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Autore: xLumosFlame    31/03/2012    4 recensioni
- I COBRA STARSHIP SARANNO QUI IL 28 MAGGIO! - gridai tutto d'un fiato.
Ci fu una pausa. Quando finalmente riuscì ad associare le mie parole al loro significato la sentii urlare un soffocato – Oddio davvero?! -
- Sì e tu vieni con me vero? -
- Ma che domande fai? Che poi non ho un ossessione per Gabe Saporta grande quanto la tua ma un pensierino glielo farei volentieri eh! -
- Beh magari la prossima volta perché prima c'è il mio turno. - dissi io seria.
- Come scusa? - chiese non capendo di cosa stavo parlando.
- Andiamo, non mi lascerò sfuggire questa occasione. -
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Cobra Starship
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6.

Quando il citofono emise quel suo strano suono era quasi mezzogiorno. Alleluia quella scema ce l'aveva fatta ad arrivare! Fortunatamente i miei non erano in casa, così potevamo urlare quanto volevamo e nessuno avrebbe saputo niente di cosa aveva combinato Giulia. Andai ad aprire a aspettai che salisse per quattro piani prima di trovarmela davanti. Neanche il tempo di salutarci che stavamo già saltando come due idiote tutte emozionate. Sì perché in fin dei conti ero felice per lei, ci mancherebbe. Solo che aveva sempre la solita fortuna!
Comunque, ci sedemmo sul divano e mi raccontò tutto mentre io ascoltavo a bocca aperta. Allora Gabe era davvero tanto gentile quanto cretino! Che bello. Dovevo conoscerlo. E l'avrei fatto. Sì perché dopo aver finito di commentare tuuuutto quel che c'era da commentare le presi le mani (il terrore nei suoi occhi in quel momento fu tanto indescrivibile quanto divertente) e le chiesi chiaramente:
- Ricordi mia zia Jennifer, quella di Los Angeles? -
Ci pensò un attimo poi annuì.
- Bene sta via per tutta l'estate e ha detto che non c'è problema se mi lascia la casa e posso portare un'amica! - continuai tutto d'un fiato.
- Ed è un modo per chiedermi se vengo con te? -
- No era per dire... Certo idiota! -
- Oddio. -
- Sai cosa significa vero? -
- Muoio. -
- Beh vedi di sopravvivere perché quest'estate avremo parecchio da fare. -
- Perché mi vuoi far morire così giovane? -
- Andiamo, se sei sopravvissuta a una notte con Gabriel Eduardo sei pronta a tutto, persino a rifarlo. -
- Ma perché ti ostini a chiamarlo così? -
- Che ti devo dire, mi diverte! -

 

Mentre tornavo a casa quella sera rischiai più volte di tamponare qualcuno, la mia testa era altrove. Era a Los Angeles. Non riuscivo ancora a realizzare che avrei passato buona parte dell'estate a pedinare gente varia con la quale avevo parlato, e non solo, soltanto nei miei film mentali. E se fossi riuscita ad andare di nuovo a letto con Gabe? Non credo che ne sarei uscita viva questa volta. Ma ci rendiamo conto? La città dove vivevano gran parte delle nostre band preferite e di conseguenza gran parte dei protagonisti dei nostri sogni (principalmente erotici)... Però non dovevo neanche illudermi, magari avrebbero deciso all'ultimo di fare un tour estivo tutti insieme appassionatamente. Come il Warped Tour! Bisognava assolutamente controllare la lista delle band che vi avrebbero preso parte. Non avevamo sicuramente abbastanza soldi per seguirlo tutto, anche se l'intenzione ci sarebbe anche stata. E poi in fin dei conti i Cobra Starship abitavano a New York...
Ma quanti viaggi mi stavo facendo? Basta, era ora di tornare alla realtà, parcheggiare e prepararsi alla sottomissione di tutte le domande dei miei finendo per raccontare loro del fantastico concerto-barra-giorno dopo passato con Alice. Solo ed esclusivamente con lei, sìsì.
Appena entrai in casa salutai tutti e mi fiondai sotto la doccia, ne avevo assolutamente bisogno nonostante devo ammettere che mi dispiaceva lavar via le ultime tracce di Gabe su di me. Effettivamente sarebbe stato più opportuno fare la doccia in hotel, ma sarebbe stata un'impresa vista la fretta generale rispetto al tempo che ci impiego di solito, perciò andava bene così.
A cena non riuscii a mangiare quasi niente, ero ancora sotto shock... per tutto. In due giorni appena ne erano successe di tutti i colori e dovevo ancora riprendermi. In più con la testa piena di pensieri dovevo anche preoccuparmi di inventare storie credibili da raccontare ai miei genitori, ma per fortuna non erano di quelli che pretendono di sapere ogni minimo dettaglio della tua vita.
Quando poi andai a letto non ne parliamo, nonostante la stanchezza non riuscivo a chiudere occhio. Messaggiai con Alice fino alle due e mezza di mattina, dopo di che mi addormentai con il sorriso sulle labbra pensando a cosa stava succedendo nemmeno 24 ore prima.

  
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