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Autore: Celin    31/03/2012    1 recensioni
Forse, se Edward non fosse mai diventato un vampiro, avremmo trovato la storia della Meyer una delle solite storie d'amore da quattro soldi, ma Bella ed Edward si sarebbero comunque incontrati, dopo essermi per molto tempo cercati?
Storia frutto della mia fantasia.
I PERSONAGGI SONO TOTALMENTE UMANI. NESSUNA ECCEZIONE.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Come in un film.
 

E nonostante tutto, era difficile anche per me comprendere il perché di tutto ciò.
Mi ritrovavo lì, impalata nella mia cabina armadio per cercare qualcosa di decente, di venerdì sera, per recarmi al cinema.
Con Mike Newton.

Dovevo assolutamente cercare qualcosa di carino e di appropriato per quell’occasione. E non, perché ci tenessi a fare bella figura con Mike perché, anzi, avrei fatto sicuramente il contrario se non sapessi degli inseguimenti notturni cui Jessica sottoponeva Mike ogni venerdì sera, trascinando con se persino quella poveraccia di Angela.
Se fossi stata poco carina o perlomeno non decente, avrebbe messo le sue solite voci, affinché l’attenzione ricadesse su di lei, e sulla sua segretissima cotta per Newton.
Le avrei regalato gratuitamente quell’uscita, ma non avrei potuto curare in nessun modo l’attrazione di esso per me.
Era incontentabile.
Aveva provato innumerevoli volte ad invitarmi, malgrado i miei ripetitivi rifiuti, eppure, quel fottutissimo mercoledì, era riuscito a fregarmi.
O meglio, mi ero fregata da sola.

Flashback.
Ero straziata.
Era suonata la terza ora, terminata quella di biologia, e ciò significava solo una cosa: mensa.
Mi recai, decisa e cauta, attenta a non mostrare all’intera scuola la ‘Bella goffa’, affiancata dalla mia fidata Angela, e da Jessica, nonostante non mi rivolgesse altro che occhiatacce.
Appena adocchiammo una panca libera, la occupammo e iniziammo a svuotare i nostri zaini.
Tra una chiacchiera e l’altra mi persi nei miei pensieri.
La mia mente percorse strani pensieri, e si catapultò al mio primo giorno a Forks.
La mia timidezza, l’improvvisa comparsa di tanti amici dopo la mia totale solitudine, e dei primi inviti di Mike, sin dal primo giorno.
Stavo ripercorrendo con la mente ogni più piccolo passaggio, quando Mike ci raggiunse, sedendosi accanto a me.
‘E tu, Bella, da quanto?’ mi domandò Angela, intenta a mordere il suo panino.
Accantonai i miei pensieri per un altro momento e, dopo aver salutato Mike con un cenno, risposi ad Angela.
‘A proposito di che?’
‘Da quanto non metti piedi in un cinema?’
‘Oh, saranno forse millenni? Siamo a Febbraio, quindi sono più di cinque mesi,.’
‘Idem, l’ultima volta sono stata a Seattle, prima dell’inizio della scuola, per vedere qualcosa che riguardasse Super man, mi pare..’ disse pacata, Angela, terminando il suo pranzo.
‘Sicuramente  anch’io.’
‘Beh, che ne dici di questo venerdì, Bella? Io, tu e un bel po’ di popcorn?’
‘Ehm..’
‘Al cinema! Dai Bella, è un’occasione più che buona, accetta, e tranquilla: nulla di impegnativo.’ Aggiunse, raggiante, senza un pizzico di malizia.
‘E va bene, accetto, un’ uscita tra amici! Perché non venite anche voi, ragazze?’ domandai, con una nota nascosta del tutto implorante. L’ultima cosa che desideravo era un loro rifiuto, non sarei per nulla al mondo voluta rimanere in una stanza buia, con accanto proprio lui: Mike Newton.
‘Non penso ci sia posto nell’auto di mio padre per altri passeggeri, Bella, è già tanto se c’è posto per entrambi.’
‘Oh, ma certo, Swan mi raccomando, fa’ la dieta questi giorni, devi essere in forma per venerdì, altrimenti rischi di non avere un mezzo per andare all’appuntamento! Angela, andiamo, a breve suonerà e sarà meglio iniziare a incamminarci, altrimenti non troveremo posto. Mike, Bella’ accennò i nostri nomi a mo’ di saluto, e si diresse verso l’entrata del corridoio, con dietro la sua fedele – ma non perfida – Angela.


‘Tranquilla Bella, Jessica è così. Col tempo butterà giù quel muro di pura cattiveria che adesso riserva nei tuoi confronti, è fatta così all’inizio, non farci caso!’
‘Wow, non immagino cosa passerà chi ci sarà dopo di me, se ci sarà ovviamente!’
‘Auguriamoli solo un in bocca al lupo, di gran misura però, ahahahhahahahaah, allora, tutto okay per venerdì?’
No Mike, a dire la verità mi sono appena ricordata che non voglio. Non voglio assolutamente venire a questo appuntamento, diamine!
‘Si, certo!’
‘Passo a prenderti io, per le 20.00 Bells. A dopo!’
Le rivolsi un mezzo sorriso, e presi lo zaino pronta alle prossime ore di massacro.

Fine Flashback.
Okay Bella, okay Bella, okay Bella, okay Bella!
Scelsi un abbinamento non molto particolare, casual: un jeans, abbastanza aderenti con delle chiazze bianche sulle cosce, una camicetta blu elettrico con un golf nero, abbinato con delle ballerine del medesimo colore, e con qualche fascia banca.
Mi diressi in bagno e marcai i miei occhi color cioccolato, con una matita nera, delineai per bene gli occhi, aggiungendo un po’ di mascara e liner, per abbellire un po’ le palpebre e lasciai i capelli ricadere sulle spalle, non facendoli nulla di speciale.


19.45.
Scesi di sotto, precipitandomi in cucina.
Charlie era intento a guardare la televisione, repliche e punteggi delle partite, e non aveva ancora cenato.
Cosa ne sarebbe stato del capo di polizia, se non ci fossi stata io?
Mi precipitai sul lavello della cucina e tirai fuori dal frigo le lasagne preparate in giornata, le inserì nel forno microonde, e iniziai ad apparecchiare la tavola, sotto gli occhi indispettiti di mio padre.


‘Bells’
‘Hmm?’ mugugnai intenta a posizionare i piatti.
‘Ti fai sempre più bella, piccola, dove vai?’
‘A Seattle papà, il figlio dei Newton mi ha invitato ad una serata al cinema.’
‘Ma non avevi detto che doveva smetterla di ronzarti attorno?’
‘Si, ma ha insistito così tanto..una volta e buona. Avrei dovuto comunque accontentarlo una volta per tutte, no?’
‘Si, forse hai ragione piccola…’
‘Per che ora torni?’
‘Non so papà, sicuramente prima delle 23.00 e, appena termina il film, se sei stanco tranquillo: non aspettarmi, ho le chiavi con me. Adesso vieni, è pronto a tavola, capo!’ esclamai sarcastica, portando il bollente piatto a tavola con in mano le presine.
‘Mmm, che odorino delizioso; Sai una cosa Bells? Dovresti cimentarti in cucina, sei un’ottica cuoca.’
‘Lo credo, per un povero inesperto come te, sicuramente Sue è molto più brava!’
‘Siete sulla stessa lunghezza d’onda, credimi piccola.’ Aggiunse imboccandosi un enorme forchettata e disperdendo il caldo profumo della porzione per tutta la stanza.
20.11.
Avevo appena portato la birra a Charlie, quando sentì suonare un clacson.
Era arrivato.
Non era né un principe azzurro in sella al suo cavallo bianco e neppure un rugbista a bordo di una motocicletta, ma bensì Mike Newton.
Mike Newton al volante di un furgone bianco latte.

 

 

 
  
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