla sua pelle erano così delicati e perfetti che non avrebbe mai voluti farli  smettere.
I baci sul collo salirono fino alla mascella per poi sfociare in un lungo bacio dove le loro lingue giocavano a rincorrersi e a sfiorarsi.
Quando Vegeta si staccò per riprendere fiato i loro occhi si incrociarono e con il respiro affannato se ne andò lasciando la turchina sul divano con ancora il profumo di lui addosso e il sapore di lui in bocca.
                                                                           *  *  *

La mattina nessuno dei due si rivolse la parola, cercavano di ignorarsi a vicenda anche se con la coda dell’occhio controllavano ogni singolo movimento dell’altro.
Nella casa si era creato un silenzio imperturbabile che veniva spezzato solo dal fruscio del vento contro gli alberi e le vetrate.
Bulma odiava quel silenzio ma che cosa poteva fare? Non gli veniva in mente nessun modo per poter almeno chiarire con quell’uomo, poi, mentre guardava fuori dalla finestra lo vide.
Era in pantaloncini corti e maglietta a mezze maniche nonostante ci fossero pochi gradi, ma come faceva?
Si stava allenando, come al solito.
Raccolse tutta la sua buona volontà e lo raggiunse in cortile
<< Ciao >> disse lei titubante per la risposta che avrebbe ricevuto
<< Che vuoi donna? >>
<< Parlare >>
<< Tsk, io non ho proprio niente da dirti >>
Bulma iniziava a pensare che fosse stata una pessima idea provare a chiarire poiché con un testone del genere non si poteva nemmeno parlare
<< Ascoltami bene scimmione, visto che vivi sotto il mio stesso tetto devi almeno rispettarmi hai capito? Io non sono la tua serva e nemmeno il tuo giocattolo! >>
<< Ma si può sapere di cosa ti lamenti donnaccia? Non ti ho fatto ancora niente e poi non mi sembrava che ti dispiacessero tanto le mie attenzioni o mi sbaglio? >>
Bulma era stata spiazzata da quelle parole, poiché erano la verità, quel tocco che poteva sembrare così rude l’aveva fatta sentire benissimo.
Offesa ritornò in casa sbattendo la porta.
Bulma Brief la bella e rispettata Bulma Brief si era fatta mettere i piedi in testa da uno psicopatico scimmione, come era possibile?
Non ci poteva credere nemmeno lei, si era sempre fatta rispettare da tutti grazie al suo difficile caratterino e ora un stupido alieno era in casa sua a dettar legge, non ci poteva credere.
Si sistemò il maglioncino color pesca e si guardò allo specchio, era perfetta.
Sorrise, la natura era sicuramente stata generosa con lei.
In quel momento entrò Vegeta pronto per la solita doccia post-allenamento
<< Ma come siamo vanitose! >> rise. Si stava prendendo gioco di lei
<< Io non sono affatto vanitosa ma devi capire che una ragazza bella e affascinante come me debba curare il suo aspetto no? >>
<< Tsk >> sospirò, probabilmente non sarebbe mai riuscito a capire quella donna.
Bulma si avvicinò a lui pronta per dimostrare ciò appena detto
<< Tu non credi che io sia bella e affascinante? >>
Vegeta non rispose, si soffermò a guardare il suo splendido corpo, gli occhi azzurri come il cielo e quelle labbra sottili, aveva ragione, era davvero perfetta ma, ovviamente, lui non lo avrebbe mai ammesso.
Si avvicinarono ancora di più e lui mise una mano intorno alla vita di lei e la guardò dritta negli occhi, i loro visi si avvicinarono sempre di più fino a quasi sfiorarsi.
Erano tutti in balia del mare in tempesta che cingeva i loro cuori.
Le loro labbra si sfioravano appena, lei mise a Vegeta un braccio intorno al collo e una mano sulla nuca per attirarlo più vicino e finalmente si baciarono.
Non era un bacio dolce e romantico, era più come una sfida, tutti e due volevano dominare quelle emozioni che stavano prendendo il sopravvento, la passione e il piacere si avvertivano nell’aria circostante.
I loro visi accaldati erano concentrati al massimo su quel bacio lungo e piacevole che rendeva la confusione nelle loro menti e nei loro cuori quasi invisibile.
Continuarono con quella passione per diversi minuti. Sembrarono ore, le ore più belle della loro vita anche se non ne capivano il motivo principale. Vegeta non ricordava niente del suo passato e quel bacio sprigionava emozioni del tutto nuove, Bulma al contrario baciava Yamcha spesso ma nessun bacio con lui l’aveva mai appassionata tanto.
Passarono secondi, minuti, ore, non si sapeva definire con certezza, le loro bocche erano ancora in quel contatto così piccolo ma così importante e nessuno aveva intenzione di mollare, non quella notte almeno.
Quello che era iniziato come una sfida tra loro due si era trasformata in una sfida tra i loro sentimenti pulsanti, quei sentimenti che ogni giorno spingevano dal profondo per uscire allo scoperto ma ai quali nessuno aveva intenzione di dare retta.
In quel momento tutte le difese che, con cura e impegno avevano messo su per difendersi da quelle emozioni così pericolose caddero in un istante e si ritrovarono lì, insieme e più vicini di quanto fossero mai stati, non solo con il corpo ma anche con il cuore.
Lo scricchiolare della porta destò tutti e due nel loro momento d’amore e fece crescere imbarazzo e fastidio quando una zazzera biondo platino spuntò da dietro l’ingresso di casa.
Vegeta inorridì era la.. madre di Bulma
Il principe si staccò velocemente da quel contatto che in quel momento sembrava così.. sbagliato.
La donna però aveva già notato tutto e non poté trattenersi dall’esibire un sorriso trionfante. Sapeva benissimo che tra la sua adorata figlia e quel giovanotto così bello e misterioso sarebbe successo qualcosa prima o poi.
<< Ciao tesoro >> esordì senza far notare tutta la felicità repressa in quel momento << oh, ciao anche a te Vegeta >> disse rivolgendo lo sguardo alla parte opposto della stanza.
<< Tsk >> fu l’unica cosa che ricevette in risposta
Sorrise ancora e dopo poco anche la figura del marito spuntò dall’ingresso e notando la figlia immobile in mezzo alla stanza le si avvicinò
<< Figlia mia va tutto bene? >>
Bulma aprì gli occhi di scattò, sbatté le palpebre un paio di volte e sorrise
<< C-certo papà, va tutto bene! >>
Il padre credette alla figlia e raggiunse la moglie in camera da letto, facendo rimanere quei due ancora soli e incapaci di capire ciò che era successo pochi minuti prima.
Bulma si voltò verso Vegeta, si guardarono per diversi minuti senza dire una parola ma poi la turchina incurante degli sguardi spazientiti del Saiyan parlò
<< Ascolta Vegeta io.. >>
Prima che potesse perlomeno completare la frase la voce profonda di Vegeta la precedette
<< Donna taci, so quello che vuoi dire, è stato uno sbaglio.
Non significava niente e niente mai significherà, mi hai solo attratto con quei tuoi modi da gallinella, ritornerà tutto come prima non crucciarti >>
Sapeva che quello che diceva era in parte falso, non ha significato niente aveva specificato, ora l’orgoglio bruciava e non avrebbe mai ammesso che quel bacio era stato letteralmente la cosa più bella che avesse mai provato, o almeno tra le cose che aveva provato fin ora.
Bulma dal canto suo era rimasta spiazzata da quelle parole, il suo cuore ebbe un sussulto.
Da quella breve mancanza del suo cuore capì tutto, certo era chiaro si ripeteva.
M-mi sono innamorata? Di V-Vegeta?
Era tutto chiaro come il sole, fin dall’inizio.
Ecco perché ogni volta che si avvicinava a lui perdeva lucidità, ecco perché i suoi occhi le incutevano più attrazione che timore ed ecco perché ogni volta che la toccava si sentiva liberata in aria, toccava il cielo, senza nemmeno bisogno di volare, era tutto merito suo.
Quando lui era con lei non si sentiva sola, non aveva bisogno di niente, solo di lui e di sentirlo suo.
I suoi occhi iniziarono a inumidirsi e il suo cuore a tremare convulsamente, si avvicinò con lentezza a Vegeta, si avvicinò al suo viso e mentre una lacrima bagnava le sue e quelle dell’uomo gli schioccò un tenero bacio sulle labbra
<< Buonanotte Vegeta >>
Detto ciò con la stessa lentezza con la quale si era avvicinata a lui si mise in cammino per raggiungere la sua stanza e quando fu entrata si accasciò sul letto e liberò tutta quella tristezza sul cuscino.
Vegeta era fermo immobile, nello stesso punto in cui lei aveva appoggiato le sue sottili e graziose labbra rosse sulle sue.
Che mi sta succedendo? Perché non ho reagito? Mi sono lasciato imbambolare da Bulma! Accidenti a quella donna! Che mi sta facendo?
Si strinse la testa tra le mani, sembrava che qualcosa al suo interno premesse per uscire.
Quando quel dolore interno cessò si diresse verso la porta, la spalancò e volò verso una metà sconosciuta.
Si ritrovò dopo pochi minuti seduto sulla cima di una montagna dalla quale si godeva di una vista fantastica. Si vedevano tutte le luci accese delle città circostanti e all’orizzonte si intravedevano nuvole scure: probabilmente pioverà pensò Vegeta.
Cercò di concentrarsi su qualcosa del tipo nuove strategie di lotta ma l’unica cosa che gli venivano in mente in quel momento era l’odore, le labbra e gli occhi di Bulma.
L’immagine delle labbra di quella donna sopra le sue si ripresentò ancora una volta a spingere nella sua mente.
<< ORA BASTAAA >> urlò dal profondo del suo spirito, stanco di quella tortura scatenò tutta la potenza di cui era in possesso e iniziò a scagliare attacchi potenti contro la montagna che non aveva fatto altro che peggiorare la sua situazione.
La colpiva forte, come se fosse il suo peggior nemico, la colpiva e non le dava una attimo di tregua e continuava a riempirla di calci e pugni.
Si ritrovò stanco e afflitto, non stava combattendo contro la montagna, stava combattendo contro se stesso, contro il suo orgoglio e contro tutte quelle barriere che inspiegabilmente erano presenti nel suo cuore freddo come il ghiaccio ma che quella donna dai capelli turchini aveva anche solo per un attimo sciolto.
Si sdraiò su quella montagna e osservò il cielo. Si era sbagliato, le nuvole erano passate e avevano lasciato il posto a una miriade di stelle.
Ne vide una molto luminosa che diventava brillante sempre di più e dopo averla osservata per un po’ di minuti chiuse le palpebre e rimase fermo con il vento fresco che gli sfiorava quella pelle consumata dal sapore di mille battaglie delle quali lui non ricordava nemmeno l’esistenza.
All’improvviso una mano possente toccò il suo petto facendogli sbarrare gli occhi
<< Tranquillo sono io >>
Goku si mise una mano dietro la nuca credendo di aver spaventato Vegeta
<< Non mi hai spaventato idiota è solo che non capisco il motivo per cui la tua inutile persona continua a perseguitarmi >>
Goku rise, il suo modo di parlare era così buffo, sembrava uno di quei colti diplomati che si trovano appena usciti da un importante università di successo
Vegeta alzò un sopracciglio, perché quel babbeo rideva ogni volta che parlava?
<< Non ti sto perseguitando, ho solo sentito l’aumentare della tua aura e ho preferito controllare che fosse tutto tranquillo >>
<< Aura? Cos’è questa cosa? >>
<< L’aura è la nostra forza che si manifesta.  Io e gli altri la riusciamo a percepire mentre i terrestri e gli alieni con cui ho avuto a che fare fin ora no >>
<< Quindi questa.. aura dice quanto siamo forti? >>
<< Già, esatto! >>
<< E come faccio a sentirla? >>
Goku sorrise e cercò col modo più semplice possibile di fargli comprendere quella tecnica che aveva elaborato.
Dopo più di mezz’ora di spiegazione Vegeta aveva finalmente compreso la spiegazione.
<< A parte il fatto che la tua spiegazione era pari a quella che avrebbe potuto fare un bambino dell’asilo finalmente ho capito >>
Goku si grattò la nuca, l’intelligenza e la bravura a scuola (poiché non c’era mai andato)  non erano mai state tra le sue abilità.
<< Su dai provaci! Però devi concentrarti molto le prime volte o non riuscirai >>
Un pugno in pieno volto lo colpì a sorpresa
<< Taci. Devo essere concentrato non lo sai? >>
Dopo aver accurato che il setto nasale non avesse problemi irreparabili o perlomeno non molto gravi osservò la scena.
<< Cercherò di sentire la potenza di quel marmocchio di tuo figlio >>
<< Ok non credo che l’abbia azzerata >>
Vegeta alzò nuovamente un sopracciglio
<< Dopo mi spiegherai anche questa >>
Detto ciò si alzò in piedi e concentrandosi al massimo provò ad percepire un’energia perlomeno superiore alle altre.
All’inizio non sentì niente ma poi una leggera luce iniziò a farsi vedere il quell’apparente buio, era debole perciò il proprietario non era un guerriero fortissimo come lui e Goku perciò constatò che si trattava per forza di quel marmocchio.
<< L’ho trovato e quell’altra aura in sua compagnia, leggermente superiore alle altre di questi inutili persone, deve essere tua moglie >>
<< Già, lei era una combattente, perciò è più forte delle persone comuni >> assortì Goku fiero della sua famiglia.
Vegeta annuì e si risedette a terra.
Dopo aver spiegato a Vegeta come azzerare l’aura si misero tutti e due sdraiati a contemplare l’immensità si quel cielo stellato
<< Posso farti una domanda? >> spezzò il silenzio Goku
<< Basta che non sia una delle tue solite cavolate >>
<< Come mai hai aumentato così tanto la tua aura prima? >>
Vegeta era rimasto spiazzato, non voleva certo rivelare che si stava sfogando per lo stress causato da quella donna.
<< Non credo siano affaracci tuoi razza di impiccione! >>
<< Va bene calmati Vegeta! >> Goku sorrise dolcemente, aveva capito che Vegeta non era certo un tipo con il quale si poteva avere una discussione tranquilla e sincera
Si stiracchiò i muscoli e si alzò in piedi
<< Bè, si è fatto piuttosto tardi, non voglio far preoccupare Gohan >>
Il più grande annuì pensieroso
<< Tu? Non torni a casa? >>
<< Come ti ho già detto prima, non credo che questi siano affari tuoi >>
rispose il principe non scomponendosi minimamente
<< E va bene, allora ciao Vegeta, buonanotte! E non tardare o si preoccuperanno! >>
Detto ciò si alzò in volo e raggiunse la sua amata famiglia.
Vegeta rimase li solo pochi minuti poi si decise a tornare dentro quella casa che aveva cambiato così radicalmente la sua vita. Aprì la porta e senza soffermarsi su nessun punto raggiunse la sua camera lanciando un ultimo sguardo a quella di Bulma.
Entrò nella sua stanza e si addormentò dopo ore mentre con un’espressione neutra fissava il solito soffitto senza colori e senza immagini.




IL MIO ANGOLINO
Ok, scusatemi ancora una volta! Ritardo pazzesco ma ho avuto problemi sia con la scuola che con una specie di blocco, non sapevo se far avenire subito il nostro attesissimo bacio che complicherà la vita a tutti o se far continuare ancora un po’ quei du a mandarsi segnali contorti.
Nah, ho deciso di restringere le cose poiché  la storia deve praticamente ancora svilupparsi!
Ah e vi prego ditemi che non sono andata nell’ OOC con Vegeta, io odio l’ OOC! Se è accaduto mi scuso ma volevo rendere bene la confusione che provava in quel momento!
Grazie a tutti i lettori e anche a chi deciderà di lasciare una recensione *Si commuove*
Ciao a tutti (:
Un bacione grande
-S. <3

  
  
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