"Che bello rivederti, Nathan!"
"Anche per me, Signora.", risposi alla mamma di Max, mentre lei mi stampava un bacio sulla guancia.
Al matrimonio c'erano veramente tutti. Dalla innumerevole famiglia di Jay, a quei tre o quattro della famiglia di Siva. E poi, c'era anche la mia, tutti avvinghiati a Jessica e alla bambina. Menomale che era una cosa ristretta, pensai. "Ricordami come hai fatto a convincermi di fare da testimone." dissi a Jess quando riuscii a sottrarla dalle grinfie di mia madre. "Non ti ho convinto io, Nathan. Sei tu che non mi hai voluto far fare coppia con nessun altro" rispose lei sorridente, e vidi tutti voltarsi, e io feci lo stesso.
Max entrò in chiesa col suo smoking impeccabile, salutò tutti con un sorriso e poi venne ad abbracciare me, Jess, Siva e Nareesha, i testimoni. "Stressato?" chiese Nareesha dopo l'abbraccio. "Chi? Io? Nooo, ma figurati" rispose Max con un sorriso palesemente nervoso.
Una manciata di minuti dopo, qualcuno iniziò a suonare la marcia nuziale al pianoforte. "Ma chi è questo? Non la sa suonare!" bisbigliai a Jess e lei tentò di non scoppiare a ridere e poi mimò un 'shhh'.
Subito dopo, lì all'entrata della chiesa, spuntò Michelle, il suo lungo abito bianco e il passo lento, accompagnata a braccetto dal padre.
Vidi le vene del collo di Max irrigidirsi e, ci avrei scommesso, che quella che scivolò sulla sua guancia fosse una lacrima.
La cerimonia andò avanti noiosa e a lungo, come in tutti matrimoni, e poi, finalmente, finì col fatidico 'puoi baciare la sposa' e l'applauso di gruppo. "Commovente.." ironizzai sbadigliando, in direzione del ristorante. "Sensibilità zero Mr. Sykes" mi rimproverò Jessica.
Il pranzo, per lo meno, fu divertente, e a seguire, sposi e testimoni abbandonarono la festa in auto in direzione Las Vegas.